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Autore: Banryu    28/08/2011    2 recensioni
Oddio! Questa è la prima long fic in cui mi avventuro! Spero sia quantomeno decente! Tutto quel che posso dire è che... C'è un pò di tutto! Ci sono gli SHINee (ovviamente), ci sono due ragazze italiane, ma non solo, perché è mooooolto probabile che via via compaia anche altra gente!
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'Bene! Fantastico, Bea! Penso che tu sia l'unica ragazza dell'universo che riesca a far arrabbiare il proprio adorato ragazzo per motivi così futili! Complimenti, davvero!'
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, lo ammetto: ho fatto un ritardo pazzesco!! Ma non è stata colpa mia, il capitolo era già scritto da quel dì, ma ho avuto un sacco di contrattempi che non mi hanno permesso di postare fino ad oggi. Scusate! * Inchino a 360 gradi! *
Prometto che il prossimo capitolo arriverà presto! ^^
Intanto spero che questo vi piaccia visto che sarà uno degli ultimi prima di entrare davvero nel vivo della storia! xD Via, ora la smetto di importunarvi... Buona lettura! =)
Bye!

2 ~ Afternoon

Jong POV.

Alle dodici in punto Jonghyun si trovava esattamente dove doveva essere: davanti al portone del palazzo dove Ambra e Bey abitavano.
Con l'aiuto di Key, era riuscito a non fare ritardo. Quindi si avvicinò al portone, cercò i nomi che voleva, e suonò il campanello. Dopo qualche minuto, eccola: per quella giornata Ambra aveva scelto di mettersi un vestitino celeste, tanto per non andare sul solito nero e per delineare il fatto che era estate, e un paio di scarpe col tacco abbinate.
Jong restò qualche secondo a guardarla, prima di avvicinarsi a lei, con un sorriso stampato in faccia. «Tu... Tu non vuoi neanche arrivare al ristorante, credimi...!» Le disse come prima cosa, per poi prendere la ragazza per i fianchi e tirarla a sé, baciandola con dolcezza.
«Però... I tacchi, Amore!» Aggiunse poi, notando che lei quasi lo superava in altezza. Questa sorrise. «Oggi sopporti!» Dirigendosi poi verso la macchina di lui e montandoci dentro. Jong sorrise: avrebbe sopportato la sua bassezza.
Così i due partirono alla volta del famoso ristorante che Jong, o meglio Key, aveva scelto per l'occasione, e ovviamente non era finita lì, visto che sarebbero stati insieme fino a tarda notte quel giorno.

Bey POV.

Dopo aver visto la macchina di Jonghyun allontanarsi dal loro palazzo, Bey fece un sospiro di sollievo. Aveva un'intera giornata da spendere come meglio desiderava, e lei sapeva già cosa questo voleva dire. Infatti, dopo circa due secondi, usati per verificare che Ambra e Jong non tornassero indietro per chissà quale motivo, Bey era già col cellulare in mano che componeva quel numero tanto amato.
«Pronto?» Una voce dolce le rispose dall'altra parte della cornetta.
«...»
«...Amore..?»
Ecco, era questa piccola parola che Bey aspettava sempre prima di parlare lei stessa. Sorrise, soddisfatta.
«Buongiorno!» Disse finalmente, andando a sedersi al tavolo della cucina, su cui erano ancora disposte le varie pietanze avanzate dalla colazione.
«Buongiorno... Ma... Un giorno mi spiegherai perché non rispondi subito neanche quando chiami te...» Continuò lui, facendo la sua voce contrariata, che lei amava tanto. In effetti, se si fosse messa seriamente a pensare a quello che non amava di lui, non avrebbe probabilmente trovato nulla. Era più forte di lei, l'amore che provava nei suoi confronti era sempre stato incondizionato ed unico, fin da quel giorno di gennaio.
«...Amore, ma è tutto apposto?»
«Ah, sì.. scusa Amore... E' che.. stavo pensando...» Si affrettò a riprendersi dai suoi pensieri. L'aveva sempre detto a tutti che era facilmente distraibile come persona.
«A cosa?»
«Al fatto che oggi casa mia è, come dire, vuota per tutta la giornata... Ti viene in mente qualcosa?» Domanda retorica. Sentì Taemin sorridere dall'altra parte del telefono.
«No, non so proprio a cosa tu ti riferisca, Amore.» Disse lui, facendo una finta voce innocente.
Bey sorrise, scuotendo la testa. «Ah no, eh? Beh, vorrà dire che proverò con l'altro amante allora...» Scherzò, prendendo un'altra fetta di pane e marmellata ed iniziando a mangiarla.
«Amore! Quale altro amante?!» Chiese allora, con voce lamentosa, l'altro. Silenzio. «Stai scherzando, vero??» Questa volta sembrava seriamente preoccupato.
Bey scoppiò in una sonora risata. «Tae! Ma seriamente caschi ancora in questi scherzi?? Te li faccio da almeno cinque mesi!» Ok, lo ammetteva: si era sempre divertita a provocarlo in questo modo, soprattutto da quando aveva visto che era l'unica cosa in cui cascava quasi sempre.
«No Amore... E' che...» E come al solito poi Taemin non sapeva che dire.
«...Non ti fidi di me. Non ci vuole tanto a dirlo.» Concluse Bey per lui, mettendo giù la fetta di pane che aveva in mano e dirigendosi verso camera sua.
«No! Cioè... Sì! Certo che mi fido di te!»
«...»
«... Amore! Perché mi confondi le idee??» Si lamentò allora il ragazzo, mentre Bey stava accuratamente scegliendo quello che si sarebbe messa quel giorno.
«Ti confondi da solo, Amore. Se semplicemente ti fidassi di me a quest'ora saresti già qui invece di continuare a giustificarti per niente.» Diretta e concisa. Le piaceva tirare fuori frasi taglienti. In realtà non sapeva neanche perché, ma ogni tanto le venivano spontanee, e solo dopo realizzava quanto fossero cattive.
Taemin restava in silenzio, e lei stava affrontando l'importante battaglia su quale delle due maglie che aveva scelto si sarebbe messa quel giorno. Ah! Ecco quando succedeva: quando era concentrata su altre cose! Erano quelli i momenti delle frasi cattive gratuite. Se ci avesse pensato, forse sarebbe stata più attenta a quel che diceva.
«...Scusa.» La voce di Taemin la riportò alla realtà.
«Perché ti...?» Ma la frase le rimase a metà. «Oddio scusa Tae! Ero sovrappensiero e non ho pensato a quel che dicevo! Lo sai che ho una doppia personalità, no?» Cercò allora di giustificarsi la ragazza, sedendosi sul letto e prestando tutta la sua attenzione al suo ragazzo, cosa che forse avrebbe dovuto fare anche prima.
«No, no, hai ragione... Dovrei fidarmi di più di te... Sto arrivando.» E così si concluse la loro conversazione.
'Bene! Fantastico, Bea! Penso che tu sia l'unica ragazza dell'universo che riesca a far arrabbiare il proprio adorato ragazzo per motivi così futili! Complimenti, davvero!' Bey si prese la testa fra le mani. Come poteva riuscire a fare sempre tali casini con soltanto una frase?! Come??
Sospirò e cominciò a vestirsi: minigonna nera, ballerine, maglia grigia con vari disegni neri sul davanti, regalatale qualche settimana prima da Taemin, e, a completare il tutto, tutti i suoi braccialetti, ricordi di un'amica rimasta in Italia.
Era pronta da circa due minuti, quando suonò il campanello. Bey corse alla porta, aprendola senza nemmeno guardare chi era: sapeva che Tae, da quando gli aveva lasciato le chiavi del portone di giù, suonava quando era ormai alla porta di casa.
Una volta aperta la porta, saltò letteralmente in collo al ragazzo dai capelli biondi che c'era dietro. Lo strinse così forte che per un momento pensò di fargli male.
«Mi perdoni?» Chiese poi, con le labbra che sfioravano l'orecchio sinistro del ragazzo. Questo sospirò, ricambiando l'abbraccio della ragazza. Poi, dopo qualche altro secondo, la prese per i fianchi e la tirò su, prendendola a sacco di patate ed entrando in casa così.
«Taemin!» Cercò di ribellarsi lei, dandogli dei pizzicotti sui fianchi mentre camminava. Ovviamente niente servì e, qualche passo dopo, si ritrovarono entrambi sul divano che c'era in sala, l'uno sopra l'altra.
«Fatti perdonare.» Sussurrò a quel punto Taemin, guardando Bey in modo malizioso. Lei sorrise. «Io continuo a dire che stare troppo tempo con Tata non ti fa bene, credimi Amore.» Tata era come Taemin aveva iniziato a chiamare Ambra qualche mese dopo che si erano conosciuti, e ormai era diventato gergo comune chiamarla così quando se ne parlava con lui. Erano come fratello e sorella.
All'affermazione di Bey, Tae sorrise. «Beh, sei stata tu a dirmi che volevi che fossi più cattivo.» Bey alzò gli occhi al cielo. Questa volta il suo ragazzo aveva ragione: circa una settimana prima, tra chiacchiere varie, Bey aveva espresso il desiderio di veder uscire la parte più cattiva del proprio ragazzo, normalmente dolce e gentile con tutti. Non sapeva bene perché gliel'aveva detto, ma lui l'aveva ovviamente presa sul serio, ed adesso chiedeva puntualmente consigli ad Ambra su come riuscirci.
«E va bene, mio caro, come vuoi tu.» Rispose infine Bey, ribaltando la situazione e mettendosi sopra di lui. «Ma non credo che Tata sarà felice di sapere quello che sta per succedere su questo divano...» Aggiunse, anche lei con sguardo malizioso, iniziando a baciare Tae sul collo.
«...E tu non dirglielo...» Sorrise il ragazzo, andando ad abbracciare Bey.
Sorridendo anch'essa, lei continuò a scendere con i baci, finché non decise che la maglia bianca e nera che aveva messo quel giorno Tae le era troppo d'intralcio, così gliela sfilò, passando a baciare i fianchi del ragazzo fino ad arrivare al bordo dei suoi pantaloni.
Ecco un'altra cosa che la divertiva alquanto: torturare il suo povero ed impotente ragazzo. Già, fin dalla prima volta che lo aveva visto la sua frase preferita per descriverlo era stata “così puro da aver voglia di sporcarlo”, e così aveva fatto in fin dei conti.
Le mani di Bey erano ormai arrivate alla cerniera dei jeans di Taemin, quando squillò il telefono di casa. Bey chiuse per un attimo gli occhi, imprecando mentalmente, poi si alzò per andare a rispondere.
«Eh?!» Non avrebbe avuto pietà per chiunque l'avesse appena interrotta, anche perché non erano molte le persone che conoscevano quel numero.
«...Bey?» La voce di Key. Bey sospirò: non riusciva mai ad essere cattiva con lui.
«Key, dimmi.» Rispose con più calma, girando lo sguardo verso il suo ragazzo, che era ancora steso su divano in attesa del suo ritorno.
«Ecco... No, ti volevo chiedere se Tae era lì...» La voce di Key sembrava stranamente insicura. «Sì, è qui... Ma... Non vi ha detto che usciva?»
«In realtà no, infatti ci siamo preoccupati... Di solito non lo fa.» Ora Key sembrava in parte sollevato ed in parte incuriosito dallo strano comportamento del maknae.
«Glielo chiederò, ora... ehm... stavamo parlando...» Buttò lì lei, vedendo che lo sguardo di Taemin si stava facendo impaziente.
«Parlando. Sì, certo... Divertitevi!» Concluse Key, prima di riattaccare il telefono. Bey sorrise, per poi tornare finalmente al divano, o, più precisamente, al ragazzo che vi era sdraiato sopra.
«Non hai avvertito gli Hyung che uscivi, eh?» Chiese, sedendosi con una gamba da una parte ed una dall'altra dei fianchi di Tae.
«...E-ehm... E' possibile che mi sia scordato di dirglielo, sì...» Rispose questo guardandola dal basso.
«Li hai fatti preoccupare, poverini.» Sussurrò allora Bey al suo orecchio, ricominciando esattamente da dove si era fermata prima con le mani. «Mi sa che dovrò essere più crudele del solito.»
E con questa frase Bey lasciò che le cose si susseguissero come al solito, tra un misto di dolcezza e desiderio.

  
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