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Autore: ily95    18/09/2011    3 recensioni
Fanficton ambientata dopo la fine della serie. Tomas ha scoperto di Nicolas e, dopo aver perdonato Ninì, si sono sposati.
Ma per loro i problemi non sono finiti. Riuscirà il loro amore a superare ancora una volta tutte le difficoltà, oltretutto ora che Ninì nasconde un nuovo segreto?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ninì aprì gli occhi e si trovò davanti Tomas che teneva una mano sulla sua guancia ed era accovacciato vicino al letto in cui lei era distesa.
-Amore, stai bene?- le chiese.
-Che è successo?- chiese lei, portandosi le mani alla testa. Perchè si sentiva così male in quel periodo? -Cecilia? L'avete trovata?- domandò scattando in avanti per alzarsi.
Suo marito la bloccò.
-No, ce ne stiamo occupando. Tu devi riposare, tra poco verrà il medico.- disse.
-No, non ce n'è bisogno, davvero.- protestò lei. -Devo aiutarvi a trovare Cecilia! Non posso pensare che qualcuno possa averle fatto del male io...- le lacrime le salirono agli occhi. -...non potrei sopportarlo.
Tomas la abbracciò.
-Vedrai che andrà tutto bene. Celina sta già cercando di contattare Victor, che è il sospettato principale.
Ninì non era convinta. Amava Cecilia come se fosse sua figlia e il solo pensiero che potesse essere in pericolo le dava i brividi.
-La troveremo presto, Ninì, vedrai.- la rassicurò Tomas benchè fosse anche lui preoccupato.
In qualche modo però il suo ottimismo riuscì a tirar su il morale alla moglie.
-Riposa ancora un po', ti avvertirò se scopriamo qualcosa, d'accordo?
Lei annuì.
Tomas le stampò un bacio sulle labbra e poi uscì dalla stanza.

Victor aveva rapito Cecilia.
Questa era l'idea che si era fatta strada nelle menti di tutti, ormai. Ma perchè lo aveva fatto?
Intanto Ninì non si era ancora rimessa del tutto dopo lo svenimento.
Tomas era preoccupato anche per lei. Questa situazione non era semplice per nessuno ma per lei lo era ancora meno, lei che era così fragile...
L'ormai ex ambasciatore aveva già mobilitato la polizia e i servizi segreti sanjulianensi. Ma le ore passavano e della piccola Ceci non si avevano notizie.
Celina continuava a tempestare di telefonate il fratello, che sembrava sparito nel nulla. Martin e i suoi amici si stavano dando da fare perlustrando la zona e persino il nonno, in tenuta militare da soldato, cercava di dare man fore nelle ricerche.

Ninì se ne stava seduta in cucina con gli occhi rossi. Era talmente nervosa che sgranocchiava qualunque cibo le capitasse a tiro.
-Ninì, non ti fa bene mangiare in quel modo!- la rimproverò Lupe con il tono di voce spento che avevano assunto tutti dalla scomparsa della bambina.
-Lo so ma...ho una fame terribile.
-Lasciala in pace, Lupe. Lo sai che quando è giù lei fa cose strane tipo mettere le mani nella terra! Se ora vuole mangiare, lasciala mangiare tranquilla, su!- la esortò Vicky, entrando in cucina.
-Così però mi farà fuori tutta la dispensa!- protestò bonariamente la cuoca anche se sapeva che con quel clima a tutti era passato l'appetito. Tranne a Ninì, ma lei era un caso a parte.
-Come stai?- le chiese la bionda.
Ninì alzò le spalle.
-Male.- rispose, afferrando una fetta di torta dal piatto che Lupe stava portando via. -Questa faccenda di Victor mi sta uccidendo. Non posso sopportare questa situazione!- spiegò, per poi riprendere a mangiare.
L'amica annuì comprensiva. Poteva immaginare il dolore che provava: Cecilia era come una figlia per lei e Victor...una volta si fidava di lui. Ma questo prima che lui rubasse il posto di ambasciatore a Tomas, prima che gli rubasse il progetto, prima che dicesse a tutti la verità su Nicolas.
In quel momento entrò in cucina anche Tomas.
-No, nessuna richiesta di riscatto per ora.- diceva parlando al telefono. -Presumo si tratti di una vendetta personale nei miei confronti, sì. Sì, fatemi sapere se ci sono novità. A più tardi.
Ninì lo guardò. Come faceva lui a rimanere così apparentemente calmo?
Tomas si avvicinò alla moglie e le accarezzò i capelli, piantando i suoi occhi azzurri in quelli verdi di lei che, come i suoi, erano velati dalla tristezza.
Ninì si strinse a lui, cercando di placare quel dolore che le opprimeva il cuore.

-Signora Parker, è arrivata questa lettera per lei.- annunciò Adelfa porgendo una busta a Ninì.
Lei la prese titubante.
Quei giorni erano già abbastanza difficili per lei, stava male sia emotivamente che fisicamente e non aveva certo bisogno di ulteriori problemi.
Aprì la busta e lesse il foglio al suo interno: "Voglio parlare con te. Incontriamoci alle cinque al bar di Charly. Vieni da sola. Victor".
-Non pensarci nemmeno.- disse una voce alle sue spalle.
Ninì sussultò, girandosi verso il marito. Lui da dietro aveva letto tutto.
-Tomas...- mormorò lei, indecisa sul da farsi.
-Tu da sola in quel posto con Victor non ci vai.- disse risoluto.
-Vorrà parlarmi di Cecilia...ci devo andare.
-No, è fuori discussione. Non hai ancora capito che razza di persona è Victor? E' un criminale!
Ninì sospirò. Tomas aveva ragione ma lei credeva che le persona potessero cambiare.
Lui la prese per le spalle e la guardò negli occhi.
-Potrebbe farti del male. E questo non lo potrei sopportare.- le disse.
Lei abbassò lo sguardo. Capiva la preoccupazione del marito ma lei non poteva starsene con le mani in mano. Doveva fare qualcosa, per Cecilia.

Ninì era combattuta: che fare, ascoltare Tomas o provare a salvare Cecilia?
Passeggiava avanti e indietro per il salone, pensierosa.
Vicky stava seduta sul divano e mangiava una mela mentre fissava preoccupata l'amica.
-Io ci devo andare, capisci? Devo provare almeno a parlarci, a convincerlo...
Vicky fece spallucce.
-Però Tomas non ha tutti i torti, Victor è un poco di buono...non so se è prudente andarci da sola.- osservò.
Ninì sbuffò.
-Potresti almeno smettere di mangiare? Mi fai venire la nausea.- disse Ninì, visibilmente stressata.
La bionda roteò gli occhi. Si fissarono qualche istante in silenzio dopodichè Ninì corse verso il bagno. Evidentemente la nausea non era solo una sensazione.
-Stai bene?- le chiese Vicky, quando l'amica tornò.
Lei la fulminò con lo sguardo.
-Come posso stare bene, Vicky? La mia Romita è nelle mani di un pazzo, di un delinquente! Io devo fare qualcosa...
L'amica annuì.
-Va bene, ti aiuterò. Tu sul ring e io nell'angolo.


Ecco anche il 2° capitolo. Ora che è iniziata la scuola posterò meno frequentemente...però continuate a seguirmi! Ringrazio tutte le persone che hanno letto in particolare flori186 (sono contentissima che tu mi segua anche qui!). Fatemi sapere cosa ne pensate, i vostri suggerimenti contano molto per me! A presto!
ily

  
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