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Autore: Josie_    23/09/2011    1 recensioni
Ora permettetemi di introdurvi i nostri personaggi, i protagonisti di questa storia semplice ma turbolenta, di amicizia e di amore. Due giovani ragazzi con una passione ed un taglio di capelli in comune che senza neanche accorgersene illuminarono pian piano l'uno il mondo dell'altro.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che la pioggia porti tristezza è un fatto assolutamente soggettivo ed estremamente legato alla volubilità. Lasciate che mi spieghi, prendiamo per esempio i nosti bei due ragazzi, Alex con la mente imprigionata in grigi ricordi e Jack con una vasta gamma cromatica a disposizione. Inizierete a capire, dunque, che il primo era assolutamente riluttante all'idea di dover camminare fino al parco con l'evidente conseguenza di bagnarsi (anche se in minima parte) e prendere freddo, mentre l'altro trovava la situazione quasi esaltante. 
Alex osservava da lontano, al riparo sull'unica panchina coperta da una tettoia, quella figura saltellante dall'altra parte del campo e si domandava se quello sventolamento della mano fosse un saluto rivolto a lui o una strana danza della pioggia. Ma in meno di un secondo Jack si era già scaraventato accanto a lui schizzando fango tutt'intorno più di quanto fosse lecito.
"Ehi!" -lo salutò con un sorriso luminoso- "Tu sei Lex, giusto?"
Il ragazzo lo fissò per un momento intimidito e strinse le gambe a sè inconsciamente, non aveva alcuna intenzione di fare conversazione.
"A...lex. Mi chiamo Alex." rispose enfatizzando la A.
"Oh..." -Jack sembrò deluso- "Peccato. Lex ti faceva sembrare più adulto!" e gli fece l'occhiolino, come se fra di loro ci fosse chissà quale intesa.
Alex non rispose, lasciò che tra di loro calasse un silenzio più rumoroso della pioggia che incontrava il terreno, finché Jack sbuffò rumorosamente e si voltò a fissarlo.
"Che c'è?" si lamentò il più grande notando la sua espressione contrariata.
"Mi intristisci." rispose Jack prontamente.
Alex alzò le spalle e volse lo sguardo altrove.
"Questo è l'effetto che di solito fa la pioggia."
"No, no, ti sbagli. Io adoro la pioggia. Sei tu il problema, trasudi tristezza da tutti i pori!"
"Bè, in ogni caso non sono affari tuoi."  tagliò corto lui. 
Jack ignorò completamente il suo commento e pensò a qualcosa da dire per tirarlo su di morale. Non sapeva perché sentiva il bisogno di vederlo sorridere, in fondo nemmeno lo conosceva, ma era convinto che un sorriso in una giornata di pioggia fosse una delle cose più belle e difficili che si possano realizzare. 
"Sai perché un arancio non va mai a fare la spesa?" -domandò dandogli un colpetto sulla spalla- "Mandarino!"
Iniziò a ridere da solo mentre Alex scuoteva piano la testa confuso. Cosa diamine voleva quello strano tipo da lui? Rimpianse (erroneamente a mio avviso) di aver scelto proprio quel pub la sera precedente. Sospirò cercando le parole adatte per non risultare scontroso e convincerlo ad andarsene.
"Senti, sono venuto qui per stare un po' da solo. Ti dispiacerebbe..."
La sua frase smorzò tutto l'entusiasmo di Jack in un nanosecondo e fu quando notò la delusione negli occhi incredibilmente marroni del ragazzo che si sentì in colpa e in dovere di aggiungere qualcos'altro. Riflettè sul fatto che quel povero ragazzo non gli aveva fatto nulla di male, tentava solo di aiutarlo in un modo tutto suo e doveva quantomeno provare ad apprezzarlo.
"Ascolta, Jack, ammiro il tuo tentativo di farmi ridere, ma in questo momento non sono proprio dell'umore adatto."
"E' proprio perché non sei di buon umore che hai bisogno di ridere."
"Si, ma non è così semplice."
"Dici così ma non ci hai nemmeno provato. Ti sei rassegnato ed è una cosa terribile."
Alex abbassò lo sguardo sulle sue scarpe rovinate incapace di rispondere. Non stava nemmeno prendendo in considerazione l'idea di potersi rialzare per tornare a camminare, era decisamente impossibile.
"Sai, una volta una persona molto saggia mi disse questa frase:«Se vai all'indietro finisci per andare a sbattere.»" 
"E che cazzo vuol dire?"
"Non ne ho idea! Però faceva un bell'effetto!" sghignazzò Jack compiaciuto delle sue stesse stupidate.
"Idiota..." commentò Alex accennando un sorriso.
Probabilmente lui non se ne stava nemmeno accorgendo, ma la presenza di Jack aveva alleggerito quel macigno che aveva sul cuore, ne aveva preso un pezzettino e con la sua risata lo aveva trasformato in mille colori, ben diversi da quel triste e monotono grigio.
  
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