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Autore: ManuFury    03/09/2011    6 recensioni
Ok... eccovi qualche simpatica storia su Lili e Bryan.
Cazzatine che nascono dalla mia mente assai malata!
LunAngel... vedi che succede a discute su questi due pazzi? Il risultato sono queste oscenità...
Ovviamente, tutto il plico di storie è dedicata a LunAngel e alla sua simpatia. La scoperta di Lili la devo tutta a te... e penso che questo sia un piccolo tributo che, spero, gradirai.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bryan Fury, Emily Rochefort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LILI… WINS

 
C’era un rito di cui Bryan Fury non poteva fare a meno.
Era una cosa che andava contro ogni umana logica, ma ne aveva bisogno. Era una di quelle cose di cui non puoi fare a meno, un’abitudine che aveva fin da ragazzino.
Ovunque si trovasse, in qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi situazione, Bryan Fury alle 3:07 del pomeriggio si scollegava dal resto del mondo. Intrecciava le dita dietro la testa e si stendeva per terra, fissando il cielo o il soffitto, lasciando navigare i suoi pensieri.
C’era chi aveva l’abitudine, come suo padre, di leggere migliaia di volte lo stesso libro, c’era chi aveva bisogno di fare shopping…. A Bryan Fury bastava coricarsi in terra con gli occhi persi nel vuoto.
Non pensava a niente in particolare, stava semplicemente lì fermo. E dalle 3:07 alle 3:27 nessuno poteva permettersi di disturbarlo.
Aveva acquisito quel rito quando era ancora un bambino: al ritorno da scuola, quando i suoi litigavano ad alta voce, lui si chiudeva in camera, si coricava sul letto e aspettava che la smettessero. Il tutto non durava più di una ventina di minuti. E lui per non sentire quelle urla e quegli insulti si scollegava completamente. Lasciava che la sua mente si staccasse dal corpo e volasse lontano.
Quel giorno fu la stessa cosa.
Si trovava in un parcheggio abbandonato e completamente vuoto. Le strisce bianche che indicavano i posteggi erano sbiadite e le erbacce bucavano l’asfalto in più punti, emergendo in ciuffi giallognoli.
Aveva appena messo piede nel parcheggio quando il suo orologio biologico lo informò dell’ora. Bryan lasciò pesantemente cadere la mitragliatrice Vulcan nuova di zecca e, incrociate le dita dietro la testa, si era coricato sull’asfalto.
Questo era bollente, ma la pelle fredda del Cyborg lo raffreddò in fretta. Il sole picchiava più forte: era una palla infuocata al centro del cielo azzurro e cercava di frustarlo con i suoi emissari bollenti. Ma il Cyborg non cedeva, i suoi circuiti erano studiati per non soffrire né il caldo né il freddo. La sua pelle sintetica non poteva abbronzarsi né schiarirsi. Semplicemente sarebbe rimasto lo stesso, anno dopo anno.
Sospirò alzando gli occhi grigi. La quiete di quel luogo era incredibilmente perfetta. Anche troppo perfetta…
Ma non voleva preoccuparsene, non in quel momento. Rimase così a fissare il sole senza essere ferito dai suoi raggi dorati.
Per una volta era davvero tutto perfetto… incredibilmente perfetto!
Più tardi sarebbe tornato alla ricerca del suo obbiettivo primario e alla sua solita sete di distruzione. Entro diciassette minuti sarebbe ritornato il Bryan Fury di sempre, il Cyborg, il Distruttore. Sarebbe stato di nuovo assetato di sangue e distruzione.
Ma non in quel momento di profondissima quiete. Quel momento che era dedicato solo a lui e a nessun altro.
Purtroppo per lui, non aveva fatto i calcoli con la furia di una ragazzina viziata che vide quell’opportunità e decise di coglierla al volo!
Erano le 3:21 del pomeriggio e l’aria si stava arroventando in fretta, anche troppo in fretta. Solo una persona sembrava esserne immune.
Aveva sei minuti ancora da dedicare al suo rito. Sei minuti ancora di tranquillità.
Non si aspettava un attacco per questo i suoi sensi sovrumani erano abbassati. Non si aspettava un colpo così basso.
Era vero che il suo corpo era studiato per non recepire gli stimoli esterni, ma quel secchio di acqua piena di ghiaccio che gli si riversò addosso lo sentì eccome!
Spalancò gli occhi e saltò in piedi, afferrando al contempo la Vulcan, con il fiato che gli mancava e i circuiti che stridevano impazziti. Rivoli di acqua e cubetti di ghiaccio gli scendevano dal corpo cibernetico, cadendo in terra dove, il contatto con l’asfalto bollente, li asciugava subito in nuvolette bianche.
Con occhi assetati d’odio il Cyborg cercò la fonte di quello scherzo di pessimo gusto e la trovò pochi istanti dopo, a qualche metro di distanza da lui.
La risata che gli arrivò alle orecchie era diversa dalla sua: era dolce e fresca, con un ruscello d’acqua cristallina. Una risata da odiare. Riconobbe subito la ragazzina dai capelli d’oro che aveva incontrato quella mattina. La “Principessa del Cassonetto” come l’aveva definita.
Stava lì, avvolto nei suoi vestiti firmati viola, ridendo composta con una mano chiara elegantemente posta davanti alla bocca coperta di lucidalabbra. Ai suoi piedi un secchio rosso… vuoto ma ancora bagnato.
Bryan Fury la fulminò gli occhi argento e lei gli sorrise.
- Te l’avevo detto che me l’avresti pagata! – Rise lei facendogli una pernacchia.
Bryan ebbe l’impulso di scaricare la Vulcan sulla ragazzina ma si trattenne. Una sorriso malvagio sul suo volto sfregiato… aveva altro in mente.
La ragazzina gli fece ancora una pernacchia, poi si voltò e se ne andò facendogli “ciao” con la mano, un gesto che aveva del deja vù. Il Cyborg ruminò il silenzio la sua rabbia, ribollente d’ira mentre guardava la Principessina allontanarsi elegante, si allontanava da lui come l’acqua che aveva sul corpo freddo.
Abbassò la Vulcan 9 mm nuova di zecca e sorriso sadico. La piccola voleva la guerra? La guerra avrebbe avuto!
In fondo era stato creato per quello.
Il suo corpo era asciutto ora grazie anche al caldo sole, alzò le spalle per scioglierle da quell’abbraccio di gelo che l’aveva investito qualche attimo prima. Avanzò pesantemente di un passo, aprendo una crepa sull’asfalto già sfregiato.
Nelle orecchie ancora quella risatina fresca come la risata di un angelo… quella risatina che voleva dire “LILI… WINS!”
 
Bryan Fury: 1
Lili: 1
 

***

 
Bene, bene… ora i nostri amici sono in perfetta parità.
Ma cosa avrà in mente Bryan…? Quale sarà la sua vendetta…?
- Beh… questa consiste nel… -
BRYAN! Non devi dirlo.
- Ma tu…? –
Mi spieghi che senso ha esporre la propria vendetta ora? Aspetta il prossimo capitolo!
Ehm… scusate. Ogni tanto il suo cervello parte per la Quarta Guerra Mondiale e non è facile recuperalo.
Hai visto come sono brava LunAngel? Ora ne ho data una vinta a Lili. Spero che sarai contenta.
Ok… posso passare al terzo capitolo, sperando di riuscire a farlo un pochino più lungo di questo.
Non avevo già abbastanza cose da fare? Ora mi ci metto pure con questa nuova follia… sono proprio pazza!
Mi raccomando, recensite!
RECENSITE!

 
  
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