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Autore: Pallina    23/09/2011    0 recensioni
"Lui si stava per sposare, lui si stava per sposare, lui si stava per sposare…
Continuava a ripeterselo in una cantilena infinita, sperando che in quel modo il concetto le sarebbe entrato in testa.
Dopo la guerra era scappata da Londra e da lui, illudendosi di ricominciare, di dimenticarlo… E pensava di esserci riuscita, ma l’arrivo di quel biglietto aveva buttato tutte le sue convinzioni in un cestino."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Pansy Parkinson, Serpeverde | Coppie: Draco/Pansy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il giorno del matrimonio era purtroppo arrivato e Pansy, quella notte, non aveva chiuso occhio.

Aveva provato ad addormentarsi, ma tutti i suoi sforzi non erano serviti a niente; l’immagine di lei e Draco che ballavano al chiaro di luna continuava a comparirle davanti e la consapevolezza di essersi di nuovo comportata da vigliacca, l’idea che ormai non avrebbe più potuto far niente per impedire lo scorrere lento del suo destino, la paralizzava.

Alle prime luci dell’alba si alzò, pronta a prepararsi per quello che sicuramente sarebbe stato il giorno più brutto della sua vita, ma che sarebbe stato quello più bello per qualcuno più fortunato.

A nulla valsero gli incantesimi che provò per cancellare i segni di quella notte insonne dal viso, il fato sembrava volerla marchiare per la sua codardia; e il vestito che indossò pareva quasi accentuarli.

Scese le scale, pronta a dirigersi verso il patibolo ad affrontare lo spezzarsi ineluttabile del suo cuore.

Una volta arrivata, mentre tutti i partecipanti prendevano posto sulle sedie disposte nel giardino, Pansy si incamminò in una passeggiata solitaria, incapace di ascoltare le loro chiacchiere allegre; aveva bisogno di stare da sola, in silenzio, nella speranza che quella giornata passasse il più velocemente possibile.

Le voci degli ospiti del matrimonio le arrivavano ormai ovattate, come proveniente da un mondo lontano che poteva fingere non fosse mai esistito; ma, in fondo, sapeva che non poteva scappare ancora: la vita doveva inevitabilmente andare avanti.

«Pansy.» la chiamò una voce, obbligandola a voltarsi di scatto, sorpresa.

Il futuro sposo -di una donna che non sarebbe mai stata lei- si stava avvicinando nel suo abito da cerimonia.

«Draco?» domandò, perplessa.

Lui le si parò davanti, lasciando che le sue iridi argentee inseguissero quelle di lei, in una danza tutta loro e Pansy richiamò tutta la propria forza per provare a sembrare indifferente.

«Che ci fai qui? Non vorrai mica far aspettare la sposa.» esclamò, ostentando un tono di voce scherzoso, prima di voltarsi, incapace di reggere ulteriormente il suo sguardo.

A quel gesto, Draco l’afferrò immediatamente, strattonandola verso di sé e costringendola a voltarsi.

«Perché continui a fare così?» la accusò, mentre le sue dita si stringevano intorno al suo polso.

La ragazza corvina abbassò gli occhi a terra, cercando di trovare la forza per rispondere a quella domanda.

«Smettila! Smettila di fare così e cerca di comportarti da persona adulta, per una volta nella tua vita. Perché cavolo continui a scappare da me?» continuò lui, alzando il tono di voce.

A quelle parole Pansy non si trattenne e strattonò la mano cercando di costringerlo a mollare la presa, alzando le sue iridi nocciola fiammeggianti.

«Perché ti amo!» urlò, prima che potesse fermarsi; sul suo volto comparve un’espressione sorpresa quando si accorse delle parole che aveva appena pronunciato. «Amavo… volevo dire amavo…» continuò poi, in un sussurro appena percettibile. (*)

Sul volto di Draco comparì un’espressione stupita, mentre le sue dita lasciavano lentamente andare il polso della ragazza.

E Pansy non riuscì a reggere il suo sconcerto; nella consapevolezza di aver rovinato tutto, scappò via, iniziando a correre il più lontano possibile da lui.

 

*

 

Era scappata, di nuovo.

Era tornata a casa, aveva fatto le valigie e si era Smaterializzata a Barcellona.

Aveva distrutto ogni possibilità di avere un qualsiasi rapporto con Draco e una parte del suo cuore ne era quasi sollevata, felice che finalmente potesse voltare pagina; ma era una parte piccola, perché tutto il resto urlava a gran voce il proprio dolore dentro di lei.

Lui non aveva risposto, l’aveva semplicemente guardata sorpreso come se non l’avesse mai immaginato: non aveva speranze e se n’era andata da quel luogo il più velocemente possibile.

Era andata a dormire, cercando di dimenticare, ma la mattina era arrivata e i suoi ricordi erano rimasti lì, indelebili, insieme al suo cuore spezzato.

Era pronta a ricominciare la sua vita di sempre, dirigendosi al lavoro, quando suonò il campanello.

Appena aprì la porta si accorse di non poter scacciare via la sua vita passata, non dopo la frase che aveva detto; senza una parola si spostò di lato, consentendo a Blaise di entrare.

«Come va?» le chiese lui, e Pansy replicò con semplice sorriso amaro che le si aprì sulle labbra.

Il ragazzo, a quella risposta, ridacchiò leggermente, costringendola a seguirlo in quella ilarità fuori luogo e, in fondo, era sempre stato il potere di Blaise quello di farla ridere nei momenti più tristi.

Sorridendogli grata, si sedette sul divano, immediatamente seguita da lui.

«Allora, cosa ti porta fin qui?» gli chiese, sperando che lui non introducesse l’argomento di cui sapeva dovevano parlare.

«Draco mi ha chiesto di portarti questa.» mormorò lui, tirando fuori dalla tasca una busta, prima di porgergliela.

Pansy posò i suoi occhi su di essa, incapace di muovere la mano per afferrarla e di leggere la lettera che sapeva le avrebbe spezzato il cuore, ancora; e, dopo qualche minuto di silenzio, Blaise gliela poggiò sul grembo, per poi alzarsi e lasciarle la dovuta intimità.

In silenzio, con le mani che le tremavano e il cuore che le batteva nel petto fremente, si costrinse ad aprirla.

Poi iniziò a leggere.

 

“Pansy,come sai bene non sono mai stato bravo in queste cose; ma  sei la mia migliore amica e ti devo una spiegazione.

Penso di essermi innamorato di te la prima volta che ci sia incontrati, o forse la seconda, e non penso che questo sentimento se ne andrà mai. Ma è un sentimento immaturo, viziato, egoista; con te ho sempre provato quell’amore adolescenziale, totalizzante e devastante che impedisce di essere felici.

Asteria, invece, mi spinge ad essere migliore, mi aiuta a comprendere altri punti di vista che non sono solo il mio e io la amo per questo. Lei mi rende felice, come probabilmente non sarei mai in grado di renderti felice io.

Ci siamo fatti troppo male a vicenda; e, probabilmente, se fossimo stati entrambi meno egoisti, meno stupidi, sarebbe potuta andare in modo diverso. Ma ormai so che è giusto che tu vada per la tua strada e io per la mia.

Spero che un giorno troverai una persona che ti completi come ho fatto io e spero  che, quando questo accadrà, sarai disposta a perdonarmi e a ritornare la migliore amica di cui ho sempre -e sempre avrò- bisogno.

Nella speranza che le nostre strade tornino ad incrociarsi

Draco.”

 

 

Lasciò cadere la lettera sulle ginocchia, mentre sentiva le lacrime bagnarle le guance: irrefrenabili scendevano e lei non poteva far altro che lasciarle andare nella speranza che con esse se ne sarebbe andato anche il dolore.

Blaise tornò nel soggiorno, trovandola in quel pianto silenzioso con le dita arpionate sul foglio appena letto; senza dire una parola, le si sedette accanto, unendo le loro mani.

Per quelle che sembrarono ore rimasero l’uno accanto all’altra a condividere quel dolore; infine Pansy si riscosse, asciugandosi gli occhi con le mani e sorridendo al suo amico.

Blaise le sarebbe stato sempre accanto, nella buona e nella cattiva sorte, e questo le dava la speranza di pensare ad un futuro migliore.

«Allora, quanto tempo pensi di fermarti a Barcellona?» gli chiese, con la voce ancora leggermente tremante.

«Abbastanza.» replicò lui, con tono divertito. «Sai, prima di venire ho affittato un appartamento qua vicino.»

E Pansy si limitò a sorridergli, leggermente più tranquilla: forse il suo destino non era come l’aveva desiderato, ma poteva iniziare a sognarne uno diverso.

 

 

*** 

 

-Prima di tutto mi scuso per l'attesa, non so veramente cosa mi sia preso, ma questo capitolo non mi convinceva (continua a non convicermi, ma ho deciso di pubblicarlo lo stesso!).

-Questo è il finale che vedo Draco scegliere Asteria, se non si era capito.

-Detto questo non so bene cosa dire, se non ringraziarvi tutti e scusarmi ancora per l'attesa. Un bacione e alla prossima storia!

 

   
 
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