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Autore: Jehanne    14/09/2011    3 recensioni
Tutto quello che la giovane Elis desiderava era un'avventura. Voleva solo esplorare la regione di Johto e diventare un'allenatrice. Ma, come molti sapranno, bisogna sempre stare attenti a ciò che si desidera, perché quando l'universo decide di accontentarci il risultato potrebbe non essere quello che si immaginava. Il mondo dei Pokémon sa essere crudele con un'allenatrice alle prime armi con il dono di attirare guai, fortuna (o sfortuna?) che non sarà sola, oh no, la compagnia non le mancherà di certo nel suo viaggio verso la lega. La domanda è: ci arriverà tutta intera?
[“Se hai ancora la mappa possiamo cercare un sentiero”
“Certo che ce l'ho ancora” Rispose acidello Silver, estraendo un foglietto spiegazzato dalla tasca “Ma ovviamente non siamo vicini a nessuna strada”
“Giusto, scusami. La prossima volta che vengo aggredita da un Pokémon gli chiederò se può gentilmente scaraventarmi sul percorso principale, chissà perché non ci ho pensato” ]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Nuovo personaggio, Silver
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Note: Questo capitolo non è comico, anzi è piuttosto cupo.


Cap 10                                 Team Rocket                         Silver's pov


Azalina, tizi in divisa nera che non tardai a riconoscere si aggiravano per la città.
“Silver! Ti stavamo aspettando” un uomo dai capelli azzurri camminava verso di me con un falso sorriso stampato in faccia.
Mi irrigidii istintivamente, tentai di ignorarlo sperando che mi lasciasse in pace.
“Che fai scappi ?” L’uomo rise pungente, sentii la rabbia salire fino a soffocarmi, strinsi i pugni.
“Vi ho detto mille volte che non voglio avere niente a che fare con voi”
Milas sorrise di nuovo, quanto odiavo quel suo brutto muso;
“Non mi importa quello che pensi ragazzino, so benissimo che ci disprezzi ma sappi che una volta che il Team Rocket avrà conquistato Johto il grande Giovanni prenderà il controllo assoluto della regione, tu verrai con noi con le buone o con le cattive”
Odiavo quel tizio, odiavo il team Rocket e chiunque avesse a che fare con quell’organizzazione di criminali.
“Mi fate schifo” sibilai fra i denti, il generale Milas tornò a guardarmi mostrando i denti
“Che cosa hai detto?”
Ripresi fiato “Ho detto che mi fate schifo, non verrò mai con voi, se speri di vedermi con una di quelle divise a fare servetto del capo ti sbagli di grosso Milas!” Le parole uscirono dalla mia bocca cariche di odio.
Il generale del team Rocket ruggì e mi afferrò per il colletto della felpa, mi trascinò per qualche metro fino a che non sbattei la schiena contro il tronco di un albero.
Urlai per il dolore, Milas rideva cattivo ma sembrava non avere nessuna intenzione di lasciarmi; mi dimenai cercando di scappare ma l’unica cosa che ottenni fu una stretta ancora più forte attorno al mio collo. Non riuscivo a respirare, mi mancava il fiato, sentivo le gambe che stavano per cedere mentre Milas sembrava volermi strangolare “Mi piacerebbe vederti cadere nel pozzo Slowpoke, ma purtroppo non posso farlo” mi lasciò andare “Il grande Giovanni non approverebbe” mi voltò le spalle; caddi a terra, l’aria tornò a riempirmi i polmoni tossii e mi massaggiai la gola che adesso mi faceva un male terribile.
“Sei uno stronzo!” la mia voce era distorta e strozzata, tossii di nuovo “Ti odio”
L’uomo mi lanciò uno sguardo assassino “Sì sì” ragionò “Tu finisci dritto nel pozzo Slowpoke” mi prese per i capelli costringendomi ad alzarmi; strillai qualche insulto cercando di liberarmi.
 Milas mi mollò una gomitata nello stomaco per farmi stare zitto mentre mi trascinava giù per una pericolante scaletta all’interno del pozzo.
Mi legò le mani dietro la schiena per assicurarmi che non fuggissi “Verrò a liberarti quando avrai imparato a rispettare il grande Team Rocket” sussurrò.
“Mi fai schifo”  quello rise di gusto e prese una delle sue pokeball dalla cintura facendo uscire un Koffing.
“Buonanotte tesoro; Koffing, sai cosa fare” il Pokemon mi si avvicinò avvolgendomi in una nuvola di gas puzzolenti.
La mia vista si fece sfocata, riuscivo a vedere solo il ghigno sulla faccia del generale Milas;  le mie gambe erano deboli e stanche, non mi reggevo più in piedi, crollai sulla pietra bagnata del pavimento.
Prima di svenire giurai a me stesso che quel verme me l’avrebbe pagata cara.

 
                                                               

Cosa avevo fatto  per meritarmi tutto questo?
La mia unica colpa era quella di essere il figlio di Giovanni, capo e fondatore del team Rocket… non lo avevo scelto io, i figli non si scelgono i genitori. Odiavo quell’uomo, mi vergognavo di essere imparentato con quel bastardo.
Non lo avrei mai perdonato per quello che mi aveva fatto passare.
Mi aveva rovinato l’infanzia con le sue manie di grandezza, le sue assurde ambizioni, diceva che la sua organizzazione avrebbe conquistato non solo la regione di Kanto ma tutto il mondo dei Pokemon invece poi si era ritrovato sconfitto da un ragazzino di appena 15 anni.
Era solo un perdente e questo mi rendeva  il figlio di un perdente.
Quanto lo odiavo, era colpa sua se mi trovavo sul fondo di un pozzo era colpa sua se avevo vissuto gli ultimi 4 anni da solo rubando per avere qualcosa da mangiare, perché in fondo ero un ladro anche se mi ostinavo a negarlo a me stesso non ero poi così diverso da mio padre, il mio primo Pokemon: Totodile lo avevo rubato nel laboratorio di Elm.
 
Ma i miei guai non erano solo gli scagnozzi del team Rocket che mi perseguitavano, adesso avevo un rivale, anzi una rivale: un fastidiosa mocciosa che avevo incontrato a Borgofoglianova mentre spiavo Elm dalla finestra del laboratorio.
Ci eravamo sfidati sul percorso 29, anzi io l’avevo sfidata, io e il mio stupido orgoglio, se fossi stato zitto e fermo senza lasciarmi irritare dalle parole della ragazzina avrei evitato molti problemi: non l’avrei sconfitta quindi non mi avrebbe tirato un pugno, non avrebbe mai saputo il mio nome e non mi avrebbe voluto una rivincita quindi se ci fossimo rincontrati non avremmo combattuto.
Che vita complicata…
 
Non me lo meritavo...

Stavo lentamente riprendendo conoscenza, iniziavo a sentire dolore dappertutto; avrei preferito rimanere privo di sensi ancora per un po’. 





Angolo Autrice
Questo capitolo manca di comicità, ma non potevo fare altrimenti... la vita del povero Silver mi sembra piuttosto triste.
Ok... adesso mi vengono in mente alcune domande:
- Il rating (o come si scrive) giallo va bene?  è troppo basso? Troppo alto?
- Dato che è la prima volta che racconto la vicenda dal punto di vista di Silver, è andata bene? dovrei scrivere altri Silver's Pov
o faccio scifo ed è meglio se mi concentro solo su Elis?
Fatemelo sapere con un commentino. Grazie.
  
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