Avevo paura. Avevo paura quando le gridava addosso.
Urlava forte, sbattevano porte, si sentivano pugni dati sui muri.
Sembrava che si volessero ammazzare.
Poi un'altra voce gridava  ''BASTA! Alice si spaventa!"
e poi di colpo cessava tutto.
Era facile prendersela con lei, piccola, più piccola di lui, e più impulsiva.
Milla era così. Era uno spirito libero. Non la si poteva tenere ferma.
Non potevi nono lasciarla libera. Aveva voglia di scoprire il mondo, ed era il momento di farlo.

"Oggi abbiamo litigato ancora. Io e papà, Perchè non capisce?
Voglio vedere tutto ciò che c'è da vedere quì in giro. Sono grande.
Sò cavarmela da sola, e questo lo sa anche la mamma.
Fra due anni, farò i test d'ingresso per l'università, e se vengo presa al nord?!
Eh alice! Se vengo presa al nord lui come mi controlla?!
Sarà poco più che 18enne!! Lui cosa potrà fare??
Sono stanca Alice, non voglio vivere in questa campana di vetro per sempre.

Spero piccina, che con te siano molto più elastici. Lo spero davvero.
Ora sono stanca, ho gli occhi che mi bruciano per le lacrime;e la gola in fiamme
per le grida. Tu sei uscita, spaventata, e mi hai vista piangere a terra, in un angolo.
Io dormo, e aspetto che tu torni, e magari, almeno tu un piccolo bacio me lo dai.
Ti voglio bene,Alice,anche se grido anche con te."