Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Kyoto    11/09/2011    5 recensioni
Michelle non reagì. Ormai sapeva che la vita la stava abbandonando, ma non avrebbe mai pensato che proprio lui gliela avrebbe tolta. L'uomo che amava e con cui stava da qualche mese. Le lacrime iniziarono a colarle dagli occhi, quando Jack alzò il coltellino, mirando alla carne della giovane ragazza. Il dolore si sarebbe sentito qualche attimo più tardi, ma niente. Passarono i secondi, ma Michelle non sentiva dolore da nessuna parte. La ragazza sentì un rombo nell'aria. Riaprì gli occhi, che per non accettare la realtà aveva chiuso, ma non vide Jack. Bensì dei lucidi occhi verde smeraldo puntati nelle sue iridi ametista.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grell Sutcliff, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Undertaker, William T. Spears
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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MEGLIO IL BLU 

 
Grell prese per la mano Michelle e la trascinò con sé. Era ancora notte fonda e nessuno osava mettere piede fuori di casa. La neve continuava a scendere, solo più piano di prima. Durante la corsa le vie di Londra si ripetevano all'infinito, fino a quando Grell e Michelle non raggiunsero un vecchio antiquariato, non troppo diverso dai soliti.
-Eccoci qui.- annunciò il rosso ansimando per via della corsa.
-... E' un antiquariato.- disse la ragazza fredda ripensando alla scena di poco prima.
-Sì. Andiamo!- esclamò lui sorridendo.
-Ma a quest'ora non dovrebbe essere chiu...-
Non fece in tempo a dirlo, che Grell aveva suonato la campanella. All'iniziò non successe niente, ma pochi secondi dopo le tapparelle che coprivano il vetro sudicio, si aprirono. Dalla porta comparve un individuo piuttosto bizzarro. Aveva dei lunghi e scompigliati capelli argentei, era vestito da becchino e portava in testa uno strano capello che sembrava essere stato appena investito da una carrozza. Un risolino risuonò nell'aria.
-Ci si vede Grell...- disse quello dai capelli argentei.
-Ciao Undertaker...- disse facendo una smorfia, quello dai capelli rossi.
-Vedo che hai portato un'amica! Chi è la qui presente signorina?!- chiese avvicinandosi al viso della ragazza.
-Questo bocciolo di rosa si chiama Michelle. Ha deciso di diventare una Shinigami come me!- disse fiero.
-Ma come mai un bel faccino come te vuole diventare Shinigami?- chiede Undertaker prendendole il mento con le lunghe unghie.
-Non ti interessa.- rispose tirando indietro la testa.
-Hai ragione... Non mi interessa. Grell, che hai intenzione di fare con questa qua?- chiese sorridendo Undertaker.
-Questa qua ha un nome.- disse Michelle.
-Che intenzioni hai, allora?- continuò leggermente seccato, rivolto al rosso.
-Semplice. La faccio diventare Shinigami.- rispose come se niente fosse.
-S-Shinigami?!- urlò lui sorpreso.
-Qualche problema Undertaker?- disse Grell contorcendo le sopracciglia.
-No! Mi va benissimo. Anzi... E' una splendida idea!- annunciò con un sorriso stampato in faccia.
-Cosa devo fare?- chiese Michelle che fino a quel momento era stata in silenzio.
-Cara, tu devi studiare!- annunciò Grell contento.
-Stu... Diare?- chiese lei facendo una smorfia.
-Sì! Studiare! E anche tanto!- aggiunse tirandosi su gli occhiali.
Con questo prese di nuovo Michelle per la mano e la trainò sul retro del negozio. Appena arrivati a destinazione le mollò la mano e la fece sedere per terra. Il pavimento era una coperta di polvere, così Michelle non obbedì all'ordine di Grell e se ne restò in piedi.
-Bene Michelle cara... Ora inizierai a studiare. Ci vorrà qualche tempo però...- disse prendendo una bacchetta da un mobile piuttosto antico. -Prima di tutto dovrai sapere il perchè noi Shinigami esistiamo, cosa facciamo, come...- disse lui perdendosi in giri di parole.
-Ehm...-
Michelle tentò più volte di interromperlo, ma lo Shinigami andava avanti senza farci caso. La ragazza, rassegnata prese un foglio giallastro, offerto gentilmente dal becchino di prima che stava ascoltando la prima lezione, e iniziò a prendere appunti. Passarono ore, ma Grell non sembrava per nulla stanco. Anzi, sembrava che parlasse volentieri della storia degli Shinigami. Probabilmente andava molto fiero di esserlo.
-E così si conquistò la fama di “Cupo Mietitore”... Michelle hai capito tutto quello che ti ho detto?- chiese all'improvviso Grell.
-Sì...- rispose stiracchiandosi la giovane.
-Bene. Per stanotte abbiamo finito. Ti accompagno ai tuoi alloggi.- affermò il rosso sorridendo.
-Ok.- disse tranquilla Michelle.
Grell superò la ragazza ed entrò in una specie di cucina.
-Bene! Da oggi questa sarà la tua camera!- disse allegro.
-La mia... Camera?- chiese traumatizzata Michelle, notando che non c'era nemmeno un divano.
-Esatto!- confermò lo Shinigami.
-Ma... E' una cucina...- disse lei lagnandosi.
-Teoricamente sì, ma tanto l'importante è avere una stanza no?- domandò lui, sempre allegro.
-Preferisco dormire con quello strano becchino, che in una cucina!- disse ironicamente lei.
-Mh? Vuoi dormire con Undertaker? Per me va benissimo! Vieni che ti faccio vedere la sua camera!- esclamò lui, non avendo compreso l'ironia nella frase di prima.
-EEEH?!- ma non fece in tempo a dire altro, che Grell la trascinò fino nella camera del becchino.
-Eccoci qua! Spero che ti troverai bene con Undertaker! Attenta a non risvegliarti in una bara!- esclamò lui chiudendo in un tonfo sordo la porta.
-Ma guarda guarda chi abbiamo qui... La ragazza che vuole diventare Shinigami...- disse una voce dal fondo della camera.
-C-Chi sei tu?- chiese spaventata girandosi nella direzione della voce.
-Io sono... Undertaker!!!- disse con una vocetta striminzita, comparendo da dietro al letto.
Michelle era senza parole. -Ehm... Tu saresti Undertaker?- chiese allargando gli occhi.
-Sì! Ci hai azzeccato biondina!- commenta lui, sventolando le lunghe maniche.
-Oddio...-
-Staremo insieme per qualche annuccio immagino! Benvenuta my lady!- annuncia saltellando per la camera buia e scura.
-...-
-Ah sì! Di sicuro non puoi restare qui con quegli abiti da ragazza di alta classe... Ti ci vuole qualcosa di più... Di più... Come dire... Così!- urlò improvvisamente indicando i suoi abiti scuri e malconci.
-... Preferisco vestirmi da uomo.- dichiarò lei secca.
-Ok! Grell ha tanti bei vestitini! Vado a prendertene uno!- urlò lui, correndo giù per le scale.
-Ma... Io dicevo... Per scherzare...- disse lei, quando ormai Undertaker era sparito al piano inferiore.
Poco dopo Undertaker era tornato con un vestito scuro, aderente e un po' polveroso.
-Questo era quando Grell faceva l'accademia... Dovrebbe starti giusto...- disse con aria malinconica.
-Esci un attimo.- disse Michelle.
-Perchè?- chiese appoggiando la testa alla spalla destra.
-... FUORI!!!- e con questo Undertaker fu scaraventato fuori dalla porta.
-Ma perchè?- chiese calmo lui anche se era con la faccia a meno di un centimetro da terra.
Nessuno rispose. Undertaker cercò di vedere qualcosa attraverso la serratura e vide Michelle levarsi l'abito di pizzo. Improvvisamente si staccò diventando rosso. Si appoggiò alla porta e cominciò a pensare a quello che aveva appena visto unendo gli indici. Pochi minuti dopo la porta si aprì.
-Come sto?- chiese fredda Michelle.
-... Abbastanza bene... Ma non mi convinci... Il marrone non è il tuo colore.- dichiarò sorridendo leggermente.
-Vuoi un fazzoletto?- chiese Michelle preocupata.
-Fazzoletto?- domandò confuso.
-Sì. Ti sta sanguinando il naso.- rispose.
-Ah! No grazie... Non serve. Si è già fermato... Aspettami che vado a prendere un altro vestito!- disse alzandosi e correndo sventolando le lunghe maniche. Pochi minuti dopo tornò con un vestito blu e nero.
-Che ne dici?- chiese contento.
-Proviamo.- rispose Michelle.
Pochi minuti dopo la ragazza uscì dalla stanza vestita con l'abito blu e nero di prima.
-Questo ti sta bene! Ma...- urlò alzandosi di scatto.
-Ma cosa?- chiese lei storcendo un sopracciglio.
Undertaker alzò una mano in direzione del volto di Michelle, che per paura chiuse di scatto gli occhi, ma la sensazione che sentì la ragazza fu diversa da quella che credeva. I suoi lunghi capelli biondi erano stati sciolti dalle solite crocche e ricadevano tutti sulla sua schiena.
-E' più comodo tenerli così.- disse a un tratto.
-S-Sì...- rispose lei arrossendo.
-Andiamo a far colazione!!!- urlò lui all'improvviso.
-E questo cosa c'entra?!-

TO BE CONTINUED
   
 
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