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Autore: Mangetsu chan    12/09/2011    5 recensioni
Questa è la storia di una ragazza che combatte con una katana di ghiaccio, combatte per difendere ciò che ha di più prezioso, combatte perchè ne è capace ma, soprattutto, combatte perchè la fama dei suoi genitori, Re e Regina, non sbiadisca. Lei è il Fiore Scarlatto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un ringraziamento a Sacu, cabol e M e l y c h a n! Grazie mille delle recensioni, dei complimenti e dei consigli!

II Capitolo
 

« Arashi! », la ragazza interpellata si girò e il suo sguardo incrociò quello di sua sorella : era in ginocchio e si teneva alle sbarre. Accanto a lei c'era un lupo, bianco, immobile. Entrambi erano ricoperti di sangue. « Vattene subito! » continuò.
Il Fiore Scarlatto si avvicinò alla gabbia, impose le mani davanti a sè facendo cenno ad Ayumi di spostarsi. Le sbarre, lentamente, iniziarono a ghiacciarsi, per poi distruggersi, anche se ci volle un bel po' di tempo. Non appena si udì il rumore di qualche piccola goccia d'acqua cadere a terra, una figura scura si materializzò nella stanza. Nel buio erano visibili solamente due piccoli occhi, rossi. La ragazza non perse tempo :
« Uscite! ». Impugnò per l'ennesima volta la sua katana e si posizionò per l'attacco.
« Così tu saresti la figlia della nostra ex Regina? », sentenziò una voce né maschile, né femminile. « Non che mi importi, ma ora dammi i tuoi occhi! >>, un feroce ringhio echeggiò per la stanza.
« Mai! », rispose Arashi, gridando anch'ella.
Così, tra urla e gemiti, iniziò lo scontro. La ragazza maneggiava la sua arma con grazia, muovendosi con leggerezza. L'avversario, ancora un'ombra, non muovendosi dalla sua posizione, gesticolava con le mani, lanciando raggi argentei verso Arashi, che rispondeva pronta, con la magia e con la forza.
Ayumi, intanto, stava cercando di uscire dalla cella : il passaggio creato da sua sorella maggiore era troppo stretto per permetterle di passare, nonostante fosse di corporatura esile. Stava perdendo molto sangue da una ferita alla gamba sinistra e e riusciva a stento a reggersi in piedi. L'Oscurità propagatasi da quel mostro, celato nell'ombra, arrivò anche a lei, facendola cadere in ginocchio. Si teneva la testa fra le mani, le tempie le pulsavano. Cercò di non urlare, per non distrarre Arashi mentre combatteva. Non voglio essere ancora un peso per Nee-chan.
Un muso peloso uscì dall'ombra, lasciando vedere un enorme figura non ben definita. Un esperimento forse. Di certo non era umano, anche se parlava.
« Lo so che sono un pesante fardello. Dammeli! », continuò l'essere.
Ma non vi fu risposta. La ragazza approfittò del secondo in cui l'avversario era distratto, lacerandogli un fianco. Seguì un urlo di dolore.
Il contrattacco fu veloce. Ma non abbastanza. Arashi, abbassandosi, schivò il fendente diretto al suo volto, infilzando la creatura nel petto. Questa cadde rumorosamente a terra, sanguinante. La ragazza avrebbe dovuto finirlo e completare  ma il tempo era troppo poco. Sapeva già che quella non era altro che una delle centinaia di guardie che avevano rapito i suoi amici. Doveva andarsene. Si diresse verso la gabbia e, non senza difficoltà, frantumò quel che rimaneva delle sbarre.
« Esci Ayumi, lo prendo io », e così dicendo la sorella maggiore alzò delicatamente il lupo e lo tenne in braccio. Si precipitò verso le scale ma, come vide che la ragazza ferita era in ginocchio vicino alla gabbia, si fermò. Cosa posso fare? Dietro al mio ghiaccio ci sono ancora degli uomini. E sono aumentati. Cosa, cosa faccio?!
« Usalo, stupida! », una voce dentro alla sua mente le disse che era l'unica soluzione. Tornò indietro, prese la mano di Arashi e chiuse gli occhi, per poi riaprirne solamente uno. Il destro, quello verde.
Le due ragazze e l'animale si ritrovarono all'aperto, sotto un cielo azzurro. Intorno a loro c'era solamente la natura. Ayumi era a terra, priva di sensi e il lupo non si era ancora mosso. La ragazza più grande era affaticata, ma cosciente. Vedendo che la situazione era più calma cercò di dedicarsi alle ferite della sorella, invano : cadde a terra, distesa, priva di forze.

«  Mamma? Perchè ho un occhio azzurro e uno verde? E perchè Ayumi non può usare la magia? » chiese la bambina un po' spaventata, guardandosi allo specchio dopo aver provato l'ennesimo vestito.
« Lei ha preso da tuo padre, che è un umano », una strana signora porse alla piccola un altro abito.
« Ma lei così non è forte! Tu proteggi papà, vero? » rispose, mentre si cambiava.
« Certo, ma lui è forte, non ha bisogno di me...Questo ti sta veramente bene! ».
« Domani allora indosserò questo! Mamma, posso difendere io la mia sorellina? », sorrideva.

Era solamente un sogno...
Come aprì gli occhi, una luce quasi accecante l'avvolse. Era distesa in un letto, questa volta veramente comodo e confortevole. Sulla parete vicino a lei c'era una finestra che illuminava meravigliosamente la stanza. Un altro letto era vicino al suo, e lì vi era sua sorella, ricoperte di fasce, ma aveva certamente un aspetto migliore di prima. Cercò di alzarsi per raggiungerla ma come posò i piedi a terra, la testa le iniziò a girare. Rimase immobile, con gli occhi chiusi. Lei non aveva ferite, se non qualche piccolo graffio, ma nulla di grave. Pian piano, mentre la sua mente ritrovava l'equilibrio, ripercorse cosa le era successo. Ricordava perfettamente ogni dettaglio, fino a quando non aveva usato quel maledetto occhio. Poi tutto si offuscava. Alzò una mano, andando a toccare una benda che le copriva la parte destra del viso. Chi può conoscere il mio segreto? E dove mi trovo?. Non fece in tempo a finire di pensare che una voce, quasi l'avesse sentita, rispose :
« Ne è passato di tempo ».
La ragazza aprì gli occhi, incurante del malessere di poco prima.
« Yoru! Sei veramente tu?! ».
« Certamente. Non penso di essere cambiato così tanto ».
« S ono passati così tanti anni...grazie mille di tutto, comunque! », la ragazza sorrise.
« E' il minimo dopo essere sparito senza dirvi nulla ma...cosa ci facevi in quel campo con tua sorella e il lupo? ».
« E ' una lunga storia, ma tu perchè sei qui e come ci hai trovato? ».
« Stavo tornando a casa dal mercato », il moro indicò una borsa ancora piena appoggiata al muro. Mille domande alleggiavano in quella stanza, ma ciò che accadde fece ugualmente calare il silenzio.
Yoru, dopo aver finito la frase, si avvicinò lentamente ad Arashi, fissandola con i suoi occhi chiari. Lei rimase immobile, non sapendo cosa fare. Ma non dovette attendere troppo prima che lui la baciasse, con passione, fino a lasciarla senza fiato.
 
  
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