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Autore: ManuFury    06/09/2011    5 recensioni
Ok... eccovi qualche simpatica storia su Lili e Bryan.
Cazzatine che nascono dalla mia mente assai malata!
LunAngel... vedi che succede a discute su questi due pazzi? Il risultato sono queste oscenità...
Ovviamente, tutto il plico di storie è dedicata a LunAngel e alla sua simpatia. La scoperta di Lili la devo tutta a te... e penso che questo sia un piccolo tributo che, spero, gradirai.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bryan Fury, Emily Rochefort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON SONO STATO IO!

 
Era almeno un’ora che Lili rimescolava svogliatamente la sua aranciata zuccherata. Sbuffava ad ogni colpo di cucchiaino. Tutto stava andando di male in peggio, per sua sfortuna. Dopo il suo ultimo scontro con Bryan, aveva buttato via i vestiti e si era fatta tre docce consecutive senza riuscire del tutto a lavarsi via di dosso il viscidume e l’odore dell’olio. Come se non bastasse, finita la cena, aveva chiamato il Capitano Russ Adrianov, il superiore di Sergei Dragunov. Da questi aveva appreso, in un perfetto inglese privo di ogni accento, che Sergei Dragunov si doveva trattenere in Russia ancora per un lungo periodo. Lili aveva ringraziato poi aveva messo giù il telefono, amareggiata.
La depressione più assoluta si era impadronita di lei mentre mescolava per l’ennesima volta la sua aranciata, senza averla ancora gustata. C’era silenzio in casa, un silenzio che si solito toccava a lei rompere, ma non adesso, non ne trovava le forze.
Con pochissima voglia la Principessa di Monaco bevve la sua aranciata e si trascinò in giardino. Girò alla larga dalla piscina e si riparò sotto il gazebo bianco, all’ombra e al fresco. Quel giorno indossava una canottiera azzurra e un paio di jeans corti tagliati all’altezza del ginocchio.
Era completamente avvolta nei suoi pensieri quando arrivò Sebastian, reggendo un pacco di carta gialla.
- Questo è per te! – Disse posando il pacco in terra.
- Chi lo manda? – Domandò Lili studiandolo: sembrava un normalissimo pacco cinquanta per trenta, rivestito di anonima carta gialla e legato con dello spago che formava un bel fiocco alla sommità. Un fiocco che le ricordava vagamente qualcosa.
- Non c’erano biglietti. Era davanti alla porta. Lo devo buttare via? –
- No! Grazie mille Sebastian, puoi andare. –
Il vecchio mormorò qualcosa poi si allontanò.
Lili studiò ancora il pacco. Chi mai poteva mandarlo…? La curiosità di sapere quello che conteneva la faceva esplodere, così si fiondò sul pacco. Stava per tirare la spago quando… e se fosse una bomba ad inchiostro?!? Fece un salto indietro a quel pensiero. Aveva già buttato via un paio di pantaloni, una camicetta appena comprata e una canottiera… non avrebbe ripetuto lo stesso errore!
Eppure la curiosità le pungeva dentro. Si avvicinò circospetta. Sollevò il pacco e lo scosse un paio di volte: niente rumori metallici e poi non pesava così tanto. Escluse che potesse essere una bomba.
A quel punto la Principessa di Monaco si accomodò su una sedia con il pacco sulle ginocchia. Smontò il raffinato fiocco e tolse lo spago, poi scartò il regalo come se fosse a Natale: le si presentò un’anonima scatola di cartone ondulato chiusa con del nastro adesivo rosso. Lili impiegò qualche minuto prima di riuscire a strapparlo via tutto. Aprì lentamente la scatola…
I suoi occhi blu brillarono a quella vista: perfettamente piegati c’erano i vestiti che Bryan Fury le aveva sporcato la sera precedente, nuovi di zecca e ancora nei loro rispettivi imballaggi di plastica. Lili li scostò al colmo della felicità e trovò sotto questi un quarto vestito: era un magnifico vestito da sera nero lungo fino al ginocchio, era a spalla singola ed aveva anche i guanti, elegantissimi. Guardò immediatamente la marca e si accorse che era un vestito della Dolce & Gabbana.
Non poteva crederci!
Non poteva crederci!!!!!!!!!!!
Saltellò felice nel gazebo, stringendo il vestito nero al petto. Felice di quel regalo così inaspettato che fece guadagnare senz’altro punti al Cyborg.
 
Bryan Fury sorrise compiaciuto del lavoro svolto, poi si allontanò senza essere visto.
Raggiunse il luogo dove, con pochi colpi ben assestati, aveva fatto crollare il nuovissimo hotel di quel bastardo di Sullivan, che era venuto giù come un’enorme castello di carte. Era stato troppo divertente!
Osservava con occhi grigi il suo lavoro perfetto, le macerie che si accumulavano le une sulle altre come tante carcasse. Magnifico! Il suo sorriso maniacale si fece ancora più largo.
Ora ci penserai due volte prima di chiamarmi “pezzo di ferro”! Accarezzò come un cagnolino la Vulcan che riposava al suo fianco, tornando poi a guardare le rovine polverose. Qualcosa si mosse tra la polvere, Bryan scattò in piedi caricandosi la Vulcan in spalla. Avanzò verso un cumulo di cemento ridotto a polvere. Azionò la Vulcan e stava per fare fuoco quando una vocina lo bloccò.
- Ehi… non sparare, sono io! – Lili emerse dal cumulo di detriti con le mani in alto.
- Visto che sei tu ho un motivo in più per sparare! – Rise lui alzando la canna della mitragliatrice da 9 mm.
- Non fare tanto il duro… che sotto, sotto sei un bravissimo ragazzo. – La ragazza gli rivolse un sorriso smagliante e gli fece l’occhiolino.
- Primo: io non faccio il duro, io sono duro! – Si batté un pugno sul petto mostrando alla ragazzina che era di puro metallo, indistruttibile. – Secondo: non sono bravissimo. E terzo: non sono nemmeno un ragazzo! –
- Sì, sì. Io l’ho detto che sei proprio come il mio carissimo Draggy. –
- Buahahahah. Ma come fai a chiamarlo Draggy. Ahahahahahahaha! – Sedò immediatamente le risate, tornando serio. – In ogni caso… come fai a dire che io sono così…? –
- Buono? Io lo so! Il tuo regalo mi ha fatto un sacco piacere, sai? – Lei sorrise.
- Regalo…? Quale regalo? – Bryan fece l’indifferente.
- Avanti so che sei stato tu! E per questo ti ringrazio! –
- Non sono stato io! Mai fatto regali in vita mia e di certo non inizierò da te! –
- Sì che sei stato tu! –
- Ti dico di no! Non sono stato io! – Il Cyborg non mollava la presa.
Lili si guardò le unghie laccate di bianco cercando di estorcergli una confessione. Già da un po’ aveva notato l’incredibile somiglianza tra il fiocco del pacco e quello della fascia rossa di Bryan, ma era una scusa troppo debole. Lui poteva dire che era una semplice coincidenza.
- Cosa fai tu per divertiti? – Domando la Principessa di Monaco mentre un piano diabolico si stava formando dietro il suo viso angelico.
- Come? – Chiese il Cyborg confuso, abbassò la Vulcan.
- Io per divertirmi vado in giro per negozi, tormento Draggy, invito le amiche a casa… tu cosa fai? Oltre a distruggere palazzi, si intende! – Rise con quella sua risata d’angelo.
- Bah. – Bryan si grattò le testa candida confuso. – Ammazzo chi si mette sulla mia strada. –
- Ma questo non è divertente! – Sbottò Lili sconcertata.
- Per me lo è! –
- Altro? –
- Colleziono armi. –
- E poi? – Insistette lei.
- Combatto. –
- Ma un passatempo normale non ce l’hai? –
Bryan non rispose. Per uno come lui tutte quelle cose erano dei “passatempi normali”, tutte, dalla prima all’ultima. Forse solo distruggere palazzi non era un passatempo… era un vero e proprio piacere per lui.
- Vieni con me… ti faccio vedere io qualcosa di divertente! – Lo incitò Lili.
- Non credo proprio! – Bryan incrociò le braccia.
- E daiiiiiiiiii!!!! Tipregotipregotiprego! –
- NO! –
- UFFFFF! Ma che sadico! – Lili sbuffò.
- Questo discorso l’abbiamo già fatto. Un No, resta sempre un No! –
- Sì… ma prima non eravamo amici! –
- E perché ora lo siamo? – Bryan restava freddo al suo posto… nonostante ciò le sue difese stavano cedendo.
- Va bene… quanto ti è costato il mio regalo? – Lili lo disse in fretta, sperando che il suo piano funzionasse.
- Da quando in qua si dice il prezzo dei reg… - Si morse la lingua troppo tardi!
- Allora lo ammetti! – La Principessa di Monaco gli puntò un dito contro. – Quel regalo me l’hai fatto tu! Che dolce! –
- Non sono stato io! – Bryan tentò di mantenere il controllo. Dannazione! Ti sei fatto fottere come un pivello!
- Sìììììììììììììììì! Sei stato tu-tu-tu! – Continuò la ragazzina.
- NO! – La voce gli si stava scaldando troppo, ma la ragazza non se ne accorse.
- Sìììììììììì! Ma che dolce! Ma che tenero! – Saltellò tra le macerie felice di essere riuscita a penetrare sotto quella corazza di ferro e circuiti.
Bryan Fury non lo diede a vedere, ma era davvero disperato!
Addio reputazione!
Addio a tutto!
La sua fama di sadico nazista manico gli fece “ciao ciao” scappando lontano. Era meglio che nessuno venisse a sapere di quello che stava combinando o era davvero rovinato!
Alzò la Vulcan. – Basta saltellare! Altrimenti te lo do io un valido motivo! –
Lili si bloccò sul posto, alzando le mani. – Va bene… va bene! Sai che hai una macchia? –
- Non mi interessa! –
- Dai! Sta proprio male! è lì… sulla spalla. – Le indicò la ragazza. – Posso togliertela? –
- NO! – Le vene del collo di Bryan si gonfiarono per la disperazione. I suoi nervi erano a pezzi.
- Dai! Sta malissimo! – Piagnucolò la ragazzina.
- Non me ne frega proprio niente! – Ruggì il Cyborg al colmo della rabbia che stava di nuovo montando dentro di lui.
- Ti pregoooooooooo!!! –
- Via di qui!!! – Urlò Bryan per esorcizzare la rabbia incredibile che provava in quel momento! Sparò con la Vulcan, facendo molta attenzione a non colpire la Principessa di Monaco. Questa scappò via urlando a sua volta: - Ti aspetto per cena! Ciaoooooooooo!!!! –
La canna della Vulcan smise di girare e Bryan sospirò. I nervi erano ancora a fior di pelle… ma come fa il russo a sopportarla? Respirò a fondo. Si lasciò cadere pesantemente al suolo, sollevando una nuvola di polvere grigia che si posò sulle sue spalle robuste.
Si guardò la spalla e notò che era davvero macchiata. Si ripulì come meglio poté poi sospirò ancora.
La sua reputazione era ai minimi storici…
E il suo umore gli faceva compagnia.
Si passò una mano sul volto. Spero che quel maledetto Spetsnaz torni presto, altrimenti vado io a prenderlo! Si rialzò. Aveva perso ancora!
Dannazione a lui!
 
Bryan Fury: 3
Lili: 4
 

***

 
Ecco qui il quinto capitolo scritto in tempi record!
Bryan: - Ed ecco laggiù la mia reputazione che mi saluta! Che depressione! –
Suvvia Bryan. Ammettilo, ti sei divertito un pochino…
Bryan: - Proprio no! –
Va bene… tienimi ancora il muso. Io ti trovo troppo carino.
Torniamo al commento principale. Che dire? Bryan è proprio fuori di testa, un pazzo scatenato che sta scoprendo di essere un briciolo umano.
Bryan: - Ehm… ti ricordo che io sono qui… e sento tutto! A proposito, quel fanatico del russo quando torna? Io rischio di impazzire! –
Torna… tranquillo. Ha da fare. Tu invece, cerca di vestirti un pochino più elegante per la cena da Lili.
Bryan: - Ma chi ha detto che ci andrò? –
Lo dico io!
Ok, vi lascio altrimenti scrivo un altro di quei commenti che sono più lunghi delle storie.
Ci sentiamo al prossimo capito,
Bye byeeee!

P.S. Grazie di cuore a tutti coloro che recensiscono, mi fate davvero piacere!
A presto,
Bye byeeeeeee!!!!!
  
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