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Autore: Hollycli    24/08/2011    4 recensioni
Rose crede di essere perfetta e si bea delle certezze che la vita le offre.
Scorpius vive col peso di errori non suoi e cerca di trarre il meglio da ciò che la vita gli offre.
Rose bacia Scorpius e da quel momento deve affrontare tutte le conseguenze di quel gesto sconsiderato, ma se non tutti i mali vengono per nuocere e l’abito non fa il monaco come sarà il suo sesto anno ad Hogwarts?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Kiss Me

Kiss me out of the bearded barley
kiss me beneath the milky twilight
Lead me out on the moonlit floor
So Kiss Me




«Giochiamo!» propose Lily sollevando il capo da quello che sembrava essere un lavoro a maglia
«A cosa?» Rispose prontamente Hugo lasciando cadere la lana del lavoro di Lily, provai un po’ di tenerezza nei confronti di mio fratello, era un vero idiota ma a volte, quando si trattava di essere solidali,  non ci pensava due volte. Quella sera tutti avevano trovato qualcosa da fare, i miei cugini in compagnia del loro amico Malfoy occupavano il tempo giocando ad uno squallidissimo gioco da tavola, io leggevo il sesto volume del libro di trasfigurazione e le mie cugine rileggevano un vecchio numero del “Settimanale delle streghe” commentando di tanto in tanto i vecchi pettegolezzi.
«Giochiamo a nascondino » esclamò entusiasta della sua idea «Possiamo anche fare delle squadre se avete paura di giocare al buio. » mi lanciò un occhiata colma di compassione  e strinsi le labbra per calmarmi prima di rispondere con fierezza «Niente squadre, solo perché non siamo tutti Grifondoro non significa che sei circondata da codardi » sollevai il mento risentita mentre il mio spirito da Corvonero si leccava la ferita che mia cugina gli aveva volontariamente inferto.  Lily ridacchiò divertita e si guardò attorno assicurandosi che tutti l’avessimo sentita e quando notò che Albus, James e  Malfoy stavano ancora pensando ai fatti loro, lanciò un urlo carico di rabbia «Se non la smettete immediatamente vi affatturo!» poi, quasi a volersi assicurare che il concetto fosse arrivato ai destinatari, afferrò una delle scarpe da ginnastica di James e la lanciò in testa ad Al che smise immediatamente di ignorarla. Trattenni un ghigno, certa che se qualcuno mi avesse visto ridere l’indomani mattina mi sarei ritrovata appesa per i piedi al balcone di zia Fleur. Albus sapeva fare bene il bulletto quando voleva e solitamente non voleva mai farlo col la piccola e vendicativa Lily.
«Adesso io inizio a contare» esclamò la piccola dittatrice lanciandoci un occhiata severa «e voi vi nasconderete, avrete tempo fino al venti, dopodiché saranno affari vostri. »
Mi morsi un labbro e pensai velocemente, non conoscevo casa di zia Fleur  molto bene, gli unici momenti che passavo lì dentro erano quelli necessari per la mia sopravvivenza e di certo non era nel mio interesse esplorare la casa proprio in quel momento delicato, decisi quasi immediatamente il luogo che mi avrebbe protetto e corsi velocemente in direzione dell’ingresso approfittando della momentanea assenza di pioggia.
Non stavo barando, tecnicamente nessuno aveva detto che la rimessa o le zone circostanti alla casa non erano accessibili ai giocatori ergo se Lily o chiunque altro si fosse lamentato si sarebbe trovato nel torto o comunque non avrebbe potuto contestare la mia scelta. Mi sistemai tra la parete e un oggetto non identificato  e mi sistemai l’mp3 nelle orecchie, aspettando di vedere le luci della casa riaccendersi. Sapevo che nessuno avrebbe mai potuto pensare a questo posto, se non altro perché era davvero scomodo, umido e puzzolente.
Annoiata iniziai a canticchiare in falsetto un pezzo della canzone che stavo ascoltando,

«Love me love me, say that you love me, fool me fool me, go on and fool me»  rabbrividii per il freddo e mi maledii, probabilmente avrei dovuto seguire James, lui mi avrebbe condotto in un posto caldo «Love me love me,pretend that you love me,leave me leave me» stonai ma non me ne curai e sistemai meglio il mio sedere. Odiavo James, probabilmente ora era in cantina con una coperta e tanto cibo.
Sentii un rumore sinistro e trattenni il fiato, se si fosse trattato di qualcuno di losco lo avrei preso ad accettate, sicuramente in quel posto c’era un’accetta, no? Trattenni il fiato e mi coprii la bocca per non urlare, doveva essere un pazzo, uno di quelli che mangiano il cadavere delle loro vittime. Mi rallegrai nel pensare che, considerando la qualità del cibo che ingurgitavo, sicuramente gli avrei fatto male. La porta dello sgabuzzino si aprì e  afferrai il primo oggetto che mi trovai davanti e  non appena la luce si accese esclamai «Non sono commestibile e comunque non mi farò mangiare da te, chiaro?! » 
Mi resi conto della figuraccia non appena gli occhi grigio-azzurro di Scorpius Malfoy si incastrarono nei miei. Arrossii e mi schiarii la voce cercando qualcosa di sensato da dire per non sembrare del tutto idiota
«Cioè.. voglio dire… nel caso tu fossi un serial killer, ecco.» lo sguardo che Malfoy mi  rivolse mi fece capire che non avevo affatto migliorato la mia situazione, per cui sollevai il mento  e cambiai argomento «comunque» esclamai stringendo le labbra e proseguendo con tono altezzoso «questo posto è già occupato,  quindi smamma. »
Il ragazzo ghignò e non si mosse di un passo «Weasley ti potrei fare comodo quando l’uomo nero cercherà di ucciderti e comunque qui dentro lo spazio abbonda. »   aprii la bocca per dirgli che probabilmente avrebbe dovuto sedersi sulla mia testa ma prima che riuscissi a pronunciare tale frase il  ragazzo si accomodò accanto a me costringendomi ad attaccarmi alla parete umidiccia «Comunque continua a cantare, posso assicurarti che tutti i serial killer della zona si terranno  a distanza da questo sgabuzzino. »  il suo tono era derisiorio ma non c’era cattiveria nella sua voce e senza pensarci gli tirai uno schiaffo leggero e  risposi divertita  «Sottovaluti le mie doti canore. Dovresti sentirmi cantare “un Calderone pieno di forte amor bollente” » Il ragazzo ridacchiò ma non ribadì. Fu in quel frangente di secondo che capii che quella era la mia prima conversazione con Scorpius Malfoy in sei anni scolastici e cinque estati in cui restava con la mia famiglia per due settimane intere. Non ci eravamo mai scambiati due parole più del necessario non che non c’avessi provato, all’inizio avevo tentato con qualche convenevole tuttavia i miei tentativi di attaccare bottone restavano sempre vani  e alla fine mi ero adattata ad una condizione che comunque non mi pesava quel tanto da insistere ulteriormente.
«Hai barato, comunque» esclamò lui cogliendomi di sorpresa
«Non ho barato» risposi dopo uno sbuffo sistemandomi una ciocca ribelle «tecnicamente nessuno ha detto che questa rimessa non era compresa nel gioco » lo guardai perplessa e aggiunsi «ma scusa, anche tu sei qui… volevi barare anche tu?»  «Oh beh» rispose divertito «se dovessi partecipare a tutti i giochi che Lily ci obbliga a fare probabilmente adesso sarei una specie di bambino troppo cresciuto. »  Sorrisi divertita dalla sua risposta, effettivamente Lily era una terrorista quando si trattava di queste cose, non esisteva un dentro o un fuori, tutti dovevano giocare altrimenti l’ira della temibile Potter avrebbe reso un inferno la vita del povero malcapitato.
Giocherellai con una ciocca dei miei capelli poi mi voltai verso di lui ricordandomi improvvisamente dell’assenza dei miei cugini «Ma sei solo! Com’è possibile? Vi siete lasciati? La passione è scemata? Al ha deciso che James è più importante di te? »  Non volevo essere così canzonatoria ma era difficile vedere Malfoy senza i miei cugini, sapevo che il rapporto che lo legava ad Al era più forte, ma mi ero resa conto che il tempo aveva davvero avvicinato James e Scorpius ed era diventato naturale per me immaginarli assieme «A quanto pare ci siamo persi. Cioè, loro stanno giocando, ma solo perché loro sono idioti non significa che debba esserlo anche io »
Ridacchiai e mi voltai verso di lui, la luna gli illuminava parte del volto e i suoi occhi ardesia avevano assunto una luminosità particolare che li rendeva mozzafiato. Per la prima volta in sei anni mi ero accorta che Scorpius non era carino, come soleva dire Victoire o affascinante come diceva Domi. Scorpius era bello, quel tipo di bellezza che varia di giorno in giorno, adattandosi al clima, agli umori, alle situazioni. In quel momento mi chiesi come sarebbe stato essere baciata da lui e
 mi  ricordai della foto di Victoire e dei pensieri che mi aveva suscitato, ero convinta che Scorpius sapesse baciare da Dio, anzi, probabilmente, visto il numero delle sue ragazze, era veramente un esperto.
Mi scostò una ciocca dal viso e  sentii i miei occhi spalancarsi dall’imbarazzo e dalla sorpresa «Ho provato pietà per quella ciocca »  spiegò divertito, in un’altra occasione avrei risposto qualcosa di particolarmente stupido e pungente, ma in quel momento mi limitai a fissarlo intensamente  e prima che potessi rendermi conto di ciò che stavo per fare la mia bocca si aprì e chiese «Ti va di baciarmi?» Non seppi come mi venne in mente di pronunciare una simile frase, probabilmente era il suo profumo a confondermi o il fatto di aver bevuto un po’ del whisky  incendiario di papà, ma non ritirai la mia domanda e continuai a guardarlo finchè la sua espressione sorpresa non scomparve dal viso e le sue mani  non si impossessarono del mio corpo attirandolo verso di sé.
Non avevo mai preso in considerazione l’idea di rapire qualcuno, in quel momento però il mio cervello considerò una decina di modi differenti per non allontanarmi mai più da Malfoy e neanche feci caso, o meglio me ne accorsi ma non mi lamentai per nulla, quando le sue mani iniziarono a risalire verso il mio seno.
Ero così confusa che quasi non mi accorsi dei passi che si dirigevano verso di noi, tuttavia lui dovette accorgersene perché si allontanò velocemente da me e  si voltò verso la porta  assumendo un espressione annoiata. 
La porta sì aprì e riuscii ad intravedere il profilo di Dominque che cercava di capire chi aveva occupato il posto accanto a Scorpius, quando mi ebbe identificato  esclamò irritata « Potete uscire. Albus si è quasi spaccato il naso, cercando di nascondersi nel buio e James ha dato fuoco ai capelli di Lucy. Credo che per oggi ci siano abbastanza vittime ed è ora di andare a dormire. » Mi chiesi come mai fosse così irritata, ma poi ripensai al bacio e non potei fare a meno di sentirmi un mostro mentre il mio pensiero si volgeva a Jason, mi resi conto della sciocchezza che avevo fatto e per la prima volta nella mia vita mi sentii sporca.


"Bla Bla Bla"

Salve! allora cosa ne pensate di questo capitolo? Ho postato oggi perchè il prologo era davvero troppo poco chiaro e non mi andava di aspettare e di farvi aspettare troppo, comunque spero che vi sia piaciuto o almeno che non vi abbia fatto vomitare XD
La canzone che ho scelto per il nome di questo capitolo è "Kiss me" dei Sixpence None The Richer, mentre la canzone che Rose canticchia è "Lovefool" dei Cardigans
Spero che mi facciate sapere le vostre opinioni su questo capitolo,
un bacio!

   
 
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