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Autore: Leemoon MewSisters    26/04/2006    14 recensioni
Sono passate un paio di settimane dalla battaglia finale, ma i nostri tre alieni non si sono ancora levati di torno perché hanno avuto un piccolo problema tecnico… Ma ve lo spiegherà meglio Kisshu! (Io cosa? E che ne so??? O_O NdKisshu) Non sapendo come ammazzare il tempo, l’alieno dagli occhioni dorati avrà la brillante idea di mantenere la promessa fatta ad Ichigo, ovvero di rapirla! E ci riuscirà… FANFIC SPERIMENTALE... spero vi piaccia! Buona lettura!
-By MewLeemoon-
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'A Game of Us'
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17.Capitolo8 - Qualcosa di Buono - By Ichigo

Buuuuuuh uh uhuhuh! EFP è tornato! ÇvÇ Ormai stavo in crisi d'astinenza... XD
Vi dirò la verità: di qui in poi inizia la vera e propria "parte finale" della storia, ed a me non piace per niente come mi è uscita, tanto che il black out del sito mi era parso quasi un provvidenziale invito divino a NON postarla più... ma non mi sembrava molto corretto nei vostri confronti... ^^" così ora vi lascio al capitolo nuovo, che avete atteso per 20 giorni...


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Per leggere le note cliccate sul simbolo, x es: (***) e finirete in fondo alla pagina. Quando avete letto, cliccate di nuovo sul simbolo che troverete e... magia: tornate al punto del capitolo in cui eravate rimasti! Potere del FrontPage... ^o^

Intro al Capitolo: Uff… questo capitolo è stato difficilissimo da scrivere!
Il riferimento non è alla nota marca di cioccolatini tondi con carta dorata (Boooooni!), ma al “Qualcosa di Buono” del Capitolo 6 (e della puntata 51)… beh, ecco, la situazione sarà un po’ equivoca, ma non pensate troppo male! In origine non volevo riferirmi a “quello”… è che poi, scrivendo… la situazione mi è un po’ scivolata di mano… ^_^””””

*** 8. Qualcosa di Buono ***

~ * ~

By Ichigo

I raise my hands and I surrender
'Cause your love is too strong, and I can't go on
Without your tender arms around me
I raise my hands and I surrender  
I don´t wanna resist, 'cause your touch and your kiss
Have shattered my defenses
I surrender
I surrender to this feeling in my heart
I surrender to the safety of your arms
To the touch of your lips
To the taste of your kisses

Poichè il tuo amore è troppo forte, e io non posso andare avanti
Senza le tue tenere braccia attorno a me
Alzo le braccia e mi arrendo
Non voglio resistere, perché il tuo tocco e il tuo bacio
Hanno infranto le mie difese
Mi arrendo
Mi arrendo a questo sentimento nel mio cuore
Mi arrendo alla sicurezza delle tue braccia
Al tocco delle tue labbra
Al sapore dei tuoi baci

(Surrender, Laura Pausini)



Si rimaterializzarono nella stanza di Kisshu. Ichigo si trascinò velocemente sul letto, prima che le gambe la abbandonassero definitivamente.
Non sapeva se dare la colpa allo spavento che aveva avuto qualche secondo prima o alla sensazione orribile che il teletrasporto provocava al suo stomaco.
Non appena la superficie salda del letto le diede sostegno, non riuscì a trattenere un sospiro liberatorio.

L’alieno poggiò il pacchetto dei vestiti in un angolo e si avvicinò a lei con aria tranquilla.

“Allora Ko-Neko-Chan, cosa…” iniziò lui.

“KISSHU!” si sentì urlare.

Il Kisshu in questione diventò, se possibile, ancora più pallido, e si irrigidì come se qualcuno gli avesse appena tirata una pugnalata alle spalle.

“KISSHU? Sei tornato?”.
Ichigo riconobbe la vocetta acuta di Taruto provenire da fuori la porta.

Prima che la ragazza potesse reagire in alcun modo, Kisshu le buttò addosso una coperta alla velocità della luce e si precipitò verso la porta.

Ichigo, dal canto suo, si avvolse sotto la suddetta coperta cercando con tutte le sue doti artistiche di imitare, in modo convincente, un letto.  -____-“
Poi sollevò appena un lembo della stoffa per scrutare cosa stava avvenendo.

“Sono ore che ti cerco! Ma dove eri finito?” domandò Taruto, senza che la ragazza riuscisse a vederlo, da quell’angolazione.

“Da nessuna parte. Nulla di interessante per un bambino!” tagliò secco Kisshu.

“Io NON sono un bambino!” strillò Taruto. “E poi chi c’è là dentro? Ho sentito che parlavi con qualcuno!” continuò il giovane alieno, affacciandosi con la sua faccia paffutella alla porta.

“Non c’è nessuno là dentro” esordì Kisshu, palesemente nervoso, mentre si appoggiava con il braccio allo stipite della porta in modo da bloccarne l’ingresso.

Taruto rimase un po’ in silenzio. “Ah, ho capito…” iniziò “…stai facendo una delle tue solite porcate!”

“Io non faccio porcate!” sbraitò l’alieno dagli occhi dorati.

“Certo, certo… come quella volta che Pai ti ha beccato a…”

“Sta zitto, moccioso!” lo interruppe un agitatissimo Kisshu. “Non osare mai più dire una cosa del genere o ti uso come lettiera per chimeri!”

Taruto sghignazzò e poi disse qualcos’altro che Ichigo non riuscì ad afferrare perché evidentemente si era allontanato troppo.

Continuò a sentirli litigare ancora un po’ senza riuscire più a capire che dicevano, finché calò il silenzio.


***


“Devono essersene andati…” constatò la ragazza, poco più tardi. “Per fortuna non mi ha visto! Se mi scoprissero…”

Già le bastava dover aver a che fare con Kisshu… ci mancavano anche i suoi due amici!

E poi Taruto non le era mai piaciuto. Non solo perché la chiamava gentilmente “Vecchiaccia”, ma soprattutto perché, anche se era ancora un bambino, aveva una certa vena sadica poco rassicurante.
Pai invece le metteva semplicemente i brividi, con quel suo sguardo freddo… aveva sempre avuto il terrore che da un momento all’altro, da quella sua mente calcolatrice, potesse saltare fuori qualche piano talmente complesso da irretire tutta la squadra delle Mew Mew senza che loro cinque avessero il tempo di accorgersi di nulla…

Ma in realtà quello che le faceva più paura di tutti, era sempre stato Kisshu, specie quando aveva quei suoi scatti da individuo mentalmente instabile o quando le diceva quelle frasi a doppio senso… per non parlare delle volte che la fissava con insistenza, senza che Ichigo potesse capire se meditasse di farla fuori o avesse altre idee poco carine su di lei…

Rabbrividì, avvolgendosi di più nella coperta.

Non era vero che era una ragazza poi così forte come dicevano le sue amiche…

In quel momento avrebbe voluto che il Cavaliere Blu apparisse lì, la prendesse tra le sue braccia robuste e le sussurrasse all’orecchio con quel tono seducente “Io sono tuo. Sono nato per proteggerti”.
Ichigo arrossì al ricordo.
Peccato che il Cavaliere Blu se ne fosse andato insieme a Profondo Blu.

Chissà se Aoyama-Kun vuole ancora proteggermi, ora che il Cavaliere blu è svanito…

Ci rifletté un po’ sopra: si accorse che era difficile capire quanto del ragazzo che conosceva fosse realmente Aoyama e quanto fosse frutto di altre strane identità.
“Uhm…” ponderò la rossa “Se Profondo Blu se n’è andato, allora anche il Cavaliere Blu se n’è andato, allora Aoyama-Kun non vuole più proteggermi…”
“Ma se il Cavaliere Blu è rimasto, allora anche Profondo Blu è rimasto, quindi lui vuole ancora uccidermi…”
“Ma come fa a volermi uccidere e proteggermi allo stesso tempo???”  @_@
“E poi perché dovrebbero essersene andati tutti e due contemporaneamente?”  @_____________@
“IO NON CI CAPISCO PIU’ NIENTE!” sbottò, scoprendosi di botto poiché le era venuto troppo caldo.

Quindi abbracciò la coperta come era solita fare con il suo cuscino a casa, per riflettere meglio (WOW! NdMe) e iniziò a dondolarsi a destra e a sinistra.

“Certo che sono qui solo da due giorni e Kisshu è già riuscito a baciarmi due volte…” osservò mestamente.
“E prima io… io non mi sono nemmeno opposta! Finora una cosa del genere mi era successa solo con Shirogane…”

“Non è che mi sono semplicemente –non opposta-…”
“Io…”
Aveva paura a dire quella frase.
“Io… mi è piaciuto!”
Arrossì, stringendo più forte la coperta.
“Come è possibile che mi sia piaciuto così tanto?”

Era tutto così confuso e senza senso…

“Io però non voglio andarmene via! Voglio tornare a casa, voglio tornare dai miei amici, dalla mia famiglia!”
“Non voglio che Kisshu mi porti via…” mormorò Ichigo. “Almeno di questo sono sicura!”


***


Ichigo aveva da poco finito di mangiare il resto del bento che l’alieno le aveva portato il giorno prima. Aveva un sapore un po’ stantio ma era troppo affamata per badarci.
Chissà a chi l’ha rubato… si domandò scocciata.
Erano passato diverse ore da quando lui e Taruto se ne erano andati e passare un altro pomeriggio da sola in quella stanza vuota e triste l’aveva annoiata a morte. Per un attimo aveva anche pensato di uscire di nuovo, ma temeva che avrebbero potuto vederla.
E poi quel cielo verde brillante le metteva un’angoscia terribile…

Quando, poco dopo Kisshu riapparve dalla porta, aveva i vestiti sporchi di macchie nere e una strisciata scura sulla guancia destra, sommate ad un’aria molto scocciata.
“Scusami bambolina, si ti ho fatto aspettare” esordì. “Vedo che hai cenato senza di me, grazie!”

“Avevo fame…” ribatté la rossa senza interesse.

L’alieno si sedette di fianco a lei e prese a contemplare le macchie sui suoi vestiti.
“Pai ha voluto una mano a riparare lo stabilizzatore dell’astronave. Guarda come mi sono conciato…” sospirò.

“Comunque, fra poco avrà finito di aggiustarla, Ko-Neko-Chan… così potremo partire” le disse.

A quelle parole, Ichigo si sentì gelare.
“P-partire? Fra poco? Ma allora… vuoi davvero portarmi via?” farfugliò. “Kisshu, io non voglio! Non voglio andare sul tuo pianeta!”
Si mise a pregare con tutto il cuore che Shirogane arrivasse a tirarla via di lì in tempo…
era sempre così maledettamente intelligente… doveva riuscire a capire dove si trovava!
Sì… ci sarebbe riuscito… certamente…

Fu Kisshu a riscuoterla da quell’attimo di panico in cui era sprofondata, mormorandole, a mezza voce: “Nemmeno io vorrei tornare…”

La rossa sollevò un sopracciglio, scossa. “Come?” domandò, pensando di aver capito male.
Poi, siccome lui non le rispondeva, tentò di nuovo: “Vuoi restare sulla Terra?” gli chiese.

“No, questo posto mi ha stancato. Tutti questi alberi e quel cielo azzurro, un po’ fa caldo, un po’ fa freddo… e poi sempre a vedere solo Pai e Taruto tutti i giorni, sai che noia? E soprattutto la cucina, fa schifo!” le rispose, con una risatina nervosa.
“Voglio vedere di nuovo la mia casa… e altri individui che non siano diversi da me…”

“Quello che dici non ha senso…” constatò la ragazza, confusa. “Perché allora non torni sul tuo pianeta?” domandò timidamente.

Kisshu si mise a giocherellare nervosamente con uno dei nastri del suo vestito.
“Lascia perdere Micetta… Parlarne non serve a niente. Non sforzare la tua bella testolina rossa…” tagliò corto, come se lei avesse appena fatto la domanda più insignificante della Terra…

Insignificante un corno!
Ci andava di mezzo il suo futuro!
“E NO! Guarda che mi sono stancata di questa storia che sono cretina! E’ diventata banale!” sbottò, oltretutto risentita di essere trattata in quel modo da ogni ragazzo che conosceva (XD). “Ora tu finisci il discorso e cerchi di spiegarti!”

Il giovane alieno, invece, non la degnò di risposta e si alzò di scatto, allontanandosi speditamente a grandi passi.
Ma poi si fermò, al centro della stanza, tirando un sospiro decisamente pesante che la lasciò perplessa.

“Beh? E’ così difficile?” domandò Ichigo.

Dopo un silenzio stranamente lungo, vide Kisshu portarsi una mano dietro al collo, in un gesto nervoso che sembrava accompagnare qualcosa di peggio dell’imbarazzo.
“Quando torneremo… quando torneremo, non saranno contenti, credo” iniziò, incerto. “Non sarà contento nessuno”.

Si voltò di nuovo verso di lei e le si avvicinò, posando le mani sul letto ai suoi fianchi ed avvicinandosi più del dovuto al suo viso.
“Sul mio pianeta credevano molto in Profondo Blu e non saranno felici di rivedere quelli che hanno aiutato i terrestri ad ucciderlo.”
“Specialmente non saranno contenti di vedere me” aggiunse.

“Ma voi avete l’Acqua Mew, con quella salverete il vostro pianeta!” ribatté la rossa, mentre cercava di tenersi a debita distanza.

“L’Acqua Mew può salvare molte vite, ma non so se sia in grado di risolvere il problema del mio pianeta. Ti ho spiegato cosa sta accadendo e non mi pare che tra i poteri di quel cristallo ci sia quello di cambiare l’orbita di un intero corpo celeste…”

Ichigo si ammutolì, spiazzata, incapace di trovare una soluzione al problema.
Quindi… l’Acqua Mew che avevano tanto cercato… era inutile?
E loro… stavano tornando a casa a mani vuote?
No, peggio: stavano tornando a casa dopo aver eliminato l’unica speranza di salvezza per quella gente…

“E cosa pensi che ti faranno?” domandò incerta.

Lui non le rispose.

E lei si sentì improvvisamente terrorizzata, realizzando con più chiarezza il significato di quelle parole.
“E se tu mi porti sul tuo pianeta, cosa faranno a me? Cosa ne sarà di me?” strillò, mentre il desiderio di fuggire da quel posto si impadroniva nuovamente di lei.

Inaspettatamente, Kisshu la tirò in piedi e se la strinse tra le braccia, bloccando sul nascere tutti i suoi propositi di fuga.
E per un breve istante, mentre lei aspettava immobile ed intimorita la prossima mossa del ragazzo, le parve di scorgere un velo di paura nello sguardo sempre così inquieto dei suoi occhi color oro. Ma fu solo l’illusione di un attimo, prima che lui poggiasse la fronte contro la sua.
“Non so cosa mi succederà…” le sussurrò. “Però Ichigo, tu sei la mia bambolina speciale… e se venissi via con me… ti giuro che non lascerei che ci accada nulla di male, perché io… ti amo…”

Ichigo si divincolò dall’abbraccio e fece qualche passo indietro disorientata, mentre l’alieno la osservava tristemente.
“Tu… tu non puoi proteggermi contro un pianeta intero!” farfugliò “E poi non dire che mi ami! Non sai cosa vuol dire! Sei solo capace di pensare a te stesso…”

Per tutta risposta, lui fece un sorrisetto. “Oh… Immagino che tu abbia le idee chiare…”

“Certo! Se io amo qualcuno, significa che questa persona è la cosa più importante che ho al mondo, la più meravigliosa, quella che da forza alle mie giornate! E per lui, sono pronta a mettere a disposizione tutta me stessa, a curarmi dei suoi problemi, a condividere i suoi desideri e le sue passioni e se necessario, sono pronta anche a sacrificare le mie aspirazioni e le mie pretese se vanno contro la sua felicità...”

“E non dico la felicità di un attimo, come credi tu, ma voglio vedere questa persona felice il più a lungo possibile, realizzato nella sua vita…” affermò con convinzione Ichigo. “Tu stai facendo tutto il contrario!” (*)

“Che idea deprimente!” la interruppe Kisshu.

“E-eh?”

“Sì, sei proprio deprimente gattina. Ti facevo più vitale!” disse lui, sedendosi di nuovo sul letto.
“L’amore… un sacrificio? Ma dai! Non renderai felice proprio nessuno in questo modo! Chi vorrebbe stare vicino ad una persona che… che si butta via così?”

La rossa gli rivolse un’occhiata obliqua. Lei non si stava buttando via…
“E dunque?” domandò, desiderosa di conoscere le sue teorie.

“E dunque la vita è breve, dovresti averlo capito. Se vuoi veramente fare felice qualcuno… e se vuoi essere felice anche tu, puoi fare una cosa sola: devi dare il MASSIMO e devi darlo ORA! Che t’importa di cosa succederà dopo? Lo sai che potrebbe crollarti il mondo addosso da un momento all’altro, no?” sogghignò. (**)

Ichigo si sedette di nuovo sul letto, diffidente. Quel modo di pensare le sembrava così triste e scoraggiante… Però...

I suoi pensieri corsero ancora una volta al suo Aoyama-Kun, che si era sacrificato tutta la vita per soddisfare le aspettative delle persone attorno a lui, per renderle felici. Ma si era sempre comportato così per sfiducia verso di loro, non certo per amore… A prova di ciò, mentre viveva in questo modo, dentro il cuore del ragazzo cresceva l’incarnazione dell’odio…

E lei… tutte le volte che lei, per fargli piacere, per stare con lui, si era annoiata a morte o aveva dovuto impersonificare un’ideale di ragazza perfetta che non aveva nulla a che fare con il suo vero carattere, sentendosi costantemente inadeguata e mortificata…?
Lei voleva fare di più, aveva di più da offrire… era qualcosa di più che sorrisi, modi gentili, guance arrossate e una bella testolina vuota!

Kisshu la guardò con un sorriso che per la prima volta le parve veramente dolce. “Gattina… non preoccuparti Tu dai sempre il massimo, solo che non te ne accorgi! Altrimenti non mi sarei mai innamorato di te!” le disse.

La ragazza ricambiò il sorriso, imbarazzata.
Quello era il primo vero complimento che le faceva. Ed era veramente un bel complimento…
Possibile che, in quel frangente orribile in cui si trovava, avesse ancora voglia di perdere il suo tempo dietro a lei, che non ricambiava minimamente i suoi sentimenti? Possibile che lui la trovasse davvero così importante?

“Sai, forse… ma solo un pochino… sei meglio di quanto credessi” ammise timidamente Ichigo.

“Io sono molto meglio di quanto credi” sbottò lui, decisamente allegro, saltando in piedi.

Ichigo trasalì, colta alla sprovvista, mentre lui l’afferrava saldamente per la vita e la sbatteva contro al muro, intrappolandola con le braccia.

“N-no…” protestò spaventata.
Cercò freneticamente di allontanarlo via da sé, spingendo le mani sulle sue spalle, ma non ottenne nessun risultato.

“No? No cosa?” le chiese lui, premendola di più contro al muro.
Rabbrividì, dandosi della stupida per essersi lasciata scappare quelle parole, mentre gli occhi del ragazzo scorrevano su di lei e la studiavano tanto approfonditamente da farla sentire del tutto inerme...

Poi si avvicinò per baciarla… di nuovo…
Ecco… pensò la rossa con il cuore in gola, strizzando gli occhi.
D’impulso si protese in avanti per prepararsi a riceve l’ennesimo, angosciante bacio quando…
Lui si tirò indietro.
Ma che diamine…?

Kisshu fece uno dei suoi sorrisetti. “Ah… quindi, il bacio di oggi… ti è piaciuto davvero!”.

Non è vero…
Non l’aveva fatto apposta…
Arrossì terribilmente e abbassò lo sguardo, smarrita.
Chissà adesso che si sarebbe messo in testa…

Lo vide avvicinarsi per la seconda volta.
“Allora… te ne do un altro…” le sussurrò sulle labbra.
E le giocò di nuovo quello stupido scherzo…

Ichigo fu presa dall’improvviso desiderio di sprofondare…

“Sai…” le disse Kisshu, prendendole le mani che lei teneva ancora appoggiate sulle sue spalle. “Così mi piaci molto di più”.
Quindi gliele guidò tra i suoi capelli rossi, finché le sue dita non incontrarono le due orecchie feline che le erano spuntate.

“Però, un po’ di tempo fa mi pare di averti promesso qualcosa. Ti ricordi?” le domandò.

La ragazza lo guardò di sfuggita, confusa ed agitata, cercando di nascondere il rossore del viso sotto le ciocche scarlatte della sua frangetta.

“Mi dispiace di non aver ancora potuto mantenere la mia promessa, ma sai, è stato per cause di forza maggiore…” sogghignò lui.
“Ti avevo promesso che ti avrei insegnato qualcosa di buono”
Così dicendo le afferrò il viso tra le dita e premette con forza sulle sue guance, facendole aprire la bocca.
“E adesso, ho giusto un po’ di tempo…” sussurrò, avvicinando le labbra alle sue.

Finalmente le diede un bacio.
Il primo Vero Bacio di Ichigo. (***)
Ed era qualcosa di completamente diverso da tutto quello che aveva provato finora.

Impacciata, si vide costretta a rispondere a quel nuovo tipo di bacio.
Questo sarebbe un bel momento per trasformarsi in un gatto… pensò con una certa dose di ansia, cercando di concentrarsi.
Sentì Kisshu lasciarle il viso e scorrerle la mano giù per il collo, accarezzarle il seno, scendere fino alla vita…
Infine gli passò il braccio dietro alla schiena e la strattonò via dalla parete, facendola sussultare, impaurita.
Improvvisamente non se la sentiva più di impegnarsi in quel difficile compito…

E lui probabilmente se ne accorse, perché le sfilò piano la lingua dalla bocca e smise di baciarla; ma Ichigo continuava a sentire il calore delle sue labbra appoggiate alle proprie, come se lui non volesse più rinunciare a quel contatto.

Incerta, riaprì gli occhi, per incontrare, così vicini davanti a lei, quelli chiarissimi di Kisshu che la fissavano con fermezza.
Sembrava assurdo, ma quello sguardo di seria, assoluta irremovibilità le diede…

…sicurezza…

Poi lui ricominciò a baciarla, più a fondo, con più vigore… e lei smise di concentrarsi sui movimenti che doveva fare, poi smise a poco a poco anche di preoccuparsi, di pensare…

Che sensazione strana…
Io mi sento strana…
Avvertiva solo una stretta terribile pulsarle piacevolmente nello stomaco…
E il cuore che le sobbalzava nel petto…

Infine, Kisshu si decise a liberarla, scostandosi da lei, per leccarsi compiaciuto le labbra.
Ichigo si voltò rapidamente da un’altra parte, sperando con tutto il cuore che questo bastasse a scoraggiarlo dal rincominciare.
Invece, con suo enorme terrore, lui prese a scorrerle il collo con le labbra e a stuzzicarle la pelle, mentre la solleticava con il respiro.

Questo è davvero troppo…

Per fortuna la strinse più forte, perché la ragazza aveva smesso di fare affidamento sulle sue gambe.
Ma quei baci caldi che le posava sulla pelle le davano i brividi… e infine Ichigo si arrese: con un movimento incerto, si decise ad abbracciarlo a sua volta, passando le mani sulla sua schiena, appoggiandosi a lui, nascondendo il viso sulla sua spalla.

Constatò di avere ancora il sapore del bacio di prima impregnato sulle labbra… era un sapore particolare… e intenso… come il ragazzo che aveva davanti e che le faceva scivolare la mano sulla pelle della sua schiena, sotto la sua maglietta azzurra…
Che scendeva con l’altra mano ad accarezzarle la coscia… tirandola verso di lui…

Ora, Ichigo, oltre al cuore che le martellava insistentemente in testa da tempo, iniziava anche a sentire il suo agitatissimo respiro…

Dove voleva arrivare?

Mentre si faceva queste domande, riusciva solo a reggersi flebilmente a lui, senza sapere che fare…

Poi, con il gomito urtò qualcosa.
Kisshu aveva qualcosa in tasca…
Fece scorrere la mano tra la cucitura della stoffa finché non incontrò la superficie fredda e liscia della sua spilla.

La sua spilla…

La sensazione del piccolo oggetto metallico sotto le dita, che aveva sentito così tante volte nell’ultimo anno, bastò a farla ripiombare di botto nella realtà, a farle ricordare di essere…

“…Ichigo… ” mormorò piano Kisshu.

Si guardò attorno: era impalata in mezzo ad una stanza vuota, con quel tizio che la toccava e se la stringeva addosso di peso…
Aveva combattuto tanto per evitare che accadesse tutto ciò, per evitare che il suo mondo che le venisse portato via…
E ora stava lasciando che lui le facesse questo…

E dopo…
…dopo, quando avrebbe finito, cosa ne avrebbe fatto di lei?

Ma che diavolo sto facendo? Si domandò.

Poi successe tutto così in fretta…

Tirò fuori la spilla dalla tasca, titubante, mentre l’alieno scostava il viso dal suo collo e la fissava disorientato per una frazione di secondo.
“Ah, no, questa no!” sbottò lui, subito dopo aver realizzato cosa stava succedendo.
Le afferrò con improvvisa violenza il braccio, piegandoglielo, facendole male.

Ichigo reagì istintivamente e ruotando il polso con uno scatto si liberò, portandosi velocemente a debita distanza, mentre lui non riusciva ad afferrarla.
Kisshu rimase a squadrarla con rabbia solo per qualche istante, preparando la sua prossima mossa…

Lei strinse velocemente la spilla nella mano…

“Mew Mew Strawberry… Metamorphosis!” esclamò.


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¯ plin plon ¯

Si pregano i gentili lettori di munirsi dell’apposito biglietto e di attendere il proprio turno per il linciaggio dell’Autrice… Grazie della collaborazione! ^o^

¯ plon plin ¯

Note:

(*) Scusate, ci ho pensato e ripensato, ma non mi è uscito niente di meglio! Io proprio NON ci riesco a ragionare come Ichigo… Cmq ringrazio Erich Fromm e il suo “L’arte di amare” per avermi aiutato a scrivere sta roba…

(**) Autrice: Kisshu... sei un seguace del Carpe Diem?
Kisshu: Che? No, guarda, hai sbagliato persona... è Ichigo quella a cui piacciono i pesci!
Autrice: Ma non le CARPE!!! Parlo della massima Epicurea del “cogli l’attimo”, “vivi alla giornata”... Cavolo... sono circondata da ignoranti...

(***) Ok, questa probabilmente è una mia convinzione scema... perdonatela!
Cmq, mentre nel manga si capisce chiaramente che Ichigo limona un po’ con chiunque (U_U), nell’anime sembra che si diano tutti solo casti bacetti sulle labbra! Cioé:
- Con Aoyama si bacia due volte: una volta è morto lui, una volta è mezza morta lei, per cui, nisba!
- Shirogane la bacia una volta sola, ma in realtà non si capisce molto, visto che tagliano l’inquadratura! E poi Ichigo si trasforma subito in gatto, per cui...
- Aruto/Alto/ Neko-Shirogane la bacia due volte... i gatti limonano? Aspetta... i gatti si baciano????? O_o
- Kisshu... eh eh... bella domanda! Restano appiccicati per mezzo secondo... e poi lui non fa nessun riferimento al “suo buon sapore”... però questo sarebbe in contraddizione con il mio Cap2... ma che cavolo ne so io... BISOGNA FARNE UNA QUESTIONE DI STATO???? Aspetto incuriosita le vostre teorie... U_U


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Nota "very important": ho modificato manualmente tutto l'html dei precedenti capitoli (Puff @_@) e di questo, riuscendo ad alleggerirlo parecchio, come ha suggerito Erika. Per favore, se avete un browser diverso da IExplorer 6 e visualizzate delle cose strane, mandatemi una mail di avviso a questo indirizzo: mew_sisters@yahoo.it così so come regolarmi per i capitoli seguenti! Grazie!

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