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Autore: maxiex5453    16/09/2011    4 recensioni
Storia pseudo-demenziale a tratti romantica,a tratti forse esasperatamente comica, i personaggi principali sono Haruka e Michiru. Spero che vi possa piacere, commentate!
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sarà l’assenza di telefilm interessanti che mi spinge a scrivere così sovente? Spero di farvi cosa gradita, mettendomi subito al lavoro su un nuovo capitolo! Per rispondere alle recensioni, Aisha era necessaria per smuovere quella testardona di Haruka, Hotaru dovrebbe raggiungere maggiore visibilità, quindi ci lavorerò su. Comunque attendetevi nuovi colpi di scena, perché vi prometto che ci saranno!
 
PURO
 
Michiru: Come scusa?
Il cuore della guerriera di Nettuno si riempì in un istante di speranze.
Haruka: Non ho detto che voglio tornare sui miei passi, ho detto solo che ci penserò su ancora un po’…
Michiru quindi si avvicinò alla compagna, per cingerla in un caldo abbraccio, rimase in silenzio per qualche secondo, voleva solo assaporare quel contatto, le mancava come le sarebbe mancata l’aria, sentire Haruka rilassata con lei accanto, anche se poteva essere solo un’illusione momentanea, voleva illudersi, non poteva pensare ad altro in quel momento.
Haruka: Pensi che ci faranno mai uscire da qui?
La strinse di più a sé, tornando alla realtà.
Michiru: Non lo so, ma in questo momento non mi importa, vorrei poter restare così per sempre…
La guerriera di Urano con calma sciolse l’abbraccio, deludendo non poco la compagna che rimase sul letto a guardarla, quando provò ad aprire la porta si accorse che non era più chiusa a chiave.
Haruka: Ma come? È aperta!
Restarono entrambe deluse da tale scoperta, ma non si guardarono, perciò rimasero ognuna ignara dei pensieri dell’altra.
Haruka: Bene, allora io torno in garage, devo rimontare il serbatoio…
Michiru: Non te ne andare!
Si girò di scatto, ora voleva capire esattamente ciò che voleva Michiru.
Haruka: Non sto scappando Michi…
Le lacrime raggiunsero la guerriera di Nettuno che si aggrappò alla sua donna con ogni sua forza, pronta a trattenerla con sé a qualunque costo.
Haruka: Michi… amore mio calmati…
A quelle parole il mondo sembrò fermarsi, sembravano essere tornate a prima dell’incidente.
Haruka: Vado solo a fare questo lavoretto, poi ti prometto che tornerò da te.
Michiru: Davvero tornerai?
Haruka: Tu saprai aspettarmi?
Era seria, si aspettava una risposta altrettanto seria e sapeva che dalla sua donna l’avrebbe ottenuta.
Michiru: Ti aspetterò qui, finchè non tornerai da me, oggi, domani, tra un mese, un anno e per il resto dei miei giorni, tutto per un solo minuto con te…
Haruka: Se è davvero così, tornerò Michiru…
Quelle frasi avevano un significato ben più profondo di quanto non apparisse, si desideravano di nuovo allo stesso modo, forse era prematuro cantare vittoria, ma senz’altro quel tempo passato”costrette” insieme aveva giovato a entrambe. Rientrarono Setsuna e Hotaru.
Hotaru: Allora mamma!!! Com’è andata?!?!?!
Michiru: Beh, sembra che oggi sia una buona giornata, anche se non si può mai sapere che cosa ci riserva il futuro…
Setsuna: L’importante è affrontarlo con la persona che si vuole al proprio fianco Michi.
Michiru: Tu, quando ti deciderai a farmi il culo per essere stata con Elza?
Setsuna: Credo che tu abbia già scontato un numero sufficiente di pene in questi giorni.
Michiru: Invece, per quanto riguarda ciò che successe in passato?
Il silenzio calò, la guerriera di Plutone fissava il pavimento, immobile.
Setsuna: Elza non era la persona della mia vita, grazie a te mi sono risparmiata del tempo. Prima o poi troverò anche io la persona giusta per me, ma ora devo pensare a voi due, prima che provochiate qualche cataclisma…
Hotaru: Adesso però ci sono anche io, dovresti pensare un po’ più a te stessa Sets.
Setsuna: Forse hai ragione, tra un paio di mesi mi metterò a lavoro su me stessa!
Hotaru. Dov’è papà?
Michiru: In garage, ha detto che doveva finire di rimontare il serbatoio, credo della moto. Ma poi perché l’avrà smontato?
Hotaru: Per scoprirlo, andrò a dargli una mano!
La giovane raggiunse il “padre” adottivo in garage, pronta ad aiutarla, quando si accorse che teneva tra le mani due piccoli oggetti.
Hotaru: Che fai papi?
Colta alla sprovvista, cercò di nascondere gli oggetti, ma la figlia fu più veloce carpendoli dalla sua mano.
Hotaru: Belli questi anelli! Per chi sono?!
HAruka: HOTARU!!! Non urlare maledizione! Ridammi quegli anelli subito!
Hotaru: Prima mi dici per chi sono, io poi te li restituisco…
Haruka: Sono… le fedi nuziali… Mia e di tua madre.
Hotaru: Le avevi già fatte fare? Ma non era compito di Rei?
Haruka: Inizialmente si, ma poi, tua madre vide queste fedi in una gioielleria, sembrava essersene innamorata, quindi ho chiesto a Rei di occuparmene io.
Hotaru: Sono davvero bellissime, sarebbe un peccato non usarle, non credi?
Lo sguardo della bionda si rabbuiò.
Haruka: Già… posso riaverle ora?
Hotaru: Certo!
Asserì consegnando le fedi al genitore.
Hotaru: Mamma ha davvero buon gusto, è semplice oro bianco ma con quel particolare disegno diventa una fede meravigliosa, le starebbe davvero bene. Hai bisogno di aiuto con il serbatoio della moto?
Haruka: Si se me lo tieni fermo mentre lo rifisso mi fai un gran favore.
Hotaru: Strano posto davvero per nascondere delle fedi!
Haruka: Non erano dentro al serbatoio! Avrebbero puzzato di benzina per mesi! Erano nascoste sotto, poi lo sai com’è tua madre, rovista ovunque, non esiste posto sicuro in casa, è continuamente in cerca di qualche prova della mia infedeltà…
Hotaru: Per una volta avete giocato a ruoli invertiti… Peccato che lei ti abbia tradita davvero…
Sorpresa e spiazzata, Haruka si sentì solo di porre una domanda.
Haruka: Ma tu da che parte stai?
Hotaru: Da una parte vorrei che vi buttaste il passato alle spalle, per andare avanti ed essere felici, dall’altra parte invece non riesco a perdonare la mamma per quello che ha fatto…
Haruka: Non è tutta colpa sua… Elza è una gran seduttrice, ti basti pensare che aveva fatto innamorare perdutamente Sets…
Hotaru: Ti è bastato quel megapugno che hai dato a Elza?
Haruka: In realtà no… ma credo di dovermi accontentare, un po’ per il bene di tutti. Ecco ho fatto, grazie piccola, mi sei stata di grande aiuto!
Hotaru: Figutati! Ora vado su e apparecchio per la cena!
Haruka: Ma che brava donna di casa…
Abbracciò la figlia adottiva.
Haruka: Magari mi sposo te…
Disse sogghignando.
Hotaru: Quanto sei scemo papà! Ahahaha
Una volta raggiunto il piano superiore della casa, la ragazzina notò subito che c’era qualcosa che non andava, la tensione era palpabile nell’aria.
Michiru: Ti ho già detto che devi andartene, non sei la benvenuta qui.
Elza: Ma come ho fatto a scoparmi una persona maleducata come te?
Hotaru: Che ci fa lei qui?
Elza: Sono venuta per parlare con Michiru.
Hotaru: Non è con te che sto parlando, mamma perché l’hai fatta entrare in casa nostra?
Setsuna: Veramente non ci è stato possibile fare altrimenti, dato che si è accomodata in casa a suon di gomitate.
Hotaru: Ad ogni modo, non può stare qui, papà non deve subire stress e non deve fare sforzi, non credo che vederla qui gli farebbe piacere!
Michiru: Era quello che stavo cercando di farle capire, Elza, non so se tu sia in cerca di guai o cosa, ma sta lontana da Haruka!!!
Elza: Fino a prova contraria visto come ti sei comportata con me, faccio un po’ come cazzo mi pare!!!
Haruka: Ma cos’è tutto questo baccano?
Il tempo si fermò in quell’istante, solo gli sguardi di Haruka ed Elza che si affrontavano, sembravano avere vita, nessuna delle altra osava neppure respirare.
Haruka: Sei peggio di un cane Elza, cerchì di marcare anche il territorio altrui ora?
Elza: Non è più territorio tuo, dal momento che lei è stata con me, quindi ti ha tradita.
Si gettò addosso alla guerriera di Urano, che vista la debolezza e le ferite ancora non del tutto rimarginate, sembrava soccombere agli attacchi veloci e furibondi della rivale.
Hotaru: PAPA’ NO!!!
Vedendo la compagna in difficoltà Michiru non ci pensò due volte a gettarsi tra le due combattenti, prendendosi anche qualche pugno non proprio meritato (ma neanche del tutto immeritato se vogliamo), scaraventando Elza contro una parete, con tutta la forza che aveva a disposizione.
Elza: Per essere una violinista, ne hai di forza da vendere!
Michiru: Se non te ne vai subito da questa casa, ti infilo su per le natiche il violino, il pianoforte e tutti gli altri oggetti che mi capitano sotto mano razza di TROIA!!!
Elza: Vediamo se ci riesci Michiru Kaioh!!!
Elza sferrò l’ennesimo attacco, ma venne fermata da una potante ginocchiata che la prese in pieno ventre, buttandola vicino alla porta d’ingresso.
Elza: Non credo che questa sia una mossa valida……….
Setsuna senza ulteriormente esistare, prese la malvenuta e la buttò fuori dall’appartamento.
Setsuna: Ciao Ciao Elza…
Hotaru: Papà mai sei un grande!!!
Haruka: Grazie piccola…
Fu colta da un improvviso capogiro che la costrinse ad accasciarsi a terra, subito soccorsa dalle amorevoli braccia della compagna.
Michiru: Come stai amore mio?
Haruka: Non è nulla, mi gira solo un po’ la testa… ma tu stai sanguinando!
Notò una piccola lacerazione sul labbro inferiore di Michiru.
Michiru: Non ti preoccupare, non è nulla, l’importante è che tu stia bene.
Haruka: Diciamo che sono stata anche meglio, ma… anche così non mi posso lamentare.
Riferendosi alla comoda posizione tra i seni di Michiru, la ragazza arrossì, poi sorrise, veramente felice del fatto che la donna della sua vita avesse ripreso almeno una parte del suo umorismo. Non potè fare a meno di baciarla in quel momento di pura felicità per entrambe. Sentivano la mancanza l’una dell’altra, ogni loro contatto ridonava loro la gioia pura di vivere.
Haruka: Scusa…
Michiru: Di cosa…? Di rendermi felice?
Setsuna: Vieni Hotaru, andiamo a preparare la cena.
Haruka: Credo che dovremmo dare una mano.
Michiru: No no, per te non se ne parla neppure, io vado a sistemarmi un secondo il labbro, poi vado a dare una mano, tu invece, da brava ti sdrai sul divano e aspetti che tutto sia pronto.
Haruka: Troppo facile e troppo noioso…
Michiru: Sei convalescente Haruka, fattene una ragione…
Sconsolata la bionda si coricò sul divano, mentre le amiche preparavano la cena.
Michiru: Amore! È pronto!
Haruka: Che profumino, stavo morendo di fame!
Michiru: Dovevi dirmelo, ti avrei portato qualcosa!
Haruka: Per rovinarmi l’appetito? No grazie, voglio assaggiare qualunque cosa presente su questa tavola!
Setsuna: Meno male che sei sportiva Haruka! Altrimenti a quest’ora saresti più larga che alta!
Haruka: Vuoi forse insinuare che sono fuori forma?
Hotaru: Beh papà devi ammettere che due chiletti in questi giorni li hai messi su… mangi più di un bue!
Guardando il suo ventre si rese conto che gli scolpiti addominali se ne stavano andando, lasciando spazio a una leggera “pancetta”, le venne quasi da piangere, cosa che non passò inosservata agli occhi di Michiru.
Michiru: Tanto io ti amo lo stesso, pancetta o non pancetta.
Le schiocco un sonoro bacio sulla guancia, facendo sorridere Haruka, felice del fatto che almeno la compagna non l’avrebbe presa per i fondelli, poteva non sembrare all’apparenza ma Haruka era una persona piuttosto vanitosa e permalosa in quel contesto.
Haruka: Comunque, io ho fame, allora si mangia o no?
Hotaru Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Mangiamo!!!
Setsuna: Tale “padre”…
Michiru: Tale figlia!
Haruka: Dai “due mamme” sedetevi e mangiate!
La cena si svolse tranquillamente, ogni tanto per scherzo Haruka rubava un boccone dal piatto della figlia, che subito la imitava con doppia dose. Dopo circa un’ora finirono di cenare.
Haruka: Aaaaah ora va meglio!
Setsuna: Se volevi rosicchiare anche le gambe del tavolo, bastava dirlo…
Hotaru: Mi stupisce che i piatti siano ancora in tavola e non nel tuo stomaco papà!
Haruka: Siete davvero inopportune, io sono in convalescenza, dovreste trattami bene, non continuare a prendermi in giro, non è colpa mia se non posso fare sport…
Setsuna: Quanto sei permalosa Haruka, stai un po’ al gioco! Comunque, che vi va di fare stasera?
Haruka: Per quanto io ami stare in compagnia delle vostre battute velenose, stasera mi sento molto stanca, quindi penso che mi stenderò sul nostro fantastico letto per riposare…
Michiru: Credo che seguirò il tuo esempio amore mio.
Hotaru: Pigrone!
Setsuna: Lascia stare piccola, io e te andiamo a fare una passeggiata ti va?
Hotaru: Solo se passiamo da Akira!
Setsuna: Come vuoi, ma almeno chiamalo prima, gli piombiamo sempre in casa a quella povera famiglia!
La giovane così corse a prendere il cellulare e mandò un sms al ragazzo.
Setsuna: Hai già chiamato?
Hotaru: Sets… sei troppo antiquata! Non lo sai che con i cellulari si possono mandare anche gli sms?
Setsuna: Certo che lo so, ritengo solo che una telefonata sarebbe stata molto più veloce.
Il cellulare segnalò un messaggio ricevuto.
Hotaru: Evvai!!! Ha detto che è a casa da solo, quindi possiamo passare quando vogliamo!
Haruka: Sets… se ti stacchi da mia figlia anche solo per un nanosecondo questa sera mentre sarete da Akira, sappi che ne subirai le conseguenze…
Michiru: Penso che siano entrambe abbastanza cresciute da badare a loro stesse amore mio…
Haruka: Non si sa mai.
Abbracciò amorevolmente la figlia.
Haruka: Fai la brava con Sets… ultimamente la vedo un po’ stressata…
Hotaru: Non preoccuparti, sarò un angioletto, come sempre!
Mcihiru: Haruka, andiamo?
Haruka: Arrivo…
Le due compagne lasciarono la sala da pranzo, per raggiungere la camera da letto.
Michiru: Grazie per oggi… per avermi difesa.
Haruka: è un mio dovere essendo tu la mia donna…
La guerriera di Nettuno sembrò non comprendere pienamente le parole della compagna, dunque Haruka  prese una delle mani di Michiru tra le sue, attirandola a se. Poteva sentire le palpitazioni della compagna che acceleravano. Era tornato il loro momento, per farglielo capire più chiaramente Haruka la baciò con passione, spingendola verso il letto. La sua donna condusse la mano della compagna su un suo seno. Tutto fu lampante.
Michiru: Amore mio… sei sicura?
Haruka: Shhhh, non dire nulla…
 La tappa successiva fu il suo ventre voleva baciare ogni parte del suo corpo. Michiru però sembrava bloccata dai suoi pensieri, non sapeva quanto ciò che stava succedendo fosse corretto o vero, se si fosse ritrovata sola alla fine di quello splendido momento non lo avrebbe sopportato. Quando però Haruka le afferrò il viso con entrambe le mani per baciarla di nuovo, qualcosa scattò in lei. Si sbloccò improvvisamente ed ebbe l'impressione che le sue paure si sciogliessero come un gelato al sole. Ricambiò il passionale bacio, con la sua lingua incontrò quella della sua donna, che era in grado di darle sensazioni tanto intense da farle girare la testa. Michiru sentì qualcosa, come il sangue che le saliva alla testa, desiderava Haruka con tutta se stessa. La fece stendere e si mise cavalcioni su di lei. Afferrò le due estremità della camicia che indossava e le strappò via, facendo volare per aria i bottoni. Vide il suo seno che palpitava sotto il pizzo bianco. Con un gesto rapido ed abile fece volare via anche il reggiseno, lasciando i seni di Haruka alla sua mercè e si avventò sui capezzoli. La compagna la afferrò quasi con violenza e la sbatté sul letto, dicendo di desiderarla più di ogni altra cosa.
Michiru: Amore mio, non hai idea di quanto abbia atteso questo momento.
Haruka: Dimmi che sei solo mia…
Michiru: Sono e sarò per l’eternità solo tua!
In men che non si dica anche la guerriera di Urano si ritrovò i seni nudi, con le mani di Michiru che la esploravano in ogni dove. Non poteva più resistere, Michiru eliminò anche gli ultimi vestiti che dividevano i loro corpi, avevano bisogno, un bisogno disperato di donarsi completamente l’una all’altra. La mano della bionda si spostò più in basso, ove ormai ben sapeva dove trovare il fulcro del piacere della compagna. Vi infilò due dita, mentre lei sopra con gli occhi chiusi e il viso rivolto al soffitto gemeva e sospirava. Era talmente rapita dalla passione, alimentata dai gemiti di lei, che si dimenticò completamente di se stessa, ma la compagna no, voleva che raggiungessero il culmine insieme, quindi la penetrò a sua volta ed iniziarono come una danza, con ritmi sinuosi che man mano andavano intensificandosi. Sentivano l'orgasmo avvicinarsi, così come le loro sensazioni fisiche, anche i loro sentimenti esplosero.
Haruka: Ti amo!!!
Michiru: Haruka, anch’io ti amo!!!
 Furono rapite da un piacere mai provato prima, immerse in un coro di gemiti.
Si addormentarono così, nude l’una tra le braccia dell’altra, strette da una ritrovata forza nel loro legame.
Michiru si era appena svegliata, l’odore del caffè appena fatto l’aveva destata dal suo sonno profondo. Haruka era appena entrata nella camera con la colazione, le tende lasciavano penetrare la luce mattutina, che si rifletteva sulla pelle della giovane guerriera, ancora impregnata del loro odore. Michiru mentre beveva il suo caldo caffè ripensava ancora alla notte precedente…. I loro sguardi quella sera si erano incrociati più e più volte, sguardi di passione e di sfida, poco era durata la tensione fra loro, Haruka si era avventata fra le braccia di Mcihiru senza neanche darle il tempo di capire… il suo bacio era passionale e caldo, le loro lingue erano come burro, fuse insieme dalla passione che le stava travolgendo. Haruka come sempre era la dominante, ma non quella sera, Michiru l’aveva presa di forza e sbattuta sul letto e finendo a cavalcioni sopra di lei, delicatamente le stava slacciando la camicia, poi decise con più foga di strapparla letteralmente, i loro sguardi erano sempre fissi tra loro, la passione risplendeva nelle pupille di entrambe. Ricordava che cominciò a baciare i seni turgidi di Haruka mentre le mani della bionda ragazza si posavano sui suoi fianchi perfetti, quell’attimo sembrava interminabile ma la loro serata era appena cominciata. Poco dopo i loro corpi erano contorti al di sopra del letto, le mani di entrambe erano posate sui loro sessi, umide mani piene di piacere, che le estasiava sempre più. I loro respiri affannati e i loro soffici gemiti di piacere avevano riempito la stanza. Michiru e Haruka quella notte non smisero mai di guardarsi, nemmeno quando più e più volte raggiunsero il piacere insieme come un unico corpo, un’unica essenza che emanava emozioni e piacere…..
Haruka: A cosa pensi? Sei così seria…
Michiru fu ridestata dalla voce di Haruka che le chiedeva se tutto era a posto, il caffè era ancora li davanti a lei… scansò la tazzina e portò vicino a se Haruka baciandola con passione.
Haruka: Lunge da me interromperti, ma se continui così, sarò costretta a farmi impiantare due polmoni di riserva!
Michiru: Ti amo Haruka…
Haruka: Ti amo anch’io Michi…
Michiru: Allora non te ne andare… non mi lasciare mai più Haruka.
La bionda divenne più seria che mai.
Haruka: Tu sposami e io non ti lascerò mai più.
Non poteva credere alle parole che aveva appena udito, forse era solo una sua fantasia troppo nitida, oppure aveva capito male, non poteva esserci altra spiegazione, era stato troppo facile ottenere il perdono della compagna, pensò.
Michiru: Mi hai perdonata?
Haruka: Perdonato il tuo tradimento? No e forse non ci riuscirò neppure mai, ma solo stando con te lo riesco a dimenticare; assurdo vero? So che probabilmente non ti sarà chiaro quel che ti sto dicendo, quindi cercherò di fare un ragionamento molto meno contorto.
Michiru: Ti ascolto.
Haruka: Riesco ad essere felice, solo quando sei al mio fianco Michi, malgrado tutto, l’unica cosa che mmi salva da ogni dolore o pena, sei tu, so che lo stesso vale per te, un giorno penso che perdonerò anche il tuo tradimento, con calma otterremo tutto, ma dobbiamo andare avanti per potercela fare… insieme.
Michiru: Quindi perché hai deciso di tornare sui tuoi passi Haruka?
Temeva la risposta a quella domanda, non sapeva che cosa sarebbe uscito dalle labbra della compagna, non sapeva neppure se fosse del tutto sicura di questa sua nuova decisione.
Haruka: Perché ti amo e non voglio buttare via tutto a causa del dolore, non voglio che il dolore che tu hai provato, causi altro dolore a entrambe, il passato ormai è passato, me ne farò una ragione.
Quelle parole avevano un retrogusto amaro, Michiru poteva percepirlo chiaramente.
Michiru: Non è per me che devi farlo Haruka, ci sposeremo solo se tu credi ancora in noi.
Pronunciare quella frase, la portò sull’orlo del baratro, era arrivata la prova finale, non poteva più fare nulla, solo la compagna aveva il compito di decidere. Come risposta giunse un bacio, passionale, caldo e nel contempo carico di dolore, che sembrò lentamente affievolirsi.
Haruka: Voglio ciò che ho sempre voluto Michiru Kaioh, diventare tua per sempre, sposarti ed avere una famiglia con te, ora non dirmi che non hai capito perché non credo di poter essere più chiara di così…!
Le lacrime si fecero strada sul viso della guerriera di Nettuno, felice come non mai, iniziò a riempire di piccoli baci la sua donna, consapevole che quello sarebbe stato un lungo giorno, esattamente come la notte che lo aveva preceduto, e la notte che lo avrebbe seguito, così via per tutta la loro vita.
 
Ve lo aspettavate? Non ve lo aspettavate? In qualunque caso, non è stato facile! Ho veramente sudato su questo capitolo! Quindi recensitelo! Voglio assolutissimamente sapere le vostre opinioni! Una piccola parentesi personalissima:”fratellone, posso capire il tuo dolore, ma non so come alleviarlo, non sono brava a dare parole di conforto, ma lo sai che ci sono e ci sarò sempre, ti voglio bene!” (probabilmente non lo leggerà mai XD).
   
 
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