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Autore: Sacu    05/09/2011    7 recensioni
"Sono geloso di vederti in biblioteca con Krum, sono geloso di vedere con quanta attenzione ti prepari per uscire con lui, sono geloso quando le tue labbra toccano le sue! E sono geloso di quel Weasley che ti gira sempre intorno! Tu sei mia e mia soltanto Mezzosangue."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 “...sei sempre stata coraggiosa, molto più di me...”


Era il quinto anno. Silente era scomparso, il suo posto era stato preso dalla Umbridge e i Prefetti di Serpeverde facevano a gara a chi toglieva più punti a Grifondoro.
Momento più che ottimo per nascondersi dalla confusione sulla Torre di Astronomia, sempre deserta di giorno, per studiare in santa pace.
Peccato che quel giorno ci fosse già una persona; Draco Malfoy stava appoggiato sui gomiti alla balaustra, col viso rivolto in direzione del lago, mentre il suo mantello era accuratamente ripiegato e appoggiato per terra. Una leggera brezza gli scompigliava i capelli che finalmente portava senza gel.
Se non avesse saputo com'era il suo carattere avrebbe detto che era affascinante.
Ripresasi da quel pensiero, non avendo voglia di litigare tornò indietro, ma nel farlo sbatté la gamba contro lo spigolo della porta gridando per il dolore e facendo cadere a terra i libri con un sonoro tonf. Il suo tentativo di passare inosservata era andato a farsi benedire.
Maledizione!”
Sentì un tocco gentile sulla sua spalla: Draco le stava facendo segno di sedersi.
Non è niente, verrà solo un grosso livido.”
Tutti i Sanguesporco sono così stupidi da non capire quando si sono fatti male o solo te?”
Lasciami in pace Furetto! Non vedo come la cosa ti riguardi!”
Sono un Prefetto, se uno studente si fa male io sono responsabile.”
Per la cronaca sono un Prefetto anche io e tutta questa tua dedizione al lavoro non ti si addice. Ora se non ti spiace devo trovare un posto dove studiare.”
Ma Draco la ignorò del tutto. Con uno sguardo serio (preoccupato?) le prese la gamba infortunata e la controllò. Vedendo che non era niente di grave si rassicurò, poi entrasse la bacchetta e sussurrando un incantesimo a bassa voce per non farlo sentire alla ragazza le guarì il livido.
Tu non sei Malfoy! Come hai fatto a procurarti i capelli per la Polisucco?”
Il ragazzo non riuscì a trattenere una forte risata. Hermione ne rimase affascinata, era davvero bello quando si toglieva la maschera da Purosangue strafottente.
Hai ragione, non sono Malfoy. Io sono Draco.” Le rispose semplicemente. L'aiutò a rialzarsi e la condusse fino alla balaustra.
Con grande sorpresa di entrambi il pomeriggio trascorse rapidamente. Stavano bene a chiacchierare insieme, riuscivano a ridere e scherzare e in quelle ore si era creata una certa sintonia.
Perché non lasci mai vedere questo lato di te?” Gli chiese a bruciapelo mentre il sole tramontava.
Perché sono un Malfoy.”
Ma tu sei anche Draco. E questo mi piace di più.”
Lui sorrise. “Sono entrambe le cose, ma purtroppo non posso mostrare Draco perché è debole. Mio padre dice che i Malfoy non devono essere vulnerabili.”
E tu?”
Io cosa?”
E tu cosa ne pensi?”
Lui stimava moltissimo suo padre e non gli era mai passato per la mente di poter avere un pensiero diverso dal suo. Quello che gli diceva Lucius era una legge non interpretabile e lui aveva sempre pensato che per renderlo orgoglioso di sé avesse dovuto fare quello che gli diceva. E pensare quello che gli diceva.
Tutti gli chiedeva il suo parere su qualsiasi cosa, in quanto Malfoy, ma nessuno interpellava mai Draco. A nessuno interessava. A nessuno tranne lei.
Lei, la Mezzosangue, la so-tutto-io che rappresentava tutto ciò che odiava. E che amava. Lei che non era sua e non lo sarebbe mai stata.
A nessuno interessa.”
Ad Hermione non sfuggì la tristezza del ragazzo e senza rendersene conto alzò la mano fino a toccare la sua guancia, fino ad accarezzarlo.
A me sì.”
Lui non si scostò dal suo tocco, come lei aveva temuto, anzi chiuse gli occhi e portò le sue mani su quella di lei e cominciò a baciarle le dita, una a una. Poi lentamente passò all'interno della mano, dal palmo fino al polso. Lì si fermò. Le sue mani tremavano mentre la loro presa si fece più salda.
Cosa non darei perché questo momento durasse in eterno.”
Hermione non credeva alle proprie orecchie. Draco si stava forse dichiarando?
Ma prima che potesse rispondere sentì la punta di una bacchetta puntata dietro la schiena.
Oblivion.”


...immagino che tu adesso stia ricordando tutto...”


Non andava mai al bagno del secondo anno, non c'era più entrata dal secondo anno. Un po' per via del fantasma che lo abitava, Mirtilla Malcontenta, un po' perché le ricordava di quando era stata pietrificata dal Basilisco e aveva rischiato di morire.
Ma quel giorno rischiava di fare tardi a Trasfigurazione e quel bagno si trovava giusto lungo la sua strada e dovette entrare.
Si stava lavando lavando le mani a un lavandino che rimaneva un po' nascosto quando sentì la porta aprirsi. Non ci fece molto caso, pensò che si trattasse di una ragazzina del primo anno ancora non a conoscenza dei pianti strazianti di Mirtilla, ma quando sentì la sua voce che chiamava il fantasma il suo cuore perse un battito. Era la voce di Malfoy. Che diavolo ci faceva Malfoy lì?
Si portò davanti a lui e indicandolo col dito indice gli parlò.
Furetto, questo è bagno delle ragazze, non puoi stare qui!”
Ma quando finì di parlare si accorse che qualcosa non quadrava. Il ragazzo aveva gli occhi rossi e piangeva... Sì, Draco Malfoy stava piangendo!
Malfoy, cosa ti è successo?”
Quella vista insolita l'aveva shockata, tant'è che quando lui l'abbracciò lei non fece niente per spostarsi. Lo portò anzi vicino alla finestra e lì si sedettero mentre il Serpeverde piangeva sulla spalla di Hermione che lo cullava amorevolmente per cercare di calmarlo.
Rimasero lì per quasi un'ora, finché lui non smise di piangere e cominciò a raccontarle tutto. Le disse che sua zia l'aveva fatto marchiare come Mangiamorte, le disse di come lo volessero usare per punire la sua famiglia, le disse che avrebbe dovuto uccidere Silente, le disse di come non ce la facesse più ad essere Malfoy e di come volesse essere considerato solo come Draco.
Solo Mirtilla pareva capirlo, ma lei era un fantasma, era morta! Non contava.
Hermione ascoltò in silenzio mentre il ragazzo le versava addosso quel fiume ininterrotto di parole. Ad ogni frase sentiva la paura per i piani di Voldemort assalirla ma anche la speranza che Draco si tirasse indietro facendo la scelta giusta.
Aveva capito che non bastava dirgli qualcosa del tipo “parla con Silente, lui ti aiuterà!”, perché la questione era più complicata di quanto sembrasse: c'era di mezzo la sua famiglia.
Oh, certo, l'Ordine avrebbe potuto proteggere sua madre e suo padre ancora ad Azkaban, ma chi avrebbe protetto lui dalla delusione della sua famiglia?
I suoi genitori e sua zia era tutto ciò che aveva e loro erano schierati dalla parte del Signore Oscuro. Era sangue del loro sangue, non poteva tradirli.
Così lei gli carezzò i capelli e gli disse l'unica cosa che poteva.
Draco, tu sei un presuntuoso arrogante, ma non sei uno stupido. Dentro di te sai qual è la cosa giusta e sai qual è la migliore. Sei un Serpeverde, hai l'astuzia necessaria per raggiungere i tuoi scopi, sono sicura che non ti sarà difficile trovare un compromesso tra le due e quando ci sarai riuscito tutto si risolverà. Io non posso combattere la tua battaglia, mi trovo dall'altra parte del campo, ma se vuoi io sono qui per sostenerti.”
Lui la strinse forte a sé.
E' incredibile come tu sia stata dolce con me nonostante il modo in cui ti tratto, Mezzosangue”
Cos'era quello, un maldestro tentativo per ringraziare? Devi migliorare Furetto!” Disse riuscendo a strappargli un sorriso. Sì, era riuscita un po' a risollevargli il morale.
Ma come, dopo tutto quello che ti ho detto mi insulti?” Chiese fingendosi offeso.
Ma tu mi chiami Mezzosangue!”
E' solo quello che sei.”
E tu sei uno stupido, tronfio, bugiardo, arrogante, idiota...”
Dimmi una cosa.” Disse interrompendo i suoi insulti. “Andrai a raccontare quello che ti ho detto a San Potty e Lenticchia?”
Oh poverino, ti senti così insignificante rispetto a loro che senti la necessità di screditarli usando dei soprannomi infantili?”
Ehi, bada a come parli Sanguesporco!”
Comunque non saprei, credo che dovrei pensarci. So che è un tuo segreto, ma loro sono i miei amici e io gli racconto sempre tutto. Senza contare che è dall'inizio dell'anno che Harry si domanda se tu sia un Mangiamorte!”
Non credevo che Potty fosse intelligente.”
Andiamo Draco,adesso basta, mi infastidisce che tu offenda i miei amici!”
Il tono stizzito di lei non passò inosservato e fece ingelosire il ragazzo.
Certo, difendi pure i tuoi amichetti! Sbaglio o il Pezzente non fa altro che sbaciucchiarsi con la Brown? E sbaglio o il Prescelto è talmente impegnato dietro la Weasley femmina per dedicarti del tempo? Loro se ne fregano di te e tu li difendi!”
Dritto al centro del bersaglio. Forse se avesse fatto il battitore avrebbe avuto più successo nel Quiddicth.
Chi ti credi di essere? Tu non hai alcun diritto! Vieni qui, nel bagno delle ragazze, ti sfoghi con me, mi fai perdere le lezioni e ti senti in diritto di giudicare! Tu non sai niente di me, non ti permettere mai più di dire certe cose!”
Se tu non stessi sempre appiccicata a quei due saresti più felice!”
Certo, magari dovrei stare appiccicata a te? Tu mi renderesti felice?”
La domanda uscì quasi più come una richiesta piuttosto che come un'offesa, ma Draco non se ne accorse, troppo preso dal mascherare i suoi sentimenti per lei. La ragazza stava sollevando la questione giusta: lui era degno di Hermione?
Lei avrebbe saputo cosa fare con i suoi genitori. Lei avrebbe saputo cosa fare con Silente. Lei avrebbe saputo cosa fare col Signore Oscuro. Ma lei era lei e lui era lui. Draco non aveva il coraggio di Hermione e non poteva fare le scelte della Grifondoro. Lui era un Malfoy, doveva vivere la sua di vita e doveva portare onore alla casata. Non aveva scelta.
Dopo attimi di silenzio che a Hermione parvero minuti, lui rispose tenendo lo sguardo basso.
Non so se riuscirei a renderti felice, ma ti giuro che se potessi, se solo ne avessi la possibilità, se solo potessi scegliere mi impegnerei con tutto me stesso per renderti la donna più invidiata al mondo per quanto è felice.”
Ed Hermione lo baciò. Un bacio forte, passionale, intenso, che bruciava di amore e di tempo perso, che nascondeva brama e ricerca dell'altro. Un bacio lungo che li lasciò senza fiato.
E' la cosa più bella che qualcuno mi abbia mai detto!”
Ma non avrei dovuto.” Rispose tristemente.
Le mise poi la mano dietro la testa e avvicinò le sua labbra alla fronte di lei, dandole un dolce bacio. Poi con la bacchetta pronta pronunciò l'incantesimo.
Oblivion!”

   
 
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