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Autore: missohara    17/09/2011    7 recensioni
la mia storia....
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Grazie ad Elisa, che ha avuto più palle di me per parlare subito. Ma credo che sia giunta l’ora che lo faccia anch’io, apertamente.

 

L’occhio non vuole la sua parte

 

Bugiarda. Me lo ha detto la mia coscienza da gennaio, quando mi son iscritta ad efp.

 

La parte onesta di me mi ha tormentata per mesi.

 Male per dover mentire, male per accaparrare scuse su scuse.

Quando ho iniziato a sentire su msn le prime ragazze di efp, stavo male.

Male perché accaparravo scuse su scuse... male perché mi venivano mandate foto, immagini, banner.

Ed io non potevo sempre mentire, non riuscivo. Inventavo di pc che non leggevano le immagini, di foto che non potevo vedere.

La verità è che non le ho mai potute vedere per un semplice fatto: non ci vedo, sono cieca.

Cieca, non vedente, mettetela come volete.

Non vedo dalla nascita. È sempre stato normale, per me, anche se è dura.

 

Chissà perché non ho mai avuto il coraggio di parlarne apertamente. Alcune ragazze di efp l’hanno saputo più o meno per caso.

Cosa... Cosa dovrei dire...?

Che è difficile. È difficile nascondere una cecità che esiste davvero, sotto a mille piccole bugie.

Che  è difficile far vestire i personaggi per semplici motivi di accostamenti di colore.

È difficile esserci, su efp in quanto cieca. No, è una cagata quella che sto dicendo.

Io.... Io non volevo venir compatita, ecco tutto.

Non ho mai parlato della mia “malattia” (anche se il termine è sbagliato, chiamarlo handicap mi fa orrore) perché non volevo che fossi letta e seguita per pietà.

Quante volte capita, nella vita vera, di venir compatiti?

Tante, troppe. Amiche che ti aiutano, ti danno una mano controvoglia perché “poverina, lei non vede”. Non sono vere amiche, non lo saranno mai. Ma... ma ho troppa paura di rovinare almeno quella parvenza di rapporto che c’è fra noi.

 

È brutto vedere le persone che ti parlano come se non potessi capire, non potessi esserci mentalmente solo perché hai un problema fisico.

È brutto, ad undici anni, sentirsi dire: “ma come fai ad uscire con noi? non riusciresti a...” e blabla.

Poi impari a vedere il mondo con ironia ed a prendere in giro quelli che ti trattano male.

Ma ci stai male lo stesso, in fondo. Il tuo stomaco brucia insistentemente quando succede qualcosa.

 

E poi... è stata la seconda media, il mio incubo.

Avevo un gruppo di amici, che in parte ho ancora.

Io... Io non sono mai stata forte, di indole. Timida, un po’ riservata, inadatta a mandare a vaffanculo la gente.

E così... E così mi sono ritrovata, a 3 giorni dal mio dodicesimo compleanno, ad affrontare una delle peggiori batoste della mia vita.

Il 25 novembre 2009 non lo scorderò mai.

Non so cosa sia successo prima, non lo sono ancora riuscita ad intuire. Ero appena stata malata, non so quanto  i miei compagni ne avessero discusso.

Ma vennero fuori delle cose da incubo, quel giorno.

Non sono mai stata  presa in giro apertamente e nemmeno quella volta fui insultata davvero. Non avrei potuto replicare, neanche volendo.

Ma sentirsi dire che “Professore, ma magari i professori preferiscono Ceci perché  è cieca...” fa male, troppo male.

Amiche che mi dicevano cose che avrei preferito non sapere, cavolate assurde.

 

Ho pianto, quei giorni, come non ho mai pianto in tutta la mia vita.

 

ho trascorso un bel compleanno solo grazie agli sforzi combinati di tutta la mia famiglia che ha cercato di farmi sorridere.

Da quel giorno non sono più stata la stessa. Le persone che ho intorno non sono cambiate, purtroppo.

Non ci ho mai litigato, per codardia o chissà per cos’altro.

Ma sono riuscita a conviverci, mettendo su una parvenza di corazza ironica.

Ho imparato a far a meno degli altri, almeno nella vita pratica.

Mi muovo da sola, a scuola, anche se molti pensano che non ne sia in grado.

Leggo, leggo tanto. leggo il braille, la scrittura coi puntini ed il mio pc parla (almeno spiego tutto perbene).

Ma fa ancora male, ancora, ancora.

Perché una vera amica non l’ho ancora trovata, nel contesto in cui abito.

Non sono mai stata fortunata, in questo.

A 13 anni c’è poca gente che sa andare al di là di  un handicap fisico, che sa giudicarti per quello che sei senza fermarsi ai tuoi occhi.

Io... io sto cambiando dalla prima alla seconda persona senza capirne il motivo, ma sono sempre io.

Così... Così, ho aperto un blog.

Un blog per sentirmi meno sola, perché speravo di trovare ragazze col mio stesso problema.

Non ne ho trovate. In compenso, ho trovato alcune delle persone più belle che conosca.

Poi il blog s’è chiuso. non accedevo più a blogger e tutt’ora non riesco a leggere i blog delle mie amiche.

Prima, mi ero iscritta ad efp.

Per raccontare una storia, quella storia.

Niente più. Quella storia che riscrivo piano piano di nuovo, che più mi c’immergo più l’adoro.

Quella storia in cui Elizabeth Potter è la mia copia, tranne per un piccolo, minuscolo particolare: lei ci vede.

Ho pensato di accecarla mille volte, la mia Beth. ma non ci sono mai riuscita.

E poi.... E poi mento, mento, mento.

Mento alle ragazze di efp, perché non riesco mai a parlare del mio non vederci.

Non ci riesco, punto.

Non so come introdurre l’argomento...

Quando mi sono stati fatti i banner per il mio contest, io non li ho visti. Non li ho visti e non sapevo cosa dire su quei banner se non un: “Bellissimi”.

Scusami, Ale.  Perché sei quella alla quale ho nascosto più cose, perché temevo te la prendessi.

Prendimi a calci in faccia, se ti va.... Ma non ci riuscivo.

Non vedo dalla nascita. Ho passato medici su medici, insieme a mio fratello che ha il mio stesso problema.

L’abbiamo scoperto, il gene difettoso. Ma... Ma non ce ne facciamo niente, di questo.

In America ci sono delle cure, delle operazioni chirurgiche che forse permetterebbero di vedere qualcosa, non lo so.

Ma chissà... chissà se funzionano, chissà se non funzionano.

C’è gente che ha problemi peggiori del mio. Ce n’è tanta, al mondo.

C’è gente che l’avrebbe confessato subito, di non vederci.

Ma io sono fatta così. Tengo tutto dentro.

 

Grazie ad Elisa, sto sputando fuori tutto.

Ad Elisa, che ha le palle e del suo problema è riuscita a parlare.

Ed io... Io ho gli occhi bagnati, che oggi è stata una delle giornate più orrende della mia vita.

Mia zia... è in coma e non so quando e se si risveglierà.

La storia di Not che mi muove qualcosa dentro e il bisogno che ho da tempo di raccontare, di scrivere. Piango perché oggi è una delle giornate più difficili che sto intraprendendo e perché non ce la faccio più.

Perché vorrei mandare tutto a puttane, tutto questo file, tutto...

 

Piango. Piango perché mi sento svuotata, priva di difese.

ma, nonostante tutto, ho trovato il mio equilibrio.

Anche se non ho purtroppo una classe fantastica, ho altri punti di forza.

La mia famiglia, in primis. Dei genitori che mi han sempre incoraggiata, sostenuta, stimolata.

Dei docenti che hanno saputo andare al di là del mio “piccolo problema visivo” (come direbbe James Potter)  e poi.... poi ci siete voi.

Le migliori amiche di penna che possa desiderare, ottime scrittrici e splendide persone.

 

L’anno prossimo andrò al liceo. E... E spero, spero, spero d’incontrare altre persone.

Nuove amicizie, nuove persone che riescano a vedere la Cecilia vera, non la “povera cieca”.

Scusatemi, ancora.

Scusatemi se non ce l’ho fatta, a parlare prima.

Scusatemi se non sono stata onesta fin da subito, scusatemi.

Ma... ma ora sono qui.

No, eccheccazzo. Io non sono cieca. Non sono solo cieca, no.

Sono una persona, una persona che può farcela anche senza i propri occhi.

 

E.... E qui su efp il non vederci non mi deve  perseguitare.

Io continuerò a fare tutto, perché posso farcela comunque.

**

Note:

ecco...

ho detto tutto.

Solo... Il mio blog, era “l’occhio non vuole la sua parte”, proprio come il titolo di questa shot.

Se volete...

Dateci un’occhiata.

mi dispiace.. forse vi è parso che mi sia autocommiserata fin troppo, è una cosa che odio, ma non son riuscita a srivere altrimenti.

Ceci

 

 

   
 
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