"Un ninja non deve esprimere il suo dolore in nessuna circostanza.
Un ninja deve dare priorità alla sua missione e non mostrare mai il proprio dolore."

Sakura Haruno


"L'alleanza degli shinobi ha perso circa 40.000 soldati degli 80.000 totali.La buona notizia è che l'Akatsuki ne ha persi 50.000 dei suoi 100.000,cio' vuol dire che seppur in minoranza,abbiamo effettuato una controffensiva più che soddisfacente".
La rosa trasalì.
Buona notizia.Dov'era la buona notizia?
Sakura scandì mentalmente una ad una le parole appena pronunciate da Shikaku Nara nel quartier generale delle nazioni unite,che al momento consisteva in una tenda di medie dimensioni posta al centro dell'accampamento.
40.000 vittime.
40.000 persone che non era riuscita a salvare.
Non era colpa sua,molti shinobi erano stati trovati già morti sul campo di battaglia ma non poteva fare a meno che sentirsi responsabile per la morte di quelle persone,per quelle vite spezzate troppo precocemente a causa di un'insulsa guerra.
Innumerevoli emozioni si celavano dietro gli sguardi distaccati e apparentemente freddi dei suoi compagni. Erano bravi a differenza sua.
Lei...la solita piagnucolona senza spina dorsale che si lasciava prendere sempre troppo dalle emozioni...neanche l'allenamento con Tsunade aveva cambiato le cose.
"Potete ritornare nelle vostre tende. Al momento sembra che la situazione sia sottocontrollo ma tenetevi pronti a ogni evenienza" disse Shikaku con tono autoritario.
"Sissignore" risposero i soldati all'unisono,per poi rompere le righe e disperdersi nella tenda;il jounin si congedò mentre tutt'intorno si levò un mormorio di voci a commentare le parole appena ascoltate.
Sakura si diresse verso l'uscita.Quelle parole l'avevano sconvolta e non era dell'umore adatto per intrattenere qualche conversazione sul possibile esito dello scontro. Era quasi l'alba e le ultime stelle sbiadivano in cielo,lasciando spazio alla luce del sole che prepotentemente si impadroniva del paesaggio tingendolo di rosso.
Le ricordava il sangue...un fiume di sangue che scorreva lungo il degradato panorama,come quel sangue che fino a qualche ora prima era scivolato sul terreno dai corpi inermi di nemici e alleati.
Sospirò.
Dannazione!!Smettila di pensare a queste cose!!! Succede...è normale durante una guerra!Se Naruto fosse qui ti direbbe che come al solito hai la lacrima troppo facile!!
Già...Naruto.
Chissà dov'era.
Le ultime notizie le erano state riferite da Tsunade-sama;secondo lei quel moccioso pestifero sarebbe riuscito a compiere un miracolo.Non aveva aggiunto altro,ma la sicurezza che traspariva dalla sua espressione le aveva suggerito che era fermamente convinta delle sue parole.
Sarà capace di ritornare sano e salvo con Sasuke-kun?
Era difficile stare con le mani in mano ma...cosa avrebbe potuto fare?
Sono una buona a nulla...solo una palla al piede.
"Ehi Sakura-san".
I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Shikamaru.Il ragazzo le si avvicinò lentamente grattandosi il capo.
"Sembravi pensierosa...tutto bene?"
La kunoichi sorrise,cercando di rendere quel falso sorriso il più credibile possibile.
Annuì.
"Certo!Ero solo sovrappensiero...tutto qui.Sai in infermeria c'è un via vai di feriti e..."
"Beh,il tuo viso dice il contrario" disse il moro interrompendola di colpo.
Sakura sgranò gli occhi sorpresa.
Da quando era diventato così bravo a interpretare le emozioni delle persone?
Abbassò il volto senza proferire parola.Chiaramente non le andava di parlare,così il moro preferì non insistere.
"Ti va di assistere ad un miracolo?" disse poi il ragazzo.
"Seguimi!"
Senza attendere risposta,iniziò a camminare mentre la rosa fissava la sua sagoma allontanarsi.
Leggermente stupita,decise di seguirlo.
Camminarono per un bel pezzo fino ad arrivare dinanzi ad una piccola tenda di colore verde,posta a ridosso di un enorme quercia...tenda di cui Sakura ignorava l'esistenza.
"Strano,ho girato varie volte il campo ma non mi risulta che qui fosse accampato qualcuno" disse la rosa girandosi verso il moro.
Shikamaru fece per rispondere quando dalla tenda fece capolino Ino,che gli piombò addosso scaraventandolo a terra.
La bionda incrociò le braccia.
"Ma quanto tempo ci hai messo ad arrivare????Sei apatico anche quando cammini!!"
I suoi occhi cerulei si strinsero in uno sguardo minaccioso.
"Ino-chan!"
La bionda non si era accorta della presenza di Sakura che fissava la scena sempre più confusa.
"Oh Sakura-chan!Che ci fai qui?Ah,ti ha portato Shikamaru!Dai entra,è stupendo!" disse eccitata,prendendo per mano la ragazza e trascinandola nella tenda.
Sakura diede un'occhiata veloce all'interno della struttura.L'arredamento era essenziale:un letto,una scrivania con accanto una sedia e qualche candela consumata qua e la.
"Shikamaru sei tu?" una voce femminile squarciò il silenzio.Solo allora la kunoichi si accorse di una figura posta all'angolo della tenda.
"K-Kurenai-sensei?" disse la rosa incredula,fissando le spalle della donna che a quanto pare era indaffarata a fare non si sa cosa.
"Ah Sakura-san...che bella sorpresa!".
La donna si voltò e fu allora che Sakura comprese l'eccitazione di Ino e le parole di Shikamaru.
La donna stringeva al suo petto un piccolo bambino dagli occhi nocciola.
La zazzera nera sul suo capo non lasciò alla kunoichi alcun dubbio:quello che Kurenai-sensei aveva tra le braccia era il figlio del defunto Asuma.
La rosa si avvicinò,senza staccare gli occhi da quel neonato,che ora la fissava incuriosito.
"Bello vero??" disse Ino sorridendo.
"Kurenai-sensei è venuta a presentarcelo. E' nato due giorni fa".
Sakura sorrise.
Lo sguardo innocente e spensierato di quella piccola creatura aveva spazzato via tutti i brutti pensieri che le inondavano il cervello.
Con il dito solleticò il collo del piccolo che iniziò a ridere divertito.
"Probabilmente è stata una scelta azzardata portarlo qui" disse Shikamaru entrando nella tenda,massaggiandosi il braccio dolorante a causa della caduta, "ma.." disse fissando il piccolo che non accennava a smettere di sorridere "non credi che sia un vero e proprio miracolo?".
La ragazza distolse lo sguardo dal bambino e spostò la sua attenzione sul jounin.
Annuì dolcemente.
"E' per questo che lottiamo. Per i bambini come lui...e per quelli che nasceranno!" continuò il ragazzo.
"Non esistono solo i morti Sakura-san...!Tu stai facendo del tuo meglio,hai salvato innumerevoli vite e sei un ninja medico di gran valore!".
"Ricorda.." disse avvicinando la mano al bambino che istintivamente la strinse nel suo piccolo pugno,"per ogni persona che muore,c'è una nuova vita...per ogni persona salvata c'è un bambino che potrebbe nascere!".
Le parole del ragazzo le entrarono nel profondo,rincuorandola.
"Loro sono il futuro" disse Kurenai cullando il bambino,"loro sono i re di Konoha".
Gli occhi di Sakura si riempirono di lacrime di commozione.
Si sentì una stupida.Di nuovo le emozioni avevano la meglio su di lei.
Con il dorso della mano si sfregò gli occhi.
"Non aver paura di esprimere i tuoi sentimenti Sakura-san" disse poi Ino,poggiandole una mano sulla spalla,"siamo shinobi è vero...ma siamo anche esseri umani".
Pronunciò quelle parole con una vena di tristezza,ripensando a quando il suo viso e quello dei suoi compagni di squadra si era bagnato di lacrime alla vista del corpo senza vita del loro sensei.
"Anche ai ninja è concesso piangere...dopotutto".



Ave a tutti!Beh che dire?Mi sa che questo capitolo non è un granchè,ma ho voluto dare una piccola nota di gioia nel macabro contesto della quarta guerra mondiale.
Credo che Sakura sia un personaggio fin troppo sottovalutato.E' un essere umano...e come ogni persona sbaglia e come una vera donna...ama senza riserve.
Uno degli obiettivi che mi sono prefissata è mostrare Sakura sotto una luce diversa...riuscire a far uscire la parte migliore del suo carattere.
Ora è ancora troppo presto ma...ne vedrete delle belle!xD
Ora vado!Un enorme grazie a chi ha letto questi due capitoli...e grazie a chi continuerà a leggere anche i prossimi che pubblicherò!
Ja Ne!