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Autore: _helianthus    31/08/2011    5 recensioni
[GazelxAxel]
[Seguito di No Title, leggete, zoticoni! (?)]
Ehi, che novità! :D
Sono tornata, purtroppo D:
Ma lo avevo promesso xD
Il titolo?
Lo sapete che non li so dare xD
...
Il FFI è passato da molti anni, e i nostri amici si sono divisi... Riusciranno a ritrovarsi(e a riamarsi xD) grazie anche alla nuova Raimon? "Lo scopriremo nella prossima puntata/solo vivendo!"
...
Appoggiò la tazza di thè sulla scrivania, sospirando.
Di nuovo troppo zucchero.
Poi bussarono alla porta.
-Endou Mamoru al telefono-
Claude entrò con un'aria arrabbiata, e lanciò il telefono a Byrce.
Dopo qualche minuto, appoggiò il telefono sulla scrivania.
E, ovviamente, volò una porta.
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing, Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Axel/Shuuya, Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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-Idiota-
-Stupido-
-Cretino-
-Insolente-
-Maleducato-
-Scemo-
-Cretino-
-L'hai già detto-
-...-
-Bhè? Hai finito gli insul...-
-TURTWIG! No! Maledetti Bidoof!-
-Cambi anche generazione adesso?-
Un DSi volò, seguito da una cartuccia di Pokémon Platino.
-Tsk-
Fu la semplice risposta dell'albino.
Poi il ragazzo con la fascia al suo fianco si tappò le orecchie, pronto all'impatto con la snervante musichetta del Game Boy Color del suo semi-fidanzato.
Quando, dopo aver ovviamente ascoltato la sigla fischiettando il motivetto, Atsuishi cominciò a premere tasti a ripetizione e con una certa foga, Netsuha si liberò le orecchie.
-Muoviti, che siamo in ritardo-
-Massì, tanto è sempre Claude quello in ritardo-
Arrivarono all'enorme villa, e Netsuha premette almeno un paio di volte il campanello in maniera isterica.
-Ehi calm...-
Ma Atsuishi fu interrotto da un urlo maschile, probabilmente di Claude, e successivamente da un telecomando della Wii che volò dalla finestra del soggiorno, per poi finire sulla strada.
Poi un tornado a forma di tulipano, o un tulipano a forma di tornado, vedete voi, uscì con furia dall'entrata, sbattendo la porta con violenza.
-Buongiorno...-
Brontolò poi aggiustandosi la giacca e prendendo una sigaretta dalla tasca.
-Secondo me non dovresti fumare. Ti rende nervoso.-
Disse sottovoce Atsuishi, continuando a stringere gli occhi fissando il piccolo schermo del Game Boy Color.
-Io nervoso?-
Fece Claude tirando un calcio a una lattina.
-Sono la persona più calma del mond... Ma cazzo Nepper! Guarda dove metti i piedi ogni tanto!-
L'amico aveva inavvertitamente pestato i lacci delle scarpe, ovviamente slacciati, del tulipano, che stava per spappolarsi letteralmente a terra.
-Tu nervoso? Sei la persona più isterica dell'universo, stare in quel posto ti fa male-
Claude tirò un respiro profondo, buttando la sigaretta a terra e schiacciandola con un piede.
-Siete due rompiballe-
Disse solennemente, per poi cominciare a correre verso la loro destinazione.
-DAI MUOVETEVI CHE SIAMO IN RITARDO!-
Rise poi, schivando i passanti come un giocatore dribbla i suoi avversari.
Netsuha rise un po', poi prese per mano Atsuishi e cominciò a corrergli dietro.
Così.
Come se Claude non sapesse quello che sarebbe successo la sera stessa.
***
-Hei brutto barbone sei in casa??-
La voce di Claude spaventò i bambini che, da dentro l'orfanotrofio, fissavano spaventati i quattro ragazzi che, col fiatone, stavano cercando di entrare.
Poi dalla porta uscì una figura conosciuta.
-Saginuma! Dov'è il rosso?-
Il tulipano fece per entrare, ma il portiere, con aria severa, lo rispedì all'uscita, abbassando la voce.
-Mi spaventi i bambini, un po' di tatto, porca miseria. Se cercate Hiroto è finito all'ospedale e Hitomiko ha affidato a me l'orfanotrofio se vanno all'ospedale-
Claude strinse i pugni lungo i fianchi, prendendo una sigaretta e accendendola con rabbia.
-E che aveva 'sta volta?-
Saginuma squadrò con evidente disprezzo la sigaretta e con una mano mandò il fumo lontano dal suo volto.
-Sembra che non riuscisse a respirare, c'è un ragazzo dell'orfanotrofio che si comporta proprio come Jojo. Te lo ricordi, quando si nascondeva dietro lo scivolo o il muro? Ecco, e Hiroto non si è trattenuto dal correre allo stagno a piangere, quando Hitomiko lo ha seguito pochi secondi dopo, lo ha trovato in ginocchio e non riusciva a respirare-
La sigaretta finì ancora per terra, e questa volta Claude sembrò voler bucare la strada da tanta rabbia che dimostrava.
Poi salutò con un cenno della mano Saginuma e cominciò a correre verso l'ospedale.
***
Fissò ancora una volta il cielo, facendo un respiro profondo.
Calma.
Cosa voleva?
Calma
Solo calma.
Solamente poter scomparire nel vento, assieme alle foglie autunnali.
Dov'era?
Quella era la sua domanda.
Non si chiedeva quanto avrebbe vissuto, o come avesse vissuto.
No, dov'era.
Lui doveva trovarlo prima di morire.
Lui doveva parlargli.
Lui doveva toccarlo.
Doveva giocare con i suoi capelli.
Doveva guardarlo negli occhi.
Doveva sentirlo ridere, doveva ridere con lui, doveva poter guardarlo e dire che gli voleva bene.
Perchè non ci aveva pensato prima?
Perchè ti accorgi di avere alcune cose solo quando le perdi.
E lui lo aveva perso.
O forse no, forse non lo trovava, ma da qualche parte doveva essere per forza.
Magari in Italia, magari in America, magari sulla Luna, magari in un'altra galassia.
Conoscendolo, sarebbe anche andato a vivere al Polo per non vederlo.
-Stupido...-
Mormorò mettendosi seduto.
-Stupido. E io più di lui.-
Non lo aveva fermato.
E perchè?
Perchè, poi?
Forse perchè non avrebbe mai pensato che uno come lui potesse pensare a cose così superficiali.
O forse perchè non aveva avuto il coraggio di guardarlo in faccia in quelle condizioni.
-Stupido!-
Esplose poi, battendo i pugni contro il muro.
-Ma che cazzo! Fatemi passare! Sta male? Sei tu che tra poco starai male se non mi lasci passare! Io ti spezzo con un dito! Fammi passare, porca miseria!-
Poi la voce di Claude lo fece sorridere lievemente.
-Brutto imbecille, alzati in piedi!-
La porta volò, finendo addosso ad un'infermiera con dottore annesso.
Ma lui non rispose, continuò a guardare il soffitto bianco, sospirando leggermente.
Il ragazzo gli si avvicinò e lo afferrò per le spalle, strattonandolo leggermente.
-Bryce mi ha detto cosa voleva Endou, e tu sei anche scemo da non accettare?-
Il rosso alzò gli occhi di scatto, e Claude sorrise a vedere il suo sguardo tornare a risplendere di quella luce orgogliosa.
-Bene, domani andiamo da mister cioccolatino sciolto, oggi abbiamo una festa alla villa e siamo occupati.-
Hiroto lo vide uscire dalla stanza con uno strano sorriso, forse commosso, o forse vittorioso e beffardo.
Poi rimase a boccheggiare per alcuni secondi, cercando di assimilare e comprendere le ultime parole del tulipano.
Sorrise, e una lacrima gli scese lungo la guancia.
Si alzò dal letto, tremando leggermente, e si staccò l'ago dal braccio, tirando un respiro profondo e uscendo dalla stanza a testa alta.
***
Le asciugò una lacrima, fissandola tristemente.
-Ehi, calma, ora sono qua...-
Le sussurrò guardandola nei suoi occhi grigi.
Fece una pausa e rese la distanza tra i loro visi ancora minore, Bryce avrebbe potuto giurare di sentire la sua barba rasata male stuzzicarle il mento.
-... E non me ne andrò. Mai.-
Le sussurrò a fior di labbra, per poi unirle con le sue, questa volta però, dolcemente.
Le loro lingue si intecciavano lentamente, scambiandosi saliva ed emozioni.
Bryce si rilassò un po': quanto le era mancato il suo calore e il suo sapore?
Abbassò le spalle, smise di singhiozzare e, chiudendo gli occhi e lasciandosi trascinare dalle emozioni, si abbandonò al ragazzo.
Axel ne approfittò per spingerla dolcemente contro il muro, facendo aderire ancora di più i loro corpi.
Come ci era arrivata a quel punto?
Come era arrivata a farsi baciare da Axel contro il muro da una stupida festa?
Entrò nell'enorme sala, fissando gli ospiti dall'alto delle scale.
Fissò un po' i tavoli, un po' gli ospiti, un po' l'enorme lampadario di cristallo... Poi di nuovo i tavoli e gli ospiti.
Gli ospiti tutti rigorosamente in nero.
Solo una persona spiccava in completo bianco.
Dalle scarpe, ai pantaloni, al frac, fino ai capelli.
L'unica cosa che stonava in tutto quel bianco.
Quei suoi stramaledetti occhi di cioccolato.
E ora era lì.
Afuro, rovesciandogli del vino addosso, li aveva spediti entrambi a cercare una giacca pulita.
Ed ecco il risultato.
Gli passò una mano tra i capelli, abbracciandolo ancora per coprire il proprio corpo, ormai nudo.
In teoria al suo posto avrebbe dovuto esserci suo padre.
Ma non c'era, perchè aveva un impegno, e allora aveva mandato il suo dannatissimo figlio al suo posto, dato che comunque lui era un medico a tutti gli effetti.
Le sussurrò qualcosa nell'orecchio, per poi trascinarla sotto le coperte a ricordare cosa volesse dire amarsi.
________________________
~Angolino di Vincent depresso~
Perchè io non sono per nulla soddisfatta di 'sta robaccia ù.ù
Inanzitutto non ho tempo, quindi devo muovermi e l'ultima parte, quella che avrei dovuto scrivere meglio, fa schifo e non poco D:
E poi fa schifo in se D:
Lo so, non avete capito una stramazza di niente riguardo a Hiroto, nel prossimo capitolo vedrò di rimediare ù.ù
Sappiate solo che:
1) Axel e Byrce si sono ritrovati
2) Stanno facendo tante cose belle *le arriva una porta volante addosso*
3) Hiroto s'è ripreso *^*
4) Nel prossimo capitolo avremo di nuovo Diam tra noi, perchè lo amo e non potevo tagliarlo fuori D:
5) Fa schifo
Bene, ora me ne vado, avrete capito che Heat e Nepper erano i due ragazzi dell'inizio, che Claude è dipendente dal fumo, che il telecomando della Wii è stato lanciato proprio dal tulipano e che Hiroto è scemo :D
Ora vado, mia madre i uccide D:
   
 
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