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Autore: lisa76    13/08/2011    14 recensioni
Le cose cambiano. Il sogno di Harry si infrange, un tradimento cambia radicalmente la vita di Hermione, una legge la spinge a scelte impensate. Mentre il mondo di Harry cade a pezzi quello di Hermione si sta formando. Il riavvicinamento tra i due porta Harry ad interrogarsi sul rapporto del amica con l'ex nemico e a riconsiderarare le sue scelte. Tutto cambia, ogni esperienza ci porta a scelte che non avremmo mai pensato di fare, ma non sempre è un male. Dimenticate l'epilogo di J.K.R.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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19.

19 –

Jimmy aveva in pratica ripetuto quanto già detto in precedenza quando Harry li aveva raggiunti.

Lui, Roger e Malfoy erano arrivati insieme nell’atrio del Ministero, insieme avevano preso l'ascensore diretti al loro ufficio e mentre lui e Davies si fermavano a scambiare poche parole con gli Auror che li avevano affiancati la sera precedente, Malfoy si era diretto verso la fine del corridoio. Dopo pochi minuti lo avevano raggiunto e aprendo la porta avevano visto Ronald Weasley che puntava la bacchetta alla gola del collega che faceva da scudo alla moglie. Lo avevano bloccato e si stavano apprestando a chiedere spiegazioni quando Harry stesso era intervenuto. Soddisfatto delle sue spiegazioni Potter lo aveva congedato.

Draco ed Hermione erano rimasti in piedi, tenendosi per mano, senza intervenire. Una volta rimasti soli Harry li pregò di sedersi per poi rivolgersi all'amica.

<< Hermione cos'è successo? Voglio sapere tutto nei minimi particolari. >> le aveva intimato.

Così la ragazza non poco a disagio, ma confortata dalla calda stretta della mano del marito, aveva raccontato l'accaduto per filo e per segno fino all’intervento dei due colleghi.

<< Sei intervenuto disarmato Malfoy, un errore da dilettante >> lo riprese Harry.

<< Stava aggredendo mia moglie Potter, avresti fatto lo stesso. Oltretutto non si è ancora del tutto ripresa dalle contusioni di ieri sera, avrebbe potuto farle veramente male. >> disse risoluto l'altro mentre Harry annuiva.

<< Stai bene Herm? Vuoi andare a casa a riposare? >> chiese gentilmente all'amica.

<< No grazie Harry sto bene >> disse lei determinata.

<< Suppongo vogliate sporgere denuncia >> disse guardandoli.

Draco rimase in silenzio e guardò la moglie, le aveva promesso di rispettare le sue decisioni, anche se lui l'avrebbe sporta immediatamente denuncia, chiedendo anche un mandato restrittivo per quel rosso deficiente. Non sopportava l'idea che si avvicinasse ancora o che alzasse le sue manacce su di lei.

Hermione alzando la testa stupì entrambi.

<< Sì, faremo denuncia per aggressione ai danni di Draco. È lui quello che è stato minacciato con una bacchetta alla gola, anzi faremo entrambi denuncia. Quindi ti sarei grata se lo trattenessi fino all’arrivo del giudice >> disse risoluta.

Sia Harry sia Draco sgranarono gli occhi. Hermione di solito era quella che tentava sempre di conciliare in situazioni simili, il fatto che volesse sporgere non una, ma ben due denunce per aggressione contro Weasley era a dir poco sbalorditivo.

<< Tesoro sei sicura? >> chiese Draco tentando di capire il perché di questa sua decisione.

<< Più che sicura. Non si può tollerare un comportamento del genere. Non solo ci ha aggredito fisicamente, ma anche verbalmente, nel nostro ufficio. Non è ammissibile. Non è un Auror e non può avere accesso al nostro quartier generale ed ai nostri uffici quando gli pare e piace. Soprattutto non si può permettere di venire ad accusare noi di ordire chissà quale vendetta ai danni di Ginevra, sulla base delle illazioni di quella … >> non terminò la frase, troppo adirata e sconvolta, ma gli altri due non ne avrebbero comunque avuto bisogno.

<< Concordo >> proferì seriamente Harry. << E' stata una mia mancanza permettergli fino ad ora di girare liberamente per il Quartier generale degli Auror e per questo vi chiedo scusa. >> poi premette un pulsante sulla sua scrivania e subito Dolores si affacciò alla porta.

<< Dolores puoi informare Peakes e Davies di tradurre il signor Weasley nelle celle di detenzione dove attenderà di essere convocato davanti al giudice per rispondere di aggressione a pubblico ufficiale, dopo di che mettimi in contatto il giudice Martins del Wizengamot, cui riferirò personalmente i capi d'accusa del prigioniero, grazie >> concluse Harry.

Quando Dolores chiuse la porta tornò a guardare i due ragazzi seduti di fronte a lui. Mentre Hermione fissava le proprie dita intrecciate a quelle del marito, questi la osservava attento.

<< Ragazzi >> li richiamò appena << siete pronti a rilasciare la vostra dichiarazione? Farò in modo che non dobbiate partecipare all’udienza, mi occuperò di tutto io. Ve lo devo visto che in questo casino vi ci ho messi io. >> disse sorridendo mestamente.

<< Non ti devi sentire obbligato Potter, Weasley avrebbe comunque trovato maniera di attaccar briga. >> disse seriamente Draco.

<< Draco ha ragione, Harry. Non voleva chiarire la situazione, voleva incolpare me di tutto come sempre. Se così non fosse stato, sarebbe venuto da te e non nel nostro ufficio. Ha scelto come sempre la via che gli sembrava più facile, sapendo o meglio sperando che io subissi in silenzio come ho sempre fatto. Non ha ancora capito che io sono cambiata, che ho finalmente aperto gli occhi e non mi lascerò mai più accusare di colpe non mie solo per rendere le cose più facili a lui o a Ginevra. >> terminò Hermione convinta mentre il marito la guarda sorridendo. Finalmente aveva capito ed ammesso con se stessa che non valeva la pena di proteggere quella testa di cazzo del suo ex, nemmeno in ricordo dei vecchi tempi.

<< Sono così cambiati >> mormorò Harry con lo sguardo perso nel vuoto. Molte volte in quegli ultimi tempi si era chiesto cosa avesse mutato tanto radicalmente i caratteri dei due giovani Weasley, senza riuscire a darsi una vera risposta.

Draco ed Hermione si scambiarono uno sguardo indeciso, alla fine fu lei a prendere la parola, ricordando le parole che pochi giorni prima le aveva rivolto il marito.

<< Forse col tempo è semplicemente venuta alla luce la loro vera natura. >> disse mestamente.

<< Intendi che dire che ci hanno raggirato per tutti questi anni? >> chiese il ragazzo sconvolto.

<< Direi piuttosto che ci hanno lasciato vedere quello che volevamo vedere, omettendo le loro reali personalità che col tempo però hanno preso il sopravvento. >> cercò di spiegarsi cautamente lei.

Harry la osservò meditabondo. Quella spiegazione non gli tornava del tutto, ma non riusciva a darsi risposte alternative. La notorietà aveva seriamente dato alla testa ai due ragazzi, si erano lasciati quasi travolgere da essa, come se fosse l'unica cosa importante. Per lui ed Hermione non era mai stato così, quello che avevano fatto, le lotte e le privazioni durante gli anni di guerra, era stato vissuto da loro come un tributo da pagare per la salvezza del mondo a cui sentivano di appartenere. Non avevano mai ambito alla gloria, ma solo alla pace. E quando la notorietà era infine arrivata, avevano sempre cercato di sfuggirla, continuando a fare il loro lavoro per preservare quella pace.

Ron no, aveva accolto la fama a braccia aperte, l'aveva sfruttata in ogni modo possibile per brillare ed emergere così come Ginny. Odiavano ricordare gli anni di guerra, come se fosse qualcosa di cui era meglio dimenticarsi, mentre Harry di quegli anni aveva ricordi luminosi, di amicizia e amore, che svettavano nonostante il tetro contorno.

<< Forse >> ammise infine per poi procedere con le deposizioni. Sapeva che una parte della sua vita privata sarebbe emersa da quel procedimento, ma come aveva giustamente detto Hermione, non poteva permettere che fatti simili capitassero nuovamente. Ronald doveva pagare per i suoi sbagli, forse così avrebbe evitato una volta per tutte di cacciarsi ancora nei guai e di importunare Hermione.

Le poche volte che si erano rivisti, dopo il matrimonio con Lavanda, aveva sempre sentito Ron scagliarsi senza motivo apparente contro l'ex fidanzata, ogni cosa che non andava nella sua vita era da imputare ad Hermione. Mai una volta Ron si era assunto gli oneri dei suoi errori, ma le cose dovevano cambiare e se per farlo doveva sbatterlo in prigione lo avrebbe fatto.

Dopo aver consegnato le deposizioni e la denuncia contro Ron al giudice Martins, Harry aveva ripreso gli interrogatori riguardanti l'accusa di negligenza verso Anthony. Tutti gli interrogati si erano dimostrati concordi nel dire che durante la missione il ragazzo si era mostrato distratto e avventato, mettendo più volte in pericolo i propri compagni, così come tutti avevano aggiunto che l'unica che si era premurata di difenderlo e proteggerlo era stata Hermione. Gli Auror erano un gruppo di élite, addestrati e preparati al meglio, cosa ancora più vera per la sua squadra. Per questa ragione ognuno di loro era tenuto a dare sempre il meglio durante gli scontri. Non che non si aiutassero in caso di bisogno, ma si dava per scontato che tutti facessero la propria parte senza doversi troppo concentrare sull’incolumità altrui.

Erano ormai le sei e mezzo, Harry aveva congedato tutti invitandoli ad andare a casa, mentre lui aspettava Goldstein da poco dimesso dal San Mugo. Hermione era stata la più riluttante a lasciarlo solo, ma l'intervento del marito l'aveva costretta ad accettare quella decisione.

Un lieve bussare alla porta gli annunciò che l'attesa era finita.

Anthony invitato ad entrare apparve alla porta per poi rimanere rigido accanto ad essa.

<< Accomodati. Come stai? Che cosa ha detto Hannah, tutto bene? >> chiese Harry indicandogli una sedia di fronte alla sua scrivania.

Nonostante tentasse di apparire rilassato, la tensione era palpabile nella stanza.

Accomodandosi dove gli era stato indicato, il suo vice mormorò un “tutto ok” ben poco convinto.

<< Sai perché sei stato convocato? >> lo incalzò Harry di colpo ansioso di mettere fine a quell'incontro.

L'altro annuì senza sollevare lo sguardo.

<< Harry prima di parlare delle accuse che mi sono state mosse, possiamo parlare di quello che è successo Venerdì? >> chiese timoroso Anthony, mentre si agitava a disagio sulla sedia.

Harry valutò per un attimo di rifiutare, non voleva tornare con la mente al giorno in cui il mondo gli era letteralmente crollato addosso, ma non poteva evitarlo. Doveva affrontare la cosa per andare avanti, sapeva che avrebbe fatto male e che in ogni caso il rapporto che aveva fino ad allora condiviso col ragazzo seduto di fronte a se era definitivamente compromesso. Ciononostante acconsentì.



Draco ed Hermione erano nel salotto a guardare un film in attesa del ritorno di Harry, non che lui avesse esplicitamente detto che sarebbe tornato, ma loro sapevano che l'avrebbe fatto. Una volta rientrati in casa avevano controllato e medicato le ferite di Hermione, poi si erano cambiati per la cena. Narcissa si era recata in visita dalla sorella e si sarebbe trattenuta per qualche giorno, giacché sia lei che il piccolo Teddy avevano la febbre alta. Hermione si era subito preoccupata, ma un gufo spedito dalla suocera pochi minuti prima le aveva assicurato che con un po’ di riposo ed i giusti rimedi i due si sarebbero presto ripresi.

Non avevano commentato quanto accaduto nel pomeriggio, se non quando Draco aveva scorto nuovi lividi sulle braccia della moglie inveendo a gran voce sulla stupidità di quell'essere. Hermione era rimasta silenziosa, ma aveva rimuginato parecchio su quanto gli aveva detto Ron.

<< Draco … >> richiamò il marito senza sollevare il viso dal suo petto. Il ragazzo era particolarmente preso da uno di quei film “Da Uomini” che gli aveva procurato Potter.

<< Dimmi tesoro >> le rispose senza perdere la concentrazione sul film. La storia non era certo delle più originali, ma le scene d’azione erano veramente ben strutturate.

<< Volevo chiederti … si ecco io … volevo sapere come la pensavi riguardo a … a quello che ti ha detto Ron … oggi in ufficio >> mormorò sommessamente Hermione, voleva sapere, ma era anche terribilmente in imbarazzo. La sfuriata di Ron aveva minato ulteriormente la sua già traballante autostima e lei aveva l’assoluto bisogno di sapere che suo marito la desiderava e la trovava attraente come le aveva detto la sera prima.

Il lettore Dvd non era più così sconosciuto al biondo padrone di casa, così recuperato velocemente il telecomando Draco mise in pausa il film e si girò completamente verso la moglie che ostinatamente continuava a nascondersi sul suo petto.

Draco sapeva molto bene a cosa si riferiva Hermione: a quelle insinuazioni che il rosso aveva fatto su di lei e sul suo essere donna, ciononostante ritenne giusto fingere di non capire. Non voleva costringersi ad aprirsi o a ripetere ciò che quel Weasley aveva detto, ma voleva comprendere cosa avesse più ferito la moglie.

<< Che intendi? >> disse sollevandole il mento e catturando i suoi occhi.

<< Le cose che ha detto Ron … su di me intendo … concordi con lui? >> chiese timorosa.

Draco sorrise alla moglie, che era visibilmente arrossita, chiaro segno di quanto le costasse quella conversazione eppure si stava sforzando di parlarne con lui.

<< Un Malfoy non concorderà mai con un Weasley. Sarebbe contro natura >> le rispose ironico facendola sorridere.

<< Soprattutto visto che il Weasley in questione ha detto solo una serie di stronzate. >> disse prima di posarle un dolce bacio sulle labbra.

<< Lo credi davvero? >> chiese lei bisognosa di conforto.

<< Ascoltami amore mio, io penso che tu sia bellissima e mi sembra di avertelo già detto. Ritengo inoltre che tu sia una persona dolce ed amorevole, comprensiva e fin troppo disposta al perdono. >> le disse dolcemente accarezzandole il volto.

Hermione era felice di quanto Draco le stava dicendo, ma la sua domanda era nata da altre riflessioni. Lei e Draco non avevano consumato il matrimonio e quindi lui non poteva sapere come fosse lei in quei frangenti, però proprio per questo la ragazza temeva di non attrarlo in quel senso. Mordicchiandosi il labbro inferiore lo guardò incerta se fare o meno quella domanda compromettente.

Draco capendo presto per quale motivo la moglie appariva incerta, decise di dimostrarle apertamente ciò che voleva sapere. Mettendosi a sedere meglio sul divano la attirò a se.

<< Vieni qui >> le disse mentre la conduceva a sedersi a cavalcioni su di lui. Le sottili tute da casa che entrambi indossavano fecero percepire subito alla ragazza quanto il marito fosse eccitato. Ovviamente lei arrossì facendo ghignare Draco.

<< Lo senti? >> le mormorò all'orecchio mentre stringendola a sé iniziava a baciarle il collo.

<< Senti che effetto mi fai? Sono sempre così quando mi sei vicino. Da subito, fin da quando abbiamo iniziato a lavorare insieme. Tu mi entri diretta nel sangue, senza neanche bisogno di avvicinarti troppo >> le sussurrò con voce arrochita dal desiderio.

Hermione era al settimo cielo. Lui la voleva e da tanto, proprio come lei voleva lui. Non era solo questione di astinenza o forse non solo, ma poco importava per la ragazza in quel preciso momento.

Con impeto rispose al bacio del marito, strusciandosi, neanche tanto casualmente su di lui.

La situazione stava diventando rovente e Draco facendo leva sulle gambe ribaltò la posizione, facendo sdraiare Hermione di schiena sul divano mentre continuava a baciarla.

<< Ragazzi siete qui? >> Chiese Harry Potter entrando nel salotto di Malfoy Mannor.

<< Non ci posso credere >> mormorò Draco sulle labbra della moglie. Potter li aveva interrotti ancora una volta, si pentì amaramente di aver pensato anche solo per un minuto che la presenza dello sfregiato in casa sua potesse avere risvolti positivi.

Questa volta persino Hermione sbuffò, conscia che quella di Harry d’interromperli sul più bello stava diventando una pessima abitudine.

<< Merlino Potter! Col tuo tempismo ci si potrebbe regolare il Big Ben! >> disse Draco affondando il viso nel petto della moglie, anche quel momento perfetto era sfumato grazie all'intervento sempre a sproposito dell'amico.

<< Ehm … scusate, non pensavo di interrompervi. >> disse Harry a disagio passandosi una mano tra i capelli.

Hermione facendo forza sulle spalle del marito lo costrinse ad alzarsi e si rimisero seduti, mentre lei si sistemava alla meglio gli abiti spiegazzati e cercava di riassumere un colorito normale e non tendente al rosso pomodoro.

<< Non ti preoccupare Harry. È andato tutto bene? >> chiese lei premurosamente.

<< Si più o meno. Ho sospeso Goldstein per due settimane dalle missioni sul campo. Per quanto riguarda tutto il resto … non lo so. Non credo riuscirò mai a dimenticare che ha tradito la mia fiducia, Herm. Io mi fidavo di lui. Non me ne frega più nulla di Ginny, anzi, se la vedessi ora la tratterei ben peggio di quanto ho fatto alla festa di sabato. Però era la mia donna e lui se n’è fregato e ci è andato a letto ugualmente, per quanto Ginny possa essere puttana, non doveva farlo. >> concluse stringendo i pugni. Le pugnalate erano state due quel venerdì e ancora facevano male.

<< Oh Harry mi dispiace così tanto. >> disse Hermione alzandosi e correndo ad abbracciarlo.

<< Non ne parliamo più ok? >> rispose lui allontanandola appena per sorriderle.

Hermione annuì, Harry aveva bisogno di andare avanti, rivangare quanto era stato non sarebbe stato utile per nessuno.

<< E la donnola? >> chiese Draco, che non aveva del tutto perdonato l’interruzione dell'amico, ma era ansioso di sapere sua moglie al sicuro.

<< Ron passerà oggi e domani in carcere, pagherà una multa salata e non avrà più l’autorizzazione ad accedere al Quartier Generale se non su esplicita convocazione di un Auror. Il giudice Martins inoltre lo ha invitato caldamente a tenersi alla larga da noi tre, visto che la sua sentenza è stata magnanima, ma gli ha assicurato che se dovesse ritentare di avvicinarci, non lo sarà affatto. >> concluse sorridendo agli amici.

<< Hai dovuto …. Si insomma dirgli perché mi ha aggredito? >> chiese Hermione a disagio. Era stata tentata di non sporgere denuncia proprio per evitare che le faccende private di Harry fossero sventolate in piazza. Le dispiaceva averlo messo in quella situazione.

<< Tranquilla Herm. Martins è un mio buon amico, gli ho spiegato che le cose tra me e Ginny non si sono esattamente concluse di comune accordo e lui ha capito. Ha tacitato la cosa, riducendo l’udienza a me, Ron ed un segretario posto sotto incanto di “silenzio”, quindi la cosa non trapelerà. >> disse sicuro.

<< Signora Hermione? >> disse Tippy comparendo nel vano della porta. << La signora Weasley chiede di vedere voi, il padrone ed il signor Potter, cosa devo fare Signora Hermione? >> chiese inchinandosi mentre i tre si scambiavano uno sguardo interrogativo.


POSTO PICCOLO:

Ma ciao, tutti pronti al ferragosto?

Io sono di corsa come al solito, ma sono qui ^_^.

Dunque so che qualcuno mi detesterà per questo che sembra, notate sembra, un capitolo di passaggio ma non lo è. Si tirano le fila di tante cose, soprattutto Harry comincia a capirci qualcosa e anche se è sempre e comunque dove non dovrebbe mai essere, almeno stavolta chiede scusa ^^ Herm e Draco fanno un passo avanti, il discorso che fanno, ciò che le dice Draco, la felicità di Hermione nello scoprirsi così desiderata dal marito sono praticamente tanti passetti verso l'intimità completa. Magari basterà chiudere Potter nello sgabuzzino! Ahahah!!!! Scherzo, ma forse neanche tanto ù.ù 

E alla fine arriva Molly ... citazione neanche tanto velata XD 

Cosa vuole? Perché è lì? Come la prenderanno Harry ed Hermione? A Draco non frega nulla ve lo dico io!

Ci sentiamo il prossimo w.e. 

GRAZIE a chi ha letto e a chi ha commentato lo scorso capitolo e benvenuti ai nuovi lettori.  

Al prossimo fine settimana e buone ferie per chi parte!

Un bacione Lisa 

PICCOLO SPAZIO PUBBLICITÀ: L'Antidoto     'Rincontrarsi' Incredibilmente Noi
http://acasadilisa.blogspot.com/

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

   
 
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