Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: CamBk    21/08/2011    2 recensioni
Ehi, mi chiamo Camilla, e non oso ancora definirmi scrittrice nonostante buttar giù parole su un foglio di carta sia la mia occupazione preferita.
Questa fan fiction si ispira all'amore platonico che provo nei confronti del frontman della band dei Tokio Hotel, Bill Kaulitz.
In questo racconto di pura fantasia, la protagonista Mona, ragazza italiana di origini tedesche, vivrà una tormentata storia d'amore 'al sapore di Germania'.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Ehi Val, hai idea di quale sia la stratosferica sorpresa di cui ci ha così tanto parlato la Sacchi? - domando con tono sarcastico macchiato però da una punta di sincera curiosità alla mia compagna di banco, Val.

Si chiama Valeria, ed è una delle ragazze più belle della scuola; ma la sua è senza dubbio una bellezza inusuale. Non è una di quelle biondone platinate stile barbie, e faccina da brava ragazza. Val è val, la tipica sbruffoncella dall’aria perennemente incazzata; alta, snella, con dei lunghi capelli nero corvino, la carnagione chiarissima e due occhi color blu notte contornati da una sottile linea di eyeliner nero. Alle labbra porta un rossetto color melograno ed è una patita dei tatuaggi; ne ha cinque.
Oggi la vedo particolarmente bella, e come al solito attira gli sguardi dei più carini della scuola, che sembrano farle quotidianamente la radiografia; indossa dei jeans attillati e una canotta leopardata –nonostante sia pieno inverno- abbinata ad un giubbotto in pelle nero. A primo impatto ammetto che possa assomigliare a una ragazzaccia tutta sesso, droga e alcool ma Val è una okay, quella sua aria da bulla è solo frutto dell’apparenza.

- Viaggio nello spazio alla scoperta della vita aliena ! - grida, facendo roteare la testa innumerevoli volte attorno al collo, in un movimento che mi da l'impressione di non concludersi mai.
Ah, giusto. Scordavo un piccolo dettaglio; Val sarà pure di una bellezza da miss scappata da un concorso, ma non brilla certamente per carisma o intelligenza, ecco.

- Vaaal - la interrompo bruscamente con tono di rimprovero.

- Blablabla - mi fa il verso lei.

- Eddaaai - scoppio a ridere io, tirandole una gomitata di complicità.

Nell’ora buca di arte in classe da noi è un vero delirio e considerando che oggi è venerdì le cose si complicano in quanto le menti offuscate di quei vegetali dei miei compagni di classe sembrano sognare un miraggio che presto arriverà: il weekend. Eppure, alla terza ora, sembrano svegliarsi da un letargo e in effetti ad un branco di animali ci somigliano anche.
Non sorprende quindi, attraversando il corridoio di fronte alla 3c udire urli e versi animaleschi accompagnati come da copione dalle lamentele della ‘Vivi’, così chiamiamo noi la bidella del nostro piano.
Gli astucci volano come proiettili ad altezza d’uomo, J-Ax rimbomba nelle orecchie di quel tamarro di Max e la miss-non-sarai-mai-al-mio-livello si da’ una ritoccatina al trucco con aria maliziosa.
Bell’atmosfera, no?
Bisogna sforzarsi per crederlo, ma mi trovo realmente in una classe; sì, in una scuola in mezzo a pericolosi ‘atti terroristici’ in attesa del suono della campanella che ci riporti coi piedi per terra.

- Cinque, quattro, tre, due, uno.. ! - strilla Val nelle mie povere orecchie mentre un impertinente ‘drin’ rimbomba puntuale tra i muri cadenti a pezzi della scuola.

- Arriva la Sacchi, gente ! - esclama Lore, il secchioncella di turno - Ho sentito i tacchi ! - aggiunge.

E, dopo un fuggifuggi generale, l'ordine si ristabilisce e il rumore di tacchi si avvicina sempre più.

- Buongiorno miei giovani virgulti - saluta con voce pacata la Sacchi.

La Sacchi è la nostra professoressa di geografia, una gran donna, in tutti i sensi. Non ho idea di quanti anni possa avere, noi immaginiamo una quarantina; è alta, con dei lunghi capelli color biondo oro che le ricadono sulle spalle.
Porta sempre vestitini molto chic, e scarpe con tacchi che rigorosamente non scendono al di sotto dei dieci centimetri. Si trucca poco, giusto un velo di rossetto sulle labbra e del mascara sulle ciglia.E' davvero una bella donna, va ammesso;
per non parlare poi dell'enorme quantità di nozioni racchiuse nel suo magico e laborioso cervello ! Insomma, senza alcun dubbio una persona da ammirare.

- E come promesso, oggi vi svelerò la tanto attesa sorpresa - ci annuncia, lasciandosi cadere dolcemente sulla sedia della cattedra.

Io e Val ci lanciamo un'occhiata divertita, al ricordo dell'ipotesi di Val di qualche minuto prima.
- Guardate un po' qua - aggiunge la Sacchi, tirando fuori dalla borsa 17 biglietti aerei e la mappa di una città. Tutti scattano in piedi dalle sedie, e corrono verso la professoressa che, con aria divertita, attende una reazione.
Leggo veloce l'intestazione dei biglietti aerei: 'Milano (Italia) - Amburgo (Germania)'

- A quanto pare andremo in Tedeschia ! - dice Val, fingendo uno strambo accento tedesco facendo attenzione alla trasformazione delle R, e delle D in T.

Mi rendo conto solo dopo qualche secondo dello stato di estasi in cui sono piombata; Germania, la terra dei miei nonni paterni che ho sempre voluto visitare, sin da quando sono piccola.

- Mona, tutto okay? - si avvicina Val.

- Si, cioè, no. Almeno, credo. Intendo, figo ! - mi metto a saltellare, fare piroette, cantare.
Se mi sento un po' stupida? Bhe, forse un poco, si. Ma che dire? Germania, Amburgo. Terra di famiglia, e terra natale delle persone senza le quali ora come ora, non sarei nessuno.

- Mona, hai sentito? Si va in FrocioLandia a trovare i FrocioHotel, figata ! - esclama Ste, quell'idiota vestito da truzzo, che ascolta musica truzza, vive come un truzzo, in un mondo di truzzi.

- Devo ricordarti il colore della mia cintura di Karate? Mh? Ne hai bisogno? - ringhio io.

- Ahi ahi ahi, qui qualcuno è stato colpito nel punto debole, eh? - ricambia lui.

Ebbene sì, brutto idiota; ci hai preso. Si viaggia verso FrocioLandia, si, come l'hai chiamata tu. La terra dei FrocioHotel, si, come li hai chiamati tu.

- Dicasi anche Germania, dicasi anche Tokio Hotel - ribatto offesa io, e gli volto le spalle dirigendomi col mio biglietto tra le mani verso il mio banco.

- Forte questa sorpresa, prof ! - si lascia scappare Val, tra un saltello e un altro.

Si, decisamente forte sta sorpresa, prof. 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: CamBk