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Autore: LexiPopUp    18/08/2011    2 recensioni
Mika negli anni della sua adolescenza, come sarà stata la scuola? I bulli lo importunavano davvero in modo così insopportabile? Non aveva nessuno al quale potersi aggrappare? [rating giallo per il linguaggio che potrebbe sfuggirmi di mano]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Renèe

Lo strano ragazzo al quale avevo sorriso sull'autobus sedeva solo ad un tavolo vicino al cestino dei rifiuti.

Mera casualità o crudele associazione del destino? Comunque, presi la mela che avrei mangiato per pranzo, e mi avvicinai.

Con un sorrisino e una punta di malignità, arrivata al suo tavolo chiesi:

-Libero?- si voltò irritato e rispose:

-No, veramente stanno facendo a pugni per sedersi vicino a me.

Lo guardai stupita, mi aspettavo un tipo timido e facile all'arrossimento nonostante l'abbigliamento poco conforme alla massa.

Bene, avevo conosciuto qualcuno sulla mia stessa lunghezza d'onda a quanto pareva.

Mi sedetti e poggiai il caro cilindro di fianco al suo vassoio, poi guardandolo negli occhi chiesi:

-Cos'hai?

Mi guardò un attimo perplesso, forse preso un po' alla sprovvista dalla mia domanda così diretta.

Che si abituasse, sarei stata incollata a lui come una patella fino a scoprire la sua vera personalità. Senza sapere precisamente il perchè, il ragazzo mi incuriosiva.

Resse il mio sguardo per qualche secondo, come a cercare di capire le mie vere intenzioni, per poi rispondere:

-Non ho intenzione di parlare di quello che sento ad una persona della quale non conosco nemmeno il nome.

Mamma mia, sarei potuta morire di ipotermia per quanto era freddo. Lo guardai rassicurante:

-Oh si rimedia: Piacere, Renèe; 16 anni, stile variabile così come l'umore, una certa ripugnanza per la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze della sua età; in particolare verso gli alunni, che rientrano nella categoria, che scaldano i banchi in questa scuola.

Avevo descritto la parte di me che mi piaceva mostrare, la tipa tosta, quella che preferiva stare sola, che se ne fotteva del giudizio altrui a meno che non fosse positivo. Un lato del mio carattere era così, ma dietro la scorza c'era ben altro, che, come il ragazzo che avevo di fronte, non ero intenzionata a rivelare subito.

-Immagine ben costruita, mi chiamo Michael.

-Tutto qua?

-Sì, io non ho un discorso pronto come te.

-Chi ti dice che era preparato?

-Perchè non lo era?

Non risposi e mi limitai a lanciargli un'occhiataccia prima di concentrarmi sulla mela ancora intatta.

Stavo appunto cercando il modo migliore per mangiare tutta la polpa senza togliermi residui di torso dai denti più tardi in bagno quando un richiamo indirizzato a me due tavoli più in là mi fece sobbalzare.

-Hey weirdo! Ti sei trovata una nuova BFF?

Michael arrossì e si concentrò intensamente sui maccheroni al formaggio che aveva davanti mentre Andy e la sua cricca di baby-gorilla si avvicinava minacciosamente.

-Ciao checca! Divertito a rompere le palle nella nostra scuola oggi?

-Vostra? Che desolazione, fossi stata in voi mi sarei comprata una sala giochi, non una scuola.- Bhè mi era scappato.

Andy mi puntò con un dito e mi sputacchiò in faccia:

-Non parlavo con te puttana, ma con la tua nuova BFF chiaro?

Lo guardai con compassione, non si sapeva difendere se non a botte e parolacce poverino, mentre dicevo sotto il fiato, in modo che lui non mi potesse sentire:

-Agli ordini capitano.

Intanto si era girato verso Michael che aveva perso tutta la sua altezza scivolando piano piano sotto il tavolo, rosso e imbarazzato dalle parole offensive del bullo. Probabilmente non era abituato, e in quel momento decisi che il ricciolino aveva appena trovato la sua nuova personale guardia del corpo contro Andy & The Mini-Gorillas.

Il ragazzo che prima mi aveva risposto con sarcasmo e freddezza ora era confuso e spaventato e ispirava un grande bisogno di protezione. Però doveva prima sapere il perchè l'avrei pedinato da quel momento in poi o mi avrebbe preso per una stalker, quindi...

-Oh, ancora non hai finito di mangiare eh pollastrella? Dai che ti aiuto...- prese la forchetta dalla mano di un Michael impietrito e una volta preso il piatto dal vassoio glielo rovesciò in testa e assestò uno schiaffo bello forte sulla schiena del ragazzo con i capelli al maccherone facendolo tossire.

Rise e se ne andò ricevendo pacche e vari “Ben fatto!!” dai suoi seguaci.

Il ragazzo col papillon non si azzardò ad aprire gli occhi come se aspettasse che quel brutto incubo passasse come un'ombra così com'era arrivato. Decisi di prendermene cura come un cagnolino smarrito, dopotutto mi erano sempre paicuti gli animali. Sì, sarebbe stato il mio cucciolo personale.. E ora, a quanto pare, bisognava insegnargli a fare la pipì alzando la zampa in un parco invece che nascondersi dietro a pozze malcelate sul tappeto, così lo presi e lo portai in un bagno vicino alla mensa che nessuno usava più a causa degli orinatoi rotti.

Gli tolsi il piatto di carta dalla testa e con un fazzoletto cominciai a pulirgli il viso scoprendo due guance terribilmente rosse.

Sbirciò probabilmente per vedere se lo stavo deridendo o altro,dopo di che, soddisfatto dalla mia espressione seria e concentrata, aprì gli occhi e mi bloccò la mano dicendo:

-Faccio io.

Lo guardai interrogativa e spiegò:- Te aiutami con I capelli, dietro non mi vedo.

Annuii, e, tolti I guanti da minnie, cominciai a cercare maccheroni in quel pagliaio ingarbugliato che erano I suoi capelli.

 

_******_

 

Da quel giorno in poi io e Michael cominciammo a frequentarci, solo a pranzo, ma già era un'inizio.

Non parlavamo molto, ma la compagnia mi faceva bene, tre anni sola al tavolo e presa di mira da tutti non è proprio ciò che tutti desiderano alla scuola superiore.

Nei corridoi lo seguivo furtiva e nell'autobus gli sorridevo non'appena entrava e mi trovava con gli occhi. Quando si avvicinava inconsapevolmente a Andy & The Gorillas (sì, era il loro nuovo soprannome) facevo da diversivo camminando vicino a loro e sbattendo la maggior parte delle volte con la spalla di Andy. Vero, mi comprivano di insulti, ma essendo una ragazza non potevano picchiarmi come avrebbero fatto nel caso di Michael.

Un giorno a pranzo mi cadde l'occhio sulla valigetta che portava sempre il riccio al suo fianco. Michael, da ciò che avevo potuto notare, non era un tipo molto attento, lasciava in giro occhiali, quaderni, libri (che poi tornavano magicamente nel suo armadietto) ma quella valigetta sembrava incollata al suo fianco.

Se conteneva un fucile di precisione o delle caramelle non lo sapevo, la curiosità si era fatta pressante, quindi chiesi:

-Cos'hai lì dentro?

Eh sì, I giri di parole non erano fatti per me.

Michael sembrò svegliarsi da una coma profondo e con un sussulto di forchetta esclamò:

-Cosa?! Dove?!

-Nella cartellina che porti sempre con te, cosa c'è lì dentro?


**NOTA DELLA TONTA DIETRO LO SCHERMO**
Sì, i finali "fiato sospeso" sono i miei preferiti :3
Pubblico questo capitolo così presto perchè dopodomani parto e non avrò computer a disposition.
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(Ehm, scusate, sindrome di Youtube xD)
x Lexi


 

  
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