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Autore: ManuFury    03/09/2011    6 recensioni
Ok... eccovi qualche simpatica storia su Lili e Bryan.
Cazzatine che nascono dalla mia mente assai malata!
LunAngel... vedi che succede a discute su questi due pazzi? Il risultato sono queste oscenità...
Ovviamente, tutto il plico di storie è dedicata a LunAngel e alla sua simpatia. La scoperta di Lili la devo tutta a te... e penso che questo sia un piccolo tributo che, spero, gradirai.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bryan Fury, Emily Rochefort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BRYAN FURY… WINS!

 
Lili sbuffò annoiata guardando fuori dalla finestra il cielo sereno e azzurro come i suoi occhioni blu da bambina.
Da quando Sergei Dragunov era partito per un’importante missione in Russia, nella grande villa Rochefort regnava la noia più assoluta. Non c’era nessuno da torturare… nessuno con cui giocare. Persino le visite delle innumerevoli amiche non riuscivano a farla stare bene. Anche lo shopping, sua attività preferita, risentiva della mancanza del fido portaborse…
Lili aveva bisogno di Sergei Dragunov. Aveva bisogno di sentire sulla pelle il suo sguardo freddo. Aveva bisogno di… di… di farlo impazzire!
Sbuffò ancora. Magnifico! Un’altra giornata senza Draggy.
Era partito da soli due giorni e già gli mancava così tanto. Si era abituata troppo alla sua presenza glaciale.
La ragazza si scostò dalla finestra e lasciò vagare gli occhi blu per l’immensa camera dove i suoi vestiti griffati erano appesi ovunque e ricoprivano ogni sedia disponibile. Il tempo sembrava non passare per niente.
Si scostò una ciocca di capelli dorati dal viso e tornò a guardare fuori. I giardinieri si stavano dando da fare per tagliare l’erba e potare le innumerevoli piante. Il traffico scorreva tranquillo oltre l’alta recinzione sorvegliata da telecamere.
Lili decise di far visita alla camera di Dragunov, giusto per ricordarsi del suo profumo. Uscì con passi lenti dalla sua e raggiunse quella della sua guardia del corpo, ora assente. Abbassò la maniglia e si accorse che era chiusa a chiave.
- Una porta chiusa a chiave in casa mia??? – La colpì con un calcio, lasciando disegnata sul legno l’impronta della scarpa e si avviò per il corridoio furente.
- Inaudito! Una porta chiusa a casa mia! – Ancora le rodeva la poca fiducia che il soldato russo dimostrava nei suoi confronti.  
Arrivò in giardino al culmine della sua ira. Quando raggiunse la bella piscina bianca si coricò su uno sdraio e rimase lì per un po’, a stemperare la sua collera vicino all’acqua cristallina che risplendeva quando i raggi del sole la colpivano.
Il sole era caldo e gentile ed accarezzava la sua pelle chiara con i suoi raggi teneri, ansiosi di donare una sfumatura ambrata a quella carnagione chiara.
Osservò i giardinieri lavorare ed ascoltò il suono del traffico. Monotonia… senza di lui era tutto una monotonia…. Ma ancora per poco.
Un clacson le perforò i timpani!
Lili si alzò portandosi le mani alle orecchie. Era stato un suono acutissimo che le aveva dato fastidio. Si alzò dallo sdraio e si accorse immediatamente di un vociare lontano. Con passi svelti raggiunse il muro che cintava le sue proprietà. Oltre questo due uomini stavano discutendo animatamente, volavano grosse parole. Poi qualcos’altro volò in aria: una Mercedes ultimo modello nero. Si proiettò nel cielo azzurro come un UFO non meglio identificato per fracassarsi lontano.
La Principessa di Monaco sorrise e, in pochi agili balzi, superò il muro, sedendosi sul ciglio. Sotto di lei un cassonetto dell’immondizia aperto riempiva l’aria di un odore nauseante di marcio.
Lili si scostò un pochino, strappandosi a quelle dita viscide e marce. Poi osservò con occhi blu la curiosa scena che le si presentava: due uomini, come aveva immaginato. Uno era in piedi e torreggiava sull’altro, inginocchiato in terra, quasi in lacrime, il probabile proprietario della Mercedes – UFO, volata chissà dove.  
La ragazza strizzò gli occhi chiari e riconobbe l’uomo in piedi: capelli bianchi, torso nudo, cicatrici. L’aveva intravisto al torneo: un bruto di prima categoria… ma era meglio di niente.
- Vediamo se hai ancora voglia di suonare il clacson! – Risata malvagia crescente. L’uomo in ginocchio pianse in silenzio, poi si alzò e si incamminò, le spalle incurvate dal peso della sconfitta.
Sì, è lui! Non c’è dubbio! Bene, bene. Un po’ di divertimento! La biondina scivolò giù dal muro e si avvicinò con passi calcolati.
Bryan Fury era talmente impegnato a ridere di gusto che nemmeno la vide arrivare.
- Ciao Bryan! – Disse lei.
Lui si voltò furioso, squadrandola dalla testa ai piedi: studiando il suo vestitino bianco, i suoi stivaletti col tacco, i suoi lineamenti freschi, i suoi capelli biondi. In breve collegò quel corpo da bambina a un nome che non pronunciò.
- Sai che hanno inventato una cosa chiamata “vestiti eleganti”? – Difatti Lili trovava orribili i vestiti sgualciti di Bryan Fury. Così fuori moda… così… così… orribili per l’appunto!
- Sai che hanno invento una cosa chiamata “non rompere ragazzina o ti faccio del male?!” – Aveva ruggito lui. Il solito barbaro di sempre.
- Ma dai! Sempre con questo tuo brutto muso, sorridi un po’. Vuoi venire da me? – Se non c’era Dragunov, avrebbe trovato altri da torturare. L’uomo alzò un sopraciglio bianco poco convinto della cosa.
- Ragazzina… io ho da fare! Non ho tempo per giocare con te! – Le voltò le spalle.
- Ma come ti permetti? – Lili alzò un pugno quasi minacciosa.
- Mi permetto, eccome! – Sempre voltandole le spalle le fece “ciao” con la mano e si incamminò, le cartucciere sui suoi pantaloni oscillarono. Stava per attraversare la strada, in quel momento deserta, quando Lili attaccò.
Si fiondò su di lui come un rapace va in picchiata alla vista di un topolino. Ma la bella Principessa di Monaco non aveva fatto i conti con le doti sovrumane di Bryan Fury che, essendo un Cyborg, aveva previsto questa reazione ed era pronto.
Aveva schivato con rapidità il colpo della ragazza e l’aveva afferrata per il bordo del vestitino, sollevandola di peso con la sola forza della mano sinistra.
- Come osi toccarmi con quelle mani luride? – Sibilò Lili.
- Oso, oso! – Fece dietrofront avvicinandosi al muro di cinta. – Tu devi capire che sei solo una ragazzina viziata! Un NO! Resta sempre un NO! –
A quel punto Lili capì quasi con disgusto quello che voleva fare. Tentò di divincolarsi, di scappare, di attaccare. Provò di tutto, ma fu tutto inutile.
Due minuti dopo si ritrovò chiusa in quel cassonetto per l’immondizia sporco e puzzolente, con la sporcizia che le imbrattava l’abitino nuovo e bianco. Il coperchio era chiuso sopra di lei.
- Mostro! Me la pagherai! – Minacciò Lili.
- Addio, ragazzina viziata! Principessa del Cassonetto! – Altra risata maniaca in crescendo.
La ragazza emerse dal cassonetto coperta di schifezze da capo a piedi!
Il vestito era da buttare e le ci sarebbero volute almeno cinque docce per togliersi tutto quello sporco di dosso. Puntò gli occhi blu pieni di ira sulle spalle robuste dell’uomo che si allontanava tranquillamente.
Giurò in silenzio vendetta!
Nessuno poteva trattarla così!
Nessuno!
Si issò furori dal bidone puzzolente e le sembrò quasi di sentire una voce metallica gridare nell’aria.
- BRYAN FURY…. WINS! –
 
Bryan Fury: 1
Lili: 0
 

***

 
Ok, ok, ok!
Questa è un cazzata clamorosa!
Ma io l’ho trovata carina… inoltre è una piccola dedica alla mia amica LunAngel.
Scusa per l’inizio, ma una vinta a Bryan la voleva dare subito.
Ammettilo, però, il cassonetto è stato un colpo di genio.
Ahahahahahaha… Dio, ancora rido.
La Principessa nel Cassonetto!
Ahahahahahahahah!
Va bene, la prossima me la studio un po’ meglio!
E vediamo che salta fuori.
Recensite ragazzi e ragazze… recensite!!!!!!!!!!!
RECENSITE!!!!!!!

 
 
 
  
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