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Autore: redspecial    22/08/2011    6 recensioni
Bravo Severus, hai affidato i tuoi ricordi ad un ragazzino che li ha sbandierati ai quattro venti. Pensavi che la tua ora fosse arrivata e non volevi essere ricordato come un traditore, ma ora sei coperto di ridicolo! Maledetto Potter! Pensò tra sé l’uomo chiedendosi cosa doveva aver commesso nella sua precedente esistenza e più che convinto che quel cognome avrebbe continuato a perseguitarlo.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Minerva McGranitt, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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EPILOGO


 

La stazione di King’s Cross era più che mai in subbuglio: ragazzini con carrelli pieni fino all’orlo sfrecciavano in ogni direzione seguiti dai loro genitori felici e pieni di orgoglio. Harry era accanto al suo secondogenito Albus Severus al suo primo anno ad Hogwarts, seguito da Ginny che teneva saldamente per mano una bambina più piccola dai vistosi capelli rosso scuro: Lily Luna.
In fondo vi era il primogenito James Sirius che oltre ai nomi dei malandrini aveva ereditato anche il loro talento per i guai.
Passarono attraverso la barriera per giungere al binario 9 e ¾ dove incontrarono Ron, Hermione e il loro secondogenito Hugo intenti a salutare la piccola Rose, anche lei al suo primo viaggio verso Hogwarts.
Albus Severus aveva un’espressione mista tra il corrucciato ed il preoccupato, i lineamenti del bambino erano abbastanza facili da leggere, rivelando così le sue inquietudini; Harry se ne accorse e lo abbracciò cercando di rincuorarlo.
“Mi scriverete vero?”
“Certo, anche tutte le settimane se vorrai, non dare retta a James, lui smentirà ma al suo primo anno gli abbiamo scritto tutte le settimane fino a Natale.” Ma l’espressione del bambino cambiò di poco. Altre cose gli frullavano ancora per la testa.
“Albus Severus tu porti il nome di due presidi di Hogwarts, uno di loro era un serpeverde e probabilmente l’uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto”
“Se verrò smistato tra i serpeverde…”
“Allora la casa Serpeverde avrà guadagnato un meraviglioso giovane mago. Il cappello parlante tiene conto della tua scelta, con me l’ha fatto”
“E il preside cosa dirà? Ci sarà anche lui allo smistamento…”
“Non preoccuparti, ti ha visto nascere e qualsiasi sia la scelta del cappello parlante anche lui sarà orgoglioso di te”
“Ok” e con un cenno salutò Harry, sentendo tutto il calore che il padre aveva cercato di infondergli.



 




Severus Piton fissava i cancelli della scuola, di lì a poco sarebbero arrivati gli studenti per un nuovo anno scolastico. La sua posizione strategica gli permetteva di avere una vasta visuale di tutto il territorio; adorava quell’angolo nascosto in cui si ritirava a pensare. In quei diciannove anni quasi nulla era cambiato, eccetto qualche insegnante e qualche regola da lui stesso rinnovata.
Alla fine aveva ceduto, da ben diciotto anni era il preside della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e nonostante fosse temuto dagli studenti più scapestrati era comunque rispettato. Horace Lumacorno aveva mantenuto la sua cattedra di Pozioni e Minerva McGrannit, nonostante l’età e mantenendo un certo ardore, era la sua vice nonché capocasa dei Grifondoro e professoressa di Trafigurazione.
“Preside stanno arrivando gli studenti, mi segua”
“Paciock, ora che sei un’insegnante dovresti guardare dove metti i piedi” alludendo al goffo tentativo di Neville di non andare a sbattere contro una delle statue collocate vicino alle scale per scendere dalla torre.
Il solito sbadato! Per fortuna che il rendimento dei suoi studenti è buono, mi chiedo ancora come… Neville Paciock era l’insegnante di erbologia e nonostante collaborasse spesso con Piton aveva ancora una sorta di timore nei suoi confronti; ora lo terrorizzava un po’ meno anche se la soggezione era dura da vincere.
Si accomodarono tutti ai tavoli delle case in attesa dello smistamento. Severus notò subito quel combina guai del figlio di Potter che l’anno passato gli aveva dato parecchio filo da torcere. Spero che il fratello sia meno irrequieto e si applichi un po’ di più, oltretutto quello sciagurato del padre gli ha messo anche il mio nome!
Non lo avrebbe mai ammesso ma quest’anno lo smistamento gli stava particolarmente a cuore, la curiosità verso il bambino che portava il suo nome era palpabile; Minerva lo notò sorridendogli di rimando. I piccoli erano entrati, tutto era pronto. Severus si sentiva in fibrillazione, quasi toccasse ancora a lui, tuttavia cercò di mantenere l’atteggiamento distaccato che tanto gli era caro.
Incrociò per un attimo quegli occhi verdi che aveva amato per tutta la sua esistenza seguiti da un sorriso spontaneo del bambino. Il suo cuore si stava scaldando, proprio come quando Harry, con quelle poche parole, lo convinse a restare ed imbarcarsi nella sua nuova avventura. Nel corso del suo primo vero anno alla presidenza lo aveva seguito da insegnante e da studente, non lesinandogli comunque qualche meritata punizione e portandolo a conseguire i tanto agognati M.A.G.O. per intraprendere la carriera come auror. Successivamente era stato invitato alle sue nozze con Ginny ed era stato presente alla nascita di tutti e tre i suoi marmocchi; neanche a dirlo aveva quasi protestato quando i coniugi Potter decisero di dare il suo nome al loro piccolo, ma intimamente, quel gesto, li avrebbe legati ancora di più. Le loro vite si erano intrecciate in diverse occasioni: avevano forse trovato il modo per comunicare.
In tutti quegli anni il loro rapporto non aveva subito particolari modifiche dall’esterno ma, interiormente, era cambiato ogni cosa; Severus aveva continuato a seguire Harry come un’ombra silenziosa, cosa che lo stesso Harry approvava e per nessun motivo avrebbe disdegnato. Il rispetto era oramai reciproco e le lavate di capo da parte di Severus non più così frequenti; come un professore ed il suo allievo, come un padre ed un figlio, come una famiglia di cui probabilmente entrambi avevano sempre sentito il bisogno.
“Albus Severus Potter!” chiamò a gran voce la McGrannit. E’ arrivato il momento… pensò rendendosi conto che, effettivamente, quel cognome aveva continuato a perseguitarlo.



NOTE:

Eccoci giunti alla fine della storia, mi scuso per aver aggiornato così in ritardo rispetto all'andamento generale della fic. Scxusatemi ma pensavo di riuscire a far tutto in tempo, invece gli imprevisti capitano, eccome. Anyway, veniamo a noi, spero che questo capitolo vi piaccia e spero di non deludere le vostre apettative (sempre se ne avete!). Come potete leggere questo è un capitolo particolare, in quanto ho mischiato il vero epilogo del libro con gli avvenimenti che ho immaginato e quindi è uscito così. Il passaggio riguardante le ansie di Albus Severus l'ho preso direttamente dal libro ( e dal film se vogliamo) e un'altra frase di Harry penso direttamente solo dal film, dovrò rivedere la cosa.
Mi è piaciuto molto scrivere di Severus in generale e soprattutto delle sue sensazioni legate allo smistamento, infondo il bambino è quasi una parte di lui, come alla fine lo è diventato Harry e tutto ciò che rappresenta.
Ora veniamo ai ringraziamenti, sentiti e doverosi:  DRAIAS, SPECTER, KETTY, BLANKETTE_GIRL, EDEN GARDEN, AURORA_CULLEN, UNBREAKABLE_VOW, LECTER.......GRAZIEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

gRazie davvero a tutti e anche a voi, miei lettori silenziosi, grazie per esservi fermati a leggeere!
Un bacio, alla prossima!

 
  
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