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Autore: Crystal_M    13/09/2011    1 recensioni
Devo averla. Non posso continuare così…finirò per impazzire…
Questo, quello che Sirius continuava a pensare guardando i campi tanto familiari scorrergli davanti agli occhi, fuori dal finestrino dell'Espresso per Hogwarts.

Parto con il dire che questa è la mia prima Fanfiction, una cosa del tutto nuova per me. I personaggi principali sono Sirius Black e Crystal Kaine (un personaggio nuovo di mia invenzione), accompagnati da Remus Lupin, James Potter, Lily Evans e Severus Piton, tutti ancora adolescenti. La Fanfiction parla soprattutto di amori impossibili, incomprensioni, segreti e amicizie indissolubili.
Spero vi piaccia!
Crystal_M
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 9
Ogni azione porta con se le sue conseguenze



 

Piton quel giorno sarebbe stato dimesso; Sirius lo sapeva, avendo sbirciato tra i documenti di Madama Chips. Finalmente avrebbe potuto parlargli, sperando che la sua pazienza riuscisse a resistere alla voglia irrefrenabile di Cruciarlo.

Da quando il verde-argento aveva deciso di fare la scenata in Sala Grande, la settimana prima, con quella sua vocetta da Mandragola, tutto era cambiato per Sirius. 

Crystal era scappata dalla Sala dopo aver schiantato quel Mocciosus per farlo tacere e James aveva trattenuto l'amico dal correre dietro alla ragazza.

«Per ora nessuno ha capito niente, non metterti più nei casini da solo!» aveva detto.

Ovviamente lui non voleva saperne ragioni, doveva correre da lei...ma proprio in quel momento erano arrivati i professori, con tanto di Madama Chips per portare Piton in infermeria e far calmare il resto del corpo studentesco, ancora confuso per quello che era appena successo. 

Inutile dire il casino creatosi poi nella Sala Comune dei Grifondoro; Roxanne era fuori di sé, aveva iniziato a urlare contro Sirius quanto fosse un traditore, di come l'avesse solo usata per i suoi insulsi doppiogiochetti e di quanto lei fosse stata cretina a rifiutare le offerte degli altri ragazzi - sempre modesta, lei - per un Troll come lui. 

Già nervoso, il ragazzo non aveva potuto non ribattere e i due avevano iniziato una discussione che, se non fosse stato per Lily, James e Lupin, li avrebbe spediti entrambi al San Mungo.

Come se non bastasse, inoltre, quando quella sera era andato a cercare Crystal, un bambinetto Tassorosso del terzo anno aveva ammesso di averla vista aggirarsi per il sesto piano con il suo ragazzo, Thomas Nott. 

Sirius non voleva crederci ovviamente, che gran cavolata, la sua Crystal non sarebbe mai tornata da quello sbruffone...eppure, mentre continuava la sua ricerca, li aveva visti con i suoi stessi occhi: Crystal, avvinghiata a Thomas, mentre entravano nel Bagno dei Prefetti. 

Anche lei lo aveva visto, ne era certo: un'ombra le aveva attraversato gli occhi color ghiaccio, la quale espressione poi era tornata quella strafottente degli anni precedenti, mentre affondava il viso nel collo di Nott.

Fu proprio in quel momento che il suo cuore si sbriciolò in tanti piccoli pezzettini, nel momento in cui vide la ragazza per cui stava iniziando a provare davvero qualcosa di importante, molto più che semplice attrazione fisica, strusciarsi contro un qualcuno che non era lui, sotto il suo naso
.
Se Piton non fosse stato ricoverato, sicuramente lo avrebbe spedito in infermeria Sirius, quanto era incazzato. Non potendosi nemmeno sfogare a colpi di bacchetta, era quindi tornato silenziosamente in dormitorio, aveva preso il Mantello dell'Invisibilità di James e la sua Tornado 11 ed era uscito. 

Avrebbe voluto volare in eterno, lontano da quel luogo...lontano dall'immagine di Crystal e Nott che ancora aveva impressa negli occhi.

Aveva dormito alla Stamberga Strillante, quella notte, e vi aveva passato anche l'intera giornata successiva. 

Purtroppo però, causa lezioni, Domenica sera era stato costretto a tornare a Castello, dove aveva provato a trattenersi dal non mandare al diavolo chiunque gli rivolgesse la parola.

Ovviamente nemmeno aveva dovuto chiedere a James e Lupin di lasciargli i suoi spazi: erano i suoi migliori amici, lo avevano capito da soli. 

Ed ecco che era iniziata la settimana; essendo pronto a sentirsi addosso le occhiate piene d'odio di tutti, si stupì quando invece non fu così - senza contare Roxanne e le sue amiche, ovviamente.
 
Perché mai nessuno si interessava di quella storia? Semplice: c'era uno scoop molto più interessante.

«Quel pezzo di figo di un Nott, Portiere della squadra dei Serpeverde, non è più libero!» continuavano a ricordargli le tante ochette sparse per la scuola. Probabilmente solo Lily era totalmente disinteressata a tutto ciò. Poveretta, poteva anche capirla; la sua migliore amica era appena stata tradita dal migliore amico del suo ragazzo e lei doveva sentirsi le lamentele di entrambi...l'avrebbero fatta Santa. 

Lupus in fabula, mentre Sirius si incamminava verso i sotterranei, incrociò proprio Lily, con affianco Roxanne. Quest'ultima gli lanciò uno sguardo pieno di odio e diede un energico colpo di ricci alla "ho intenzione di far finta che tu non esista", mentre la rossa gli aveva sorriso tristemente, continuando a camminare con l'amica. 

Arrivato davanti all'Ingresso della Sala Comune delle Serpi, si appoggiò alla parete li di fronte, aspettando che Piton si decidesse a mettere piede fuori di li e sperando con tutto il suo cuore di non incrociare la ormai famosa coppietta.



 

*




«Ora può andare, signor Piton. E veda che non ricapiti più una cosa del genere, auto schiantarsi solo per trasformare l'acqua in Burrobirra...oh, Circe!» borbottò Madama Chips, come sempre scrivendo convulsamente sul suo blocchetto medico. 

Esatto. Lui, lo stronzo che aveva fatto luce, anche se molto vagamente, sul passato di Crystal Kaine, alla fine l'aveva difesa, mentendo sulla ragione del suo malessere. 

«Volevo un po' di Burrobirra» aveva spiegato a Dippet, mentre lo interrogava in infermeria. «Ma ho sbagliato a pronunciare l'incantesimo e sono stato schiantato via. Potrebbe solo farlo rimanere un segreto? Non vorrei che i miei compagni avessero un altro motivo con cui prendersi gioco di me» 

Farsi passare per la povera vittima dei compagni bulletti lo aveva sempre aiutato. Non che fosse un bravo attore; ma tutti i professori gli credevano. Persino quella bisbetica della McGranitt - essendo così giovane non dovrebbe anche essere più comprensiva? - non indagava più di tanto quando usava quella scusa.

Dopo essere stato dimesso, si trascinò lentamente fino alla sala comune, dove si lasciò cadere su uno dei tre divanetti verdi posizionati a lato della stanza. 

Finalmente fuori da quel cimitero.

Durante quella settimana non aveva ricevuto nemmeno una visita. Non che si aspettasse che qualcuno si preoccupasse per lui, affatto - anche se era sicuro di aver intravisto i capelli rosso scuro di Lily, all'ingresso dell'infermeria.
La cosa che però l'aveva stupito di più era il fatto che né Crystal né quantomeno Black si fossero fatti vivi per torturarlo ancora di più; nessuno che fosse venuto ad insultarlo o a chiedergli più spiegazioni riguardo quanto stava insinuando quella mattina o come facesse a sapere tutte quelle cose o perché la ragazza non fosse stata espulsa. Non vedeva anima viva da sette lunghi e interminabili giorni. 

Ora però, li, nella sua Sala Comune, capì che non era il luogo a fare la differenza, bensì era lui. Pur essendo nel covo delle Serpi, con studenti che andavano e venivano, si sentiva completamente solo. 

Mentre faceva questi pensieri profondi, Crystal decise di fare il suo ingresso.
Il viso di Piton venne attraversato da diverse espressioni: prima fra tutte paura che lei potesse attaccarlo di nuovo; poi colpevolezza - che durò davvero molto poco - per quello che aveva fatto; e infine soddisfazione, per la consapevolezza di essersi preso la sua rivincita per le bugie e per il tradimento subito - esatto, stare con Black veniva considerato come tradimento personale dal giovane Serpeverde. 

La sua bocca stava quindi per distorcerglisi in un ghigno di gloria, quando mise a fuoco quello che stava vedendo: Crystal, invece che derisa e rifiutata da tutti i suoi compagni, era circondata da ragazzette urlanti. 

«Per Morgana, ti supplico Crys! Raccontami ancora quanto era sexy Thomas quando ti ha riconquistato!» strillò una di loro.

Quasi lo facesse apposta, ecco apparire il Portiere, che in quel momento stava entrando in sala comune, in tutto il suo fascino.
Passandosi una mano tra i capelli - e automaticamente causando un coretto di «Aaaah...!» da parte delle sue fans - si diresse direttamente dalla bionda, stringendola a se e baciandola appassionatamente. 

Piton, il quale osservava la scena, rimase allibito. Da quando quei due stavano di nuovo insieme?! Non si erano lasciati l'anno prima?! 

Quasi si sentisse osservata - o, almeno, più del solito - la bionda incrociò il suo sguardo.

Piton si sentì trafitto da una tale ondata di odio e di rammarico che quasi si chiese se Crystal non avesse imparato a fare incantesimi non verbalmente. Poi, cosa che lo sconvolse ancora di più, lei distolse lo sguardo, come se, in quel momento, su quel divanetto, non ci fosse stato proprio nessuno. 

«Ragazze, con calma! Non vorrete mica consumarmi con gli occhi il mio bel ragazzo, non è vero?» disse Crystal, rivolta al gruppetto li intorno. «Domani c'è la partita contro i Grifondoro» continuò, storcendo il naso mentre pronunciava l'ultima parola, «deve essere in piena forma!» 

«Oh, piccola, non hai mai avuto più ragione...andiamo ad allenarci di sopra?» chiese Nott malizioso, passando con un sorriso il braccio attorno alla vita della ragazza. Lei, per tutta risposta, fece un risolino e se lo tirò dietro, allontanandosi da li.

Ok, ho proprio bisogno di una passeggiata, sentenziò Piton, rimasto senza parole. 

Poi, uscendo dalla sala comune, capì che forse avrebbe preferito vedere quei due strusciarsi piuttosto di quello che lo aspettava.

«Alleluja, pensavo saresti rimasto rintanato li dentro per sempre» disse Black, staccandosi dalla parere del sotterraneo. «Noi due dobbiamo parlare.»



 

*




Alla vista di Piton, la mente le andò dritta a quella mattina di sette giorni prima, a quello che aveva provato. Quasi stava per cedere di nuovo al dolore, quando la Serpe che c'era in lei si fece sentire più forte che mai; no, non gliel'avrebbe data vinta. 

Così, usando come scusa le voglie del suo ragazzo, era andata via di lì, lontana dalla vista di quell'essere.
Fortunatamente, sapeva nascondere bene le emozioni, quando voleva; nessuno, in quella sala comune ora tanto affollata, aveva sentito il suo cuore sbriciolarsi ancora di più, né Tom, in quel momento troppo preso a sfilare la camicetta, si era accorto della lacrima silenziosa che le aveva rigato il viso.



 

*

 

«Dimmi, perché diamine l'hai fatto?!» chiese Sirius.

Piton lo osservò per un po', prima di rispondere. 

«Vuoi che ti elenchi tutti i motivi che avevo per farti un torto? Potrei riempire un Pensatoio intero con i ricordi di escremento di Ippogrifo che ho grazie a voi tre, sporchi sch- »

«Vacci piano con le parole, Mocciosus. Non ti conviene farmi perdere la pazienza, la quale ha già raggiunto il limite»

Dopo averlo aspettato una buona mezz'ora davanti al covo delle Serpi, finalmente quel gellato aveva deciso di uscire di lì. Aveva visto terrore nei suoi occhi non appena aveva parlato, cosa che, sinceramente, gli aveva dato alquanta soddisfazione. 

Gli conviene avere paura, 'sto stronzo.

Poi, dopo le poche battute che si erano scmbiati, lo aveva trascinato con la forza fino al parco, esattamente affianco al Platano Picchiatore.
I motivi della scelta di quel luogo erano quattro, molto semplici: primo, non voleva farsi vedere in giro con quell'essere schifoso; secondo, se gli avesse fatto perdere la pazienza nessuno avrebbe visto i lampi di luce colorati; terzo, Lupin e James erano esattamente dietro il grosso albero, pronti ad intervenire se fosse servito; e quarto...beh, in caso ci fosse scappato il morto, lo avrebbe potuto nascondere alla Stamberga Strillante. 

Quest'ultimo pensiero, assai inquietante, lo fece sorridere sadicamente.
 
Perché quel Serpeverde scatenava in lui una tale vena omicida?
 

Comunque, Piton lo aveva preceduto senza fiatare - anche perché, con una bacchetta puntata contro la schiena, aveva avuto il buonsenso di tenere la boccaccia chiusa. 

Ed ora, eccoli li, Sirius Black che provava ad avere una conversazione civile con Severus Mocciosus Piton; sarebbe stata una giornata da ricordare.

«Non i motivi contro di me, brutto pezzo di Troll. I motivi che avevi per fare tutto questo a Crystal» 

Al pronunciare quel nome, il suo cuore ebbe un tonfo. Era più forte di lui, non poteva ancora credere di averla persa. 

Piton tacque. Non si sarebbe mai aspettato una domanda così diretta, e Sirius lo sapeva. Dopo qualche secondo, però, un ghigno gli distorse il viso.

Che diamine aveva da ridere?!

«Oh, ma guarda che tenero...ora la chiami per nome? Beh, d'altronde, tra feccia ci si intende...»

Quell'essere schifoso...gli stava facendo davvero perdere la pazienza...

«Ti conviene tacere, Mocciosus...»

«Perché, altrimen- » provò a chiedere allora lui in tono di sfida, senza però riuscire nemmeno a finire la frase.

«Pietrificus totalus!» lo interruppe Sirius, che aveva già la bacchetta in mano, rapidissimo. A Difesa contro le Arti Oscure e Incantesimi prendeva tutte O mica per nulla. 

La Serpe si bloccò all'istante, la bocca socchiusa e il Grifondoro si avvicinò a lui, osservandolo da molto, molto vicino.

«Per Merlino, Mocciosus, da vicino se ancora più brutto di quanto immaginassi» cominciò. 

Poi, fissando i suoi occhi scurissimi in quelli della sua vittima, continuò: «Io, comunque, ti aveva fatto una domanda. E sai qual'è la risposta? Beh, te la dico io, visto che hai temporaneamente perso la capacità fisica di parlare. Nulla! NIENTE-DI-NIENTE. Non ti rendi conto che quella ragazza era l'unica che riuscisse a sopportarti? O, almeno, a sapere che esisti? Sei già riuscito a buttare via - e per fortuna, aggiungerei - l'amicizia che avevi con quel pezzo di pane di Lily. Sarà anche impertinente a volte, spesso, ma è una delle ragazze migliori che io conosca.» 

Al nome della rossa, gli occhi di Piton vennero attraversati da quel che sembrava dolore allo stato puro. Sirius capì di averlo colpito nel vivo.

«Hey, Felpato, non starai mica pensando di rubarmi la ragazza, vero?!»

Sicuramente se Piton avesse potuto muoversi, sarebbe sobbalzato. Essendo però Pietrificato, l'unica cosa che fece fu spalancare gli occhi e muoverli convulsamente a destra e a sinistra, confuso.

«Per Godric, Ramoso, hai capito benissimo quello che volevo dire! Ed esci da li sotto, ormai non può più torcermi nemmeno un capello» disse Sirius, sorridend. Al che, dal nulla, James apparve affianco a lui. 

«Per tutti i Campioni di Quidditch, hai proprio ragione!» esclamò quest'ultimo. Sirius lo guardò perplesso. 

«Mocciosus, da più vicino, orribile...?» gli rispose allora James, come se la cosa fosse ovvia.

Sirius alzò gli occhi al cielo. 

«Voi due, invece di parlare di idiozie, perché non pensate a come fargliela pagare per bene? Alla malandrina» disse Lupin, appena uscito da sotto il mantello, strizzando l'occhio agli altri due.

Nel frattempo, Piton continuava a osservare la scena, Potter a pochi centimetri dal suo naso.

«Cos'è, Lunastorta, finalmente inizi a riprenderti? Così ti vogliamo!» esclamò James, dandogli una pacca sulla schiena. Poi, con un sorrisetto, iniziò a camminare avanti e indietro osservando la loro Vittima d'Onore - uno dei tanti soprannomi dati alla Serpe -, con fare pensieroso. 

«Oh, Ramoso, andiamo, smettila di fare tante scene e fagli bere quella roba!» esclamò Sirius. 

L'altro ragazzo, con gesto teatrale, appoggiò il dorso della mano alla fronte, buttando indietro la testa. 

«E quello cosa dovrebbe essere?» 

«E' il gesto per esprimere offesa! Of-fe-sa. Per Godric, quanto siete noiosi. Comunque, eccola qui!» disse, con un sorriso a trecentonovantaquattro denti, tirando fuori una boccetta dalla tasca del giaccone. 

Piton sgranò gli occhi. 

«Ma non fare così, Mocciosus...non è niente di così grave...Felpato, a te l'onore»

Sirius afferrò la boccetta, con un ghigno stampato sulla faccia. 

«Oh si...sai, Severus - iniziò, pronunciando il vero nome del giovane con sarcasmo - dovresti pensarci due volte prima di metterti contro di noi...pensavo che dopo cinque anni lo avessi capito...ma ora bevi!» sussurrò, svuotandogli il contenuto della piccola boccetta in bocca. 

I tre amici erano di fronte a lui, con le mani sui fianchi, ad osservarlo divertiti mentre mandava giù quell'intruglio schifoso che Lupin aveva preparato poco prima. A qualcosa il suo stare ore e ore in biblioteca a quanto pare era servito, stava diventando un secchione in tutte le materie.

Sirius, il più vicino, arrivò con il naso a pochi centimetri da Piton, per poi sussurrare minaccioso: «Se provi anche solo a sfiorare Crystal, quella si che sarà la tua fine. E la mia vendetta non sarà così divertente...» 

Poi, una volta tornato dai suoi amici, sorrise. 

«Beh, che ne dite, lo liberiamo?» 

Gli altri due si scambiarono sguardi impietositi. 

«Va bene, va bene...» disse allora Sirius, tirando fuori la bacchetta e puntandola contro il Serpeverde.

«Finite incant- » iniziò a pronunciare, ma poi s'interruppe. 

«Anzi, sapete una cosa? Oggi mi sento ancora più generoso» disse e, all'occhiata confusa degli altri due malandrini, aggiunse: «Ora che la nostra cara, piccola bisciolina ha deliberatamente infamato l'unica ragazza a cui importasse di lui, sarà ovviamente voglioso di trovare una sostituta!»

Gli altri due, continuando a non capire, si scambiarono uno sguardo se possibile più confuso del precedente. 

«Oh, per Merlino! Non lo libererò affatto; lo lascerò qui, in balia della neve, ad aspettare che qualche buonanima noti la sua assenza» spiegò, soddisfatto.
 
Gli altri due scoppiarono a ridere. 

«Oh, ma stai tranquillo, Mocciosus...controlleremo noi chi si aggira qui attorno...» disse allora James facendo l'occhiolino agli amici e indicando la Mappa del Malandrino, la quale mezza usciva dalla tasca dei suoi pantaloni. 

«Se nessuno si accorgesse della tua assenza...beh, ti libereremo noi domani pomeriggio. Non devi assolutamente perderti la partita di Quidditch. Se ne vedranno delle belle!» aggiunse Sirius, facendo scoppiare a ridere gli altri due. 

«Allora, andiamo? Non ho intenzione di bere i rimasugli di succo di zucca, oggi a cena...si sta facendo tardi!» 

«Rem ha perfettamente ragione. Beh, Mocciosus, ci si vede domani allo Stadio!» disse Sirius, voltando le spalle al rivale, e coprendosi con il Mantello dell'Invisibilità. 

Piton, nel frattempo, fissava con gli occhi sgranati quelle impronte che andavano formandosi sulla neve che copriva il parco, l'aria piena delle risate dei tre Grifondoro.


 

*

 

 

«Allora, Rox ce l'ha ancora con me?» chiese Sirius a Lily, una volta avvicinatosi al tavolo dei Grifondoro, per la cena. 

La domanda gli era probabilmente sorta naturale poiché, non appena il ragazzo aveva oltrepassato il portone d'ingresso, Roxanne aveva smesso di parlare e si era alzata, facendole cenno di seguirla. Lei allora aveva semplicemente scosso la testa, al che la riccia era andata via, dirigendosi verso un gruppetto di ragazzi dell'ultimo anno, borbottando qualcosa. 

E' mia amica…ma James è pur sempre il mio ragazzo. Non può pretendere che non lo veda mai solo per sentirla lamentarsi.

«Che occhio.» rispose poi. «Certo che comunque anche tu, uscire con quella Serpeverde senza dirle niente…»

«Oh, non iniziare pure tu! Mi sono già subito abbastanza ramanzine dalla tua ragazza!» rispose lui, riferendosi a James.

Quest'ultimo, seguito da Remus e dalle solite quattro o cinque ragazze sbavanti, si sedette al fianco della rossa, stampandole un sonoro bacio sulla bocca. 

«Bellezza.» la salutò, al che il fan club che l'aveva pedinato fino a questo momento si dileguò infastidito.

Lily sorrise compiaciuta e il ragazzo la guardò confusa. Sarà stato anche un eccellente Cercatore e un bravo studente, ma le donne non le avrebbe mai capite e lei lo sapeva. 

«E tu, Sirius, smettila di dire cagate e passami un pezzo di pollo.» 

«Ma certo!» esclamò improvvisamente Lupin, scattando in piedi. 

Gli altri lo fissarono senza capire e, non dando loro nemmeno il tempo di fare una domanda, scappò via con un rapido «Ci vediamo in Sala Comune!», seguito subito da un «Auch! Oh, Merlino, scusami tanto stai bene? Come ho fatto a non pensarci prima! Ma certo, certo…» pronunciato dopo essere andato addosso ad una ragazza dai capelli corti e blu.

Annuendo semplicemente per dar segno di stare bene, la Corvonero si era alzata da terra e si era diretta verso il suo tavolo, in una zona piuttosto solitaria.

Che tipo. Dovrei andare a parlarle, si vede lontano miglia che ha una cotta per Rem. pensò Lily con un sorriso, quando notò che i capelli della ragazza erano diventati di un rosso che ricordava molto uno dei tre bollini dei sepamori…semofari….semafori! babbani.

«Oh, Lunastorta, Lunastorta, quando mai riusciremo a capirti...Sirius, dobbiamo assolutamente scoprire che diamine sta tramando. Ma a proposito di trame! Piccola, non puoi nemmeno immaginare lo scherzo che abbiamo preparato a quell'idiota di un Mocciosus…» iniziò James, al che la ragazza alzò gli occhi al cielo.

Cos'altro avevano combinato a quel povero ragazzo? Poi, come svegliandosi, pensò: 

Altro che povero ragazzo. Con la sua boccaccia e la cacca di Ippogrifo che si ritrova in testa ha fatto uscire di senno la mia amica e Sirius ha pure dovuto smettere di vedere la Serpeverde. E, come se non bastasse, con me si sta comportando davvero da bambino. Sai una cosa, coscienza? Non vedo l'ora di ascoltare lo scherzo che quel genio del mio ragazzo e i suoi amici gli hanno organizzato. 

Così, convinta da quel pensiero, iniziò ad ascoltare interessata il ragazzo dai capelli disordinati che gli aveva rubato il cuore e non poté fare a meno di sorridere.



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Eccoci qui!

Ne approfitto per ringraziare, anche se so di andare contro le sue volontà facendolo :P, Morgan_Snape, che recensisce sempre questa storia e mi da consigli più che utili.
Ovviamente grazie anche a tutti gli altri recensori, vi risponderò il più presto possibile!

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e...beh, fatemi sapere che ne pensate! :)

A presto!

C.

  
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