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Autore: AmyDuDy    06/09/2011    1 recensioni
...ma alla fine cosa c'è di normale in una vita da mago?! Direi proprio niente!
Questa ff parla di un'estate piuttosto "spaventosa" di Hermione Granger... è raccontata da lei in prima persona...
Dopo rimorsi, paure, incertezze, gioie e sorrisi, riuscirà a trovare la strada giusta per lei?!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il pomeriggio che ho trascorso è stato uno dei più belli della mia vita da babbana. Siamo stati in spiaggia e abbiamo fatto balli di gruppo, giochi vari e un giro su una grossa banana gonfiabile trainata da un motoscafo. Abbiamo riso tanto e abbiamo fatto lunghi bagni. Ora finalmente ci stiamo godendo la calma del tardo pomeriggio sdraiati sui nostri asciugamani. Ma non siamo solo io ed Alex: con noi ci sono anche Allison e Mark, due ragazzi molto amici di Alexander, e ormai anche miei. Sono due tipi un po’ strani: lei all’inizio mi sembrava un’oca, ma conoscendola ho capito che mi sbagliavo, che è solo un po’, anzi parecchio strana, un po’ come la mia vecchia amica Luna; invece lui è bruttino e un po’ impacciato, come il mio vecchio amico Neville, ma, al contrario, lui sa come divertirsi e far divertire gli altri. Insomma, ho trovato dei nuovi amici con cui condividere la mia vacanza.
“Però, adesso che ci penso, quanto tempo è che non vedo Luna e Neville? Quando torno in Inghilterra devo andare a trovarli”.
Intanto mi sto godendo questo magnifico panorama che mi si para davanti, il tramonto sul mare più bello che io abbia mai visto… Forse l’unico che io abbia mai visto, ma sono solo dettagli; è comunque bellissimo!
<< Allora, ti sei divertita questo pomeriggio? >> mi chiede una voce che ormai ho imparato a conoscere. Durante il pomeriggio ho conosciuto meglio Alex, e ho capito che dietro quel sorrisetto da bambino si cela un’infanzia rovinata dai suoi genitori e un’adolescenza distrutta da storie talmente raccapriccianti che mi fa rabbia e sconforto solo pensarci. Naturalmente io non gli ho detto che anch’io ho avuto dei problemi in adolescenza per colpa di un folle mago sanguinario di nome Voldemort e di una guerra magica combattuta e vinta: mi avrebbe presa per matta!
<< Sì, è stato molto divertente. Ma mi manca una cosa >> dico alzandomi in piedi e guardandolo dall’alto al basso.
<< Mi dica >> mi risponde ironico.
<< Un bagno sotto il tramonto >>. Lo vedo alzarsi e annuire; così chiamo gli altri:<< Venite a fare il bagno? >>
<< Ora?! >> mi chiedono in coro. Io annuisco con la testa. Allison si è già messa una maglietta, probabilmente aveva freddo.
Si rivolgono uno sguardo tra di loro e poi tutti e due fanno di no con la testa. Faccio spallucce e raggiungo Alex sul bagnasciuga.
<< Sei sicura? L’acqua è freddina a quest’ora >>. Come risposta entro in acqua e mi immergo. Quando torno su lui è dietro di me che mi guarda sorpreso.
<< Che c’è?! >>
<< Niente, è solo che io soffro un po’ il freddo e quindi non ho mai fatto il bagno a quest’ora; mentre sembra che tu non senti nulla >>
<< No, un po’ ho freddo anch’io, ma un bagno sotto il tramonto volevo farlo >>. Mi giro verso il sole che si sta sempre i più immergendo nell’acqua:<< É stupendo! >>
<< Già, anch’io la prima volta che l’ho visto avevo una faccia tipo la tua in questo momento >>
<< Io non faccio nessuna faccia strana >>
<< Sì invece, hai l’espressione di un bimbo che scopre una cosa nuova >>
<< Non è vero >>
<< Dovresti vederti se non mi credi, sei così buffa >>
<< Io non sono buffa! >> dico schizzandogli addosso l’acqua. Lui fa la faccia sorpresa e poi inizia a spruzzare anche me. Dalla riva, secondo me, sembriamo due perone adulte che si divertono come dei bimbi. Continuiamo a giocare per almeno una mezz’oretta, finchè non decidiamo che l’acqua si è fatta troppo fredda e che è ora di tornare in albergo.
Tornata in stanza mi cambio per andare a cena e perché dopo voglio andare a fare un giro per la cittadina intorno all’albergo a vedere se trovo qualche locale carino, tanto  per la serata Alex non mi ha fatto pogrammi visto che lui è già impegnato con altra gente. Quindi, dopo aver mangiato come non so cosa, mi dirigo verso l’uscita. Chiedo alla Reception e mi consigliano di andare in una discoteca che si trova qui vicino. Così mi dirigo verso il posto indicatomi.
Lo so, io non sono una da discoteca, casino e ballo, ma ho bisogno di smettere di pensare, e questo mi porta all’alcol. Non sono una gran bevitrice, bevo il giusto, senza ubriacarmi.
Quando arrivo, mi accorgo subito del posto perché noto la grande insegna luminosa: “Disco-Alcohol”.
“Ok, è il posto perfetto” mi dico io con fare ironico.
Entro nel locale: musica a palla, ragazze più nude che vestite, drink dappertutto… insomma, una discoteca!
Mi dirigo direttamente al bancone e ordino da bere. Poi col mio bicchiere vado a sedermi su elle poltrone rosse piazzate tutte intorno alla pista in piccoli privè. Rimango lì, sola, a bere e a guardarmi in giro. Ad un certo punto il DJ piazza una canzone di qualche anno prima un po’ più lenta e la pista si dirada un po’ e la gente si dirige verso il bancone. Questa scena mi ricorda molto i balli a scuola, quando si decideva di rallentare un po’ tutti si levavano dalla pista per andare a bere. Naturalmente io non ballavo quasi mai se non per casi eccezionali, ma Ron cercava sempre di convincermi a fare il lento con lui, spesso invano. Ron…
“Hermione! Elimina questi pensieri dalla testa! Sei qui per divertirti!” mi dice la mia vocina interiore, che ha spesso ragione. Mando giù di botto tutto il mezzo bicchiere che mi è rimasto (pessima idea dato il bruciore alla gola) e mi rilasso. Mentre che mi guardo intorno il mio sguardo cade su una cosa che prima con la troppa folla non avevo notato, anzi più di una cosa è una persona. Almeno, credo sia lui, perché girato di schiena appoggiato al bancone non ne sono sicura. Ma quei capelli sono il suo segno distintivo, non può essere qualcun altro…
Come se mi avesse letto la mente, si gira sulla sedia girevole ancora con il bicchiere in mano, confermando i miei sospetti. Fa per bere, ma appena alza lo sguardo mi vede e inizia a fissarmi con fare incredulo, come faccio anch’io. Ci fissiamo per minuti interminabili finchè lui non si alza e se ne va da un’altra parte come niente. Solo ora noto che non è perfettino come gli piaceva tanto a scuola: i capelli un po’ lunghetti e scompigliati, la camicia un po’ trasandata e spiegazzata, e dei jeans babbani strappati dappertutto, ma non strappati apposta come li vendono di questi tempi, ma come lacerati da qualcosa. Come si sarà ridotto così?
Racchiusa nei miei pensieri non noto che la musica e cambiata e che qualcuno mi sta parlando.
<< Hei, ti va di ballare? >> sento appena i pensieri sfumano.
Guardo la persona che mi sta parlando e velocemente rispondo: << No, scusa, io non ballo >>.
<< Ma dai, vieni in discoteca e non balli?! >>. Non è un ragionamento così brutto. Ma se mi devo divertire devo farlo in modo completo.
<< Ok >> rispondo prendendo la sua mano e vedendolo sorridere.
Mi porta fino al centro della pista e si mette a ballare. All’inizio sono timida, poi decido di lasciarmi andare (credo che sia l’alcol che mi fa reagire, non lo reggo molto). Così iniziamo a ballare una canzone dietro l’altra.
Dopo una decina di pezzi, lui mi prende per la vita e mi avvicina a se continuando a ballare. All’inizio ci rimango un po’ basita, ma se non fa nient’altro non è un problema. Ragionamento sbagliato: la canzone dopo, vedendo che io lo assecondavo mi si avvicina sempre di più con il viso col fare di baciarmi, ma io piano piano mi allontano. Quando capisce che cosa sto facendo mi dice:<< Hei bella, che ho che non va?! >>.
<< Tu niente, ma io non sono una di quelle sgualdrine che si limonano chiunque >> e mi divincolo dalla sua presa sui miei fianchi.
<< Eppure vestita così lo sembri proprio! >> dice lui dandomi una pacca piuttosto forte sul sedere mentre me ne vado. A quel gesto una mano mi parte da sola lasciandogli un bel cinque stampato sulla guancia. Lui mi guarda ancora col sorriso sulla faccia. Mi riafferra di forza mentre io cerco di divincolarmi e mi stampa le sue labbra sulle mie.
<< Non è stato così male no?! >> mi dice lui spavaldo dopo essersi staccato. Ora ne aveva due di cinque sulle guance.
<< Hei, tipetta insistente! >> continua lui con fin troppa spavalderia. Continua a tenermi stretta e mi porta fino a uno dei privè a bordo pista. Mi butta su un divanetto, io cerco di scappare ma lui mi riafferra per un braccio.
“Perché sono così scema da andarmi a incastrare in faccende simili?!”.
Continuo a cercare di divincolarmi ma lui mi tira a sedere sulle sue gambe e riprende a baciarmi. Mi allontano e siamo a quindici dita. Quando si gira verso di me non sembra più tanto felice.
<< Ora mi hai stancato bella! >>. Mi prende di peso e mi porta verso l’uscita. Per quanto ci provi, lui è molto più forte di me e non riuscirò mai a liberarmi.
Una volta fuori si dirige verso un’auto parcheggiata lì vicino.
“Bel modo di iniziare una vacanza”.
<< Lasciala. Stare! >> sento una voce maschile dietro di me. Spero con tutta me stessa che sia un poliziotto, Alex o Mark, uno buono di cuore… qualsiasi persona mi possa aiutare ad uscire da questo impiccio.
L’uomo che mi tiene si gira verso la voce e io curiosa guardo chi è ma… secondo me sto sognando, non può essere vero, è impossibile!
<< Hei ragazzo gira alla larga! >> dice con rabbia il tipo che mi tiene. Si rigira e continua il suo cammino.
<< Ho detto lasciala… stare! >>.
<< Sei insistente pivello! Credi di essere qualcuno solo perché mi guardi male o perché hai i capelli platinati da frocio?! >>. Ebbene sì, avete capito bene: Draco Malfoy sta lì, con il volto piuttosto arrabbiato che cerca di difendermi… Sto sognando, è l’unica deduzione logica!
<< E tu credi di essere tanto furbo solo perché hai dei muscoli?! Se non lo avessi capito i muscoli devono seguire il cervello, o nel tuo caso il criceto… >>. Il tipo che mi tiene inizia a tremare dalla rabbia. << …non con quella robina che ti ritrovi tra le gambe >>. Ha colpito nel segno. L’uomo trema sempre di più.
<< Ora basta! Mi hai stancato! >>. Si gira verso l’auto dove noto solo adesso esserci dentro un altro uomo della stessa stazza. Gli fa segno di venire. L’altro arriva e vengo affidata da tenere a lui:<< Tieni la sgualdrinella che mi diverto un po’ col biondino >>. Ridono insieme, una risata malefica, penetrante.
Il tipo si avvicina sempre di più a Malfoy con fare sicuro. << Ora te la faccio vedere io >>.
<< Oh, che paura che mi fai! >> risponde il biondo che sembra più cretino del previsto. Anche nei sogni riesce ad essere più scemo di quanto non sia in realtà.
Il mio aggressore e pronto a tirargli un pugno, ma io non voglio guardare: chiudo gli occhi e mi rigiro in me stessa. Sento colpi, gemiti di dolore e risate malefiche. Ho paura: ho paura per quello che può succedere a me, ho paura di quello che può succedere a Draco. Lo so che sto sognando che appena mi risveglierò sarà tutto finito, ma non riesco a frenare questo timore.
Dopo un po’ non sento più nulla, solo una risata agghiacciante. Apro gli occhi e vedo la scena: l’uomo sta in piedi, con un po’ di sangue sulla faccia e un taglio sul braccio; sta guardando per terra, verso il corpo ricoperto di sangue di Malfoy che cerca di rialzarsi per continuare. Non ce la faccio più ad assistere a questo obbrobrio.
<< Basta, basta vi prego! >> grido con le lacrime agli occhi proprio nel momento in cui l’uomo sta per tirare un pugno a Draco. << Odio le risse, quindi basta! Non vedi che è messo male?! Lascialo in pace, prendi me e facciamola finita! >> dico rivolta al cattivo. Non credevo alle mie parole: avevo protetto Malfoy piuttosto che essere libera dai pasticci in cui sono capitata.
<< Per me va bene! Tanto alla fine saresti sempre tu il mio premio >> dice venendomi vicino e prendendomi il mento tra due dita. << Portala in macchina! >> dice al complice. << Io finisco il lavoro >> riavvicinandosi a Draco.
<< No, ti prego! Lascialo in pace! Lui non c’entra niente! È me che vuoi! >>.
<< Non ti immischiare! Me la so cavare da solo! >> mi risponde Malfoy con tono di rimprovero prima di ricevere un altro pugno in pancia che lo fa riaccasciare a terra. Adesso ho finalmente capito che non è un sogno perché questo è il carattere del vero Draco Malfoy.
Non ce la faccio più ad assistere, devo rimediare. Decido di fare quello che non avevo pensato minimamente di provare perché troppo rimbambita dall’alcol: un bel calcio con tacco nelle parti intime di quello che mi sta tenendo. E funziona! Funzionano sempre i vecchi metodi alla fine…
Appena libera corro verso Draco accasciato a terra e lo copro con il mio corpo sperando che questo incivile non sia così maligno da picchiare una donna! Infatti (menomale) si ferma e mi guarda ridendo.
<< Scommetto che è il tuo ragazzo >> dice con ironia. Non abbasso la guarda e non gli rispondo. << Non sono così infimo da picchiare una donna >>. Gira i tacchi e mi grida: << Ci vediamo bella! >>. Sale in auto con il suo compare e se ne va.
Solo quando sono sicura che sia sparito mi tiro su dal biondo. Lui si tira su con me, mi guarda e fa per andarsene. Ma io lo fermo per un braccio e lo obbligo a guardarmi negli occhi. Delle smorfie di dolore compaiono sul suo viso. << Mi stai facendo male >> mi dice facendo segno del braccio. Io lo mollo e mi tiro su.
<< Grazie >> dico con voce flebile << Ero certa che sarebbe finita male per me stasera, ma il tuo aiuto mi ha salvata. Ti sono grata >>.
<< Sì, va bene. >> e inizia a incamminarsi per andare via.
<< Aspetta! >> gli urlo da dietro << Ti ho visto oggi, in albergo. Potremmo fare la strada insieme, se ti va >>
<< Ok >> dice alzando le spalle.
Iniziamo a incamminarci.
<< Allora, che fine hai fatto dopo la fine della guerra? >> ero curiosa di sapere  che era successo, come mai era sempre trasandato e mal ridotto.
<< Sempre a fare domande, eh, Granger?! >> risponde con il suo solito ghigno sul viso. Io arrossisco un po’. Nessuno dei due parla finchè non arriviamo all’hotel.
<< Allora, grazie ancora per avermi “salvata” >>
<< Di niente >> dice facendo una smorfia di dolore. Cerco di guardarlo bene in faccia perché per tutto il tragitto aveva cercato di nascondersi sotto i capelli.
<< Ma sei pieno di lividi! >> dico sfiorandogli il viso. Un’altra smorfia e un piccolo gemito.
<< Non fa niente, guarisco in fretta >>.
In quell’istante mi viene un’idea:<< Senti, sono apprendista Guaritrice… vieni in camera mia: ti do una pozione e ti bendo così non avrai problemi >>.
<< No figurati, sto bene >>
<< Insisto! Non riesco a sopportare che dopo avermi difesa non ti fai curare >>
Lui ci pensa su un attimo poi accetta. Arrivati in camera lo faccio sedere sul mio letto e cerco le mie cose da Guaritrice. Trovate le bende mi avvicino a lui e gli chiedo dove ha grandi ferite. Lui me le indica e io gli faccio togliere la camicia e gliele fascio. Ogni tanto faceva qualche smorfia di dolore, ma niente di più. Guardando bene il suo corpo però aveva più muscoli di quanti ne avesse a scuola.
Arrivato il momento di curargli il viso lo guardai bene: aveva un occhio nero, il labbro tagliato e i lividi sugli zigomi. Prendo la pozione rigenerante e con del cotone gliela tampono sulle ferite. Non riesco a smettere però di guardare i suoi occhi tristi che osservano il pavimento. Quando si accorge che mi sono fermata per fissarlo mi guarda anche lui. Si capisce che deve aver passato dei brutti momenti perché i suoi occhi sono più malinconici di quanto non siano mai stati. Rimaniamo per un tempo indefinibile in quella posizione; poi un gemito di dolore esce dalle sue labbra: non mi ero accorta di aver tenuto la mano premuta su un suo livido sulla guancia per tutto il tempo. La levo subito e mentre torno in bagno per mettere a posto la mia roba, sento che lui si alza. Torno di là e lo trovo vicino alla porta.
<< Grazie per avermi curato… ehm… le ferite >> dice lui in imbarazzo.
<< Di niente, tu mi hai difesa da quel brutto ceffo, sono io ad essere in debito >>.
<< Beh, io torno nella mia camera >>. Io gli annuisco e lui esce dalla porta.
Quando finalmente sono sicura che la porta sia chiusa, mi butto a terra, stremata dalla giornata. É stata piuttosto divertente, a parte stasera. Ma anche gli eventi negativi hanno qualcosa di positivo, no?! Credo che in questo caso l’aspetto positivo sia l’aver rincontrato Draco, anche se, se avessi saputo che in quell’albergo c’era anche lui, avrei disdetto il tutto. Eppure stasera non mi ha trattata male, anzi mi ha difesa da quell’uomo che sicuramente mi avrebbe fatto rimpiangere di essere nata donna: mi ha difeso a parole, mi ha difeso anche sapendo che lo avrebbe conciato male, mi ha difeso con convinzione, con tutto se stesso. E quegl’occhi, chissà cos’ha passato dopo la guerra. La curiosità mi sta divorando.
Mi lavo, indosso il pigiama e mi infilo a letto. Sono talmente stanca che il sonno mi prende quasi subito, ma non riesco ad addormentarmi a causa del baccano al piano di sopra: ancora roba in frantumi, sbraiti, urla… Che persona disturbata!
Grazie alla pesantezza di quella giornata riesco ad addormentarmi lo stesso, col pensiero di rincontrare Malfoy il giorno dopo.





Spazio dell'autrice:
scusate per il ritardo, ho impiegato più tempo di quello che immaginavo... Poi a migliorare la situazione c'è il mio vecchio PC che si blocca mentre che sto scrivendo e mi tocca rifare tutto...
Parlando della storia avvengono dei seri oslpi di scnea: nuovo amici, cattivi, Malfoy... Il comportamento di Draco soprattutto non è proprio quello che ci si aspetta. beh, naturalmente non è un farabutto da ladciare una ragazza in preda di due brutti ceffi, ma neanche da menarsi per lei...
Come continuerà la storia fra di loro?!
Ringrazio vali_ly per aver recensito e spero che molti seguano il tuo esempio: qualsisi cosa abbiate da dire fate pure.
Ringrazio anche I can fly e vali_ly per aver aggiunto la ff alle seguite.
Arriverà presto il prossimo capitolo e... recensite!
Kisskiss
AmyDuDy

Ps: buon riinizio scuola e lavoro a tutti!

 
 
  
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