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Autore: LaNana    09/09/2011    0 recensioni
-Mi chiamo June Barnes e sto per morire.
-Non stai per morire Jay.
-Ah no Curt?...Allora mi chiamo June Barnes e NON sto per morire. Sono un agente dell'FBI e lavoro con Curt per sconfiggere i cattivi, siamo infiltrati, corriamo in macchina e non ci fermiamo davanti a niente. Tranne quando si tratta di noi.
Dal capitolo I
- Guarda che siamo stati a Quantico da Ottobre a Febbraio, inverno guarda caso. E dormivamo in delle cazzo di brandine foderate che ci impiegavano dei millenni ad asciugarsi. In pratica mi hai fatto passare per quella che pisciava a letto tutte le notti.- ride un po’ più forte – Pensa che perfino Mac Ruth mi ha chiesto se avessi problemi d’incontinenza.- e ora ride sguaiatamente – Non devi ridere Carter, non c’è niente da ridere.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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When Speed Is not Enough.

Capitolo Terzo.

 

Macinavamo miglia di ora in ora, passando in mezzo a diversi paesaggi, cantando a squarciagola canzoni sempre diverse.
Eravamo sull’interstatale 81 ad Harrisburg, Pennsylvania, attraversando il Susquehanna dove le città sono completamente immerse nel verde, campi agricoli, parchi protetti, campi da golf. La campagna insomma. Totalmente diversa dalla New York dove vivevo da anni.

Santana, Smooth.

And if you say this life ain't good enough
I would give my world to lift you up
I could change my life to better suit your mood
Cause you're so smooth
And just like the ocean under the moon
Well that's the same emotion that I get from you
You got the kind of lovin’ that can be so smooth
Gimme your heart, make it real
Or else forget about it.

- Ancora non capisco che emozione possa dare l’oceano sotto la luna. Voglio dire è un satellite e tutte le notti lo si vede, basta andare a cercare su google e si vedono miliardi di immagini a riguardo.- calai maggiormente il cappello texano, sì quello da cowboy color cuoio con la fascia in pelle scura, proprio quello, sopra gli occhi a riparare i Rayban dal sole che mi impediva di sonnecchiare.
- Caro il mio tesoro, Santana è un poeta e può dire quel che gli pare. Mai sentito parlare di licenza poetica?- sbuffai pesantemente appoggiando gli stivali al cruscotto. Sì stivali camperos da cowboy. – Tira giù i piedi di lì, è una Mustang del ’67 per Dio.
- Cristo Carter come fa a piacerti questa roba?- cambiai canzone passando alla successiva, Into the night, sempre Santana. – “Like a gift from the heavens, it was easy to tell, it was love from above, that could save me from hell…” Gesù Curt ti prego, salvami. Questo per di più è Chad Kroeger dei Nickleback, rischio di fare un backup completo all’mp3.- con un pesante sospiro cambiò cartella. – Ma questa è “Africa” dei Toto.- esclamai sedendomi meglio sul sedile e calcando il testa il cappello.
- Cominciavo ad immaginarti come un’emarginata sociale che si ascolta solo Mozart e Celine Dion.- ridacchiai iniziando a cantare. – Siamo in viaggio da sei ore, dove la trovi tutta st’energia?
- Dai stiamo andando al caldo, al mare, la città del Jazz sii contento! E Celine Dion è bravissima non da emarginati sociali.- il sistema di bluethooth interruppe la musica stordendoci con la suoneria del cellulare connesso: quello di Curt.
- JOHNSON!- urlò al microfono accanto allo specchietto retrovisore.
- Johnsn…cghdghrg..Ruth…m…a…adihsday che?- scoppiai a ridere, causa vento e alta, altissima velocità, non avevamo sentito assolutamente nulla. Pigiando un bottone la cappotte tornò al suo posto, un fantastico hard top al posto della vecchia cappotte in tessuto, e i finestrini salirono.
- Johnson.- fiatone come un centometrista e risate da film comico. Una figura di merda cosmica con Mac Ruth.
- Johnson. Ma CHE CAZZO STAVATE FACENDO?- alzai il volume delle risate.
- Capo cosa vuole stessimo facendo? Le stesse cose che fanno un uomo e una donna alle…che ore sono June?
- Johnson a meno che tu non mi risponda che avete già preso i Fonda non mi interessa.
- Allora ci dica, Generale.- asciugai le lacrime risedendomi correttamente.
- Ecco ti pareva. Dunque mi sono solo dimenticato di darvi un’informazione importante. Come avete ben visto vi abbiamo consegnato cellulari e schede Sim nuove con diversi numeri salvati, nessuno vostro privato. Con questi dovete sempre, e dico sempre, essere in contatto, inormarvi di ogni spostamento.
- Certo.- vidi Carter molto poco preso dalla conversazione, altrimenti non avrebbe detto alcunchè.
- Per giustificare questo vi fingerete amanti.
- CHE?- urlai saltando sul sedile.
- Amanti, fidanzati, compagni, morosi, come vi pare ma sarete una coppia. Ringraziatemi del fatto che vi ho avvisato, altrimenti sareste arrivati all’appartamento trovandovi un letto matrimoniale. Dovete stare insieme, sempre, non dovete dividervi, non dovete far saltare la copertura anche a costo di rimanere incinta agente Barnes. Non dovete perdere di mira l’obiettivo: i fratelli Fonda sono una piaga per gli USA.
- Incinta?- guardai Curt.
- Tranquilla uso il preservativo.
- Si senta confortata agente Barnes, vi divertirete. Chiamateci in caso di bisogno, arrivederci.- tu, tu, tu, tu, tu, tu. Bene.
- Non ho intenzione di fare sesso con te, Curt.- fece un sorriso sghembo schiacciando il pulsante per tirare giù la cappotte.
- Ti rimangerai le tue stesse parole.

Girai la chiave nella serratura mentre già sapevo cosa aspettarmi, ovvero una squallida stanza di motel con un letto matrimoniale.
E fu ciò che esattamente trovammo.
- Vado a farmi una doccia.- annuii verso Carter che si chiudeva la porta alle spalle sedendomi sulletto e sfogliando nuovamente il fascicolo dei fratelli Fonda, soffermandomi sulla foto di Mathias.
- E’ libera se vuoi.- Carter con un asciugamano avvolto intorno al bacino e uno sulla testa.
- Guarda che tanto non mi incanti.- rimisi la foto nella cartelletta e chiusi la porta del bagno alle mie spalle.
- Ti faccio compagnia se vuoi Jay, ho ancora della schiuma sulla schiena.- feci correre la mano alla chiave, girandola.
La notte ci vide seduti al bar del motel a sorseggiare una birra decidendo il piano d’azione.
- Fidanzati no, Curt. Lavoriamo insieme da anni ma non c’è quell’alchimia.- annuì tirando un sorso alla Tennent’s Super.
- Vero Crosticina, starei su un tiepido….trombamici. sì, una bella trombamicizia.- allampanai gli occhi, non potevo veramente credere che l’avesse detto. Che l’avesse anche solo pensato in realtà! – Pensaci, Jay. Giustifichiamo il non mollarci mai, siamo amici di base, ma ci permette di staccarci in caso di necessità.- annuii.
- Hai ragione.- sorrise malizioso.
- E giustificherà anche le urla che sentiranno provenire dal nostro appartamento.- bevvi un altro sorso di birra, totalmente intenzionata ad ignorarlo.

Accendo la radio, Martin Solveig – Ready 2 go.
- Cristo Jay è l’alba…- i colori chiari del cielo andavano piano piano sostituendo il blu scuro della notte, una notte con poche stelle.
Avevamo dormito poco e quel poco l’avevamo dormito pure male. Nessuno dei due era abituato a condividere il letto con qualcuno, o per lo meno non era abituato a condividerlo per dormire e basta, per un sonno concernente la stanchezza di una giornata, non per un sonno post-orgasmico.
Mandai avanti. Nirvana – Rape me. Carter mi guardò in faccia.
- Ma tu non te li ascolti i BackStreet Boys come tutte le altre ragazze?- ridacchiai e lui mise in moto la macchina, occhiali scuri calati in faccia e due caffè neri fermi nel portabicchieri vicino al posacenere.
Dopo un ennesimo sorso di caffè, appoggiato il bicchiere, schiacciai il tasto FORWARD facendo iniziare gli accordi alla chitarra di  Buckcherry. Le note di Sorry, rilassarono entrambi.
Con molta calma riprendemmo la I 40-W e uscimmo dal cerchio di Knoxville.
- Domani a quest’ora saremo arrivati, la prima cosa da fare è trovare un’altra macchina.- Curt annuì.
- Diciamo che arriviamo, mangiamo, facciamo un giro per la città, ceniamo e spacchiamo qualche culo alla prima gara che becchiamo.
- Andata.- finii il caffè accartocciando il bicchiere.



Angolo di LaNana

Ce n'è voluto di tempo, ne sono conscia.
Nel frattempo sono incorse un po' troppe cose, tutte insieme tra le altre cose, e mi sono bloccata. Fino ad ora!
Ho tre storie da portare avanti, quindi mi metto di impegno, lavoro permettendo...
Dunque, la strada della tratta New York - New Orleans l'ho guardata da Google maps, fatelo anche voi così potete seguirmi e vedere i luoghi che menziono molto velocemente.

Dal prossimo capitolo entreremo nel vivo, cominceremeo a capire la realtà in cui vivono Jay e Curt, i Fonda e tutto il contesto esterno nell'eterna città del Jazz.

Ringrazio chi ha recensito il capitolo precedente, sperando vi piaccia anche questo vi saluto! A presto!

LaNana

 

   
 
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