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Autore: Dolcemaia    06/03/2004    3 recensioni
Tornare a casa, a Londra, e scoprire che per qualcuno non si è Orlando Bloom l'attore, ma qualcosa di diverso, tra amore, lacrime, bugie e fraintendimenti...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno, per caso…di Dolcemaia

 

Disclaimer: Ogni riferimento a fatti, luoghi e persone è puramente casuale, fatta eccezione per Orlando Bloom, da cui ho preso in prestito solo il personaggio.

Nota dell’autore: Se fossi stata capace di scrivere una songfic l’avrei fatto, perché la canzone che vi ho < consigliato > si adatta perfettamente al tono che volevo dare a questo capitolo ed anche le parole sono bellissime, il desiderio di inserirle nel testo è stato davvero forte, ma so già che avrei combinato un mezzo papocchio, decisamente scadente, quindi mi sono limitata e ne ho preso solo il titolo, però se vi capita ascoltatela perché , almeno a me, piace tanto!! ( La canzone, non Tiziano Ferro, sia chiaro!! ^_^).

Ringrazio di cuore Lilly, Lili e Mandy… I’ happy!! ^______^

Tiziano Ferro – Non me lo so spiegare

 

Capitolo 12 : Non me lo so spiegare

Ferma, bloccata, direi quasi congelata, visto che ad ogni modo i miei muscoli sono tesi come poche volte mi è successo nella mia vita. Stringo i pugni talmente forte, da sentire bene il dolore delle unghie nel palmo della mano.

Irritazione, rabbia, odio..

Non so nemmeno io cosa provo, mi sento solo svuotata… svuotata di tutto. Arrivata a questo punto cosa c’è rimasto più nella mia vita, cosa? Lo vorrei sapere perché non mi è chiaro… No, non mi è affatto chiaro perché il destino si sia accanito contro di me, cos’è non sono abbastanza brava, bella o altro?? Non voglio recriminare, voglio solo sapere il perché non mi pare alla fine una richiesta così assurda, non c’è bisogno di smuovere mari e monti, voglio solo e semplicemente un perché…

Perché la vita fa schifo, perché è finita l’era delle favole in cui ti dicevano che se facevi la brava, avresti avuto quello che tanto desideravi, perché devo essere così pateticamente umana, da sentire questo buco nello stomaco, che mi fa male, mi fa talmente male che paradossalmente non riesco a sentire più nulla, se non il vuoto…. Un bel vuoto in cui cadere senza fine….  Ecco la prospettiva migliore, no?

Sono un ‘orgogliosa del cavolo, un’orgogliosa di dimensioni talmente spropositate che per un attimo, anzi diciamo più di un attimo, avevo davvero creduto di essere speciale, qualcuno che vale la pena di < vivere > , qualcuno che sarebbe stato capace di raggiungere i propri sogni… Strano, ero convinta, assurdamente convinta, che tutto ciò che volessi fosse lì, talmente vicino da averne la vista abbagliata, non dovevo che allungare la mano e scegliere la vita che volevo, eppure eccomi di nuovo per terra… Continuo a cadere da quella maledetta nuvoletta rosa, ogni volta che mi sembra di aver raggiunto la stabilità, ecco lì che ruzzolo giù come una valanga di neve, e fa male… tanto male… troppo male…. Talmente tanto da togliermi la voglia di riprovarci ancora… troppe volte è successo… troppe ed evidentemente è ora che smetta di provarci perché non è posto per me… Ma è difficile lo stesso…

Rassegnarsi a non avere ciò che si vuole, che si desidera con ogni fibra del proprio corpo, è ancora peggio di non combattere per averla, eppure le sconfitte ogni volta sono più devastanti e di me non è rimasto più niente… nulla per cui valga la pena rialzarsi ancora e leccare le proprie ferite….

Meg è dietro di me e mi poggia la mano sulla spalla, lei lo sapeva, l’ho intuito quando ci siamo avvicinate alla bacheca dove erano esposti gli esiti e non si è voluta avvicinare… Classico, è venuta a consolare l’amica psicolabile e vulnerabile perché lo pseudo-ragazzo, che poi non era nemmeno quello, l’ha mollata, senza un perché o un per come e con un numerino idiota si è vista sgretolarsi il terreno sotto i piedi… E poi dicono che la vita non fa schifo. Mi guarda, probabilmente vuole che le dica qualcosa, ma cosa?

Non ho parole… Non ho proprio parole, non mi sento a pezzi, non sento niente, o forse voglio illudermi che sia così, perché al posto del < solito > pianto liberatorio, questa volta mi sta venendo una gran voglia di mandare tutto a quel paese, e prendere a calci e pugni qualcosa o qualcuno…. Inoltre essere circondata da tutte le belle, si fa per dire, arpie, senza un grammo di cervello che magicamente hanno preso voti stratosferici  e che non sono capaci nemmeno di fare una < O > con l’ausilio del bicchiere, non è edificante… non lo è affatto...

Via, devo scappare, non ci voglio più stare in questo posto schifoso, con queste persone che non valgono un centesimo… non voglio vedere, sentire o parlare con nessuno….

Senza nemmeno rivolgerle una parola, mi giro imbucandomi, in tutto quel caos, in un corridoio terminante con una scalinata. Meg prova a fermarmi, ma deve capire che ho bisogno di stare un po’ per i fatti miei, ho bisogno di capire, di metabolizzare questo schifo di sensazioni che sto provando, senza dovermi appoggiare a nessuno.

Sono troppo poco poetica e stupida per potermi rifugiare in un altro posto che non sia la mia stanza, in un lampo entro in casa, e mia madre capisce al solo sentire sbattere forte la porta, e poco dopo il rumore della serranda che cade giù imperturbabile come fosse una ghigliottina. In tutta quella fretta di chiudere il mondo fuori, inciampo nel filo del telefono che si fa un volo assurdo, finendo per terra in mille pezzi e con il cavo tranciato a metà….. Riprendo le varie parti dal pavimento e le guardo un attimo…ci ero affezionata, aveva la stella sopra che s’illuminava quando squillava….ed ora si è rotto…

È la vita, cose simili capitano, sembra essere la morale di questa giornata da annoverare come una delle peggiori della mia vita….. Con una violenza inaudita li scaravento tutti contro il muro…

In fondo potrebbe essere la metafora della mia vita, uno fa sempre il suo dovere, ogni volta che gli è richiesto obbedisce ad ogni comando, facendo anche più del dovuto a volte, poi in un attimo, una stupida distrazione, in un soffio, finisce tutto, si rompe qualcosa che non può essere più aggiustato, e ti rendi conto di non avere più scopo nella vita, ti senti inutile…

Fortunatamente si tratta di plastica leggera e mia madre non si accorge dell’impatto contro il muro… Non so nemmeno io perché l’ho fatto... non è comunque cambiato niente, non mi sento affatto meglio… Sto perdendo il controllo, sto diventando totalmente irrazionale, ma possibile che non me ne vada giusta una?? Non dico tanto….Tutto assieme, tutto assieme, e devo affrontare tutto questo da sola, da sola, perché ho deciso di far entrare nel mio mondo solo una persona, che ora non è qui, e non ci tornerà più…. Faccio avanti e indietro, passandomi nervosamente le mani tra i capelli…. Stupida, stupida, stupida stupida…. Ho altro modo per definirmi??

Sono talmente arrabbiata che non riesco nemmeno a piangere… proprio io, miss lacrima pronta che ha gli occhi riarsi come la sabbia del deserto, eppure è la cosa che più vorrei fare… vorrei che comparisse di nuovo quel luccichio sui miei occhi, che ho tanto odiato, che ho tanto disprezzato come segno di troppa vulnerabilità e che ora mi sembra l’unico modo, per riuscire a dare sfogo a quello che sento… però non ci riesco… Non ci riesco… Non ci riesco…..

Mi accovaccio per terra poggiando la schiena contro il letto, e stringendomi le ginocchia, mettendovi sopra la fronte…

Io non riesco a darmi una spiegazione.. Se credessi agli oroscopi, direi che i pianeti mi si sono rivoltati tutti contro, non c’è altra spiegazione!! Ho perso lui.. Perso… < L’ho mai avuto? > Forse questa è la domanda più appropriata, però non sono visionaria, non ho visto cose che non c’erano, lui era qui, era con me, è sempre stato con me ed adesso… Non lo so più….. Sarà stata una breve parentesi della mia vita?? Non lo so, credo solo che se non fosse sparito così, se mi avesse detto mezza parola sarebbe stato tutto diverso, ci avrei provato ancora, ed ancora, ed ancora a sfondare quel muro che hanno deciso di mettere tra me e i miei sogni…. Ma probabilmente lui è rimasto dall’altra parte….. Assieme alle cose più belle che credevo di avere…. Io non so perché reagisco così, non è crollato il mondo, ma io sì, ed il pensiero che senza di me tutto continua a girare come se nulla fosse, come se la mia presenza fosse del tutto ininfluente mi fa impazzire…. Non posso avere tanto bisogno di lui, quando probabilmente lui mi ha già dimenticata, se mai ha pensato a me come qualcosa di più della < bamboletta della settimana >!!

Sto diventando fredda e cinica, ma mi fa male la testa a furia di pensarci… Ho dato buca ad un esame che per me era troppo importante, per cui avevo studiato da morire, per cui avevo dato notti e giorni della mia vita, perché dovevo dimostrare che io ero più forte di tutto e tutti, che potevo farcela, perché non sono come gli altri, perché mi sentivo davvero invincibile, però sono stata abbattuta al primo colpo… che fine ingrata, eh? Un sorrisino ironico, compare sul mio viso….

Davvero una gran bella fine, mi sono fatta di nuovo fregare dai miei mostri, eppure ciò che più mi fa stare male è lui!! Cazzo, l’esame lo rifaccio tra tre giorni, ma lui… E’ andato… via… e non tornerà, lo so… Non ha mantenuto la promessa e questo non può significare altro….

Eppure non può essere stato tutto finto, non può, non posso crederci!! Quel giorno a casa dei suoi, tutte le volte che facevamo quelle cose sceme, quando è andato via…Non può essere stato tutta un’illusione!! Io li ricordo i suoi occhi mentre se ne andava e non mentivano, non potevano, me ne sarei accorta, erano sinceri, però, lui non c’è…. Quando ne ho più bisogno….. non c’è……

Mi fa male la schiena… Da quanto tempo sono qui… Alzo la testa dalle ginocchia, che ho ancora strette al petto e guardo la sveglia sul comodino…. Sono passate tre ore…. Ormai non mi accorgo nemmeno del tempo che passa….. Potevano essere dieci minuti come dieci ore, avrebbe fatto lo stesso…. Non so nemmeno se i mie hanno pranzato, probabilmente mia madre sarà anche passata a controllare che non abbia fatto qualcosa di poco raccomandabile, senza che me ne sia accorta, ma non sarei capace nemmeno di arrivare a tanto…. Non credo sarebbe tanto contenta di sapere che il mio stato attuale non è stato causato dall’esame… quello è stato solo l’atto finale che ha scoperchiato il vaso di Pandora, peccato che gli spiriti maligni sono rimasti tutti qui, ad aleggiarmi dentro senza che io riesca e abbia la forza di cacciarli via….

Mi rialzo molto lentamente e m’infilo il pigiama.. E’ una crisi di nervi in piena regola, non è che perdo la bussola in questo modo ogni volta che un esame non mi va bene, o il mondo non gira nella direzione che preferisco, è solo l’accumulo di troppe cose, troppe…. E pensare che basterebbe una lacrima.. anche una piccola piccola e mi sentirei meno devastata….

Recupero un elastico dal piumino bianco che ho buttato sul letto e comincio a raccogliermi i capelli, e già che ci sono lo rimetto nell’armadio, quando comincio a sentire una vaga canzoncina metallica, la suoneria del cellulare… Pensavo di averlo spento, e comunque non ho voglia di parlare con nessuno, soprattutto ora, tanto sarà Meg o, peggio ancor,a Jen, che vogliono riempirmi la testa delle loro belle parole, che, sinceramente, adesso non ho proprio voglia di ascoltare, magari più tardi… o forse domani…

Esco, distrattamente, l’aggeggino grigio dalla tasca, ma è un momento…solo un maledetto momento in cui la mia attenzione si focalizza su un particolare insignificante, come la melodia che continua imperterrita a venir fuori; una nuova coscienza si fa largo…. Maledetta tecnologia e maledette suonerie personalizzabili….. Solo ad una persona ho appioppato quella canzoncina deprimente e tremendamente romantica, anzi diciamo che, più che altro, se l’è scelta da solo!!

E’ lui….. quando vedo lo schermo luminoso, non ho più dubbi, messo e concesso che ne avessi mai avuto qualcuno…

< Orlando >

Non ho proprio parole, ho voluto troppo che questo maledetto telefono squillasse e mi ero ripromessa, dopo la storia di Kyle, che non l’avrei più rifatto, ed invece ci sono ricascata…..

Fisso lo schermo, imbambolata, e stupidamente gli passo un dito sopra, come se accarezzando quelle lettere, riuscissi a sfiorare lui….

Una lacrima…….. scende piano… lenta, amata, desiderata, bramata fino allo spasimo, che imperterrita compie la sua discesa fino a fermarsi sulle mie labbra…

Continua a squillare…. Poggio il telefono sul comodino e mi metto sotto le coperte, ficcando come al solito la testa sotto i cuscini, non dovesse essere sufficiente la penombra in cui è ormai calata la mia stanza….

Da un’altra parte del mondo, è un altro telefono a fare un volo assurdo… che fortunatamente finisce sul divano.

“Orlando, non mi pare che buttando centinaia di dollari, mandando in mille pezzi il cellulare, la situazione cambierà molto!” Elijah… come al solito, calmo, razionale ed estremamente snervante. Come poteva essere tranquillo in quella situazione?? Era facile parlare, mica c’erano una massa di iene fuori dalla sua porta, pronte per sbranarlo, senza pietà!! Era anche vero che la sua presenza, lo stava aiutando parecchio!! In pratica da quando era successo tutto quel pasticcio, era stato costretto da John, il manager di Orlando, a stabilirsi a casa dell’amico, perché a quanto pare, era sull’orlo di una crisi isterica di dimensioni epiche! A suo dire, sembrava una donna in pre - menopausa, praticamente intoccabile, continuamente irritato ed irritante; ma come biasimarlo? Kate, gli aveva montato su un gran bel casino, perché mentre lei ne veniva fuori come la < fidanzatina ideale >, tutta cuori e baci, decisamente da carie; lui veniva ormai dipinto, come il brutto e cattivo traditore, sciupafemmine, che non solo nelle sue continue scorribande, cornificava l’angelo, che gli riscaldava il letto ogni sera, ma addirittura era talmente infantile ed irresponsabile da intestardirsi a non mettere la testa a posto e mettere su famiglia…

C’era chi su una fama del genere ci costruiva intere carriere, ma non poteva assolutamente essere il suo caso, visto che fino a quel momento era apparso sul grande schermo, come Legolas quindi un monumento di virtù ed onore e Will Turner, uomo di altrettanto onore e indiscutibile dolcezza e profondità di sentimenti…. In pratica la sua credibilità era messa molto a rischio, tanto più che di lì a qualche mese era prevista l’uscita di Kingdom of Heaven, in cui interpretava l’ennesimo ruolo dell’eroe senza macchia, disposto a sacrificarsi in nome dell’amore!!! Che non si dovessero confondere i personaggi che interpretava, con lui, come persona, era vero, ma era come imporre a Sean Connery di interpretare un Black Block tutto droga e fumo…. ASSURDO!!

 

“Elijah, tu non capisci che abbiamo passato da un pezzo il colmo della misura ed io sto davvero sclerando!!! Sono prigioniero in casa mia, ti rendi conto, in casa mia!!! Non posso nemmeno uscire sul balcone a fumarmi una sigaretta, che ci sono pronti paparazzi ovunque!!!” Faceva avanti e dietro davanti al divano dov’era seduto l’amico, passandosi e ripassandosi, le mani tra i riccioli scomposti, che gli davano quell’aria tremendamente affascinante, se solo non fosse stato per l’isteria che si leggeva chiaramente da ogni suo minimo gesto.

“Sto impazzendo, non ce la faccio più a restare chiuso qui dentro!! tutto per colpa di chi?? E pensare che, quando la nostra storia è andata a farsi benedire, non ho voluto dire nulla in proposito, perché la mia educazione inglese, m’imponeva di non sputtanare, come meritava, una donna…. Altro che < fidanzata d’America >, dovrebbero saperlo cosa  mi ha combinato quella!! Non ci vuole molto a farsi venire i lacrimoni davanti alla telecamera!! E’ assurdo, assurdo, assurdo!!”

“Orlando ora calmati, ormai la frittata è fatta, non ci puoi fare niente, vedrai che si stancheranno prima o poi, già nell’ultima settimana, l’attenzione è cominciata a scemare!” Macché, non era affatto vero, lui entrava ed usciva da quell’appartamento ogni giorno, e l’attenzione on era affatto diminuita.. .L’assurdo era che mentre lui era costretto a barricarsi in casa, Kate si girava tutti i programmi possibili ed immaginabili a dichiarare il suo < immenso amore > e accumulando contratti su contratti, oltre che migliaia di dollari.

“Si, nel frattempo la mia vita resta congelata!” Affermò molto molto scocciato.

“Prendila come una vacanza forzata dal mondo!” Provò a sdrammatizzare Elijah, ma evidentemente era un tentativo vano; aveva ragione, aveva tremendamente ragione. La stampa si era accanita su Orlando, già dai primi barlumi di popolarità, e avevano fiutato una buona pista, perché quel ragazzo di strada ne aveva fatta parecchio, e aveva dato loro molto materiale per sbizzarrirsi trovando sempre un modo per creare scompiglio e divertimento, peccato che  era molto avaro di notizie sulla sua vita privata, prettamente amorosa… Prima di Kate, non si era fatto mai beccare in fallo e mentre stava con lei erano parecchio discreti, sebbene il suo amore per la ragazza era palese… poi dopo un vociferare sulla loro rottura, di punto in bianco quella bomba…. era chiaro rovinasse tutto!

“Vacanza forzata, un cazzo!! Michelle non vorrà più vedermi, già non mi risponde al telefono!!” Disse buttandosi svogliatamente sul divano, come al solito tutto sbracato, con le gambe aperte, prendendo a giochicchiare con i fili di uno degli strappi che aveva sugli enormi jeans. “Ci mancava pure l’esame andato male… Io le avevo promesso che le sarei stato vicino, che sarei arrivato in tempo, che l’avrei portata alla festa delle sue amiche ed invece non ho fatto niente….” Disse parecchi depresso.

“Ma che siete bambini?? Se non mantieni la promessa e non la porti alla festa si offende a morte e non ti parla più???” Gli disse Elijah, facendogli il verso, e prendendolo abbondantemente in giro… Era inconcepibile ai suoi occhi che Orlando si preoccupasse di una cosa così stupida!

“Tu non capisci!! E’ proprio per questo che mi sto prendendo una bella sbandata! Per lei era importante che io stessi con lei, come lo è stato per me, quando me la sono vista dietro la porta dello studio del prof, ed è stata con me tutto quel tempo in aeroporto, senza farmi domande, che una qualsiasi persona normale mi avrebbe fatto!! Cazzo, capisci che per me questi particolari insignificanti, stanno ricominciando ad avere rilievo nella vita?? Non mi aveva chiesto molto… solo che le fossi vicino, anzi precisamente non ha avuto nemmeno il coraggio di chiedermelo, nonostante lo volesse; sono stato io a prometterglielo ed inevitabilmente l’ho delusa…. Tanto per cambiare… Riesco sempre a fare del male alle persone a cui tengo… Vedi Kate? L’ho amata così tanto, da non rendermi conto che per lei, non era lo stesso, che il maestro di tennis la rendeva più < appagata > di me!” Con quell’aria da cucciolo bastonato era proprio impossibile non provare tenerezza per lui, la cui unica colpa era stata di essere troppo leale nei confronti di chi non lo meritava, e la cosa più incredibile era che nonostante tutto si colpevolizzava per la storia con Kate… quel ragazzo diventava irrimediabilmente idiota quando si trattava di donne!!

“Direi che non è il caso tu ti carichi delle colpe altrui, è stata lei a non capire e stupidamente a cercare altro!! Comunque se tu avessi detto la reità a Michelle fin dal primo momento non ti saresti trovato in questa situazione!” Aveva ragione… Ripeterglielo era inutile, almeno quanto lo era tentare di fargli capire che lei non sarebbe stata disposta ad aver nulla a che fare con lui, se avesse saputo della sua reale posizione… Fatto stava che, ad ogni modo, avrebbe dovuto spiegarle tutto, se mai l’avesse rivista…. Per un attimo rifletté sulle parole…. Non era pensabile, non vederla più, era già stato abbastanza complicato resistere due intere settimane senza vederla e sentirla, dopo quell’< Addio > degno di qualsiasi grande pellicola romantica, rivolgere la sua mente altrove quando l’unico pensiero era prendere quel dannato telefono e chiamarla, anche senza dirle una parola, solo per sentire la sua voce. Inutile dire, poi, che avere sue notizie tramite Meg non gli bastava più, soprattutto vista l’evoluzione che c’era stata, gli aveva promesso che le sarebbe stato vicino, indipendentemente dal titolo con cui l’avrebbe fatto, anche se solo come amico non avrebbe mancato ancora a quella promessa, ed era ben determinato. Scattò in piedi, nemmeno fosse stato folgorato da un’idea geniale e con tono deciso, che non ammetteva repliche, decretò…

“Torno a Londra… Non so ancora come, ma lo farò adesso e tu mi aiuterai!!!”

Continua…

  
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