Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Lilith82    20/09/2011    11 recensioni
Questa storia è stata "necessaria" per me. Necessaria da scrivere. Necessaria da condividere. E' la prima fan fiction che abbia mai scritto in vita mia. L'ho cominciata quasi due anni fa. Rileggerla ora, mi fa un certo effetto, lo ammetto. Ma la amo come il primo giorno! Ed anche se, probabilmente, farò delle piccole modifiche, la lascerò intatta il più possibile. E' il mio seguito di Breaking Dawn, necessario, appunto, perché non sapevo rassegnarmi alla fine della saga. E' la storia di Renesmee, di Jacob, di Edward e di tutti gli altri.
Spero vi piaccia. Fatemi sapere.
dal primo capitolo:
"Poi riuscii a muovere le dita di una mano, non che lo avessi voluto, ma quel piccolo movimento mi permise di riprendere contatto coi miei confini fisici, sentii le gambe sfiorate da gambe infuocate, sentii il petto vicino ad un altro torace, grande e ardente, sentii le guance tenute in due grandi mani brucianti, sentii le mie labbra contro le sue grandi labbra scure, come ghiaccio avvolto dal fuoco e capii:
Jacob Black mi stava baciando!"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Intact world'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi qua...
PERDONOOOOOOOO!!!! :,(
Dunque, ho una persona molto cara che al momento è molto ammalata, questo sconvolge in maniera trasversale la mia già abbastanza-agitata vita, e mi fa accumulare qualche ritardo... :,(
Per farmi perdonare un doppio capitolo... un Nessie pov ed un Jake pov <3 a cui sono tremendamente affezionata perché è da questo capitolo speciale che è iniziato il Grande Delirio del Grande Black *_* per il quale ho tratto ispirazione da... vediamo se indovinate! ;-) grandi premi in palio! *_*
Ringrazio davvero con tutto il cuore chi continua ad inserire la storia nelle preferite/ricordate/seguite e soprattutto chi commentato <3 <3 <3 (vi rispondo al più presto, promesso! ;-)
dedico il doppio capitolo (in particolare l'extra) alle prime sostenitrici, alle attuali sostenitrici ed alle sostenitrici future del GB !!! <3 *_* <3

vi ricordo che c'è sempre un Piano B <3 per voi!

http://www.facebook.com/groups/281106931902704/#!/groups/281106931902704/

a lunedì per l'aggiornamento di Imprinting ed a venerdì per quello di Just a Boy *_*
un abbraccio gigantescoooooooooooooo <3
Lilla ^_^

PS: potrebbe esserci qualche errore, perdonatemi... dormo pochissimo e ho la testa piena di preoccupazioni! :,(


CAPITOLO 20: MOSTRO

Quando papà e il nonno arrivarono, prima ancora che fosse giorno, il corpo di Jacob aveva raggiunto già i trentasei gradi centigradi, il suo polso era più forte e regolare ed il respiro si era rafforzato.
Io avevo cantato per tutto il tempo la stessa dolce e malinconica nenia.
Mi faceva sentire meglio; non che potessi riparare in qualche modo a ciò che avevo fatto, ma mi faceva sentire meglio...
Billy era rimasto accanto a me ed al figlio, sempre sereno.
“Papà!” mi tuffai tra le sue braccia, ma accadde qualcosa che non era mai accaduta prima.
Qualcosa che non pensavo potesse accadere.
Non mi respinse ma neanche ricambiò. Sembrava... disgustato!

“Renesmee, spiegami cosa è successo!”
Carlisle era già al capezzale di Jacob e stava controllando i suoi parametri.
“Lei lo ha morso” le parole di mio padre erano un soffio, in viso ancora quell’espressione insostenibile.
“Ma... come?” il nonno sembrava sconvolto “Renesmee non è... non dovrebbe essere velenosa!”
Nessuno nella stanza gli forniva una qualche specie di risposta.
Il silenzio era come un gelido fumo che ci stava invadendo.
“Mmm.. non ha i segni dell’avvelenamento...” Carlisle aveva ripreso ad esaminare il suo paziente.
“Gliel’ho succhiato via” ammisi deglutendo “insieme a... buona parte del suo sangue” conclusi nauseata, da me e dall’acquolina che il ricordo di quel sangue mi aveva provocato.
“Oh!” il nonno sobbalzò un poco. Mio padre era immobile, di marmo.
“Dal monitoraggio  dei suoi parametri sembra si stia riprendendo” disse Carlisle.
“Probabilmente il suo midollo sta rimpiazzando il sangue perso e quando ne avrà a sufficienza si risveglierà” concluse poggiando una mano sulla mia spalla.
“Ne sei sicuro?” gli chiesi.
Sospirò.
“No, ma abbiamo buone possibilità” rispose.
“E nel frattempo? Non dovremmo... fargli una trasfusione?” Perché non ci ho pensato prima?!
“Sembra possa fare da solo. Non ci conviene interferire con un processo già avviato. Tu cosa ne pensi, Edward?”
Mio padre se ne stava fermo, nella stessa posizione che aveva assunto appena varcata la soglia di quella stanza.
Respirò profondamente.
“Sono d’accordo con te” disse, la sua voce incolore.
“Bene” fece il nonno “Continueremo a monitorarlo, se dovesse peggiorare interverremo”
Una fitta di dolore attraversò per intero il mio corpo.
“Ma non lo farà, Nessie. Sta tranquilla!” m’incoraggiò Billy.

Passarono alcune ore, Jacob continuava a migliorare, lentamente ma migliorava.
Non così mio padre: non mi guardava, non mi toccava, non mi parlava.
Forse era quella la mia punizione: il totale ed eterno disgusto da parte di mio padre!
In fondo, come potevo dargli torto?
“Renesmee” si scosse mentre ancora osservava il tramonto.
“Possiamo parlare?” era venuto dolce verso di me.
Sussultai e mi ancorai al letto con le mani.
Non ce la faccio a lasciarlo... pensai a capo chino.
“Certo. Billy, Carlisle potreste...”
“Certo, Edward” risposero quelli.
Piano lasciarono la stanza.
Quando la porta si chiuse alle loro spalle, papà prese la piccola sedia che stava accanto al letto e si mise a sedere di fianco a me.
“Non sono... disgustato da te” scandì lento.
“Come potrei, dimmi?” e scosse la chioma ramata.
“Ma allora?” lo sfiorai mostrandogli il primo sguardo che mi aveva lanciato entrando in camera di Jacob.
Si ritrasse come in preda ad una fitta.
“E’ che ho visto...” provò a dire “io non pensavo... che fosse così... doloroso” praticamente balbettava.
“Vi ho visti sulla spiaggia” disse infine, spossato.
“Oh...” sussultai e i ricordi m’invasero la mente.
“No, Renesmee, ti...” cominciò alzando una mano come a fermare i miei pensieri.
“Scusa io...” non sapevo cosa dire.
Era di sicuro la conversazione più imbarazzante di tutta la mia vita!
“Anche della mia!” mi fece eco provando a sorridere.
“E’ che non immaginavo... tra di voi una tale...”
Non riuscì a dire passione.
“No, non ci riesco. E’ difficile anche guardarti con quelle immagini in testa!”
Mi spiace... pensai.
“Non devi, non per questo. E’ un problema mio” disse poggiando una mano sulla mia.
Già... c’era ben altro per cui dovessi essere dispiaciuta!
“Non lo sapevi, Renesmee. Tu non sapevi che gli avresti fatto del male!”
Quello era vero, ma era anche vero che avevo bevuto il suo sangue ed era stato...
“Non dipende da te neanche questo!”
“Come?”
“E’ parte... della tua natura” chiarì “Di quella parte che ti donato io” concluse a capo chino.
“Ma non capisco... lui è Jacob... come può il suo sangue essere così...”
“Invitante” concluse lui basso.
Sono un mostro, papà!
“Non si può essere un mostro, si può solo agire come un mostro” specificò lui.
Appunto! pensai io.
“Tu...”
“Io...” ho desiderato, DESIDERO il suo sangue!
Volse lo sguardo al giorno appena trascorso e disse: “A volte diversi... tipi di desiderio si mescolano”

Davvero?
Sorrise appena e fissò il suo sguardo d’ambra nel mio.
“A me è successo”
“Con la mamma” la mia voce era appena un sussurro.
Si ritrasse un po’ a quel pensiero.
Ma... voi come potevate...? non ebbi il coraggio di guardarlo mentre ricordavo il sapore del veleno rifluire nella mia bocca ad ogni contatto con Jacob.
Un tremito lo percorse.
“Noi eravamo molto più accorti!” ringhiò.
Ma... il veleno...? non potei impedirmi di pensare.
Sbuffò e mi fece sollevare il capo verso di lui.
“Io cercavo di controllarlo, di ricacciarlo via deglutendo. Ma voi...”
Tranquillo, papà... pensai mentre distoglievo lo sguardo.
Jacob non vorrà neanche più avvicinarsi a me dopo quello che gli ho fatto passare!
“Io non ne sarei così sicuro” sospirò lui.
Lo guardai: il mio lupo disteso nel suo letto troppo piccolo e pensai che probabilmente non avrebbe più voluto rivedermi, mai più! E se così fosse stato, io cosa avrei fatto?
“Non mi preoccuperei fossi in te” disse Edward mentre si piegava in avanti, come in preda alla nausea.
“Papà, che ti prende?” feci avvicinandomi a lui.
“E’ Jacob” disse mentre indietreggiava.
Jacob? Sta peggiorando?
“No... credo stia sognando”
Lo guardai interrogativa.
“Te” chiarì.
Avvampai di rossore.
Ma il fatto che stesse sognando..
“Significa che si sta riprendendo” concluse, sembrava un po’ sollevato.
“Un po’... ma non posso stare qui!” disse guardando Jacob e stringendo i pugni.
“Ok... quando si sveglierà...”
“Lo saprò” concluse fermo.
“Renesmee, io...”
“Anch’io ti voglio bene, papà” e mi tuffai tra le sue braccia finalmente accoglienti.
Mi strinse a sé e mi cullò un poco.
Poi sibilò: “Cane maledetto, cerca di farsi staccare la testa anche quando è incosciente!”
“Ma cosa...” la sua espressione mi disse chiaramente che non VOLEVO sapere cosa Jacob stesse sognando!
“Vado” disse baciandomi i capelli “Charlie è arrivato, lo rassicuro. E poi vorrei sapere se Carlisle ha già fatto qualche analisi sul tuo... veleno”
“Il nonno...”

“E’ andato nella nostra vecchia casa a vedere se avevamo lasciato qualcosa di utile. Vedrò se è il caso di raggiungerlo”
Fissò Jake per un momento.
“Meglio che non mi allontani troppo” concluse infine.
“Papà... è incosciente!”
“E pericoloso” soffiò lui. “Persino da incosciente” scosse la testa e uscì.
Rimasi da sola con Jacob.
Il suo respiro era praticamente tornato normale, il suo cuore batteva del consueto ritmo, forte e vigoroso, gli sfiorai la mano e sentii una vampata di calore terribilmente rassicurante.
Non sembrava più malato ora. Sembrava stesse dormendo.
E sognando. Nonostante tutto lui mi sognava, sognava la sua assassina!
Fu allora che realizzai che io lo amavo, amavo quel ragazzo incantevole che mi era stato mandato dal fato, quell’incredibile essere che io non meritavo affatto. Né mai avrei potuto.
Ma lui era accanto a me, lo era sempre stato.
E, forse, potevo essere così crudele da trattenerlo accanto a me per sempre.
Senza accorgermene avevo poggiato il capo sul letto.
Senza accorgermene, dopo trentasei ore, mi stavo addormentando.

CAPITOLO ROSSO: PERDONO

Un raggio di sole mi trafigge gli occhi.
Li apro a fatica.
Devono essere rimasti chiusi a lungo.
All’inizio vedo solo macchie colorate e indistinte, poi le cose riprendono i loro contorni.
Sono in camera mia, sono sveglio e mi sento bene.
Non sono morto, allora?
Un profumo intenso mi colpisce.
E’ odore di primavera, di erba sferzata dalla brezza, di prati in fiore.
E’ lei! E lei è la mia primavera.
Mi volto e la vedo.
La sua figura si staglia contro i bagliori del nuovo giorno.
E’ circondata dalla luce.
I suoi riccioli ne sono inondati, sembrano infuocati.
I confini del suo corpo evidenziati, come fosse lei stessa fatta di luce.
Forse è una visione! Forse è un sogno! Forse... sono morto!
“Jacob”
Ha parlato! L’angelo ha parlato!
“Jake.. Jake, stai bene?”
Bene.. bene? Bene è così riduttivo!
Si avvicina piano, portando con sé il sole.
Si siede accanto a me, ancora mezzo-sdraiato nel letto, e finalmente riesco a vederla in viso.
E’ bella.  Accidenti se è bella!
E’ radiante, luminosa!

Come un faro nella notte, come un faro nella mia vita...
Ma la sua espressione è timorosa.
“Jacob, stai bene?” dice carezzandomi una guancia.
Il suo tocco mi dà i brividi, lei mi dà i brividi!
Sono attraversato da scosse potenti e non riesco a risponderle.
Sembra male interpretare il mio silenzio, si ritrae un po’, il suo volto si rabbuia.
“Jake, puoi perdonarmi?” chiede trascinandomi nel suo mare di cioccolato.
Cosa?
Non riesco nemmeno a balbettare, la mia gola è secca, la mia bocca è impastata, la saliva inesistente.
Mi sfiora con un dito il labbro inferiore fino a un angolo, all’angolo del suo morso.
Oh... capisco! E’ di questo che si scusa!
“Mi perdoni, Jake?” chiede.
La sua voce, ammantata di diabolica dolcezza, circonda il mio nome.
Il cuore sgomma come una moto da rally un secondo prima  della partenza.
Accidenti, vecchio, accidenti!
“Jacob...” insiste preoccupata.
Sul muso si disegna già un leggero broncio.
Due lettere, vecchio, due lettere: S-I’!
sì... SI’ SI’ SI’

Non riesco... non ce la faccio a parlare!
Da perfetto imbecille quale sono, scuoto la testa, per cercare di liberare la mente, ma fraintende e si ritrae.
“NO!” una specie di latrato mi esce infine dalla bocca.
Per un secondo, il panico s’impossessa del suo volto magnifico.
E di me.
Il mio cuore non batte più, il mio petto non si muove più.
Non respiro. E non parlo.

Ma una saetta attraversa il suo sguardo.
Inarca un sopracciglio e s’avvicina.
Lenta.
Sale sul letto con le ginocchia,  poi mette una mano sul muro dietro la mia testa.
Con l’altra imbriglia i miei capelli folti e li tira leggermente verso la nuca.
“E non c’è niente che io possa fare per farmi perdonare?” soffia sulla mia faccia.
E’ angelo e diavolo. Insieme.
E’ solare e sinistra allo stesso tempo.
Pericolosa e innocente.
“Niente?” sussurra ancora.
Il suo alito fresco sfiora le mie labbra aride.
Mi tendo verso di lei per cercare ristoro, refrigerio, salvezza.
Con un leggero ghigno si scosta e sorride.
“Niente, Jake?” ammicca dispettosa.
La mamma non ti ha detto di non giocare col lupo cattivo, bambina?!
“Niente” pronuncio fermo e roco.
Mi punta negli occhi la sua arma migliore: i suoi occhi.
E vince. E vinco.
In un baleno le sue labbra sono sulle mie.
In un istante è su di me.
E paradiso e inferno si fondono, di nuovo.
La sua piccola e fresca bocca si muove lieve sulla mia.
E’ una dolcezza inebriante, oscura, insopportabile.
Il bisogno di lei si fa spazio nel petto con una fitta lacerante.
“Ah...” mi lamento.
E lei sorride, di trionfo.
Mi solletica il mento coi suoi baci, mi tormenta il collo, mi sfiora le spalle.
“Proprio niente, Jacob?” sussurra al mio orecchio, prima di morderne leggera il lobo.
Leggera e mortale.
M’inarco verso di lei.
Veloci le sue dita scorrono il bordo della mia maglietta e lo sollevano.
Poi l’accompagnano verso l’alto, mentre coi polpastrelli sfiora tutta la mia schiena.
Come gocce d’acqua fredda sulla pelle riscaldata dal sole di un mezzogiorno d’agosto.
Uno strano verso esce dal mio petto, una specie di basso guaito.
Ride mentre lancia via la maglietta.
Divertente, ragazzina, molto divertente!
Le prendo la testa tra le mani e la tiro a me con prepotenza.
Prova a protestare ma non si ribella.
La bacio con forza e mi risponde.
Cerco la sua lingua e la trovo.
Cerco le sue mani e sono incollate al mio petto.
Afferro le sue ginocchia e la porto su di me.
Prende le mie mani e mi blocca al muro.
Sono in trappola.
E sono libero.
I nostri respiri s’intrecciano, si sincronizzano, si esaltano.
Le nostre mani non si lasciano, ma le mie braccia s’incrociano sulla sua schiena.
Il suo petto si stampa contro il mio, la sua pancia è sulla mia pancia.
E’ così piccola nella mia morsa ingombrante!
Piccola... ma potente!
E’ come baciare una stella: irradia energia.
Continuiamo finché davvero non possiamo fare a meno di respirare.
“Perdonata?” chiede il suo respiro affannato.
“No” risponde il mio respiro affannato.
E sorrido.
Idiota e felice.
“L’hai voluto tu, lupo” dice mentre stampa le sue labbra sulle mie.
“No!” tendo una mano mentre si scosta un po’.
Mi accorgo solo adesso di quello che indossa: una specie di camicia da notte grigia, con dei bottoni perlati.
Me ne accorgo solo quando, lentissima, comincia a liberarli ad uno ad uno.
No... no... no!
Mentre la superficie di pelle scoperta aumenta, lo spazio libero dentro ai miei jeans diminuisce.
Il Grande Black reclama la mia attenzione.
Scuoto la testa per svuotarla: dalla confusione, dalle urla interiori, da tutto!
La ferma con una mano e fissa i suoi incredibili occhi nei miei.
“E’ quello che vuoi, Jacob”
Non è una domanda. E lo so.
Con l’altra mano allontana il cotone grigio e sorride.
“Guardami, Jake”
Mi incita con la voce, mi incita con lo sguardo, ma io non ci riesco.
Fisso la sua figura così vicina e so che è nuda.
Ma i miei occhi mi tradiscono: la sua immagine è sfocata, i particolari indecifrabili.
Chiudo gli occhi pregando di ritrovare un briciolo di lucidità e sento saltare uno dei bottoni dei miei jeans.

E poi... un rumore metallico, un orribile stridore, come di unghie sulla lavagna.
Durò poco: giusto il tempo di svegliarmi.
C^^^o, vecchio, era un sogno!
No! No! No!

E adesso chi lo spiega al Grande Black?!
Mi voltai e me la ritrovai fra le braccia.
Era assolutamente vestita, assolutamente addormentata e assolutamente bellissima!
Nemmeno il mio sogno era stato degno di quello splendore!
Qualcuno si schiarì la voce.
Ruotai il capo dall’altra parte e mi trovai faccia a faccia con Nosferatu.
Sembrava appena uscito da un sarcofago!
Esageratamente pallido anche per essere lui, a braccia conserte e coi pugni stretti, livido in volto e con le iridi fisse e lampeggianti.
Parevano quasi vermiglie, tant’erano infuocate.
Per un istante pensai che si fosse nutrito davvero di sangue umano, poi considerai che, forse, in quel momento, non gli sarebbe dispiaciuto bere il mio.
Per essere un lupo, piaccio un sacco ai vampiri!
“Jacob” sibilò alla frequenza del ronzare degli insetti.
“Ehi... Edward” dissi simulando spavalderia.
“Esci da questa stanza” ringhiò basso.
Ehi... è la mia stanza! E il letto non è mai stato meglio occupato...
“Jacob” era a meno di un centimetro dalla mia gola.
Ok! Ok... non voglio morire proprio oggi! pensai guardando il sogno che dormiva affianco a me.
L’avvolsi nella coperta e sospirai.
Ancora quel rumore metallico... era il vampiro che con le sue unghie rigava l’intonaco della parete dietro la mia testa.
Ehi... Mr Freeze, ho capito!
“Ho bisogno di una doccia” ...o di un impacco ghiacciato per il Grande Black!
“E non guardarmi, ok?”
“Nemmeno immagini quanto vorrei cancellarti dalla mia vista, oggi”
Certo, certo.
Lo lasciai lì a tenere in ostaggio la mia felicità.

un ringraziamento speciale a Krissi e FediJ <3che hanno praticamente assistito al "parto" del Grande Black e a Krissi <3 per avermi prestato il soprannome "MrFreeze", il ringraziamento più speciale di tutti ad Edward <3 e Jacob <3 che adoro già presi singolarmente, ma insieme... <3 <3 <3 !!!
Senza alcun doppio senso, ovvio... :-P

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Lilith82