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Autore: Jehanne    17/09/2011    3 recensioni
Una storia tragicomica che racconta dei giorni di scuola e dei professori visti dal punto di vista di alcuni alunni.
Gli insegnanti più strani, gli episodi degni di essere ricordati per sempre di 8 anni passati a scuola.
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Letteratura


La nostra professoressa di lettere non era vecchia, era antica.

Poteva essere la cugina di Napoleone, la sorella di Dante Alighieri, la compagna di banco del faraone Tutankhamon o quella che ha ispirato il libro “Moby dick” interpretando la parte della balena.

Come se avere circa 5000 anni (ad occhio e croce) sulle spalle non fosse abbastanza la nostra “carissima” professoressa che per privacy chiamerò D. era anche lenta anzi lentissima, non solo nelle azioni come attraversare il corridoio (impiegava 15 minuti solo per fare 10 metri) ma anche nel parlare, ogni parola sembrava lunga almeno il doppio, sembrava una scena a  rallentatore anche l’orologio, preso dallo sconforto, si fermava.
Nessuno dei suoi alunni riusciva ad ascoltarla per più di 5 minuti, passati quelli uno dopo l’altro iniziavano a parlare, giocare a tris alcuni ascoltavano la musica con le cuffie altri copiavano i compiti o ripassavano un’altra materia di certo più interessante di “Caron demonio con occhi di bragia” che la prof D si stava impegnando a spiegare.
Oggi sembra più lumacosa del solito, non so se lumacosa è effettivamente un aggettivo ma non è colpa mia se quella scema invece di spiegarci 2 righe di grammatica ci racconta quello che ha fatto nel week end.
La D non spiega, la D ci racconta del grande albero nel suo giardino, del fantasma di sua nonna che le dorme sul divano, di come toglie le erbacce in giardino senza usare il diserbante ma il sale e delle sue lezioni di yoga.
Entra in classe con la vitalità e la velocità di una bradipo morto, posiziona le chiappone sulla sua sedia che scricchiola pericolosamente, ci guarda uno per uno con i suoi occhietti maligni e sorride “Oggi interrogo” annuncia.
Silenzio generale, è raro che la prof D ascolti l’interrogazione, di solito guarda il libro; se l’alunno gli è simpatico ha la sufficienza a prescindere da quello che dice, può mettersi tranquillamente a parlare di capre volanti senza essere interrotto, se invece ha la sfortuna di non essere fra le sue grazie potrebbe recitare a memoria la divina commedia con tanto di parafrasi e spiegazione dettagliata verso dopo verso e ottenere solo un 6 meno.
Inizia a guardare il registro, passa un minuto, due, tre… dopo 10 minuti buoni la classe sembra la piazza durante il mercato, la gente si alza e vaga per la stanza, parla, spettegola e alcuni corrono; ma la prof niente, fissa il registro e non sbatte neppure le palpebre.
Qualcuno inizia a pensare che si sia addormentata ma sembra che sia caduta in una specie di trans (Cioè, avevamo già i nostri dubbi sul fatto che quel mostro fosse nato femmina ma non era quello che intendevo con trans).
All’improvviso si sveglia da quella specie di coma e invece di pronunciare i nomi degli sfortunati alunni scelti da quel lungo sorteggio per l’interrogazione dice : “Perché non avete ancora tirato fuori il libro?”
Tutti prendono  i loro libri di testo senza obbiettare, nemmeno il secchione di turno dice qualcosa (neppure lui sopporta le interrogazioni di D… non posso dargli torto) 



  
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