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Autore: AgnesDayle    26/08/2011    5 recensioni
Tra i quartieri alternativi di Brixton, Shoreditch e Camden Town la vita di Agnes Dayle è destinata a legarsi ad un gruppo rock emergente, e in particolare a due dei suoi componenti: Ian e Colin. Due giovani londinesi molto diversi tra loro che in comune hanno solo una passione, quella per la musica, e un certo interesse per Agnes.
Accompagnata dalle migliori canzoni rock di sempre, Agnes sarà catapultata in un mondo senza tempo fatto di concerti, feste sfrenate e personaggi eccentrici.
DAL PROLOGO:
"Quando verranno a chiederti del nostro amore, un amore così lungo tu non darglielo in fretta." Un ingorgo di parole premeva sulle labbra serrate ma quella promessa, almeno quella, l'avrebbe mantenuta. Non avrebbe omesso nulla. Avrebbe parlato della grande passione che li aveva uniti, dell'abisso nero e profondo in cui era stato facile perdersi e di un legame, d'affetto e d'amore, l'unica luce che non sarebbe mai andata via.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sutcliffe' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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capitolo 5


Today is the greatest day I've ever know




Ci sono dei momenti, rari ma esistono, in cui camminiamo in mezzo alla gente a testa alta, con un sorriso soddisfatto e pieni di aspettative. E' come se fossimo circondati da una particolare aura, resistente a tutte le brutture del mondo. Non vediamo la discussione in atto tra gli automobilisti, non ci infastidisce essere pressati dalla gente in metro e non ce la prendiamo con l'auto che non ci ha dato la precedenza.
Agnes quella sera, di ritorno dal suo primo servizio fotografico, stava vivendo uno di quei momenti. La musica dell'ipod era la perfetta colonna sonora per il suo stato d'animo. Camminava per le strade, scendeva le scale della metro, stava seduta sul sedile senza mai smettere di sorridere, muovere la testa a tempo di musica e canticchiare piano. Se ne fregava degli sguardi incuriositi delle persone intorno a lei e dei risolini che le rivolgevano le due ragazzine sedute accanto. C'erano solo lei e la sua felicità.
Il servizio fotografico non era niente di che, un lavoretto di poco conto e non molto remunerativo. Aveva posato con degli abiti di un'azienda emergente e le foto sarebbero finite in uno di quei cataloghi che la gente sfoglia frettolosamente.  Ma non era questo il punto. La sua felicità dipendeva dal fatto che per la prima volta non aveva provato né imbarazzo né incertezza. Dopo i primi ammonimenti e alcune spiegazioni da parte del fotografo, aveva capito come doveva comportarsi e da lì era andato tutto liscio. A fine giornata aveva ricevuto anche dei complimenti.
Per non vedere rovinato il suo buon umore, decise di non passare da casa. Kayla aveva un'impressionante capacità di buttarla a terra e quella sera non aveva proprio intenzione di abbandonarsi alla solita malinconia. Sarebbe andata direttamente al Kirchherr's, dove la attendeva una serata di duro lavoro poiché era giovedì e giovedì significava solo una cosa: The Fifth Beatle.

Era trascorsa un'oretta dal suo arrivo ed aveva appena finito di sistemare il locale. Gheorghe non aveva fatto altro che prenderla in giro per il suo nuovo lavoro.

-Lo chiami lavoro quello?! Stai senza far nulla mentre ti fanno trucco e parrucco, stai immobile mentre un tizio ti fotografa e ti pagano pure!!! Bah... Certe cose non le capirò mai!-

-Ma che dici? Non sto immobile. Devo stare in posa e cercare di essere espressiva!-provò a spiegargli pazientemente.
-Questo per te è abbastanza espressivo?- berciò  sogghignando mentre le mostrava un certo dito dal significato inequivocabile.
-Sei proprio irrecuperabile!- rispose lei scuotendo la testa divertita.

Era impaziente. Voleva raccontare tutto a Colin e magari....sì, magari anche ad Ian. Dopotutto avevano mostrato un sincero interesse nei suoi confronti e forse avrebbe fatto piacere ad entrambi sapere che la sua avventura, il suo cambiamento, aveva avuto inizio.
Come se li avesse chiamati, i ragazzi entrarono proprio in quel momento. Colin si nascondeva, senza troppo successo, dietro Ian e le rivolgeva occhiate divertite. Ian, invece, dalle occhiate perplesse che rivolgeva all'amico, non sembrava capirci molto. Quando Ian affrettò il passo lasciandolo scoperto, Colin nascose di gran fretta qualcosa dietro la schiena dirigendosi verso il bancone.
 -Cosa nascondi lì?- chiese divertita Agnes.
Lui sgranò gli occhi. Un'espressione dolcissima da bambino colto a combinare qualche marachella. Si guardò attorno con modo di fare teatrale per poi sorriderle furbo.
-Dici a me?-
-Si dico a te, Colin!- gli fece il verso.
Quando fu arrivato proprio davanti a lei, le mise davanti una bella bottiglia.
-Qualcuno mi ha detto che si brinda solo con lo spumante- spiegò con tono solenne -Per quanto mi riguarda preferirei una Guinness ghiacciata, ma visto che sei tu la festeggiata noi trogloditi cercheremo di accontentare questa bella signorina!- continuò la spiegazione divertito.
Agnes era rimasta senza parole. I suoi occhi andavano increduli dal viso di Colin alla bottiglia.
-Ma come...?-
-Visto che qualcuno si è dimenticato di informarmi- iniziò con uno sguardo scherzosamente inquisitore -ho contattato Astrid per avere tue notizie!-
Agnes non seppe fare altro che rivolgergli un sorriso pieno di gratitudine.
-Ma cosa avete da confabulare voi due?- si intromise a quel punto il bassista del gruppo. Com'è che si chiamava?Bart, Matt... Diamine, non lo ricordava mai.
-Festeggiamo il primo ingaggio della qui presente modella- illustrò Colin indicando Agnes.
Anche Ian si avvicinò, apparentemente incuriosito da quella novità.
-In realtà devo ringraziare Colin- disse lei imbarazzata -è stato lui a mettermi in contatto con una fotografa inserita nell'ambiente-
Vedendo Ian avvicinarsi gli sorrise radiosa. Voleva dirgli che questo piccolo risultato lo doveva anche a quel consiglio che lui le aveva dato tempo prima. Voleva dirgli che aveva cambiato prospettiva ed effettivamente cominciava a vedere davvero una strada, un percorso da seguire. Voleva dirgli tante cose, in realtà. Ma lui la anticipò.
-Hai il Talisker?- chiese annoiato.
-Cosa?- chiese stranita.
-Il whiskey- le spiegò spazientito.
-Ah...sì. Mi pare di sì- Rispose mordendosi il labbro inferiore per l'imbarazzo -Ora controllo-
E, felice che i whiskey fossero disposti alle sue spalle, si girò in modo da sottrarsi a quello sguardo indifferente. Sapeva bene dov'era il Talisker ma doveva prendersi un momento.
Che figura! Sicuramente neanche si ricorda di avermi parlato e io lo stavo pure ringraziando!
Gli versò da bere e azzardò un'occhiata nella sua direzione.
Stava seduto per i fatti suoi senza dar corda alle chiacchiere allegre degli amici. Sorseggiava il suo whiskey e ogni tanto si portava in maniera distratta una mano fra i capelli scuri. Non sembrava né malinconico né nervoso. Semplicemente annoiato. E pensare che poco tempo prima era stato gentile e disponibile nei suoi confronti.
"Sei tutto tranne che invisibile, Agnes."
Ora si comportava come un estraneo, con un distacco che lei faticava davvero a comprendere. Come se lei fosse invisibile, per lui.

***

Anche quel giovedì il Kirchherr's fu preso d'assalto dai giovani amanti del rock. Anche quella sera i The Fifth Beatle non tradirono le aspettative della clientela e fecero ballare tutti fino a notte fonda. Nonostante la freddezza di Ian, Agnes aveva trascorso una bella serata. Il suo buon umore era intoccabile.
Verso fine serata, i ragazzi si avvicinarono al bancone per bere qualcosa. Le solite ragazzette li accerchiarono nel tentativo di fare conquiste. Sconsolate, si videro ignorate dall'oggetto delle loro attenzioni: Ian e Colin che, seduti al bancone, parlavano tra loro di qualche pezzo da aggiungere alla scaletta.
-Agnes sono finite le birre. Riesci a prendere una cassa?- le chiese Gheorghe, occupato a preparare dei drink.
- Si, vado-
Prese la chiave e si diresse verso il magazzino-sfascio di roba, con la strana sensazione di essere osservata.
Intenta com'era ad aprire la porta, non si rese conto che qualcuno l'aveva seguita fino a quando non senti delle mani grandi ma gentili poggiarsi ai lati delle sue spalle. Sorpresa, cercò di girarsi ma la presa si fece più salda. Poi una delle mani, come a volerla tranquillizzare, scivolò lenta sul suo braccio fino a sfiorarle la mano stretta a pugno.
Agnes non ebbe neanche il tempo di formulare un pensiero logico che lui, era sicura che fosse un Lui, se ne andò. Non si era nemmeno voltata per accertarsene. Non serviva, avvertiva il vuoto alle sue spalle.
Frastornata prese la cassa e tornò al bancone.
-Quindi?-le chiese Gheorghe con fare interrogativo.
-Quindi cosa?-
-Non sono venuti ad aiutarti?-
-Ma chi?-
-Razza di idioti nullafacenti!-commentò schifato Gheorghe -Avevo chiesto a Ian e Colin di aiutarti con le birre, visto che una cassa non bastava-
-Ian e Colin...- sussurrò Agnes pensierosa.
Forse uno dei due l'aveva seguita e...Neanche lei sapeva dare un significato a quel gesto. Mentre tornava indietro a prendere un'altra cassa, si guardò intorno alla ricerca dei protagonisti dei suoi interrogativi.
Colin stava parlando animatamente con Dave e le dava le spalle. Ian stava riponendo la chitarra nella custodia e non le prestava alcuna attenzione.
Era stato davvero uno dei due?
Qualcosa di indefinito la fece rabbrividire mentre ripensava alle sensazioni provate in quel breve attimo, nel tentativo di decifrarle. Aveva provato attrazione. Come facesse a provare attrazione per qualcuno che non aveva nemmeno visto, non sapeva spiegarselo. Ma aveva provato indiscutibilmente attrazione. Forse qualcosa in lei aveva riconosciuto la persona alle sue spalle e le aveva suggerito il nome.



Note:
Ciao a tutti! Nuovo capitolo e nuovi interrogativi per Agnes.
Il titolo è tratto dalla canzone Today dei The Smashing Pumpkins e ovviamente fa riferimento all'entusiasmo di Agnes per questa nuova esperienza. Entusiasmo a cui si unisce Colin ma non Ian. Chissà come mai...
Per quanto riguarda la persona dietro di Agnes, ovviamente si tratta di....non so, voi l'avete capito??
Capitolo molto breve, lo so. Ma volevo concentrare l'attenzione su questi due momenti e non avrebbe avuto senso accorparli al prossimo capitolo che è già molto ricco di avvenimenti ed è quasi pronto per la pubblicazione.
A presto
Agnes


   
 
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