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Autore: ManuFury    05/09/2011    5 recensioni
Ok... eccovi qualche simpatica storia su Lili e Bryan.
Cazzatine che nascono dalla mia mente assai malata!
LunAngel... vedi che succede a discute su questi due pazzi? Il risultato sono queste oscenità...
Ovviamente, tutto il plico di storie è dedicata a LunAngel e alla sua simpatia. La scoperta di Lili la devo tutta a te... e penso che questo sia un piccolo tributo che, spero, gradirai.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bryan Fury, Emily Rochefort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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OLIO, CAMICIE E… RIMORSI

 
Lili sbuffò osservando annoiata il relitto del bazooka di Bryan Fury che ancora attendeva di essere recuperato sul fondo della piscina. Annegava nell’acqua dallo scorso pomeriggio…
Una volta che il Cyborg era emerso dalla piscina e si era scosso l’acqua di dosso, bagnando in modo studiato anche Lili, se n’era andato; e non l’aveva più rivisto.
Era passato quasi un giorno da allora e la Principessa di Monaco aveva sperato di poterlo rivedere… a differenza di quello che tutti dicevano, la compagni del Cyborg era piacevole. E la distraeva dalla mancanza di Draggy…
Sbuffò come era solita fare quando si annoiava.
Sebastian tentò di tirarle su il morale ma non era facile: Dragunov era lontano, impegnato in chissà quale stramba missione segreta, Bryan Fury era sparito… si fece consegnare un giornale, tanto per passare il tempo. Cercò tra i fatti di cronaca recenti e trovo un articolo assai interessante:
 
“Questa mattina all’alba il lussuoso hotel del magnate del petrolio statunitense, Daniel Sullivan, è crollato. L’hotel i cui lavori sarebbero terminati la settimana prossima, è crollato senza alcun valido motivo, piegandosi su sé stesso e cadendo al suolo in una nuvola di polvere e detriti.
“Non si conoscono ancora le cause di questo disastro, ma è accertato che non ci sono stati feriti. Sullivan e famiglia alloggiavano in un altro hotel, di proprietà dello stesso impreditore, e gli operai non si erano ancora recati al lavoro.
“La polizia ha interrogato tutti i presenti al crollo e ha notato un particolare ricorrente in ogni dichiarazione: una risata satanica che si è levata un secondo dopo il crollo della struttura in cemento…”
 
Lili sorrise. Pensava di aver capito fin troppo bene di chi si trattava. Ecco chi era il suo famoso “obbiettivo”. Forse ora che aveva finito il suo “lavoretto” poteva tornare da lei… o, al contrario, poteva essere già in volo per l’America.
Accartocciò il giornale in un impeto di collera e lo gettò nella piscina, a far breve compagnia al bazooka. La carta si impregnò subito d’acqua e andò a fondo, fluttuando come un’alga a strisce nere e biancastre.
La Principessa di Monaco decise che, per sedare la sua depressione per quella situazione di solitudine, sarebbe andata a fare shopping, la sua attività preferita!
Informò Sebastian della sua scelta e dieci minuti dopo sfrecciava sulla sua limousine verso le strade più ricche di moda della città. Entrò in ogni singolo negozio, dedicando almeno quindici minuti per ogni vestito, studiandolo negli minimi dettagli. Ne provò centinaia e ne comprò altrettanti!
La sua noia e il suo sconforto svanirono all’improvviso. Ritrovò la felicità anche se gli mancava la presenza di Dragunov, con i suoi muti consigli e le sue braccia forti che portavano tutti i suoi pacchi e pacchetti!
Dopo aver comprato qualche vestito, sia ben chiaro che per Lili “qualche vestito” significa rifarsi il guardaroba, decise che era il momento di passare alle scarpe. Visitò allora ogni negozio, provando un paio dopo l’altro e trovandoli tutti talmente meravigliosi da volerli comprarli tutti.
Concluso il costosissimo giro di tutti i negozi presenti, mentre si avviava verso la macchina con Sebastian schiacciato sotto il peso dei pacchetti notò un negozio isolato, dall’altra parte della strada.
- Sebastian…? – L’uomo si avvicinò.
- Sì? –
- Quello è nuovo? – Domandò indicando il negozietto con la vetrina poco appariscente.
- Sì. L’hanno aperto da poco. Ma non credo che faccia per te, tratta di articoli militari e cose del genere. –
- Articoli militari…? – Normalmente Lili non sarebbe stata attratta da simili negozi… ma qualche forza maggiore la spinse ad andare a dare un’occhiata.
Attraversò la strada e fu davanti alla vetrina decorata con proiettili di ogni calibro. In bella mostra c’erano diverse divise militari e alcune armi nuove. Sorrise… quel negozio sarebbe piaciuto sia a Draggy che a Bryan.
Stava per tornare alla macchina quando qualcosa attirò la sua attenzione. Era una bella camicia a mezza manica esposta su un manichino: era di quel verde militare scuro, quel verde che sta bene su ogni cosa e su ogni altro colore. Infilato nel taschino al petto c’era un proiettile di fucile rosso come il sangue, impossibile definire se era un proiettile vero o finto. Invece dei classici bottoni sul petto, questa camicia aveva una bizzarra chiusura: c’era una striscia di proiettili sulla destra, che scendeva fino all’orlo della camicia, e una specie di cartucciera sulla sinistra. In poche parole, per chiudere la camicia bisognava “inserire” i proiettili nella cartucciera.
La Principessa di Monco l’osservò incantata. Ma che bella! Pensò e, un attimo dopo, era già nel negozio.
 
Era tornata a casa raggiante che era già quasi l’ora di cena. Per fortuna era estate e i giorni erano ancora lunghi, il sole spandeva debolmente i suoi raggi sul giardino di Villa Rocherfot. Uno spettacolo magnifico.
Lili era corsa alla piscina stringendo al petto due pacchi di vestiti nuovi, mentre Sebastian si occupava degli altri indumenti ed accessori comprati. Lili si avvicinò alla piscina e buttò sullo sdraio uno dei due pacchi mentre apriva l’altro. Era un’adorabile camicetta di un rosa tenue, quasi bianco, che stava benissimo con i suoi jeans bianchi e la sua canottiera panna. Indossò la camicetta felice, saltellando sul posto con i capelli color dell’oro che saltavano con lei.
Si sporse verso la piscina come per specchiarsi e notò un particolare quasi inquietante: il giornale giaceva sul fondo, ormai disgregato, mentre il bazooka era sparito.
La Principessa di Monaco si rialzò cercando di guardare ovunque contemporaneamente. Si era appena girata verso la grande quercia che cresceva a ridosso del muro di cinta quando qualcosa di caldo e bagnato la colpì in pieno petto.
Olio nero le macchiò i vestiti bianchissimi e i capelli d’oro, colando ovunque e imbrattando ancora di più i vestiti nuovissimi e firmati. Aveva un odore nauseante che gli ricordava tantissimo l’odore della moto di Hwoarang.
Lili gridò la sua sorpresa e il suo orrore per lo scempio in cui riversava i vestiti. Risata sadica quella che invase l’aria in attimo dopo. Bryan Fury era appollaiato come un avvoltoio tra i rami della quercia, il bazooka ancora appoggiato alla spalla. Rideva con quella sua risata da maniaco… risata che sapeva incredibilmente di “BRYAN FURY… WINS!”.
La ragazza era al colmo della sua furia, alzò un pugno agitandolo in aria.
- MOSTRO!! – Urlò mentre tutta la servitù si affacciò alle finestre per vedere quello che stava succedendo alla loro padroncina.
- Ora sì che ci siamo. – Bryan allargò il suo sorriso, restando appollaiato sul suo ramo.
- Vergognati! Vergognati! Il mio vestitino nuovo… - Frignò lei.
- Avanti, ne avrai migliaia tutti uguali. – Sdrammatizzò lui.
- Non è vero! Sei un mostro! – Era sull’orlo di una di quelle sue crisi isteriche in cui faticava a trattenere il pianto. – E io che ti credevo un… un essere umano!
- Notizia dell’ultima ora, ragazzina… ho smesso di essere un umano. Sono una macchina complessa fatta di ferro e circuiti… niente di più. –
- E io che ti avevo anche preso un regalo! Vergognati! – Urlò lei ribaltando lo sdraio e correndo in casa.
Bryan Fury rimase ancora una volta interdetto sul comportamento della ragazza. Lasciò cadere il bazooka ancora fumante per terra, poi saltò giù anche lui. Le ombre della sera di stavano avvicinando rapidamente, tingendo tutto il paesaggio dei tetri colori della notte. Perché la ragazzina se l’era presa così tanto? Si trattava solo di un po’ d’olio… se usavo i razzi veri era peggio, no? Ma che Diavole le prende?
Aveva calpestato le piastrelle della piscina con gli anfibi proprio nello stesso punto in cui Lili l’aveva buttato in acqua. Arrivò fino allo sdraio ribaltato. C’era un pacchetto incastrato sotto di esso.
Bryan si chinò non avendo niente di meglio da fare… afferrò il pacchetto e lo aprì: dentro c’era una bella camicia stile militare, con proiettili al posto dei bottoni. Davvero una bella camicia. Pensò, ed era un bel pensiero visto che era una vita che non indossava una camicia. E l’ha presa per me…?
Rimase con quell’indumento in mano fino al calare completo delle ombre… come se si fosse scollegato.
Nessuno… gli aveva mai più regalato niente da quando… da quando… da quando sono un Cyborg. E c’era qualcosa che non andava. Dannazione! Devo davvero ricordarmi di far revisionare questi circuiti… mi giocano troppi brutti scherzi! Sentenziò lui gettandosi la camicia in spalle e avviandosi nel buio che per i suoi occhi non era tale.
C’era solo un piccolo problema che lui non aveva calcolato… il rimorso. Qualcosa che non provava da anni. Qualcosa che era quasi sconosciuto per lui. Ma che c’era… doveva farsi perdonare!
Ma che cazzate sto sparando…? Io che chiedo scusa a qualcuno? Inaudito!
Tornò indietro ricordandosi di aver dimenticato il bazooka. Poi scomparve nelle tenebre… con quella sensazione addosso che era come un sudario di colpe. Perché quella ragazzina viziata lo faceva sentire così…? Che gli stava succedendo?
Dannato russo! Ora ho capito perché hai tagliato la corda. Questa creatura così angelica nasconde un Demone peggiore di quelli di Jin! Maledizione!
Sì… si sarebbe fatto perdonare.
Gli rodeva da matti ammetterlo ma si sarebbe fatto perdonare. Quella sensazione di rimorso era qualcosa di sconosciuto e pesante che voleva togliersi di dosso il prima possibile.
Non posso crederci! Quella ragazzina ha vinto ancora!
 
Bryan Fury: 2
Lili: 3
 

***

 
Ohhh… finito anche questo capitolo. Venuto proprio male… dannazione!
Bryan sta diventando troppo OOC.
Bryan: - A chi lo dici? Mi stai rovinando la carriera.
Ma tu sei sempre qui a commentare? Non hai qualche edificio da demolire.
Lili: - Io sono d’accordo con ManuFury. Sei un mostro! Mi hai rovinato i vestiti!
Bryan: - Avanti… è solo un po’ d’olio.
Ma voi due avete finito? Il capitolo è concluso e questo spazio serve a me per commentare… non a voi. Fuori di qui!
Accidenti!
Ok… ci sono di nuovo. Lo so… Bryan sta diventando troppo umano, non è da lui. Ma visto che siamo quasi alla fine, lasciamo che si sciolga un pochino anche lui.
LunAngel… per la tua gioia, a breve torneranno i nostri carissimi “Soldati di Ghiaccio”. Visto che oggi abbiamo parlato di Bryan VS Valka. Ho optato per… MMM…. Farti stare sulle spine.
Buahahahahahahahahahah!
Bryan: - Ma guarda questa! Pure la risata mi ruba. Ma dove andremo a finire?? –
Zitto tu e pensa a come farti perdonare da Lili.
Ok… direi che ho finito. Un commento quasi più lungo della storia.
Va beh… qui chiuso.
Bye bye… ci vediamo al prossimo capitolo.
Bye byeeeeeeee!
   
  
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