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Autore: In Vere Venenum    18/08/2011    1 recensioni
Dai nostri giardini abbiamo raccolto i fiori più velenosi, per farvene dono.
In fondo, è anche un po' un gioco, per vedere chi cita di più. Come ogni partita tra avversari degni, probabilmente finirà in stallo.
Il titolo della Raccolta è un omaggio a Francesco Guccini, del quale siamo entrambe grandi estimatrici. E no, non abbiamo in comune solo lui.
Forse è un canto a due voci e ognuna fa la sua parte.
Accorrete, gente, a vedere due matte, con dietro un villaggio.
Genere: Dark, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Tutti morimmo a stento

di Venenum

 

 

Il mare sta per trangugiarsi la mia anima. Riverisco l’ultimo istante che mi separa dal perdono. Non riesco a percepire nessun soffio, sono rinchiuso in una sentenza di morte: non comprendo la mia condanna, ho assolto una mezzosangue.  

Navigo in codeste acque perché ho peccato e non ho mai scontato abbastanza questa assurda ipocrisia; rivoli di sangue rappreso si attaccano a me, mi strappano il cuore a mani nude, si impadroniscono della mia mente e mi obbligano a bestemmiare; giacché, per loro, rappresento l’antagonista del teatrino che hanno inventato in tempi remoti, quando la tolleranza era quantificata dalle loro risate malvagie, figlie della purezza portata in grembo dal male.  

“Tu non sei un purosangue”, urlano, “Tu non meriti il tuo titolo, non meriti l’onore dovuto”, odo l’eco di un dispregiativo oramai affibbiatomi; corolle morte mi ricoprono con l’odore della loro crudeltà. 

Ho fame di peccato e voglio tornare da lei.

E tu, padre, non potrai mai riconoscere ciò che mi ha condotto verso codesta scelta, perché codesta propensione si è riversata su di me e codesto veleno mi contrista; la primavera era la mia stagione preferita, la primavera non si nega a nessuno.

 “Il potere ti è grato”, mi dicono.

Impiccheranno il mio amore, tuttavia nella mia testa vi sarà sempre lei. 

Lei, che ho a lungo svilito.

Lei, che tuttavia rimase al mio fianco anche in inverno.

Io perdono le disgrazie che le ho accidentalmente e volutamente procurato. 

Perché questo è un amore sbagliato.

 “Vuoi essere assolto o condannato?”, mi chiedono.

 “Ho già scelto la mia sentenza; ho assolto una mezzosangue e ora mi condannate, voi purosangue. Non vi porterò rancore, perché sono un codardo. E se potrò salvarmi, lo farò. Io assolvo al di sopra di me, condannate lei per avermi reso infedele al mio credo”.

Lei, che tuttavia ho ucciso.

Lei, che tuttavia mi ha salvato.

 

 

Draco Malfoy si risvegliò in un bagno di sudore e con dei graffi estranei sul petto nudo, ove si adagiava un raggio argentato. Durante quel viaggio temporale inesistente, aveva provato l’angoscia della fine; l’attimo che precede il pentimento, il millesimo che distrugge ciò che si è costruito.

“Draco, che succede?”.

“Un incubo. Incubo di una notte di mezza estate”.

Hermione sorrise e gli diede un bacio sulla fronte, accortasi del malessere che evidentemente lo stava pervadendo. 

“Nessun dorma”.

Draco non volle ricambiare quel gesto, non la sfiorò delicatamente com’era solito fare, perché, dinanzi all’irrequieta morte, aveva mostrato il marcio che annientava i suoi organi.

Prima di tornare e riposare, Draco desiderò marchiarla, lasciarle un avvertimento, perché anche Hermione aveva scelto; l’aveva accettato, si era sottomessa al sangue per sconfiggere l’anima. 

Perché li legava la morte, ancor prima dell’amore.

Tuttavia, quando Draco provò ad avvicinarsi al viso di Hermione, sospese il suo desiderio: non era ancora giunta l’ora del bacio di Giuda.

 

 

 

«Poi scivolammo nel gelo 

di una morte senza abbandono, 

recitando l’antico credo

di chi muore senza perdono».

La ballata  degli impiccati, De André.

 

 

Tutti morimmo a stento, De André. 

Il potere ti è grato/Vuoi essere assolto o condannato?/Io assolvo al di sopra di me – questa è una imprecisione,
il testo originale è stato modificato ai fini della storia -, Sogno numero due, De André.

Incubo di una notte di mezza estate, Dylan Dog ^36

Nessun dorma, Turandot, Giacomo Puccini. 

   
 
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