Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: happylight    21/09/2011    3 recensioni
Una canzone per le nazioni che erano potenti. Una strofa per le nazioni che stanno cadendo. Un verso per le nazioni sconfitte.
Personaggi:[1-Inghilterra] [2-Prussia] [3-Polonia] [4-Russia] [5-Germania] [6-Francia] [7-Roma Antica] [8-Spagna] [9-Danimarca]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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One minute I held the key

Next the walls were closed on me

 

Alte fiamme si alzavano nel caminetto, lunghe lingue rosse e gialle che tentavano di spandere calore e scacciare il gelo dalla stanza.

La poltrona su cui sedeva era con lo schienale alto, rivestita di velluto.

Una bottiglia di vodka era poggiata lì accanto.

Russia fissava le ombre nette che si disegnavano sul pavimento, mentre fuori la tempesta di neve imperversava.

Non sentiva altro rumore, se non quello del vento che sbatte contro le finestre e il lieve silenzio dei fiocchi di neve che cadono.

Non voleva sentire altro.

Non voleva stare nella sua casa in città, e sentire salire dalle strade le voci delle persone affannate negli ultimi acquisti di Natale, discutere di cosa preparare per la cena della vigilia, di cosa regalare ai figli.

Meglio ascoltare lo scoppiettare del fuoco e il lieve gorgoglio della vodka versata nel bicchiere.

Stare davanti al camino acceso, con la faccia che brucia e la schiena che gela.

Non ricordarsi.

Non pensare al Natale dell’anno prima.

 

And I discovered that my castles stand

Upon pillars of salt, pillars of sand.


Non pensare a quando erano tutti riuniti attorno al fuoco.

Non si curava degli sguardi terrorizzati sui loro volti, del tremito evidente che scuoteva le spalle di Lituania, Estonia e Lettonia, del viso scavato e delle profonde occhiaie delle sue sorelle, dei lividi sul volto di Polonia e Prussia.

Quel giorno non gli importava di essere una nazione sull’orlo del baratro, non gli importava della minaccia dell’America.

Tutto svaniva di fronte a quei corpi caldi riuniti attorno a lui, al calore che emanavano e che sembrava volergli arrivare al cuore.

Si era sentito felice per un momento.

Si era illuso di poterli tenere legati a sé.

Tutto era crollato.

Tutti lo avevano abbandonato.

Era solo, adesso.

Ora il suo cuore era freddo.

Si avvicinò di più al focolare, come se le fiamme potessero penetrarlo e sciogliere quel blocco che sentiva sotto lo sterno.

Avrebbe voluto strapparselo dal petto e gettarlo tra i carboni ardenti.


 

Postludio

Capitolo ambientato dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

Ringrazio  Hullabaloos per la recensione e chi ha inserito la storia tra le preferite, seguite e ricordate.

Al prossimo capitolo!

   
 
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