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Autore: Juny_    28/08/2011    0 recensioni
Presa dal 1 capitolo
e' la mia prima storia non siate crudeli, spero vi piaccia, PS; la storia si fa' piu' bella verso il 2 o 3 capitolo :)
stavo quasi correndo, quando sentii prendermi la mano, non guardai chi fosse, la tolsi con uno strattone, allora mi sentii afferrare i fianchi, mi girai era lui, mi disse
-Non mi hai detto il tuo nome- aveva una voce suadente, oddio gli stavo morendo fra le braccia!, nono mi devo riprendere
-Perche' ti dovrebbe interessare?-
-Dai, ragazzina non farmi aspettare!-
-Ragazzina, come scusa? Ah-ah-ah, stai scherzando vero, perfavore vattene!- dissi io, cercando di snobbarlo
-Brava, fai la dura, dai, cosa ti cambia, mi fai contento, dai! - avevo il suo fiato sul collo, stavo per svenire
-Ecco lo sapevo, voi maschi tutti uguali! comunque mi chiamo Gigi'-
-Gigi' io sono G...- io lo bloccai, e scappai a casa lui mi inseguiva con lo sguardo ma non m' importava, non volevo sapere niente di lui,non poteva piacermi!.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Nuovo personaggio, Paul McCartney , Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiusi quella dannata porta, non riuscivo a parlare.
George mi mise le mani sulla vita sussurando parole dolci, come scusa, ti amo, non vivo senza te e così via,
ma io non ne sentivo neanche una, io pensavo solo a quell'orrenda e straziante scena!
E' strano come tutto il nostro mondo ci possa crollare addoso in un secondo, in un momento, quando noi non ce lo aspettiamo,
ero felice prima di entrare in casa, e adesso, cosa mi rimaneva adesso?
Il mio cuore non esisteva più, l'aveva distrutto, se lo poteva anche mangiare, non avrei sentito alcun dolore, 
perchè noi donne abbiamo la tendenza a soffrire? Oh meglio non riusciamo a tenerci ed esplodiamo come se fossimo nate per soffrire,
come se tutti i dolori del mondo non fossero niente in confronto al nostro, ma è un grande errore, no, non quello di esplodere,
ma quello di essere così superficiali da vedere solo noi stesse, tutto il mondo piange e noi, noi siamo solo una piccola frazione di una lacrima,
non per questo meno importanti, ma dobbiamo renderci conto che non siamo le uniche a soffrire, che tutti i giorni si sentono storie come le nostre,
e che niente, ripeto NIENTE, potrà mai toglierci la nostra voglia di vivere. 
Ecco in quell'istante io non me ne rendevo conto.
I miei occhi caddero sul suo viso, Oh quel suo viso, tipico inglese. Sarei ricaduta volentiere nelle sue braccia, non chiedevo tanto, 
solo parole di conforto, ma forse lui non capiva...
Con coraggio, per far vedere che io senza lui potevo ancora vivere, volevo dirgli di lasciarmi vivere la Mia vita, ma la mia vita era veramente mia senza lui?
Ma allo stesso tempo mi facevo ribrezzo toccarlo, non riuscivo a cancellare quella maledetta scena, ogni volta che incrociavo i suoi occhi, 
delle spine mi toccavano il cuore, e anche il più piccolo pensiero su di lui finiva con la visione di quell'atrocità commessa. 
Il mio cuore diceva:" Non avrai mai la tua vita senza lui" 
il mio cervello rispondeva:"Tu non dipendi da qualcosa che ti uccide" 
Mi strinse ancora una volta, mi sfiorò il collo col labbro superiore per poi toccarlo con quello inferiore,
mi accarezzo il viso lentamente, e con tono dolce quasi tranquillo disse
-"Ma cosa ci sta succedendo?
Ti amavo alla follia, e ti amo ancora allo stesso modo, non nego i miei sentimente, dai posa la valigia torna a casa"
il suo tono era così fermo, impassibile sembrava così convinto che sarei tornata, e poi quella parola "Casa", mi fece trasalire 
io Non avevo più una casa.
Risposi in fretta, cercando di essere tranquilla come lui, ma non riuscivo avevo il cuore in gola e le parole uscivano con fatica
-"Non ho più una casa" 
in quel preciso momente realizza che non l'avrei ma perdonato, così su due piedi, senza pensarci tanto, lo allontanai.
Ero decisa, imboccai la prima strada, sarei tornata la Vecchia me, non mi sarei fidata più di nessuno.
In cuor mio sapevo che non avrei mai più potuto innamorami ma sapevo anche che non avrei più voluto.
Cosa dovevo fare? Quale strada dovevo prendere? Lui non c'era più, "morto" con tutti i suoi ricordi,
volevo cancellarlo ma più in la mi resi conto che non potevo perché incosciamente lui faceva parte di me. 

Era notte tarda, e non sapevo dove andare, l'idea di non avere più una casa mi spaventava e anche tanto,
ma non volevo recitare la parte della ragazzina distrutta, della vittima, io ero forte! 
Così decisi di andare da Paul... 
   
 
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