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Autore: Akela    19/09/2011    0 recensioni
“La natura può essere una madre
premurosa e attenta ,
difende con ogni mezzo il
proprio equilibrio ,
ciò nonostante non
sempre agisce da sola ,
si serve di inconsapevoli cuori
per riuscire a portare a termine i
suoi scopi...”
(la leggenda di Issylbe)
(é una storia nata d molto...da quando ero bambina per la verità, e che con il tempo si è arricchita sempre più giungendo ora a questo risultato ^-^...spero possa piacere almeno un poco ,accetto di buon grado qualsiasi consiglio o critica! =)
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una mattina umida e fresca . Tanto per essere pignoli era marzo inoltrato e durante la notte era avvenuta l'ennesima pioggia primaverile tipica di quel mese. tra i fili d'erba brillavano come perle le minuscole gocce di rugiada , le margherite e i non ti scordar di me lentamente schiudevano le corolle per poter meglio esporsi alla luce della prima mattina. “Stella?..Stella tesoro sbrigati!” una voce risuonò nella via, la bambina sollevò appena lo sguardo per fissare il terrazzo che padroneggiava sul minuscolo giardino dietro l'appartamento, due occhioni celesti si puntarono sulla figura altera della madre che con sguardo spazientito la squadrava da capo a piedi. “per amor del cielo alzati subito! E corri, dobbiamo sbrigarci...” con malavoglia la bambina si alzò dall'erba e solo dopo essersi sollevata notò le chiazze di fanghiglia ed erba sulla gonna, la madre l'osservava furibonda .il mazzo di chiavi già in mano. “Vengo subito mamma!” Trillò la bambina,inciampò maldestramente mentre andava a prendere lo zainetto e il mazzo rose e mughetti che gli avevano regalato”ci mancherai” un bigliettino colorato pendeva dal mazzo unito da nastrini colorati, il biglietto ornai era tutto stropicciato, i fiori avvizziti , ormai era da due giorni che non si separava da quell'ultimo regalo , si voltò solo una volta per guardare con sguardo consapevole il suo piccolo rifugio, fu tentata dal restare ancora li, aggrapparsi stretta alle sbarre dell'altalena con cui tante volte aveva giocato, tornare ad aprire i balconi della sua cameretta per poter far tornare a filtrare la luce ma poi continuò a camminare, non lo dava a vedere forse , ma era incredibilmente emozionata all'idea di traslocare in montagna dai nonni che non aveva mai visto, una mano ingioiellata di anelli le si posò sulla spalla guidandola fuori dal cortile, un ultimo sguardo al corridoio, la porta della cucina e le scale che portavano alle camere poi il rumore delle chiavi nella serratura, sua madre con un gesto veloce le tolse dalla porta e se le mise in tasca, pronta a porgerle all'agenzia che la avrebbe presa in affitto.”oh cielo,che ti è successo?” la madre ora la fissava sbigottita mentre la bambina con noncuranza si strofinava la manica sul visino ancora sporco di terra “io...sono caduta mamma...” provò a difendersi la piccola, non li importava proprio nulla di essere bella candida per farsi vedere dai nonni, un forte suono venne ripetuto per la terza volta , suo padre ormai aveva piantato la mano sul clacson e osservava spazientito dalla sua lussuosa auto che a Stella sembrava più un carro funebre ” Arriviamo arriviamo!!!!!” gridò di rimando sua madre mentre si precipitava giù dalle gradinate trascinandosi dietro la bambina, aprì la portiera posteriore dell'auto e aiutò la figlia a salire” metti la cintura tesoro, Philip aiuta tua sorella” Il ragazzo prese in braccio la bambina per farla passare nel sedile centrale , la bambina gli si aggrappò al collo e li tirò con forza il cappuccio della felpa sopra alla testa ridendo , il ragazzo sorrise divertito e dopo averla letteralmente lanciata sul sedile si affrettò a legarle la cintura dell'auto . Era raro che fosse in macchina con i propri famigliari, aveva ventun anni ed abitava in un appartamento nella città vicino all'università di medicina con alcuni amici ,la macchina era in panne e così si era deciso ad aiutare la famiglia nel trasferimento,dal sedile anteriore Daisy, la mamma di Stella si volse con un sorriso ebete stampato in una faccia da cavallo.” pronta ciurma? Si partee!! “ . La piccola Stella rispose con entusiasmo urlando il proprio consenso , Philip annuì con un mezzo sorriso alla donna euforica, il padre brontolò qualcosa mentre fissava preoccupato l'orologio nel timore di beccare l'ora di punta .Il camion del trasloco era partito ormai da mezz'ora. ”Loyal ?”la donna si voltò verso l'unico posto rimasto nella macchina occupata da un ragazzo biondo cenere con un cappuccio tirato giù fino al naso. Il ragazzo non si scompose mentre con sguardo perso osservava fuori dal finestrino muovendo appena le labbra al ritmo delle cuffie.”Loyal!!” urlò la donna, niente risposta. Philip li tirò un colpo dietro alla nuca che fece smuovere il ragazzo dal suo torpore, si voltò con il pugno stretto verso il fratello, gli occhi che sprizzavano fiamme“ ma che cazz..” Philip si ritrasse ridacchiando , indicando la donna che sbigottita ora lo fissava con severità . “ Loyal ! Non ti permetto di usare certi termini in casa chiaro ?” “Siamo in macchina !”fu la semplice risposta sfacciata del ragazzo che dopo riaver messo le cuffie dell' ipod si ritirò il cappuccio sopra alla testa. “ok partiamo.” il padre riaccese l'auto e abbandonò il vialetto del cortile, l'auto sfrecciò tra le strade della città , poi nell'autostrada diretta a nord sulle montagne.
  
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