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Autore: Sacu    05/09/2011    7 recensioni
"Sono geloso di vederti in biblioteca con Krum, sono geloso di vedere con quanta attenzione ti prepari per uscire con lui, sono geloso quando le tue labbra toccano le sue! E sono geloso di quel Weasley che ti gira sempre intorno! Tu sei mia e mia soltanto Mezzosangue."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 “...per questo ho deciso di spiegarti...”


Avendo perso l'anno di studio per combattere Voldemort, Hermione era tornata ad Hogwarts per prendere i M.A.G.O. Senza Harry e Ron tra i piedi aveva molto più tempo per studiare e per consolidare la sua amicizia con Ginny e nonostante i suoi amici le mancassero molto era felice di poter avere un po' di tempo per sé, senza dover preparare piani assurdi per salvare il mondo. O meglio, avrebbe voluto avere un po' di tempo per sé visto che già a partire dalla seconda settimana di settembre erano cominciati i suoi doveri di Caposcuola.
Organizzare le gite ad Hogsmeade, gestire gli orari per gli allenamenti di Quiddicth, sistemare la tabella dei turni per la ronda serale, fare la ronda serale...
Per non parlare poi di tutti i ragazzini che le correvano dietro! Lei non era più la so-tutto-io, la secchiona Mezzosangue Zannuta. No, era improvvisamente diventata Hermione Granger, bellissima e popolarissima ragazza, eroina del mondo magico che aveva sconfitto Voldemort.
Doveva letteralmente scappare da orde di ragazzini sovreccitati probabilmente dal troppo zucchero delle torte (che fosse una rivalsa degli Elfi per vendicarsi dei suoi tentativi per liberali? Nah, impossibile, loro volevano essere liberi).
Neppure in biblioteca trovava pace, sembrava di essere tornati ai tempi di Krum, quando il cercatore andava in biblioteca per avvicinarla, con l'unico risultato di portarsi dietro le sue rumorose fan e di rovinarle lo studio.
Il solo momento di pace era durante le ronde. I ragazzi non potevano uscire, a meno che non volessero far perdere punti alla loro Casa, così riusciva ad avere un po' di silenzio.
Silenzio che si accentuava particolarmente durante le ronde col Furetto. Da quando avevano iniziato il settimo anno lui aveva cambiato atteggiamento. Certo, non aveva smesso di essere il solito arrogante, ma la guerra aveva cambiato tutti. Lei era cresciuta, diventata più matura e più sicura di sé. Lui invece voleva riscattare il suo nome e aveva cominciato ad impegnarsi nello studio e a prendere i suoi doveri di Caposcuola più seriamente. Non insultava più quasi nessuno, solo spaventava qualche piccolo Grifondoro (quello è sempre divertente) e litigava con lei. Aveva persino smesso di fare scherzi a Paciock e ignorava la Piattola!
Non perdeva occasione per rifilarle qualche battuta tagliente, ma sembrava avercela più con lei in quanto Hermione che in quanto Sanguesporco.
Ma cosa ancora più strana, le rivolgeva la parola sono quando erano in pubblico! Durante le ronde serali che facevano insieme, da soli, non parlavano mai. Stavano in silenzio da quando lasciavano la Stanza dei Prefetti (sede dei Prefetti e Caposcuola) fino a quando ci tornavano per firmare il verbale.
Poteva quasi andare bene (meglio ignorarsi che insultarsi) se non fosse che si trattava un silenzio teso. E lo sapevano entrambi.
Pareva che a Malfoy andasse bene così. Ma la curiosità di Hermione non era d'accordo.
Quella sera, una delle tante in cui dovevano controllare il settimo piano, tirò fuori il suo famoso coraggio da Grifondoro e per la prima volta dopo tante ronde gli parlò.
Malfoy, come mai quando siamo soli non mi parli mai? Cos'è, una Sanguesporco come me non ha il diritto di sentire la tua voce?”
Il ragazzo letteralmente inchiodò, rischiando di inciampare, ma si riprese subito.
Non sapevo che ti piacesse essere insultata, mi sorprendi Mezzosangue. Cos'è, forse ti eccita?” Chiese con un tono malizioso che Hermione non apprezzò.
Come non detto, Malferret; mi sembravi cambiato e speravo di poter avere una conversazione civile con te, ma a quanto vedo la guerra ti ha rincitrullito del tutto!”
Già, i perdenti diventano stupidi e i vincitori diventano dei palloni gonfiati...”
Scusa?” Adesso erano fermi entrambi in mezzo al corridoio; si fissavano, occhi nocciola contro occhi grigio-tempesta. Nessuno dei due aveva intenzione di abbassare lo sguardo.
Guarda che ti vedo! Da quando San Potter e Lenticchia hanno smesso di farti da cagnolini non fai che circondarti di una miriade di ragazzi! Ora che hai salvato il mondo magico sei al centro dell'attenzione! Di', Granger, ti piace? E' bello avere tutti quegli sguardi su di te, vero? E' bello sapere di accendere i desideri di tutti i ragazzi della scuola, vero? Perché sei tornata Granger!? Potevi fare il corso per Auror, non era necessario che tornassi. O forse l'hai fatto per essere ammirata, per essere sotto i riflettori e potertene vantare!?”
Hermione era dir poco furiosa. Un tempo si sarebbe messa a piangere mentre Harry avrebbe tirato un pugno a Draco e Ron avrebbe tentato un incantesimo, ma adesso lei era cresciuta. Non era più la ragazzina che riceve per la prima volta la lettera per Hogwarts, adesso era una strega sopravvissuta ad una guerra. Era una giovane donna.
Capisco, ti ho rubato tutta l'attenzione! Povero piccolino, se qualcuno non lo considera mette il broncio e fa le bizze! Come mi dispiace, ma stai tranquillo, una volta finita la scuola i tuoi amici Purosangue torneranno a considerarti. O meglio, considereranno il nome Malfoy. Sono certa che te in quanto Draco non interessi a nessuno.”
Idiota di una Sanguesporco, pensi che qualcuno sia interessato a te come... Granger? Tutti pensano a te come la strega che ha sconfitto il Signore Oscuro, non certo per come sei o per quello che vali!”
Ti sbagli, io ho degli amici che mi stimano per ciò che sono e per quello che faccio...” Ma non finì la frase perché si bloccò sgranando gli occhi facendo perplimere* il ragazzo.
Tu... tu hai ammesso che io sono una strega...?”
Draco capì di aver commesso un errore e tentò di rimediare.
Ecco... non posso negare tu abbia la capacità di usare la magia... solo che non ne sei degna... sì, è così, tu sei nata babbana e non dovresti avere la bacchetta.” Rispose soddisfatto sperando di essersi ripreso.
...e hai anche detto che valgo!”
No, non si era ripreso, anzi cadeva sempre di più nella spirale che lui aveva creato.
Senti Granger, tu puoi fraintendere le mie parole come e quanto vuoi, ma io sono Caposcuola e devo ispezionare questo piano. Perciò, se non ti spiace, io continuo il mio lavoro con o senza di te.”
E così dicendo la sorpassò per proseguire con la ronda ma Hermione lo seguì.
Giuro Malfoy che io non ti capisco! Possibile che tu riesca a parlarmi solo per insultarmi e non riesci a sostenere una conversazione normale? Cos'è, hai forse paura di me?”
Se ti fa piacere continua a illuderti Mezzosangue!”
Adesso basta, voglio una risposta, adesso!”
Il ragazzo, messo alle strette, fece per prendere la bacchetta ma Hermione lo precedette con un incantesimo non verbale e lo disarmò, impossessandosi della sua arma. Poi cominciò a camminare verso di lui con la bacchetta puntata al suo petto, facendolo arretrare fino alla parete.
Non sapevo ti piacesse dominare, Mezzosangue, stasera sei una sorpresa continua.”
Cercò di parlare calmo, ma il tremolio nella voce e lo sguardo preoccupato lo tradirono.
Sono stufa delle tue bugie. Parli o devo usare il Lelilimens per avere una risposta sensata?”
Il ragazzo sogghignò. “Neanche il Signore Oscuro in persona è riuscito ad usare la Legilimanzia su di me, come puoi pensare di farlo tu?”
E' vero, Harry mi aveva detto che Piton aveva provato ad entrare nei tuoi ricordi ma che non c'era riuscito... Evidentemente sei bravo...”
Esatto Granger, sono migliore di quel tuo stupido amichetto!”
Hai ragione Malfoy, Harry non è mai stato bravo a nascondere i suoi sentimenti.”
Ovvio che ho ragione, a differenza sua io ho dovuto imparare in tutti questi anni a farlo.”
Bene Malfoy, e quali sentimenti hai imparato a nascondere?”
Ecco dove voleva andare a parare Hermione! Forse se non fosse nata babbana sarebbe stata smistata a Serpeverde.
Draco deglutì a vuoto, ma non rispose.
D'accordo, l'hai voluto tu. Legil...”
I miei sentimenti per te.”
Era stato solo un sussurro, detto con lo sguardo colpevole. Ma ciò bastò al suo cuore per perdere un battito. La bacchetta che era ancora puntata contro di lui le cadde di mano mentre i suoi occhi cercavo inutilmente quelli grigio-tempesta di lui, abbassati verso il pavimento. La sorpresa le aveva tolto la parola e il silenzio fu interrotto dalla voce di lui.
So che sei una vera strega. So che non ti piace stare sotto i riflettori. So che non sei tu a cercare i ragazzi ma sono loro dei pervertiti che ti stanno appiccicati come api sul miele. E tutte le volte che ti vedo inseguita da loro mi va il sangue al cervello e devo controllarmi per non cruciare nessuno. Solo adesso loro si sono accorti di quanto tu sia bella, prima non riuscivano ad andare oltre la corazza di so-tutto-io che ti era costruita e non ti vedevano come ragazza. Ciechi! E adesso pretendono di seguirti, di parlarti, sognano di baciarti... Per la miseria Granger, non sai quanto mi faccia male tutto questo!
Io so quanto tu valga indipendentemente dalla magia o meno; il tuo carattere, quel miscuglio di dolcezza, determinazione, curiosità e orgoglio mi fanno impazzire. Non resisto a vederti circondata da quegli assatanati quando vorrei essere io starti vicino! Vorrei essere io circondarti con le mie braccia, a proteggerti. E non posso, maledizione! Tu sei Hermione Granger, l'eroina, mentre io sono Draco Malfoy, il Mangiamorte! Maledizione!”
Concluse la frase sfogando la sua frustrazione con un pugno sul muro, ferendosi la mano.
Hermione raccolse rapida la bacchetta e con un incantesimo non verbale gliela guarì.
Sei stupido a farti male da solo. E poi non capisco il problema, tu non sei un Mangiamorte.”
Ti ha dato il volta il cervello Granger? Guarda!” Quasi urlò tirandosi su la manica sinistra mostrando il marchio di Voldemort. “Grazie a Potter e a mia madre non mi hanno mandato ad Azkaban, ma questo dimostra chiaramente quanto io sia colpevole!”
Sotto lo sguardo esterrefatto del ragazzo, Hermione gli afferrò delicatamente il braccio e posò dolcemente le labbra sul tatuaggio, lasciandolo sbalordito.
Draco, tu sei colpevole solo di aver amato troppo la tua famiglia. Tu non sei un assassino, non hai ucciso né Silente né altri. Non mi interessa se è stato per paura o per altro, sta di fatto che tu non ti sei macchiato di quei crimini. Hai accettato di essere marchiato solo per proteggere tua madre e tuo padre; non hai avuto scelta, come me del resto.
Io sono di origine babbana, non potevo scegliere da quale parte stare, solo se combattere o meno. E io ho scelto di combattere per proteggere i miei genitori e le persone a me care. Per proteggere, Draco, esattamente come hai fatto tu coi tuoi genitori. Come vedi non siamo così diversi infondo.”
A quel punto, il ragazzo non riuscì più a mantenere l'autocontrollo e la strinse a sé baciandola.
Lei cominciò a carezzargli la schiena come se avesse aspettato quel momento da anni e lui perse l'ultimo briciolo di razionalità; scambiò i posti e la bloccò contro il muro, senza staccarsi dalle sue labbra, come se il solo pensiero di starle lontana fosse più doloroso di una Cruciatus. Mentre lei portava l'altra mano verso i capelli lui prese a baciarle il collo dall'orecchio fino alla spalla, fin quando il desiderio per entrambi fu insopportabile.
Granger...” la chiamò con voce roca “se vuoi fermarmi fallo adesso... o non ne sarò più in grado.”
Malfoy...” Ogni parola coerente era difficile in quel momento e solo uno spreco.
Draco si fermò a guardarla. Come gli era saltato in mente di chiederle di fermarlo? Come poteva farlo quando le sue labbra erano così morbide, le sue guance rosse e i suoi occhi così lucidi di desiderio?
Ma se lei l'avesse voluto, si sarebbe fermato.
Draco...” aggiunse “siamo al settimo piano...”
Lì per lì lui non capì. La vide sottrarsi al suo abbraccio, recuperare le bacchette e rimettersi a camminare. Stava per perdere ogni speranza, quando la vide fermarsi poco distante e passare tre volte davanti alla parete, dove apparve una porta.
Poi lei si girò verso di lui sorridendogli e facendogli cenno di raggiungerla.
La Stanza delle Necessità.
La camera era piuttosto sobria, niente poltrone inutili, niente oggetti sfarzosi, solo un paio di sedie e un un tavolino rotondo. L'essenziale. Perché non serviva niente che ricordasse le loro differenze. All'interno non c'era nessun colore che rimandasse alle loro Case. Niente verde, niente rosso, solo pareti bianche e mobilio in legno di ciliegio. I muri erano illuminati da un camino di marmo bianco scolpito con immagini floreali, che richiamavano quelle incise nel grande letto a baldacchino, e sui bassi comodini c'erano delle candele profumate.
Lì, in quella stanza, loro erano solo Hermione e Draco.
Il ragazzo si maledì da solo per quello che stava per dire, ma era più forte di lui.
Granger... Vuoi davvero perdere la verginità con me? Non te ne pentirai poi?”
Lei si mise a ridere.
Malfoy, cosa ti fa credere che io lo sia ancora? Ti ricordo che ho passato la maggiore età da un pezzo, ho 19 anni e mezzo.”
Quella notizia non lo rese felice.
Tu... con chi...? Ma certo, Lenticchia! Maledetto Pezzente...”
Hermione invece di arrabbiarsi rise di nuovo.
Allora? Non mi stavi baciando poco fa? Potrei dedurne che hai cambiato idea...”
Passarono una lunga e passionale notte, per poi addormentarsi abbracciati.
Quando Malfoy si svegliò era quasi mattina. Si ritrovò la testa della ragazza sul suo petto mentre lui l'abbracciava con la mano sinistra.
No, non era un sogno. Quella nel suo letto era Hermione Granger! La donna che amava!
Cercò di spostarsi senza svegliarla, ma non ci riuscì.
Buongiorno Draco.” Lo salutò lei sorridendo.
Buongiorno Granger.”
Mi chiamerai mai per nome?”
Solo quando troverò il coraggio di dirti ciò che provo per te.”
Be', ieri sera è stato un buon inizio, non trovi?”
Intendevo quando riuscirò a dirti tutto senza doverti poi cancellare i ricordi.”
Draco, non capisco...”
Mentre lei intuiva cosa stava per accadere, lui prese la becchetta dal comodino. Fece appena in tempo a vedere il lampo d'ira nei suoi occhi nocciola, poi disse una sola parola.
Oblivion.”



...mia piccola Hermione.”

 

Era arrivato di fronte a lei. Malfoy era così vicino che lei poteva sentire il suo profumo.

 

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* Perplimere: neologismo non riconosciuto dall'Accademia della Crusca. L'ho comunque usato perché mi sembrava adatto. Significa “essere perplesso”.
Per maggiori informazioni sul termine: http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4409&ctg_id=44


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SPAZIO AUTRICE
Ragazzi, non so come ringraziarvi! Ho cominciato a scrivere questa storia così per caso e mi state già seguendo in tanti! Sono davvero felice del sostegno che mi mostatre e spero che la trama continurà ad appassionarvi!
Ringrazio per tutte le recensioni che mi lasciate, che mi rendono felice, e per aver messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate!
Siete fantastici! Vi mando tantissimi baci e abbracci virtuali!!!

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