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Autore: crazydiamond    07/09/2011    2 recensioni
eravamo in quell'auto da almeno due ore, incominciavo a perdere la pazienza «si può sapere dove mi stai portando, playboy?» staccò per un attimo gli occhi dalla strada e si voltò verso di me. «lo scoprirai, un pò di pazienza» cercava di rimproverarmi, ma non ci riuscì, mi parlò con voce bassa e roca, socchiusi gli occhi per focalizzare alla meglio quel viso, ora stava fissando la strada, nell'auto regnava un silenzio fastidioso, neanche imbarazzante. «quegli orecchini..» con una mano gli toccai il lobo dell'orecchio che contenevano quegli affari imbarazzanti. «sì, cos'hanno di strano i miei orecchini?» nel mentre si girò verso di me, alzando leggermente il capo con fare teatrale «ti fanno.. ti fanno sembrare.. sembrare un gay» tossii rumorosamente durante l'ultima parola, finalmente avevo trovato il coraggio di dirglielo. «come mi fanno?» d'un tratto fermò l'auto di fronte una pompa di benzina abbandonata e chiuse la macchina, cosa voleva fare? sgranai gli occhi e lentamente avvicinò il suo viso al mio. Quella distanza era troppo pericolosa. Ci fissammo per dieci interminabili secondi e dopo attaccò con il sollettico, quel ragazzo era pazzo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Uscita dalla doccia, mi gettai stanca sul letto, domani sarei partita presto, molto presto. Controllai che ora fossero al cellulare e vidi due chiamate perse da parte di Zayn. Cosa voleva? Lo chiamai.

"avanti, dì cosa devi dirmi” dette queste parole sbadigliai, la stanchezza ora si stava facendo sentire. “niente, volevo invitarti al cinema” sgranai gli occhi, questo mica era un appuntamento?

“cos’è questo, un appuntamento, malik?” mi distesi a pancia in giù sul letto e le mie labbra si inclinarono in su, prendendo la forma di un sorriso, perché stavo sorridendo?

“beh, se così vogliamo chiamarlo” mi morsi delicatamente il labbro inferiore e non la smettevo di sorridere, passai automaticamente una mano sul viso per nascondere quello che stavo interrottamente facendo senza motivo, ma ad un certo punto mi arresi e preso un bel respiro, risposi finalmente “a che ora passi a prendermi?” non male come risposta, né un no, né un sì, ma cosa stavo pensando? Ma sono letteralmente scema, stupida, idiota.

“verso le 21:30 e non farmi aspettare!” attaccò e istintivamente controllai l’ora sullo schermo del telefono, ma sono le 20:30, io come faccio a prepararmi in un’ora? E poi dove mi avrebbe portata? Meglio muoversi, pensai. Sfilai la maggior parte degli indumenti dalla valigia per scegliere quale avrei indossato questa sera.

Nella mia testa regnava la confusione. Elegante o casual? Vestitino o jeans e maglietta particolare? Trucco o non trucco? Tacchi o converse? Stavo impazzendo, per cosa poi? Per un’appuntamento con il mio migliore amico. Alla fine optai per una gonna a vita alta leggermente a palloncino, con una fantasia floreale molto particolare e originale, non come quelle fantasie a stampi con dei fiori che amano le anziane. Sopra una maglia nera, di seta, aveva le spalline sottili e una scollatura a fascia, particolare anche quest’ultimo, dopo un po’ scelsi anche le scarpe, converse nere, non mi andava di uccidermi i piedi questa sera. Ravvivai un po’ i miei capelli folti e lunghi fino alle spalle e piastrai per bene la mia frangia che ora come ora stava buona al suo posto, senza ciuffi che volavano di qua e di là, non mi truccai, solo un po’ di mascara e matita nera sotto agli occhi. Mentre stavo dando gli ultimi ritocchi al vestito, sentii bussare alla porta.

“oh mio Dio, sono oscena, guarda, adesso come faccio? Non posso cambiarmi in dieci secondi, ma perché non sono nata con il potere della super velocità? Perché?” imprecai sotto voce, fino a quando non arrivai alla porta d’ingresso, l’aprii e trovai un zayn malik con un mazzo di tulipani rossi.

“i miei preferiti…” mormorai a bassa voce, come faceva a sapere che quelli erano i miei fiori preferiti? Chissà forse avrà preso i primi fiori che a quest’ora in una fioreria c’erano.. si, probabile “si, esatto i tuoi fiori preferiti” mi aveva sentita? “e tu come fai a saperlo?” alzai un sopracciglio e lo guardai fisso negli occhi, lui mi tese i fiori ed io li presi, odorandone il profumo. “al tuo compleanno, qualche settimana fa, prima che Liam conoscesse Sarah..” entrambi abbassammo lo sguardo, lui sapeva benissimo che ci restavo male, mentre io in quel momento ebbi l’ennesima fitta al cuore. Tossì rumorosamente, alzai il viso e tornai a fissarlo, questa sera era più bello del previsto, i suoi occhi chissà come luccicavano e il suo sorriso non aveva intenzioni di scomparire sulle sue labbra rosee e carnose “al tuo compleanno, insomma..” abbassò leggermente il capo verso di me e mi fissò dall’alto in basso, poi si voltò verso la cucina che si trovava a destra e si grattò la testa, imbarazzato “..stai bene questa sera.. le converse, belle, mi piace.. sì” sorrisi e istintivamente gli rubai un bacio rumoroso sulla guancia, allora non ero poi così orribile.

“allora..” si ricompose “che ne dici di andare?” sorrise appena quando vide che andai a posare quei magnifici fiori in un vaso vuoto e prendere il giubbino di pelle nero, amavo quel giubbino. “andiamo!” gli diedi una leggera spinta per farlo uscire da quella casa, ma non ci riuscii “ma è passato un uragano qui dentro?” scoppiò a ridere vedendo la mini libreria e la lampada per terra, i piccoli pezzi di vetro della lampada sparsi per tutto il corridoio e i piccoli pezzi di legno anche questi ultimi sparsi“storia lunga, dopo ti racconto, ora andiamo!” lo spinsi nuovamente con più forza e andò a sbattere contro la porta dell’ascensore, mi trascinò con lui e automaticamente l’ascensore aprì la porta e cademmo uno sopra l’altro, fu Zayn a cadere con la schiena per terra, imprecò alzando di molto il tono della voce “porca putt..”

“ti sei fatto male?” ma che domande facevo? Era ovvio che si era fatto male! “no..un po’.. cioè.. va beh.. non è niente, tu, piuttosto, fatta male, stai bene?” cioè, lui invece che incazzarsi con me mi chiedeva se mi ero fatta male anche io, maledetto, Malik! Non puoi farmi questo! sorrisi. “io sono sana come un pesce..tu, piuttosto!” nel mentre mi alzo e aspetto che anche lui si alzi. “io.. te l’ho detto! Sto bene, però una mano potevi darmela!”

”potevo fare altri guai..” scoppiammo entrambi a ridere insieme e lui annuì, trovandosi d’accordo con le mie parole. "dai, andiamo ora.." mi tese la mano e aspettammo che l'ascensore arrivasse al piano terra per poter finalmente uscire da quel palazzo.



LORE'S SPACE
scusate se ho impiegato tanto tempo per postare questo capitolo, ma come ho detto in quello precedente, ci sono stati gli esami di riparazione, spero vi piaccia questo nuovo chapter! e grazie a voi che leggete e vi prego recensite, non vi costa nulla, anzi, mi rendereste la persona più felice sulla faccia della terra (:
  
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