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Autore: Daisy Potter    11/05/2006    18 recensioni
Sana e Akito … due anime simili che si incontrano al secondo anno di liceo … un passato difficile, un presente in comune, un futuro da scrivere … forse insieme …
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Aya Sugita/Alissa, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Hello, everybody

 

Hello, everybody! (scusate, ma è + forte di me, ADORO l‘inglese!!!J). Ecco qui un altro capitolo … l’ultimo capitolo! Spero vi soddisfi come conclusione, fatemelo sapere!

Cmq prima di lasciarvi al capitolo volevo sl dire una cosa: so ke ad alcuni di voi nn piace vedere il carattere dei personaggi cambiato, ma io l’ho voluto fare x una ‘sfida personale’: volevo vedere se ero in grado di portare avanti una storia di qst tipo, dovendo gestire un personaggio diverso dal solito, facendolo evolvere anke dal punto di vista psicologico. Vi ringrazio cmq x i bellissimi commenti ke mi lasciate sempre, anke se preferireste vedere la Sana solare ed estroversa di sempre! (thanks, Miky90!!). E ora  ke vi ho rotto abbastanza con le mie riflessioni … buona lettura!

 

Capitolo 11.

 

Una ragazza dai capelli rossicci e il fisico snello era appoggiata ad un muretto vicino alla fermata di un autobus. L’orologio sul palo alla sua sinistra segnava le 14:53.

Uff, sono in anticipo … ora mi toccherà aspettare un‘eternità! pensò Sana dopo aver dato uno sguardo alle lancette. Ma si sbagliava, e se ne accorse pochi minuti dopo quando sentì qualcuno salutarla.

“Ciao”

Era una voce atona, maschile, che riconobbe immediatamente. Si voltò e vide al suo fianco Akito. Indossava un Frav bianco, le mani infilate nelle tasche dei jeans scuri, e un cappellino con la visiera in testa dal quale spuntavano alcuni dei suoi ciuffi biondi.

“Ciao” fu la risposta di lei, pronunciata in un soffio. Il ragazzo si appoggiò al muro accanto a lei, e tra i due calò il silenzio. Ma questa volta non era il solito silenzio confortante, quella calma che li accomunava … questa volta c’era tensione nell’aria, imbarazzo, e Sana avrebbe dato qualsiasi cosa per trovare un argomento di conversazione che lo facesse cessare. Per fortuna fu lui a parlare, spezzando il ghiaccio … be’, forse non fu proprio una fortuna …

“Allora, ci siamo divertiti insieme ieri sera, eh?”

Ecco, proprio quell’argomento …

“Già” rispose lei. Ma proprio ora doveva arrossire??

“Però … senti … tu …?” Akito non riuscì a proseguire. Maledizione, non riusciva nemmeno a pronunciare una frase sensata! Ma perché doveva essere così difficile?! Non sapeva più cosa dire, e lo stesso valeva per Sana. L’imbarazzo cresceva sempre di più, stava diventando una situazione insopportabile …

“Ehi, ragazzi!!”

Dovettero trattenersi dal non esultare per quella provvidenziale interruzione. Si voltarono contemporaneamente e videro la coppia dei loro amici avvicinarsi, abbracciata. Aya e Tsuyoshi li raggiunsero e loro due, senza guardarsi negli occhi, dedicarono loro tutta la loro attenzione, salutandoli forse con più entusiasmo di quanto i due si sarebbero aspettati. Ma Aya e il suo ragazzo sembrarono non notarlo, e tutti e quattro si avviarono verso il bar che la ragazza aveva scelto come prima meta della loro uscita. Quando lo raggiunsero, Aya e Tsuyoshi si fermarono per un istante davanti all’ingresso.

“Te lo ricordi, questo posto, amore?” chiese la ragazza con voce tenera al suo fidanzato. Lui la guardò negli occhi, sorridendole e mettendole un braccio attorno alla vita.

“Certo, come posso dimenticarlo? È qui che ci siamo messi insieme!” rispose, poi si diedero un dolce bacio. La mente di Sana, intanto, correva ad un ricordo di qualche tempo prima …

“Io e Akito …?! Sì, certo, come tu stai con Sasaki!” aveva detto Sana ridendo, ma un improvviso rossore sul volto dell’amica la fece smettere all’istante. La scrutò con occhio indagatore, che mise Aya ancora più a disagio, dopodichè fece la domanda:
“Stavo scherzando … cioè, tu e Sasaki non …?!” ma una sola occhiata piuttosto eloquente la bloccò. Sana sgranò gli occhi, incredula, mentre Aya pronunciava confusamente qualche spiegazione:

“Ecco, vedi … ieri pomeriggio Tsuyoshi mi ha invitata a fare un giro e … ed è stato tanto dolce e carino … mi ha offerto una cioccolata in un bar, e poi … be’, a me piaceva, e lui … insomma, si è dichiarato quando mi ha riportata a casa, così …”

Sana ascoltava a bocca aperta. Non seppe perché, ma d’improvviso si immaginò Akito che la invitava fuori e faceva il ragazzo dolce, offrendole una cioccolata calda in un bar …

Si riscosse quando i suoi amici iniziarono a entrare nel bar. Li seguì, e si sedette insieme a loro ad uno dei tavolini. Presero un fascicolo che elencava i vari tipi di cioccolata che servivano, e iniziarono a dargli un’occhiata.

“Mmh … io prendo una cioccolata al latte con stelline di zucchero!” decise Aya.

“Io una fondente” disse Tsuyoshi. “E voi?” aggiunse.

“Mmmh … una classica” scelse Sana.

“Anch’io” e con Akito si conclusero le ordinazioni. Nel frattempo, Sana si tolse la giacca e iniziò a rovistare nelle tasche. Guardò in tutte, comprese quelle dei jeans, ma da suo viso si capì che non aveva trovato ciò che cercava.

“Ragazzi, non posso crederci …” iniziò, la voce bassa. Tutti si voltarono verso di lei per vedere cosa fosse accaduto.

“Ecco, io … ho dimenticato a casa i soldi!” disse con un filo di voce.

“Non preoccuparti, te la offro io”

Tutti si voltarono verso Akito. Tsuyoshi aveva una faccia incredula, mentre quella di Sana era leggermente imbarazzata mentre pronunciava un flebile “Grazie”. Poi di nuovo la sua mente corse al ricordo di quella conversazione con Aya … quel giorno si era immaginata Akito che le offriva una cioccolata calda … e ora era successo! Ma aveva anche detto: “Io e Akito?! Sì, certo, come tu stai con Sasaki!”. Be’, Aya stava con Tsuyoshi, e lei e Akito si erano già baciati, e più volte!

Ma che diavolo sto pensando???? si gridò nella testa. cavolo, che discorsi faccio?! Devo essere impazzita, non è da me pensare a queste cose! Calmati, Sana … tra te e Akito c’è stato solo qualche bacio, e a te non piace, non è possibile! continuò a ripetersi mentalmente. Ma chissà, a volte ci si sbaglia anche sui propri sentimenti …

Mezz’oretta più tardi tutti avevano consumato la loro cioccolata, che era riuscita a riscaldarli, e parlando del più e del meno, di professori o di amici, giunsero al parco. Si incamminarono per una delle stradine, il tappeto di foglie ricoperte di brina che scricchiolava sotto i loro piedi . Dopo qualche minuto che camminavano si sedettero su una panchina, e a quel punto Tsuyoshi tirò fuori un pacchetto dalla tasca della giacca e lo porse ad Aya.

“Cos’è?” chiese lei fissando con un sorriso il regalo.

“È il tuo regalo di Natale, no? È ancora la vigilia, ma aprilo lo stesso!” le disse lui. Aya allargò il sorriso, poi si dedicò all’apertura del pacchetto. Ci impiegò qualche istante, stando attenta a non rovinare la carta, poi estrasse finalmente il regalo.

“Grazie, Tsu, è bellissimo!” disse saltando al collo del suo ragazzo: le aveva regalato un piccolo peluche a forma di cuore, con la scritta ‘I love you’ stampata al centro. I due si scambiarono un bacio, poi un altro, fino ad abbandonarsi contro lo schienale della panchina, persi in un gioco di labbra, dimentichi di tutto ciò che era loro intorno. Sana e Akito rimasero così da soli, ad assistere controvoglia a quello spettacolo.

“Scusa …” disse Sana ad un tratto, rivolta al ragazzo. Lui la guardò interrogativo.

“Non ho un regalo per te” mormorò dispiaciuta.

“Neanch’io” ammise lui. Rimasero in silenzio un altro po’, poi Akito propose:
“Senti, questi non si staccano più nemmeno se glielo diciamo … ne approfittiamo per fare una passeggiata?”

“Ok” assentì lei dopo un attimo di esitazione, e fianco a fianco si avviarono per un vialetto. Passeggiarono in silenzio, mentre il gelido vento invernale sferzava i loro visi.

“Vieni” disse ad un tratto Akito, e prese per mano Sana e la condusse lungo una stradina alla loro destra. La guidò per diversi metri, finché non raggiunsero il gazebo.

“Perché siamo qui?” chiese Sana curiosa. Lui la guardò negli occhi, senza lasciare la sua mano.

“Devo darti il mio regalo di Natale, e ho pensato a questo posto per farlo.” rispose. Sana lo guardò confusa:
“Ma … non avevi detto di non avere un regalo per me?”

“Sì, ma poi mi sono accorto che in realtà qualcosa da regalarti lo avevo …” sussurrò.

Coraggio, è il momento buono … si diceva intanto, mentre uno stupido batticuore non accennava a dargli tregua. Alla fine si convinse ad ignorarlo e strinse di più la presa sulla mano di Sana, poi avvicinò la ragazza a sé e la baciò. Dapprima lei, presa alla sprovvista, non rispose al bacio, ma poi, lentamente, chiuse gli occhi e si lasciò andare. Le labbra di Akito la trasportavano in un turbine di emozioni incontrollato. La lingua di lui sembrava giocare con quella di lei. Quel vortice di sentimenti che si erano scatenati in lei la avvolse, anzi, la travolse … finché non ne ebbe paura, e interruppe il bacio, allontanandosi dal ragazzo.

Lui riaprì gli occhi e la guardò, chiedendole con lo sguardo cosa stesse accadendo. L’unica parola che pronunciarono le labbra della ragazza fu un debole “Scusa”, poi Sana si voltò e corse via, lasciando Akito da solo accanto al gazebo.

*

Ma che mi è preso??!!! si chiese Sana lanciandosi sul letto dopo aver sbattuto la porta della sua camera alle sue spalle. Per fortuna Misako non era in casa, così aveva evitato difficili spiegazioni per le sue lacrime. Già, lacrime: stava piangendo. E non sapeva nemmeno lei quale fosse il motivo! Semplicemente, correndo verso casa, qualche goccia aveva iniziato a scenderle lentamente dagli occhi. Si girò a pancia in su e abbracciando un cuscino si asciugò gli occhi, poi iniziò a fissare il soffitto cercando di mettere ordine nella sua testa. Cosa era successo? Cosa diavolo era successo per farla reagire in quel modo stupido?? Si sarebbe volentieri tirata un pugno … Akito l’aveva baciata, e lei era scappata via?! Perché?? Non era il primo bacio che si scambiavano! Non era successo niente di male! Eppure qualcosa dentro di lei era scattato e le aveva fatto interrompere quel contatto magico … perché magico era stato, indubbiamente! … e l’aveva fatta correre lontano da lui. Ma cosa? Che cos’era quella sensazione di paura che l’aveva assalita ad un certo punto? Sì, qualcosa l’aveva spaventata, e decise che non si sarebbe mossa da quella camera finché non avesse capito di cosa si trattava. Era decisa a mettere ordine nella sua mente e nel suo cuore, e così fece. Si interrogò a lungo sui suoi sentimenti, ricordando i momenti che aveva vissuto con Akito: il giorno in cui si era sfogata con Natsumi si erano scambiati il loro primo bacio … era stato un bacio timido, innocente … un ringraziamento, come quello che gli aveva dato lei a fior di labbra prima di addormentarsi con lui. Poi, ieri sera, i baci in discoteca … quelli erano più che un timido bacio a fior di labbra! Però non aveva avuto quella reazione … be’, dopotutto non era neanche al cento per cento se stessa, l’alcol aveva fatto la sua parte quella sera! Oggi, invece … era da quella mattina che si sentiva strana … appena si era svegliata, e Aya le aveva nominato Akito, le sue guance si erano accese. Non le era mai capitato di arrossire al solo pensiero di un ragazzo! E quel batticuore che l’aveva colta dopo lo scambio di sms? Quel ‘tvb’ che si era lasciata sfuggire? Lei?! Un ‘ti voglio bene’ a qualcuno??? Decisamente le stava succedendo qualcosa! E poi, quel turbine di emozioni che l’aveva assalita quando Akito aveva catturato le sue labbra meno di un’ora prima … ci ripensò, e finalmente capì qual era l’emozione che aveva comandato tutte le altre, quella che aveva agito dentro di lei al momento di scrivere un piccolo, ma significativo ‘tvb’, quella che faceva battere il suo cuore più veloce al solo pensiero di lui … la risposta era una sola, e non doveva fare altro che accettarla … l’ultimo bacio l’aveva spaventata perché di era accorta che Akito le piaceva …

Guardò l’ora: erano le sette e mezza. Akito doveva essere tornato a casa. Senza riuscire ad aspettare oltre, desiderosa di affrontare ancora una volta quelle emozioni che aveva provato quel pomeriggio e riuscire a vincerle, aprì la porta della sua camera, scese velocemente le scale, uscì di casa e si mise a correre …

*

Akito era seduto sul divano della sua camera, lo sguardo fisso al soffitto. Continuava a rivedere la scena di Sana che fuggiva al suo bacio, e si chiedeva il perché, si chiedeva dove avesse sbagliato, se avesse fatto qualcosa di male. Perché se n’era andata? Perché, dopo tutti i baci che si erano già scambiati?

Diede un pugno al cuscino che aveva accanto, scaricandosi. Si sentiva un’idiota.

Perché non le ho detto ciò che provavo, invece che baciarla così? Perché non l’ho fermata, quando l’ho vista allontanarsi?

Ma la domanda che più gli bruciava era: perché non le ho detto prima che mi piacesse?

Perché questa era la verità, questo era ciò che sentiva veramente: Sana gli piaceva. Quel bacio avrebbe dovuto farglielo capire, ma a quanto pare o non c’era riuscito, o non era ciò che Sana voleva.

Improvvisamente sentì il campanello suonare. Svogliatamente si alzò e iniziò a scendere le scale, mentre dei colpi concitati alla porta gli intimavano di muoversi più in fretta.

“Arrivo! Cosa …?” disse, aprendo la porta, e si bloccò quando si trovò di fronte Sana, ansimante per quella che sembrava una lunga corsa.

“Sana??” chiese. “Cosa ci fai qui? Entra …” le disse facendola passare.

“Dovevo restituirti i soldi della cioccolata.” mentì lei riprendendo fiato, mentre Akito la guidava nella sua camera. “Non … non c’è nessuno?” chiese poi.

“No: mio padre è fuori città e mia sorella è a festeggiare con le sue amiche”

“Akito …” iniziò Sana dopo qualche istante di silenzio. “Io … prima sono fuggita perché ero spaventata … spaventata da un sentimento talmente grande che non riuscivo a controllare, che non avevo mai provato e che avevo paura di ammettere a me stessa …”

Akito fece per interromperla, ma lei non glielo permise.

“No, ascoltami, perché non so se riuscirò a dirlo un’altra volta … quel sentimento, quello che mi ha fatto battere il cuore quando mi hai baciata la prima volta , quello che mi ha fatto cercare le tue labbra ieri sera, quello che mi ha spaventata oggi … quel sentimento era … era amore … tu mi piaci, Aky … scusami se l’ho capito solo adesso! Sono …”

Un dito posatosi dolcemente sulla sua bocca la zittì. Akito la guardava dolcemente.

“Anche tu mi piaci, e non ci serve sapere altro …”

Sana gli sorrise.

“Lo vuoi ancora, il mio regalo di Natale?” le chiese poi in un sussurro avvicinandosi di più a lei.

“No …” disse lei. “Ne ho uno io per te, questa sera …” e lo baciò. Fu un bacio lungo, passionale, che li spinse verso il letto del ragazzo. Lui la fece sdraiare, poi si sistemò sopra di lei, portando le mani calde sotto la sua maglietta, alzandola, prima di impadronirsi dei suoi jeans …

Quella notte, due anime simili, legate indissolubilmente, vennero di nuovo in contatto, questa volta per fondersi l’una nell’altra, unite dal sentimento più forte che avessero mai creduto di poter provare.

 

THE END - Daisy

 

Grazie a tt coloro ke hanno seguito qst ff, recensendola o meno.  Dal momento che nn ho mai ringraziato uno per uno tt quelli ke mi hanno supportato con le loro recensioni, ho deciso di farlo ora, dicendo un grazie particolare a:

Lallychan, miki18, miki90, sana97, salvia, Geo88, marochan, LizDreamer, luchia nanami, lucychan93, Lilly90, ****, Ichigo_chan25, sailor moon, antoeandry16903, reppy e excel sana! Grazie davvero, è anke merito vostro se ogni giorno ho voglia di scrivere! E ora, nn vi resta ke mandarmi l’ultima recensione x qst capitolo e … aspettare un po’ di tempo, xkè potrei tornare presto con un’altra storia! J vvtttb Daisy

  
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