Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: pallina90    31/08/2011    13 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon pomeriggio gente! Allora prima di tutto lasciatemi ringraziare le sette,e dico sette,favolose persone che lo scorso capitolo mi hanno lasciato una recensione: vi giuro,quando durante la settimana ho visto crescere il numero delle recensioni il mio cuore rischiava di scoppiare :D inoltre ringrazio pure tutti coloro che hanno inserito la storia tra le seguite,le preferite e le ricordate e anche chi segue silenziosamente.
Adesso passiamo al capitolo: nello scorso siete state tutte entusiaste di aver conosciuto il piccolo Matthew,e che Edward finalmente si sia dato una svegliata; ma non pensate che adesso sarà rose e fiori,nel senso che Bella lo accetterà come padre del bimbo,ma solo quello: ne dovrà sudare di camicie se vorrà conquistarla.
Bene vi lascio leggere,ci sentiamo sotto,se sopravvivo ;)

Ps: un consiglio spassionato,seguite, se vi va, Segreti e inganni di IsaMarie,ne vale la pena!


Image and video hosting by TinyPic

HOPE

E poi… e poi… 
e poi sarà come morire…
la notte che, che non passa mai…
e poi sarà, e poi sarà come impazzire,
in un vuoto che abbandona.**

Quando aprii gli occhi un leggero bagliore entrava dalla finestra della stanza:stava albeggiando,e io da qualche ora ero mamma; non mi sembrava ancora vero,credevo di trovarmi in un sogno,di quelli che quando poi ti svegli rimani deluso capendo che era tutta un’illusione.

Mi mossi cercando di mettermi seduta,ma una fitta al ventre mi fece fermare,non ero ancora in forze,però ciò voleva dire che non stavo immaginando tutto,e un sorriso spontaneo mi piegò le labbra.

“Ciao,finalmente sei sveglia. Come stai?” Sobbalzai sentendo la voce di Tanya; mi voltai verso la direzione da dove proveniva il suono e la trovai sdraiata in un divanetto che si trovava nel fondo della camera. La mia faccia doveva avere un’espressione piuttosto sorpresa perché lei si affrettò a chiarire il motivo della sua presenza lì “Quando sei entrata in sala parto non me la sono sentita di lasciare la tua amica da sola,era troppo nervosa e spaventata e così sono rimasta a farle compagnia,e poi volevo sapere se sarebbe andato tutto bene”

“Ah…” fu l’unica cosa sensata che riuscii a dire,ma poi aggiunsi “Hai notizie di Matthew? E’ passata Rosalie?”

“Quindi è un maschietto! Hai scelto proprio un bel nome. Comunque no,e in caso fosse passata non mi avrebbe detto nulla,sai per la privacy e poi io non sono tua parente. Quando ti hanno riportato in camera non ha voluto dirmi neppure il nome del bimbo”

 “Mi dispiace per come ti hanno trattato. Ma  Alice dov’è?”

“E’ andata a casa un’oretta fa circa. Aveva bisogno di una doccia e di cambiarsi e visto che ancora tu non davi segno di svegliarti ne ha approfittato. Mi ha chiesto se potevo rimanere un altro po’ io per evitare di lasciarti sola,e ho accettato volentieri”

La mia confusione aumentava sempre di più: cosa ci faceva lì la donna del padre di mio figlio? Le mie elucubrazioni mentali vennero interrotte dall’aprirsi della porta e vidi fare capolino la testa di Rosalie: sorrisi istantaneamente. Lei vedendomi sveglia entrò nella stanza,facendomi un sorriso piuttosto tirato,probabilmente stanca, vista la giornata intensa che avevamo trascorso.

“Come stai Bella?”

Sorrisi ancora di più prima di risponderle “Bene;ho ancora dei dolori al basso ventre e mi sento stanca,ma per il resto va benissimo. Quando mi porterete Matthew?” ormai ero impaziente,volevo rivedere mio figlio,ma quando feci la mia richiesta il volto di Rose si incupì maggiormente e il mio cuore accelerò i suoi battiti,come se avesse capito che qualcosa non andava.

“Vedi Bella c’è stato un problema,spero non mi odierai per quanto ti dirò … se vuoi ora ti porto a vedere Matthew,ma deve essere operato d’urgenza; ha un soffio al cuore,cioè il suo cuoricino non pompa bene il sangue a causa di un buchino che non dovrebbe esserci: era così piccolo che durante le ecografie non è stato possibile evidenziarlo,ma con lo sforzo del pianto e la respirazione autonoma si è allargato. Dobbiamo operarlo per evitare che vada in arresto cardiaco. Mi dispiace Bella,non avrei voluto darti questa notizia,ma non posso fare altro”

La mia mente cercava di elaborare le informazioni che Rosalie mi aveva appena dato,ma erano troppo dolorose da accettare. Le lacrime cominciarono a scendere copiose dai miei occhi e iniziai ad urlare che non era possibile che succedesse tutto a noi,non potevo accettare quello che stava accadendo,non avrei resistito a tanto,ero stanca e avrei solo voluto poter stringere il mio bambino. Rosalie cercò di calmarmi,Tanya era piuttosto spaventata e voleva chiamare gli infermieri per tenermi ferma e magari sedarmi,ma la mia amica si oppose,cercando di farmi ragionare e poco dopo delle braccia familiari mi avvolsero: era tornata Alice. Insieme riuscirono a farmi tornare lucida,e con il loro aiuto riuscii ad alzarmi dal letto per poter andare a vedere il mio bambino. Mi fecero accomodare su una sedia a rotelle e Rosalie iniziò a spingermi per i corridoi dell’ospedale; questa sarebbe dovuta essere una passeggiata gioiosa,con me in trepidante attesa di arrivare alla nursery,e scorgere tra tutti i bimbi il mio piccolino,e invece si era tramutata in un incubo,e quel corridoio assumeva sempre più le sembianze di quello percorso dai condannati a morte prima di arrivare al patibolo: mi sembrava il mio miglio verde.

Rosalie mi aveva detto che Matthew si trovava in terapia intensiva,all’interno di una incubatrice,quindi prima di farmi entrare nella stanza dovetti indossare una cuffia,la mascherina e i guanti,per non rischiare di infettarlo con qualche microbo. Rosalie entrò insieme a me e mi accompagnò alla culletta termica dove si trovava il mio bambino. Fu un tuffo al cuore vederlo lì dentro,con gli occhietti chiusi,i pugnetti stretti,i tubicini al naso e degli elettrodi attaccati al suo corpicino che monitoravano il battito cardiaco. Per un attimo ebbi un mancamento ma mi ripresi subito: non ero pronta a vederlo così “Ehi tutto bene?”

“Sì,sì ora sto bene”  e presi un respiro profondo per cercare di calmarmi.

“Se vuoi puoi toccarlo da qui” mi disse Rose,indicando delle aperture nell’incubatrice. Feci come mi disse,anche se avevo le mani che tremavano in maniera incontrollata. Avevo sempre immaginato il primo contatto con mio figlio molto diverso da questo: lo avrei stretto al petto,e lui si sarebbe attaccato al mio seno,succhiando avidamente il mio latte,poi lo avrei cullato per fargli fare il ruttino e rimesso a dormire,senza smettere di accarezzarlo mai.Image and video hosting by TinyPic

Invece dovevo accontentarmi di questo per il momento. Quando toccai le sue manine,lui parve riconoscermi,perché aprì gli occhi,anche se per un attimo,rilassò il pugnetto e strinse il mio dito tra le sue ditine piccole e fragili: avrei tanto voluto che quel contatto non avvenisse attraverso i guanti ma non potevo fare altro al momento. Il mio cuore si gonfiò di gioia sentendo come stringeva forte le sue dita,come a volermi dire ‘mamma io sono forte,non preoccuparti ’. Venni raggiunta da un medico specialista,lo stesso che avrebbe operato mio figlio,che mi spiegò che l’operazione era rischiosa,ma molti bambini erano affetti dal problema di Matthew  e quindi per loro si trattava di un intervento di routine;inoltre tra tutti i bimbi lì dentro lui era uno dei meno gravi e quindi dovevo considerarmi fortunata. Dopo quelli che a me parvero pochi secondi,Rosalie mi chiese di uscire,dovevano preparare il bambino per l’operazione e non potevano ritardare oltre. Ricacciando indietro le lacrime che minacciavano di uscire nuovamente,mi apprestai a lasciare quella saletta,lanciando uno sguardo dispiaciuto agli altri bimbi nelle stesse condizioni di Matthew,e fu in quel momento che lo vidi. Edward mi stava fissando dal vetro posto su una delle quattro pareti;velocizzai il passo e uscii fuori animata da una nuova furia.

“Cosa ci fai tu qui?” sputai tra i denti.

“Sono venuto a vedere come sta mio figlio,mi hanno detto che deve essere operato” mi rispose con voce addolorata e in quel momento scoppiai.

“TUO FIGLIO? Ora ti ricordi di avere un figlio???” urlai a pieni polmoni e prima che avesse il tempo di rispondermi cominciai a spintonarlo e ad urlargli contro tutto il dolore che avevo accumulato in quei nove mesi “Dove eri quando mi hai chiesto di abortire? Dove eri quando i primi quattro mesi sono stata malissimo e c’era solo Alice con me? Dove eri quando non avevo neanche i soldi per comprare la culla e ho dovuto chiederla in prestito a Rose? Dove eri quando ho fatto le ecografie per sapere se il bambino stesse bene?” nel frattempo lui aveva indietreggiato sotto le mie spinte e si era ritrovato con le spalle al muro,e io avevo iniziato a colpirlo con dei pugni sul petto “Dove cazzo eri oggi quando tuo figlio è venuto alla luce?Dov’eri poco fa quando mi hanno detto che mio figlio deve essere operato d’urgenza? Non ci sei mai stato. Non ti è mai importato nulla di noi due,e adesso vattene,non abbiamo bisogno della tua pietà” Ma ormai le mie forze erano finite,nel pronunciare l’ultima frase avevo quasi sussurrato,e mi lasciai cadere a terra,preda di un dolore troppo grande da poter sostenere. Edward senza dire nulla si sedette accanto a me e mi strinse al suo petto;non so perché lo feci,molto probabilmente avevo bisogno di calore,ma mi appoggiai su di lui,stringendo la sua camicia tra le mani e lasciandomi andare al pianto,con i singhiozzi che mi scuotevano il petto mozzandomi il respiro in gola,per scacciare almeno in parte quel dolore così angosciante. E nel frattempo pregai che l’operazione andasse bene.

 

POV EDWARD

Mai la strada per giungere al pronto soccorso mi sembrò più lunga. C’era il solito traffico delle ore di punta,ed era impossibile svincolare. Avevo anche telefonato in ospedale,per avere delle rassicurazioni,ma nessuno poteva darmele visto che io non figuravo come padre del bambino: naturalmente non potevo aspettarmi altro. Purtroppo nemmeno mio padre era di turno quel giorno e non avevo nessuno a cui chiedere.

Finalmente riuscii ad arrivare a quel dannato ospedale e parcheggiai nei posti riservati ai medici: che mi facessero pure la multa,non mi fregava di nulla in quel momento se non di mio figlio. Corsi alla reception e chiesi dove potessi trovare Isabella Swan; l’infermiera mi rispose che era stata portata nel reparto di ostetricia e avrei potuto trovarla lì. Feci i due piani di scale di corsa,saltando i gradini a due a due,quando vidi Tanya “Dov’è Bella? Come sta il bambino?”

“Male Edward,deve essere operato,purtroppo quel poco che avevo captato si è rivelato essere giusto. Dovevi vedere Bella come ha reagito alla notizia,è distrutta poverina. Adesso la dottoressa l’ha portata al reparto di terapia intensiva per vedere il piccolo prima dell’operazione” non ascoltai nient’altro di quello che mi disse,fermai il primo medico che vidi e gli chiesi dove si trovasse il reparto;fortunatamente era dell’altro lato del corridoio. Corsi più veloce che potei,ma non trovai nessuno nel corridoio,poi guardai dalla vetrata che permetteva di vedere l’anticamera di quello che era il vero e proprio reparto e la vidi. Stava asciugandosi gli occhi e togliendosi la cuffia dai capelli,mentre con lei c’era una dottoressa che la consolava. Non appena mi vide i suoi occhi si accesero di una furia tremenda,uscì fuori dalla stanza e iniziò a inveirmi contro “Cosa ci fai tu qui?” sputò tra i denti.

“Sono venuto a vedere come sta mio figlio,mi hanno detto che deve essere operato” risposi con voce addolorata e in quel momento scoppiò.

“TUO FIGLIO? Ora ti ricordi di avere un figlio???” urlò a pieni polmoni e io non ebbi né il coraggio né il tempo di rispondere nulla perché continuò ad urlarmi contro “Dove eri quando mi hai chiesto di abortire? Dove eri quando i primi quattro mesi sono stata malissimo e c’era solo Alice con me? Dove eri quando non avevo neanche i soldi per comprare la culla e ho dovuto chiederla in prestito a Rose? Dove eri quando ho fatto le ecografie per sapere se il bambino stesse bene?”

Mi sentii un verme in quel momento,non ero degno di stare lì,e l’unica cosa che potei fare fu indietreggiare sotto i suoi pugni,anche se non aveva la forza per fare ciò,ma facevano tremendamente male dentro come se mi stessero accoltellando il cuore.

“Dove cazzo eri oggi quando tuo figlio è venuto alla luce?Dov’eri poco fa quando mi hanno detto che mio figlio deve essere operato d’urgenza? Non ci sei mai stato. Non ti è mai importato nulla di noi due,e adesso vattene,non abbiamo bisogno della tua pietà” dicendo quelle parole le forze le vennero meno e si accasciò ai miei piedi,io l’accompagnai a terra,stringendola poi tra le mie braccia,e fortunatamente non mi respinse,aggrappandosi a me come ad uno scoglio e insieme aspettammo che nostro figlio uscisse da quella maledetta sala operatoria.


** E poi, Giorgia.

Inizialmente il POV Edward non era previsto,ma poi ho deciso di inserirlo per farvi capire un pò come si sente lui adesso. Non uccidetemi o non saprete se Matthew uscirà vivo e guarito da quella sala operatoria.
Scrivere il capitolo è stato più difficile di quanto immaginassi,e ancora adesso alcuni punti non mi soddisfano pienamente,ma credo che di meglio non potessi fare,quindi ora tocca a voi giudicare! Vi do appuntamento alla settimana prossima,un abbraccio Paola
   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: pallina90