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Autore: missohara    27/08/2011    3 recensioni
Storia classificatasi quinta al "buona festa della mamma contest" indetto da Eruànne.
Neville, dopo gli orrori della battaglia finale, rivive grazie al Pensatoio di Silente un suo ricordo familiare..
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Nick: Bethpotter, sia sul forum sia su efp

Titolo: prima della tempesta

Rating: verde

Genere: triste, malinconico

Personaggi: Frank Paciock, Alice Paciock, Neville Paciock, Augusta Paciock (allusione ad altri personaggi minori)

Avvertimenti: one shot

Pairing: Frank/Alice

*********

 

La quiete prima  della tempesta

By Bethpotter

 

La guerra è finita. Io mi sto aggirando per i corridoi di Hogwarts, nel tentativo di aiutare maldestramente gli ultimi rimasti.

Ieri, il 3 maggio, ci sono stati i funerali. Il piccolo Teddy, in braccio ad Harry, dormiva tranquillo.

Sembra l’unico ignaro di quello che sia successo. Non sa ancora  cos’è capitato ai suoi genitori.

Ormai se ne sono andati quasi tutti. Harry, Ron ed Hermione stanno cercando di dare una mano come possono insieme a vari membri dell’ES e dell’Ordine.

 

“Eccoti.” La voce di mia nonna mi fa voltare. È lì in piedi, che mi fissa con quei suoi occhi dannatamente vivi. Occhi azzurri, troppo azzurri per essere definiti celesti.

“Devo mostrarti una cosa che riguarda tua madre e te. Perché tu abbia la forza di affrontare quello che c’è ancora nella tua vita.” All’inizio, penso che si riferisca ad un ricordo come ad un qualcosa, un oggetto che ricordasse mia mamma. Poi capisco che doveva riferirsi ad un pezzo della sua memoria.

“I Guaritori hanno tolto a Frank ed a Alice alcuni loro ricordi. Avevano paura che, se avessero avuto degli sprazzi di lucidità, avrebbero attentato alla loro vita.” Spiega con franchezza quasi brutale la nonna.

I miei genitori mi sono sempre mancati. È terribile l’averli ed il non poterli vedere. A volte mi trovo ad invidiare Harry perché almeno, lui i suoi genitori non li vede distesi su un letto mentre vaneggiano di draghi e fatine che compaiono loro davanti agli occhi.

“Andiamo, ragazzo.” La nonna mi incita a muovermi. Ci dirigiamo, inconsapevolmente, nell’Ufficio di Silente. Dovrei chiamarlo l’ufficio della Mcgranitt, perché ormai la preside è lei. Però per me resta e resterà sempre l’ufficio di Silente.

La nonna si avvicina ad un armadietto. Ne estrae un bacile in pietra, con delle rune incise sopra. Dev’essere il famigerato Pensatoio di cui Harry mi ha raccontato, una volta. Guardo mentre Augusta si sfila una boccetta di cristallo dalla tunica e vi versa quelli che presumo siano ricordi.

Sono fili d’argento. Il pensiero che quelle memorie appartengono a mia madre un po’ mi incuriosisce, un po’ mi fa tanta tanta paura.

Mi accosto al bacile.

“Verrai con me?” Guardo la nonna, supplichevole. Alla fine lei annuisce.

“Accostati.” Dice. Ormai potrei toccare la pietra del bacile. La nonna mi fa segno di chinare il capo. Ormai io ed i ricordi siamo vicinissimi.

Penetro la superficie trasparente e vi piombo attraverso. È strano, stranissimo.

*************

Sono in un cortile delimitato da un bellissimo roseto. Dev’essere una mattina d’autunno appena accennato, quell’inizio di autunno che si distingue a malapena dall’estate. Quando le foglie non rosseggiano ancora, e si può restare sdraiati sul prato senza temere il freddo o l’umidità.

Dietro di me c’è una graziosa casetta color pesca. L’ho già vista in alcune fotografie. È il piccolo cottage in campagna dei miei genitori, quello che Bellatrix Lestrange ed i suoi hanno bruciato prima che i membri del Ministero li fermassero.

Ho passato in quella villetta il primo anno della mia vita. E di quell’anno io non ricordo nulla. Ho solo un esiguo mucchietto di fotografie che testimoniano il fatto che io in quella casa, con i miei genitori abbia realmente vissuto.

 

Sento la voce di una donna che canta a labbra chiuse. Penso sia una ninnananna infantile.

Mi dirigo verso la fonte di quel canto delicato e tenero. Ed eccola lì, mia madre.

Il vederla mi provoca un senso d’eccitazione. L’ho già osservata nei ritratti di famiglia, certo. Ma qui sembra davvero reale.

Avrà sì e no venticinque anni, credo. I capelli sono boccolosi e biondissimi, sciolti sulle spalle.

In braccio tiene un fagottino celeste. Quel fagottino sono io.

Lei  mi sembra bellissima. Ha le guance rosse e paffute ed i lineamenti morbidi di chi ha appena finito la gravidanza.

Sorride, di quel sorriso pieno d’amore e tranquillità che vedo nella mamma di Ron e in qualsiasi altra mamma.

“Dormi Neville, dormi. Fra poco papà sarà in casa. Dovrebbe finire il turno dell’Ordine a breve.” Parla con dolcezza, con la voce cantilenante tipica delle mamme quando si rivolgono ai bambini piccoli.

Io, il me bambino intendo,  gorgheggio e sgrano gli occhioni. Solo adesso mi rendo conto di come il celeste dei miei occhi sia uguale a quello di mia mamma.

“Ghe ghe, gne gne.” Alzo i pugnetti paffuti verso il viso di mia madre.

La nonna, a fianco a me,  mette una mano sulla mia. Capisce sempre quando qualcosa mi emoziona e questo ricordo mi sta toccando davvero tanto.

“Bravo Neville, bravo. Fa’ i tuoi versetti che fra qualche mese dirai mamma.” Dice Alice. La sua voce vibra di tenerezza e lascia che io le prenda i capelli giocherellandovi.

Penso tristemente che lei, per fortuna, credo sia riuscita a sentire che la chiamavo “mamma”. Dopotutto avevo più di un anno quando Bellatrix ha deciso di distruggere per sempre la mia famiglia.

Un debole “pop” mi distoglie dai pensieri mesti. Mio padre è appena apparso accanto ad Alice.

Ha i capelli scuri e folti, pettinati all’indietro. Gli occhi sono azzurrissimi come quelli della nonna.

 

“Ciao, campione.”  Mi prende dalle braccia di Alice e mi alza al cielo, come il suo piccolo trofeo.

Il me neonato inizia a emettere gridolini di gioia e si lascia coccolare.

Poi mio padre si china su sua moglie. Le posa un bacio leggero fra i boccoli, e le sussurra:

“Nessun nuovo attacco per oggi, sta’ tranquilla che la guerra finirà presto.”

Il viso di lei si rilassa e le si spalanca un sorriso delizioso.

Abbraccia mio padre, poi mi riprende in braccio.

“Questo bambino non dovrà vedere mai la guerra, vero Frank?” Chiede lei accarezzandomi i capelli.

Mio padre la prende per la vita.

“No, Alice. Noi non lo permetteremo. Finché potremo, noi combatteremo per lui e per tutti gli altri bambini. Pensa al piccolo di Lily e James, nato appena un giorno dopo il nostro. Pensa alla sorella di Gideon e Fabian, che ha tanti bimbi per casa. Noi combatteremo per quei bambini e per il nostro campione. Ed ora vado a prendere qualcosa da mangiare per noi. Colazione all’aperto oggi.” Le lacrime mi scendono silenziose lungo le guance.

La nonna me le asciuga con un fazzoletto che ha tirato fuori chissà da dove.  È il suo modo rude di starmi vicino, sempre.

 

“l-loro hanno combattuto finché hanno p-potuto.” Balbetto incerto fra i singhiozzi.

“Sì, Neville. Ti garantisco che i tuoi genitori sarebbero orgogliosi di te.” Mi assicura lei, con dolcezza.

“Dici davvero? Io non ho ucciso Voldemort, io non ho distrutto gli Horcrux.” Cerco di dire.

“Tu hai combattuto per Hogwarts e per i tuoi genitori. E, se non ricordo male, un Horcrux lo hai distrutto anche tu.” Commenta lei.

Intanto il ricordo continua. Siamo rimasti io e mia madre, fuori in cortile.

Lei mi culla contro al seno con fare materno. Ha ripreso la nenia, ed io mi sto placidamente addormentando. Guardo quella scena e penso che il bambino fra le braccia di quella donna sono io. O meglio, sono stato io.

Non ho alcun ricordo dei miei genitori quando ancora erano normali. La parola normali fa troppo male al cuore per poterla pronunciare ad alta voce.

Però so che ora ho reso felice la mamma. So che, se solo potesse comprendermi, mi guarderebbe con occhi fieri e mi direbbe che sono stato grande. Non sono mai stato una persona che riconosce i propri meriti, ma ora sono fiero di me.

********

Note:

Questa storia si è classificata quinta al “festa della mamma contest”, indetto da santa Eruanne che mi ha permesso di sfornare questa cosa.

Ne vado particolarmente fiera, strano ma vero.

Sarà che ha dormito nel mio pc troppo a lungo, ma ho deciso di pubblicarla.

Riporto il giudizio della giudicia, anche se gli errori di grammatica sono stati corretti.

Quinta classificata: La quiete prima della tempesta di Bethpotter
Grammatica e sintassi 18.25/20
Stile 14.75/15
Originalità della trama 15/15
IC e caratterizzazione 15/15
Attinenza col tema 10/10
Parere personale 5/5
Totale 78/80

Testo nascosto - clicca qui

Questa mania di volermi fare commuovere a ogni costo è l'unica cosa che non mi è piaciuta del contest u.u
Anche questa storia ha avuto una forte carica emotiva su di me (ma penso che colpirebbe anche la persona più insensibile del mondo): un momento come quello che hai raccontato tu tra Neville e Alice è veramente una cosa da togliere il fiato. Sei stata veramente brava a descrivere tutto nei minimi particolari senza risultare pesante o ripetitiva; hai reso tutto come se si fosse trattato di vivere su una nuvola, cioè leggero e senza tempo. Molto brava, davvero.
Però, e qui arriviamo alle dolenti note, ho trovato un paio di errorini che ti hanno penalizzata: primo tra tutti il tempo verbale sbagliato dopo poche righe, perché hai narrato tutta la storia al presente e hai infilato un passato remoto dove non c'entrava e non ci stava minimamente. Altro errore che non ho potuto fare a meno di contare è stato il cognome sbagliato della McGranitt, sia perché mancava una maiuscola sia per una "t" in meno. Forse mi considererai pignola, però quando si tratta di nomi nel Potterverse divento veramente incontentabile se non sono scritti nel modo corretto.
Altro errore, poi, e qui penso proprio sia una distrazione, è il "Peròper" che hai scritto tutto attaccato, capisco perfettamente la scrittura veloce, perché spesso anch'io non lascio gli spazi o inverto le lettere, infatti ti è costato solo 0.25 punti.
Lo stile ha 0.25 di meno dal "top" perché ho trovato una virgola di troppo in un punto che rende difficile la comprensione di una frase. A parte questo, il tuo stile è sempre molto fluido e ricco e io lo apprezzo sempre tanto.
La caratterizzazione mi è piaciuta particolarmente, soprattutto trovo che tu abbia toccato un punto del carattere di Neville che difficilmente è trattato e che, la maggior parte dei fanwriter, tratteggia con superficialità, togliendo dignità al personaggio e alla situazione. Ho già detto che la storia mi è piaciuta veramente molto (unica nota: avresti potuto spiegare un po' di più come Augusta potesse sapere dove si trovasse il Pensatoio, anche se, forse, questo sarebbe stato più indicato per un narratore onnisciente, più che per un narratore in prima persona), l'ho trovata estremamente originale e attinente al tema del contest.
Ti faccio i miei complimenti e, mi raccomando, non guardare la posizione in classifica, la tua storia meritava di stare più su, peccato per quegli errorini.

Baci

Beth

 

   
 
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