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Autore: Kyoto    07/09/2011    6 recensioni
Michelle non reagì. Ormai sapeva che la vita la stava abbandonando, ma non avrebbe mai pensato che proprio lui gliela avrebbe tolta. L'uomo che amava e con cui stava da qualche mese. Le lacrime iniziarono a colarle dagli occhi, quando Jack alzò il coltellino, mirando alla carne della giovane ragazza. Il dolore si sarebbe sentito qualche attimo più tardi, ma niente. Passarono i secondi, ma Michelle non sentiva dolore da nessuna parte. La ragazza sentì un rombo nell'aria. Riaprì gli occhi, che per non accettare la realtà aveva chiuso, ma non vide Jack. Bensì dei lucidi occhi verde smeraldo puntati nelle sue iridi ametista.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Undertaker, William T. Spears
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Occhi verde smeraldo puntati in iridi ametista

Era una fredda notte d'inverno, le strade erano ricoperte dalla candida neve che rendeva Londra una città incantata, e lei camminava lentamente senza badare al fatto che i fiocchi scendevano sempre più velocemente. La neve, tutto sommato le piaceva. Anche la stagione era la sua preferita, per il semplice motivo che c'era questa coperta bianca a ricoprire le strade e a rendere il paesaggio così malinconico. Di solito non usciva la notte, ma quel giorno lui le aveva detto di venire al parco dove si incontravano di solito, e lei in nessuna maniera era riuscita a rifiutare. Il tempo stava peggiorando.
La neve stava diventando troppo fitta, ma lei lo stesso andava avanti: ormai mancava poco al parco. Non più di dieci minuti. Il freddo le stava ghiacciando le dita, coperte da un paio di guanti in seta. La giovane continuava ad andare avanti. Provò a velocizzare il passo, ma la neve le impediva i movimenti. Poco dopo sentì un urlo di donna venire da qualche luogo intorno a lei. D'un tratto il cuore aumentò di un battito. Riusciva chiaramente a sentire la paura annebbiare la sua mente. La ragazza inghiottì il groppo che le si era formato in gola e andò avanti. Se avrebbe raggiunto Jack, magari sarebbe andata a controllare. Ora come ora aveva troppa paura. Ormai si vedeva il parco. Si vedeva la solita panchina dove era solita aspettare che il suo amato arrivasse. Appena arrivò all'entrata guardò la panchina speranzosa: Jack non c'era. Raggiunse la panca e si sedette tremante. Che strano. L'aveva invitata e ora era anche in ritardo? Non era proprio da lui.
-Michelle?- una voce da dietro di lei la colse di sorpresa.
-Jack? Sei tu?- chiese timidamente voltandosi.
-Si Michelle... Ti ho fatto aspettare tanto?- domandò lui gentile.
-No, sono appena arrivata... C'è qualcosa di cui volevi parlarmi?- chiese sorridendo.
-Veramente sì. Hai sentito l'urlo di poco fa, vero?- chiese a sua volta lui, diventando serio.
Michelle lo guardò allargando gli occhi. Cosa le chiedeva così all'improvviso? Stava facendo di tutto per convincersi che fosse stata solo la sua immaginazione.
-Sì.- disse inghiottendo il groppo che aveva in gola. La stava preocupando. Jack estrasse un coltellino che teneva nascosto in tasca e lo mostrò alla ragazza.
-Vedi questo?- chiese sorridendo maleficamente.
Michelle si sentiva male. Cosa stava succedendo?! Perchè Jack aveva tirato fuori quel coltellino?! Perchè il coltellino era macchiato di sangue, sopratutto?!
-L'urlo che hai sentito prima era di Rose.- annuncia giocherellando con il coltellino sporco di sangue.
-Cosa...?- Michelle non riuscì a dire altro. Si sentiva i muscoli irrigidirsi e sentiva il sudore colarle giù per la fronte.
-Credo che farai parte della mia collezione... Con te sarò a cinque precise.- annunciò fiero, leccando il sangue dal coltellino.
Michelle era imbambolata. Fissava il vuoto alla ricerca di una risposta che non sarebbe mai arrivata. Colui che ha sempre amato era un assassino? Per giunta era Jack... Jack lo squartatore?!
-Tu... Sei... Jack lo squartatore?- chiese ancora imbambolata e iniziando a tremare.
-Diciamo di sì, anche se non mi piace essere chiamato in quel modo.- e con questo le si avvicinò e le strappò una manica del lungo vestito. Michelle non reagì. Ormai sapeva che la vita la stava abbandonando, ma non avrebbe mai pensato che proprio lui gliela avrebbe tolta. L'uomo che amava e con cui stava da qualche mese. Le lacrime iniziarono a colarle dagli occhi, quando Jack alzò il coltellino, mirando alla carne della giovane ragazza. Il dolore si sarebbe sentito qualche attimo più tardi, ma niente. Passarono i secondi, ma Michelle non sentiva dolore da nessuna parte. La ragazza sentì un rombo nell'aria. Riaprì gli occhi, che per non accettare la realtà aveva chiuso, ma non vide Jack. Bensì dei lucidi occhi verde smeraldo puntati nelle sue iridi ametista.
-Ma che cosa?!- esclamò sorpresa la ragazza.
-Ehi.- rispose quello dagli occhi verdi.
-Dov'è Jack?! Come mai non sono ferita?! E tu chi saresti?!- chiese guardandosi in giro.
-Calma, calma... Il tizio che tu chiami Jack l'ho appena ucciso, non sei ferita appunto perchè l'ho ucciso, e io sarei Grelle.- rispose abbozzando un sorriso.
-Eh?-
-Me chiamarsi Grelle Sutcliff. Per te pure Grell. Io avere salvato te da maniaco di nome Jack. Comprendi?- chiese mettendo in mostra i suoi denti aguzzi.
-Ma che denti hai?- chiese terrorizzata.
-Non imitiamo la fiaba di Cappuccetto Rosso... Tu come ti chiami bellezza?- chiese allargando ancora di più il suo sorriso.
-M-Michelle...- disse lei continuando a fissarlo negli occhi verdi. Non aveva mai visto occhi così. Non aveva mai visto degli occhi che trasmettessero paura al solo sguardo.
-Ok Michelle. Allora... Addio direi.- disse sorridendo dolcemente.
-Aspetta! Dov'è Jack?!- chiese spaventata la ragazza.
-Uh? Quello che ti stava per ammazzare? E' morto. Se vuoi il cadavere è lì ai tuoi piedi.- disse freddo.
Michelle guardò ai suoi piedi. Stava tenendo il viso sollevato verso Grell e quindi non aveva notato che il corpo era proprio davanti a lei.
-J-Jack...- sussurrò mettendosi a piangere.
Grell la fissava silenzioso. Non gli importava particolarmente di lei, ma per qualche ragione non riusciva a ignorarla.
-Ti stava per uccidere.- disse lui tentando di giustificarsi.
-... Grelle... Tu che cosa sei? Un assassino pure tu?- chiese alzando lo sguardo e mostrando i grandi occhi colmi di lacrime.
-... Questa domanda non me l'aveva mai fatta nessuno... Comunque sono uno Shinigami.- disse ancora più serio.
-Shini... Gami?-
-Esatto. Un Dio della Morte in parole povere. Senti... Ti va di diventare una Shinigami?- chiese lui tentando di non guardarla negli occhi gonfi.
-Cosa? Io Shinigami?- disse guardando ancora fisso Grel.
-Sì. Hai capito bene. Siamo un po' a corto e... Ecco... Mi sembri la persona giusta, ecco!- aggiunse lui sempre più imbarazzato.
-Giusta?-
-Si, ecco... Hai appena perso una persona cara e non mi sembra che tu abbia una bella vita...-
In effetti era vero. Michelle non aveva proprio una bella vita. I suoi erano nobili inglesi, e lei era stata un semplice errore da parte loro. Almeno così le dicevano.
-Va bene.- disse seria.
-Eh? Cosa?- domandò il Dio della Morte.
-Diventerò anche io una Shinigami.- disse lei seria.
-Perfetto. Come prima cosa andiamo a far visita a Undertaker!- esclamò contento prendendola per il braccio.
-A chi?!-
 
TO BE CONTINUED
   
 
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