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Autore: AzzurraWeb    15/05/2006    6 recensioni
Kate Paciock è la figlia del famoso Neville. Ha 18 anni, un sacco di confusione in testa e nel cuore, tre amici che le vogliono bene e un capo un pò troppo espansivo. Riuscirà Kate a mettere un pò d'ordine nella sua vita?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 1

 

Celeberrimo padre. Celeberrima madre. Kate Paciock tuttavia non aveva nulla di particolare. Forse perché aveva sempre vissuto una vita tranquilla e piena di affetti, senza imprevisti e grandi dolori. Forse perché a scuola non era stata né brava né negata, né dotata di particolari talenti né completamente inutile. Si adattava ad ogni situazione della propria vita con parsimonia e discrezione cercando di dare il meglio di se stessa.

Tuttavia la rassicurante infanzia era finita da un pezzo ed anche l’adolescenza era sul punto di tramontare per sempre. Dietro di se vedeva gli anni felici ad Hogwarts con i suoi amici di un tempo mentre dinanzi al cammino si stagliava con contorni indefiniti l’immagine di una ragazza, ancora indecisa sul proprio imminente futuro ma pronta a farsi valere, prima o poi e dimostrare al mondo di possedere indiscusse e ancora ignote qualità.

Non sapeva quali di queste qualità potessero effettivamente emergere dal suo attuale lavoro di segretaria al ministero (l’arte del giusto dosaggio di zucchero nel caffè?) ma qualcosa le diceva che era già un inizio.

Appena ottenuti i MAGO aveva infatti iniziato uno stage di formazione alle dipendenze del signor Jason Pinkerton. Il loro ufficio si occupava di sport magici e la possibilità di veder passare di lì qualche aitante campione del Quidditch non era cosa da poco.

Uscita dal lavoro andava sempre a bere una pinta a DiagonAlley con i suoi compagni di un tempo: William Doherty, Lisa Bolde e Jane Sangster.

Il primo era un aspirante auror, un ragazzo bello ed intelligente anche se irrimediabilmente gay. La seconda lavorava al San Mungo in vista di diventare Guaritrice mentre la terza aveva scelto la carriera più difficile: quella della mamma.

Stare con loro era sempre un piacere e non poteva davvero farne a meno. Alla loro presenza dava sfogo alle proprie paranoie e la più grande di queste era la sua malsana fissazione per James Jr Potter, suo coetaneo adorato e agognato da ben 7 anni.

 

“Da quando inciampasti su di lui, ricordi? Avevi 11 anni e non sapevi mai dove mettere i piedi. Però quella volta trovasti una superficie piuttosto interessante sulla quale cadere. Da quel momento in poi non ti ho sentito parlare d’altro.” ridacchiava Jane.

 

“Hey, non prenderla in giro. Io la posso capire, eccome, è davvero un bel ragazzo… un giro me lo farei!” sogghignava William.

 

“Attento solo io posso inciampare su di lui!” incalzava Kate alzandosi in piedi con fare minaccioso.

 

“Dovrò contraddirti. Tutte le ragazzine più graziose di Hogwarts ti hanno soffiato questa priorità” intervenne Lisa.

 

“Eh non me lo raccontare… ci soffro ancora quando ripenso a Giselle Horby”

 

“Giselle Horby? E te la sei dimenticata Elinor Smith? Per non parlare di Alice Bones… Marta Stewart, Debra Malfoy…”

 

“OK, OK! HO CAPITO! Non ho bisogno che voi mi riportiate alla memoria tutte le sue fiamme!”

 

“Hai ragione, non la finiremmo più, temo.” continuava a starnazzare Jane accarezzandosi il pancione.

 

“Lisa, ricordi quando la nostra Kate usciva con quel Richard?” ingiunse William.

 

“Eh come dimenticarselo. Stavano molto bene insieme… lui e i suoi brufoli”

 

“ERA BELLO DENTRO!” proruppe Kate sbuffando rumorosamente.

 

“Così come io sono etero!”

 

“Comunque lo lasciasti subito. Non appena venisti a sapere che James era tornato libero.”

 

“Uno dei giorni più belli della mia vita.”

 

“Ma non fosti capace di afferrare la tua occasione e lui iniziò ad uscire con un’altra.”

 

“Giselle appunto. E Richard si fidanzò con l’ex di James. Pazza!”

 

“E tu rimanesti sola.”

 

“Grazie per avermelo ricordato”

 

“Ma prego”

 

“Sei cattivo”

 

“Modestamente… sì”

 

“Tutto questo per dirti che devi andare avanti. Guardati intorno.” Disse  Jane questa volta con voce molto dolce.

 

“Lo so. Ma non ci riesco. Mi sembra tutta seconda scelta a confronto. Dovrei dimenticarlo ma non ce la faccio. Chissà dove è in questo momento… e soprattutto con chi?”

 

“L’hai più visto da quando è finita la scuola?”

 

“Una volta. Lui non mi ha vista e se anche mi avesse vista non penso che mi avrebbe salutata. 10 kg in meno fanno la differenza?”

 

“Dieta infallibile, la mia… a quanto pare non è un caso se sono la migliore del corso” esclamò soddisfatta Lisa “e tu sei bellissima. Quindi datti una mossa, esci e divertiti.”

 

“Non sono bellissima. Sono solo più magra, il che non significa niente. Dentro sono la stessa sclerotica monomaniacale che avete imparato ad amare.”

 

“Evviva l’allegria!”

 

“Altro giro di birre?”

 

“Direi che è un’ottima idea.”

 

“Scherzi a parte come va il lavoro?” disse William dopo un sorso.

 

“Pratiche su pratiche. Caffè su caffè. Mano morte su mano morte.”

 

“E di chi è la mano?”

 

“Di Mr Pinkerton.”

 

“Oddio, ma avrà sessant’anni.”

 

“Non me ne parlare. E’ una cosa molto imbarazzante, ma non riesco a farci niente.”

 

“Rivolgiti a qualcuno.” Sbottò Jane.

 

“E a chi? Sono l’ultima ruota del carro.”

 

“Ma è un tuo diritto!”

 

“E’ già tanto che mi pagano!!!”

 

“Ma da quanto va avanti questa storia?” domandò William visibilmente arrabbiato.

 

“Da un paio di settimane.”

 

“E tu non ci hai detto niente? Se lo becco, gli taglio quella mano che si ritrova!”

 

“Grazie, William. Sei un angelo!”

 

Dapprima il ragazzo mantenne la sua espressione corrugata ed inquieta e poi distendendo in un cipiglio malinconico esclamò: “Anche il mio ex, me lo diceva sempre.”

 

“Stiamo messi bene noi! Una segretaria molestata, disorientata ed innamorata, un auror narcisista e single, una guaritrice con preoccupanti manie di onnipotenza e una donna incinta… scusa Jane ma che hai?” domandò Kate nel vedere Jane contorcersi sulla sedia.

 

“Niente. Mi si sono rotte solo le acque!”

  
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