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Autore: Thefoolfan    12/08/2011    6 recensioni
Passati alcuni mesi da quanto successo al funerale di Montgomery, Beckett, torna finalmente a lavorare al distretto. Fin da subito però si trova ad affrontare un nuovo caso. Un serial killer che uccide le sue vittime seguendo un macabro piano. Riuscirà la nostra detective, aiutata da Castle e colleghi, a fermare l'assassino prima che sia troppo tardi?
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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PROLOGO

 

L'attesa rende più dolce ogni cosa e l'uomo pensò che effettivamente era vero. Stava vivendo sulla propria pelle quel momento tanto agognato e non poteva aspettarsi di meglio. Era tutto come l'aveva immaginato, tutto come l'aveva pianificato. Ogni cosa era andata nel verso giusto, dal più misero particolare a quello più importante. Tutto era andato alla perfezione. Come non si poteva essere orgogliosi di un successo simile?. C'era voluto più di un anno di preparazione ma alla fine lo sforzo sarebbe stato ripagato in tutto e per tutto. Trovare le persone adatte non era stato tanto difficile, anzi aveva più soggetti tra cui scegliere ma lui voleva solo la perfezione e alla fine trovò loro 6. Sei perfetti individui che sarebbero stati i protagonisti del suo dramma prima che si giungesse all'atto finale. Molti avrebbero visto questo spettacolo, tutti se ne sarebbero ricordati. Sarebbe passato alla storia. Al pensiero di vedere il proprio nome sulle prime pagine dei giornali li faceva venire la pelle d'oca. Stava per mettere in atto un capolavoro. Andò nella sala attigua e staccò dal filo che correva lungo tutta la lunghezza della parete un foglio ingiallito che aveva appeso li ad asciugare. L'idea di scrivere come se il suo supporto scrittoio fosse stata una pergamena l'aveva sempre intrigato. Dava un tocco elegante alla cosa. Nell'ultimo anno mentre si occupava dell'allestimento del suo dramma si era anche allenato nella scrittura. Voleva che fosse perfetta, senza la minima sbavatura. Anche quei fogli avevano la loro parte importante nella rappresentazione, un giorno sarebbero stati studiati nelle migliori università, di questo ne era certo. Nessuno aveva mai raggiunto il suo grado di perfezione. Sarebbe stato l'esempio per molti e questo gli scaldava il cuore. Con assoluta attenzione iniziò a comporre il proprio testo. Domani era il grande giorno. Si immaginava la scena quando avrebbero aperto la busta e letto il suo contenuto. Sarebbero rimasti sbalorditi da tanta bellezza. Completò quanto stava facendo e lasciò li il foglio in attesa che l'inchiostro asciugasse. Ne approfittò per muoversi attorno la casa ripassando gli ultimi elementi del suo piano. Si fermò a guardare i 7 dipinti che aveva appeso al muro soffermandosi sul primo della sua lista. Sarebbe stato facile da riprodurre. Gli servivano pochi oggetti. Avrebbe solo dovuto aver pazienza. Non sarebbe stato un lavoro di pochi minuti ma non gli importava, aveva tutto il tempo del mondo a disposizione. Si spostò alla finestra e scostò la tenda. Osservava le persone sulle loro auto, cercando quella di lei. Era in ritardo, di solito a quest'ora era già a casa. Non vi era alcun problema, si disse l'uomo. Anche qualche minuto di ritardo poteva andare bene, avrebbe poi rimediato lui a tempo debito. Ed ecco che una macchina girò in quella via. Subito afferrò il binocolo che teneva sempre appoggiato sul davanzale e la osservò da li. La vide scendere dalla macchina raccogliendo nel mentre la sua borsa, guardava mentre si sistemava i capelli ammirando il fatto che voleva sempre essere perfetta, come lui dopo tutto, per questo l'aveva scelta per prima. Era la più perfetta dei 6. La seguì fino ad arrivare all'ingresso del palazzo per poi vederla scomparire dietro la porta. Si doveva preparare. Tra poco lo spettacolo sarebbe cominciato e lui non voleva arrivare tardi al suo appuntamento. Tornò nella sala a prendere quel foglio, lo piegò attentamente con le mani coperte dai guanti. Non era stupido, sapeva come funzionavano quelle cose. Poi prese la pergamena che qualche giorno prima aveva chiuso con l'ausilio di più sigilli, quindi ne tolse uno. Prese la busta e ci mise al suo interno lo scritto e ciò che rimaneva del sigillo, ne incollò i lembi e la chiuse saldamente. Quanto voleva essere li al momento della lettura, ma non poteva avere tutto, si disse. L'adrenalina gli correva in corpo, era frenetico, incontrollabile, non vedeva l'ora che quel momento giungesse. Si diresse in cucina e osservò quel coltello che lo avrebbe aiutato nella sua opera. Sorrise ricordando ciò che gli disse il commesso quando lo acquistò in quel negozio di articoli per la caccia.

 

“é uno dei migliori coltelli. La lama è affilatissima. Taglierà la carne degli animali che cattura come se fosse burro.”

“Come burro dice?”

“Si un taglio netto e preciso”

“Lo compro. Sarà di certo adatto per il tipo di caccia a cui mi dedicherò”

 

Sulla lama lucida ed affilata del coltello si poteva specchiare il suo sorriso maligno.

 

“Tra poco. Tra poco ti metterò alla prova”

 

Detto questo usci dalla cucina, tornò in sala e prese il suo cappotto. C'era ancora una cosa che doveva fare. Consegnare la lettera prima di tutto. Senza quella sarebbe passato come un artista da 4 soldi e lui non voleva di certo questo. Doveva lasciare il segno, non era mediocre, lui era perfetto. Arrivò davanti al negozio ed entrò.

 

“Buonasera come posso aiutarla?”

“Ho bisogno che domani uno dei vostri fattorini consegni questa lettera alla polizia”

“Come alla polizia?”

“Si alla polizia. Sono documenti molto importanti che però non posso consegnare di persona per motivi che non posso spiegarle. Ma se la consegnerà contribuirà a un evento importante, si fidi di me”

 

Si era sporto sul bancone. Voleva che la donna seduta dietro di esso si ricordasse di lui, ogni minimo particolare della sua faccia, avrebbe reso più interessante il gioco, sopratutto perchè aveva il volto camuffato. Non vedeva l'ora di osservare la polizia andare alla ricerca di un fantasma.

 

“Va bene allora la farò consegnare, non c'è alcun problema”

“La ringrazio. Sapevo che potevo contare su di lei.”

 

Firmò poi il registrò attento che ogni singola lettera si capisse cosicchè gli agenti non avrebbero avuto problemi ad identificarla. Pagò la donna e se ne tornò a casa. In quel momento mentre alzava gli occhi al cielo ed osservava il sole scomparire dietro i grattacieli si chiese se la fuori ci fosse stato qualcuno capace di fermarlo. Impossibile, non vi era nessuno alla sua altezza. Nessuno avrebbe capito il filo conduttore che legava tutta la serie di eventi che la consegna di quella lettera avrebbe scatenato. Lui era il migliore, lui era perfetto, lui era Mikael, l'Angelo Vendicatore.

 

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Questa è una piccola anticipazione della nuova storia che sto scrivendo nel tempo libero, in modo da pubblicarla poi a settembre. É un inizio semplice, giusto per dare le basi alla trama che piano piano si sviluppa nella mia mente “malata”. Quindi un po' di pazienza e poi tornerò a postare con regolarità spero. Intanto buone vacanze a tutti.

  
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