23/09/2011
1 recensioni
3. Il prezzo della lealtà
Il volto dell’uomo vestito di nero, dal naso adunco e dai capelli corvini, assunse un’espressione di odio.
‘Oh, grazie Albus. Dall’alto della tua bonarietà mi offri la possibilità di uccidere l’ultimo uomo a cui ero minimamente legato. Grazie per l’opportunità di vedermi ancora sfasciato dalla mie stesse mani. D’altronde… che differenza può fare per uno come… me?’
«Severus… per favore…» Furono le ultime parole di uno straziato Albus Dumbledore, che parevano rispondere perfettamente ai suoi pensieri.
Snape impose a sé stesso di non ascoltarle, di non indugiare più del dovuto sulla luce di quei brillanti occhi azzurri che si aggrappavano ai suoi, dietro un paio di occhiali a mezzaluna. Non era il solito sguardo indagatore di chi ne sapeva sempre “qualcosa in più”. Era uno sguardo più… umano, vulnerabile, che implorava una tregua.
‘Facile per te gestire le tue marionette… Tu… Tu e le tue belle parole. Hai avuto la ghiotta occasione di sfruttarmi e servirti di me e non te la sei lasciata sfuggire. Altro che comprensione o disponibilità. Complimenti, ancora una volta una ottima mossa! E pensare che degli idioti dubitano della tua impeccabilità[1]… Peccato solo che per condurre la tua battaglia ti dimentichi dell’anima (o di quel che rimane) delle persone che comandi’
Ripugnanza s’impadronì del volto di Severus Snape. I suoi lineamenti divennero quasi disumani. Se solo i suoi occhi non fossero stati così avvezzi a celare ogni emozione, avrebbero mostrato due fiamme che si dimenavano con violenza, nutrendosi di rabbia, rancore, amarezza.
“Avada Kedavra!” Le parole, accompagnate da un veloce movimento di bacchetta, furono scagliate contro Dumbledore, insieme ad un fascio di luce verde che s’impadronì della scena, colpendo il vecchio mago in pieno petto.
Cavalcando l’onda di quell’imperdonabile maledizione, una parte di Snape stesso precipitò insieme al corpo di Dumbledore. Oltre i bastioni. Fuori dalla vista. Nel vuoto.
Il suo essere si era corroso lentamente nel corso degli anni, ma fiammate come quella lo consumavano tutt’altro che timidamente.
Eppure, stavolta era dalla parte giusta.
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[1]Il riferimento è a quelli che, come Harry Potter, dubitano del giudizio di Albus sul conto di Severus.
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Non sono convinta se i pensieri di Severus siano quelli "adatti"ed è per questo che credo di aver ancora più bisogno di leggere le vostre recensioni!
Inoltre, ci tengo a dire che ciò che si impone di pensare Severus non descrive la sua reale opinione, ma soltanto una concezione deformata che possa dargli la forza di fare quel che doveva fare (ho nascosto tra i suoi pensieri un po' di ciò che penso personalmente di Albus, devo ammetterlo).
Detto ciò, alla prossima.
Eileen