Un
giorno, per caso…di
Dolcemaia
Disclaimer:
Ogni riferimento a
fatti, luoghi e persone è puramente casuale, fatta eccezione per Orlando Bloom,
da cui ho preso in prestito solo il personaggio.
Nota
dell’autore:
Se
fossi stata capace di scrivere una songfic l’avrei fatto, perché la canzone
che vi ho < consigliato > si adatta perfettamente al tono che volevo dare
a questo capitolo ed anche le parole sono bellissime, il desiderio di inserirle
nel testo è stato davvero forte, ma so già che avrei combinato un mezzo
papocchio, decisamente scadente, quindi mi sono limitata e ne ho preso solo il
titolo, però se vi capita ascoltatela perché , almeno a me, piace tanto!! ( La
canzone, non Tiziano Ferro, sia chiaro!! ^_^).
Ringrazio
di cuore Lilly, Lili e Mandy… I’ happy!! ^______^
Tiziano
Ferro – Non me lo so spiegare
Capitolo 12 : Non me lo so spiegare
Ferma,
bloccata, direi quasi congelata, visto che ad ogni modo i miei muscoli sono tesi
come poche volte mi è successo nella mia vita. Stringo i pugni talmente forte,
da sentire bene il dolore delle unghie nel palmo della mano.
Irritazione,
rabbia, odio..
Non
so nemmeno io cosa provo, mi sento solo svuotata… svuotata di tutto. Arrivata
a questo punto cosa c’è rimasto più nella mia vita, cosa? Lo vorrei sapere
perché non mi è chiaro… No, non mi è affatto chiaro perché il destino si
sia accanito contro di me, cos’è non sono abbastanza brava, bella o altro??
Non voglio recriminare, voglio solo sapere il perché non mi pare alla fine una
richiesta così assurda, non c’è bisogno di smuovere mari e monti, voglio
solo e semplicemente un perché…
Perché
la vita fa schifo, perché è finita l’era delle favole in cui ti dicevano che
se facevi la brava, avresti avuto quello che tanto desideravi, perché devo
essere così pateticamente umana, da sentire questo buco nello stomaco, che mi
fa male, mi fa talmente male che paradossalmente non riesco a sentire più
nulla, se non il vuoto…. Un bel vuoto in cui cadere senza fine…. Ecco la prospettiva migliore, no?
Sono
un ‘orgogliosa del cavolo, un’orgogliosa di dimensioni talmente spropositate
che per un attimo, anzi diciamo più di un attimo, avevo davvero creduto di
essere speciale, qualcuno che vale la pena di < vivere > , qualcuno che
sarebbe stato capace di raggiungere i propri sogni… Strano, ero convinta,
assurdamente convinta, che tutto ciò che volessi fosse lì, talmente vicino da
averne la vista abbagliata, non dovevo che allungare la mano e scegliere la vita
che volevo, eppure eccomi di nuovo per terra… Continuo a cadere da quella
maledetta nuvoletta rosa, ogni volta che mi sembra di aver raggiunto la stabilità,
ecco lì che ruzzolo giù come una valanga di neve, e fa male… tanto male…
troppo male…. Talmente tanto da togliermi la voglia di riprovarci ancora…
troppe volte è successo… troppe ed evidentemente è ora che smetta di
provarci perché non è posto per me… Ma è difficile lo stesso…
Rassegnarsi
a non avere ciò che si vuole, che si desidera con ogni fibra del proprio corpo,
è ancora peggio di non combattere per averla, eppure le sconfitte ogni volta
sono più devastanti e di me non è rimasto più niente… nulla per cui valga
la pena rialzarsi ancora e leccare le proprie ferite….
Meg
è dietro di me e mi poggia la mano sulla spalla, lei lo sapeva, l’ho intuito
quando ci siamo avvicinate alla bacheca dove erano esposti gli esiti e non si è
voluta avvicinare… Classico, è venuta a consolare l’amica psicolabile e
vulnerabile perché lo pseudo-ragazzo, che poi non era nemmeno quello, l’ha
mollata, senza un perché o un per come e con un numerino idiota si è vista sgretolarsi
il terreno sotto i piedi… E poi dicono che la vita non fa schifo. Mi guarda,
probabilmente vuole che le dica qualcosa, ma cosa?
Non
ho parole… Non ho proprio parole, non mi sento a pezzi, non sento niente, o
forse voglio illudermi che sia così, perché al posto del < solito >
pianto liberatorio, questa volta mi sta venendo una gran voglia di mandare tutto
a quel paese, e prendere a calci e pugni qualcosa o qualcuno…. Inoltre essere
circondata da tutte le belle, si fa per dire, arpie, senza un grammo di cervello
che magicamente hanno preso voti stratosferici
e che non sono capaci nemmeno di fare una < O > con l’ausilio del
bicchiere, non è edificante… non lo è affatto...
Via,
devo scappare, non ci voglio più stare in questo posto schifoso, con queste
persone che non valgono un centesimo… non voglio vedere, sentire o parlare con
nessuno….
Senza
nemmeno rivolgerle una parola, mi giro imbucandomi, in tutto quel caos, in un
corridoio terminante con una scalinata. Meg prova a fermarmi, ma deve capire che
ho bisogno di stare un po’ per i fatti miei, ho bisogno di capire, di
metabolizzare questo schifo di sensazioni che sto provando, senza dovermi
appoggiare a nessuno.
Sono
troppo poco poetica e stupida per potermi rifugiare in un altro posto che non
sia la mia stanza, in un lampo entro in casa, e mia madre capisce al solo
sentire sbattere forte la porta, e poco dopo il rumore della serranda che cade
giù imperturbabile come fosse una ghigliottina. In tutta quella fretta di
chiudere il mondo fuori, inciampo nel filo del telefono che si fa un volo
assurdo, finendo per terra in mille pezzi e con il cavo tranciato a metà…..
Riprendo le varie parti dal pavimento e le guardo un attimo…ci ero
affezionata, aveva la stella sopra che s’illuminava quando squillava….ed ora
si è rotto…
È
la vita, cose simili capitano, sembra essere la morale di questa giornata da
annoverare come una delle peggiori della mia vita….. Con una violenza inaudita
li scaravento tutti contro il muro…
In
fondo potrebbe essere la metafora della mia vita, uno fa sempre il suo dovere,
ogni volta che gli è richiesto obbedisce ad ogni comando, facendo anche più
del dovuto a volte, poi in un attimo, una stupida distrazione, in un soffio,
finisce tutto, si rompe qualcosa che non può essere più aggiustato, e ti rendi
conto di non avere più scopo nella vita, ti senti inutile…
Fortunatamente
si tratta di plastica leggera e mia madre non si accorge dell’impatto contro
il muro… Non so nemmeno io perché l’ho fatto... non è comunque cambiato
niente, non mi sento affatto meglio… Sto perdendo il controllo, sto diventando
totalmente irrazionale, ma possibile che non me ne vada giusta una?? Non dico
tanto….Tutto assieme, tutto assieme, e devo affrontare tutto questo da sola,
da sola, perché ho deciso di far entrare nel mio mondo solo una persona, che
ora non è qui, e non ci tornerà più…. Faccio avanti e indietro, passandomi
nervosamente le mani tra i capelli…. Stupida, stupida, stupida stupida…. Ho
altro modo per definirmi??
Sono
talmente arrabbiata che non riesco nemmeno a piangere… proprio io, miss
lacrima pronta che ha gli occhi riarsi come la sabbia del deserto, eppure è la
cosa che più vorrei fare… vorrei che comparisse di nuovo quel luccichio sui
miei occhi, che ho tanto odiato, che ho tanto disprezzato come segno di troppa
vulnerabilità e che ora mi sembra l’unico modo, per riuscire a dare sfogo a
quello che sento… però non ci riesco… Non ci riesco… Non ci riesco…..
Mi
accovaccio per terra poggiando la schiena contro il letto, e stringendomi le
ginocchia, mettendovi sopra la fronte…
Io
non riesco a darmi una spiegazione.. Se credessi agli oroscopi, direi che i
pianeti mi si sono rivoltati tutti contro, non c’è altra spiegazione!! Ho
perso lui.. Perso… < L’ho mai avuto? > Forse questa è la domanda più
appropriata, però non sono visionaria, non ho visto cose che non c’erano, lui
era qui, era con me, è sempre stato con me ed adesso… Non lo so più….. Sarà
stata una breve parentesi della mia vita?? Non lo so, credo solo che se non
fosse sparito così, se mi avesse detto mezza parola sarebbe stato tutto
diverso, ci avrei provato ancora, ed ancora, ed ancora a sfondare quel muro che
hanno deciso di mettere tra me e i miei sogni…. Ma probabilmente lui è
rimasto dall’altra parte….. Assieme alle cose più belle che credevo di
avere…. Io non so perché reagisco così, non è crollato il mondo, ma io sì,
ed il pensiero che senza di me tutto continua a girare come se nulla fosse, come
se la mia presenza fosse del tutto ininfluente mi fa impazzire…. Non posso
avere tanto bisogno di lui, quando probabilmente lui mi ha già dimenticata, se
mai ha pensato a me come qualcosa di più della < bamboletta della settimana
>!!
Sto
diventando fredda e cinica, ma mi fa male la testa a furia di pensarci… Ho
dato buca ad un esame che per me era troppo importante, per cui avevo studiato
da morire, per cui avevo dato notti e giorni della mia vita, perché dovevo
dimostrare che io ero più forte di tutto e tutti, che potevo farcela, perché
non sono come gli altri, perché mi sentivo davvero invincibile, però sono
stata abbattuta al primo colpo… che fine ingrata, eh? Un sorrisino ironico,
compare sul mio viso….
Davvero
una gran bella fine, mi sono fatta di nuovo fregare dai miei mostri, eppure ciò
che più mi fa stare male è lui!! Cazzo, l’esame lo rifaccio tra tre giorni,
ma lui… E’ andato… via… e non tornerà, lo so… Non ha mantenuto la
promessa e questo non può significare altro….
Eppure
non può essere stato tutto finto, non può, non posso crederci!! Quel giorno a
casa dei suoi, tutte le volte che facevamo quelle cose sceme, quando è andato
via…Non può essere stato tutta un’illusione!! Io li ricordo i suoi occhi
mentre se ne andava e non mentivano, non potevano, me ne sarei accorta, erano
sinceri, però, lui non c’è…. Quando ne ho più bisogno….. non c’è……
Mi
fa male la schiena… Da quanto tempo sono qui… Alzo la testa dalle ginocchia,
che ho ancora strette al petto e guardo la sveglia sul comodino…. Sono passate
tre ore…. Ormai non mi accorgo nemmeno del tempo che passa….. Potevano
essere dieci minuti come dieci ore, avrebbe fatto lo stesso…. Non so nemmeno
se i mie hanno pranzato, probabilmente mia madre sarà anche passata a
controllare che non abbia fatto qualcosa di poco raccomandabile, senza che me ne
sia accorta, ma non sarei capace nemmeno di arrivare a tanto…. Non credo
sarebbe tanto contenta di sapere che il mio stato attuale non è stato causato
dall’esame… quello è stato solo l’atto finale che ha scoperchiato il vaso
di Pandora, peccato che gli spiriti maligni sono rimasti tutti qui, ad
aleggiarmi dentro senza che io riesca e abbia la forza di cacciarli via….
Mi
rialzo molto lentamente e m’infilo il pigiama.. E’ una crisi di nervi in
piena regola, non è che perdo la bussola in questo modo ogni volta che un esame
non mi va bene, o il mondo non gira nella direzione che preferisco, è solo
l’accumulo di troppe cose, troppe…. E pensare che basterebbe una lacrima..
anche una piccola piccola e mi sentirei meno devastata….
Recupero
un elastico dal piumino bianco che ho buttato sul letto e comincio a
raccogliermi i capelli, e già che ci sono lo rimetto nell’armadio, quando
comincio a sentire una vaga canzoncina metallica, la suoneria del cellulare…
Pensavo di averlo spento, e comunque non ho voglia di parlare con nessuno,
soprattutto ora, tanto sarà Meg o, peggio ancor,a Jen, che vogliono riempirmi
la testa delle loro belle parole, che, sinceramente, adesso non ho proprio
voglia di ascoltare, magari più tardi… o forse domani…
Esco,
distrattamente, l’aggeggino grigio dalla tasca, ma è un momento…solo un
maledetto momento in cui la mia attenzione si focalizza su un particolare
insignificante, come la melodia che continua imperterrita a venir fuori; una
nuova coscienza si fa largo…. Maledetta tecnologia e maledette suonerie
personalizzabili….. Solo ad una persona ho appioppato quella canzoncina
deprimente e tremendamente romantica, anzi diciamo che, più che altro, se l’è
scelta da solo!!
E’
lui….. quando vedo lo schermo luminoso, non ho più dubbi, messo e concesso
che ne avessi mai avuto qualcuno…
<
Orlando >
Non
ho proprio parole, ho voluto troppo che questo maledetto telefono squillasse e
mi ero ripromessa, dopo la storia di Kyle, che non l’avrei più rifatto, ed
invece ci sono ricascata…..
Fisso
lo schermo, imbambolata, e stupidamente gli passo un dito sopra, come se
accarezzando quelle lettere, riuscissi a sfiorare lui….
Una
lacrima…….. scende piano… lenta, amata, desiderata, bramata fino allo
spasimo, che imperterrita compie la sua discesa fino a fermarsi sulle mie
labbra…
Continua a squillare…. Poggio il telefono sul comodino e mi metto sotto le coperte, ficcando come al solito la testa sotto i cuscini, non dovesse essere sufficiente la penombra in cui è ormai calata la mia stanza….
Da un’altra parte del mondo, è un altro telefono a fare un volo assurdo… che fortunatamente finisce sul divano.
“Orlando,
non mi pare che buttando centinaia di dollari, mandando in mille pezzi il
cellulare, la situazione cambierà molto!” Elijah… come al solito, calmo,
razionale ed estremamente snervante. Come poteva essere tranquillo in quella situazione??
Era facile parlare, mica c’erano una massa di iene fuori dalla sua porta,
pronte per sbranarlo, senza pietà!! Era anche vero che la sua presenza, lo
stava aiutando parecchio!! In pratica da quando era successo tutto quel
pasticcio, era stato costretto da John, il manager di Orlando, a stabilirsi a
casa dell’amico, perché a quanto pare, era sull’orlo di una crisi isterica
di dimensioni epiche! A suo dire, sembrava una donna in pre - menopausa,
praticamente intoccabile, continuamente irritato ed irritante; ma come
biasimarlo? Kate, gli aveva montato su un gran bel casino, perché mentre lei ne
veniva fuori come la < fidanzatina ideale >, tutta cuori e baci,
decisamente da carie; lui veniva ormai dipinto, come il brutto e cattivo
traditore, sciupafemmine, che non solo nelle sue continue scorribande,
cornificava l’angelo, che gli riscaldava il letto ogni sera, ma addirittura
era talmente infantile ed irresponsabile da intestardirsi a non mettere la testa
a posto e mettere su famiglia…
C’era
chi su una fama del genere ci costruiva intere carriere, ma non poteva
assolutamente essere il suo caso, visto che fino a quel momento era apparso sul
grande schermo, come Legolas quindi un monumento di virtù ed onore e Will
Turner, uomo di altrettanto onore e indiscutibile dolcezza e profondità di
sentimenti…. In pratica la sua credibilità era messa molto a rischio, tanto
più che di lì a qualche mese era prevista l’uscita di Kingdom of Heaven, in
cui interpretava l’ennesimo ruolo dell’eroe senza macchia, disposto a
sacrificarsi in nome dell’amore!!! Che non si dovessero confondere i
personaggi che interpretava, con lui, come persona, era vero, ma era come
imporre a Sean Connery di interpretare un Black Block tutto droga e fumo….
ASSURDO!!
“Elijah,
tu non capisci che abbiamo passato da un pezzo il colmo della misura ed io sto
davvero sclerando!!! Sono prigioniero in casa mia, ti rendi conto, in casa
mia!!! Non posso nemmeno uscire sul balcone a fumarmi una sigaretta, che ci sono
pronti paparazzi ovunque!!!” Faceva avanti e dietro davanti al divano
dov’era seduto l’amico, passandosi e ripassandosi, le mani tra i riccioli
scomposti, che gli davano quell’aria tremendamente affascinante, se solo non
fosse stato per l’isteria che si leggeva chiaramente da ogni suo minimo gesto.
“Sto
impazzendo, non ce la faccio più a restare chiuso qui dentro!! tutto per colpa
di chi?? E pensare che, quando la nostra storia è andata a farsi benedire, non
ho voluto dire nulla in proposito, perché la mia educazione inglese,
m’imponeva di non sputtanare, come meritava, una donna…. Altro che <
fidanzata d’America >, dovrebbero saperlo cosa mi
ha combinato quella!! Non ci vuole molto a farsi venire i lacrimoni davanti alla
telecamera!! E’ assurdo, assurdo, assurdo!!”
“Orlando
ora calmati, ormai la frittata è fatta, non ci puoi fare niente, vedrai che si
stancheranno prima o poi, già nell’ultima settimana, l’attenzione è
cominciata a scemare!” Macché, non era affatto vero, lui entrava ed usciva da
quell’appartamento ogni giorno, e l’attenzione on era affatto diminuita..
.L’assurdo era che mentre lui era costretto a barricarsi in casa, Kate si
girava tutti i programmi possibili ed immaginabili a dichiarare il suo <
immenso amore > e accumulando contratti su contratti, oltre che migliaia di
dollari.
“Si,
nel frattempo la mia vita resta congelata!” Affermò molto molto scocciato.
“Prendila
come una vacanza forzata dal mondo!” Provò a sdrammatizzare Elijah, ma
evidentemente era un tentativo vano; aveva ragione, aveva tremendamente ragione.
La stampa si era accanita su Orlando, già dai primi barlumi di popolarità, e
avevano fiutato una buona pista, perché quel ragazzo di strada ne aveva fatta
parecchio, e aveva dato loro molto materiale per sbizzarrirsi trovando sempre un
modo per creare scompiglio e divertimento, peccato che era
molto avaro di notizie sulla sua vita privata, prettamente amorosa… Prima di
Kate, non si era fatto mai beccare in fallo e mentre stava con lei erano
parecchio discreti, sebbene il suo amore per la ragazza era palese… poi dopo
un vociferare sulla loro rottura, di punto in bianco quella bomba…. era chiaro
rovinasse tutto!
“Vacanza
forzata, un cazzo!! Michelle non vorrà più vedermi, già non mi risponde al
telefono!!” Disse buttandosi svogliatamente sul divano, come al solito tutto
sbracato, con le gambe aperte, prendendo a giochicchiare con i fili di uno degli
strappi che aveva sugli enormi jeans. “Ci mancava pure l’esame andato
male… Io le avevo promesso che le sarei stato vicino, che sarei arrivato in
tempo, che l’avrei portata alla festa delle sue amiche ed invece non ho fatto
niente….” Disse parecchi depresso.
“Ma
che siete bambini?? Se non mantieni la promessa e non la porti alla festa si
offende a morte e non ti parla più???” Gli disse Elijah, facendogli il verso,
e prendendolo abbondantemente in giro… Era inconcepibile ai suoi occhi che Orlando
si preoccupasse di una cosa così stupida!
“Tu
non capisci!! E’ proprio per questo che mi sto prendendo una bella sbandata!
Per lei era importante che io stessi con lei, come lo è stato per me, quando me
la sono vista dietro la porta dello studio del prof, ed è stata con me tutto
quel tempo in aeroporto, senza farmi domande, che una qualsiasi persona normale
mi avrebbe fatto!! Cazzo, capisci che per me questi particolari insignificanti,
stanno ricominciando ad avere rilievo nella vita?? Non mi aveva chiesto molto…
solo che le fossi vicino, anzi precisamente non ha avuto nemmeno il coraggio di
chiedermelo, nonostante lo volesse; sono stato io a prometterglielo ed
inevitabilmente l’ho delusa…. Tanto per cambiare… Riesco sempre a fare del
male alle persone a cui tengo… Vedi Kate? L’ho amata così tanto, da non
rendermi conto che per lei, non era lo stesso, che il maestro di tennis la
rendeva più < appagata > di me!” Con quell’aria da cucciolo bastonato
era proprio impossibile non provare tenerezza per lui, la cui unica colpa era
stata di essere troppo leale nei confronti di chi non lo meritava, e la cosa più
incredibile era che nonostante tutto si colpevolizzava per la storia con Kate…
quel ragazzo diventava irrimediabilmente idiota quando si trattava di donne!!
“Direi
che non è il caso tu ti carichi delle colpe altrui, è stata lei a non capire e
stupidamente a cercare altro!! Comunque se tu avessi detto la reità a Michelle
fin dal primo momento non ti saresti trovato in questa situazione!” Aveva
ragione… Ripeterglielo era inutile, almeno quanto lo era tentare di fargli
capire che lei non sarebbe stata disposta ad aver nulla a che fare con lui, se
avesse saputo della sua reale posizione… Fatto stava che, ad ogni modo,
avrebbe dovuto spiegarle tutto, se mai l’avesse rivista…. Per un attimo rifletté
sulle parole…. Non era pensabile, non vederla più, era già stato abbastanza
complicato resistere due intere settimane senza vederla e sentirla, dopo
quell’< Addio > degno di qualsiasi grande pellicola romantica, rivolgere
la sua mente altrove quando l’unico pensiero era prendere quel dannato
telefono e chiamarla, anche senza dirle una parola, solo per sentire la sua
voce. Inutile dire, poi, che avere sue notizie tramite Meg non gli bastava più,
soprattutto vista l’evoluzione che c’era stata, gli aveva promesso che le
sarebbe stato vicino, indipendentemente dal titolo con cui l’avrebbe fatto,
anche se solo come amico non avrebbe mancato ancora a quella promessa, ed era
ben determinato. Scattò in piedi, nemmeno fosse stato folgorato da un’idea
geniale e con tono deciso, che non ammetteva repliche, decretò…
“Torno
a Londra… Non so ancora come, ma lo farò adesso e tu mi aiuterai!!!”