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Autore: ManuFury    24/09/2011    6 recensioni
Ok... eccovi qualche simpatica storia su Lili e Bryan.
Cazzatine che nascono dalla mia mente assai malata!
LunAngel... vedi che succede a discute su questi due pazzi? Il risultato sono queste oscenità...
Ovviamente, tutto il plico di storie è dedicata a LunAngel e alla sua simpatia. La scoperta di Lili la devo tutta a te... e penso che questo sia un piccolo tributo che, spero, gradirai.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bryan Fury, Emily Rochefort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALLENAMENTO E DIVERTIMENTO

 
Erano le 3:22 e come di consueto, Bryan stava consumando il suo bizzarro rito. Era beatamente stravaccato sull’erba fresca, con le dita intrecciate dietro la testa candida e gli occhi chiusi. Di solito non pensava a niente in quei momenti di relax… ma ora, davanti ai suoi occhi chiusi, si presentava sempre la stessa scena: la faccia di Lili… sulle sua labbra nacque un sorriso maligno.
Aprì gli occhi grigi senza essere minimamente ferito dai raggi bollenti e voltò la testa: sul prato aveva steso un asciugamano arancione sul quale aveva posato il suo arsenale ben lucido, che ora brillava colpito dai raggi del sole.
Chiuse nuovamente gli occhi mentre il sorriso si allargava sul suo viso come una crepa sulla sua pelle. L’immagine della ragazzina… appesa a testa in giù e del suo linguaggio coloratissimo era un ricordo troppo gradevole per lasciarlo scappare via.
Sbattere di porte, rumore di vetri rotti ed imprecazioni che potevano ben competere con le sue gli fecero notare che la padrona di casa era rientrata. Che furia! Il sorriso di Bryan si allargò a dismisura e dalla sua gola si sprigionò una risata purissima e fragorosa, quella che riservava agli avversaria abbattuti ed umiliati.
Erano le 3:25 quando un’ombra si proiettò sul suo corpo steso al sole proprio come quello di una lucertola in cerca di calore, come se la sua pelle fredda cercasse di scaldarsi per dare una parvenza umana. Bryan Fury non aprì nemmeno gli occhi.
- Ti puoi spostare? Mi togli il sole! – Mormorò il Cyborg, non che rischiasse di rovinarsi la “tintarella” ma lo divertiva troppo buttare benzina sul fuoco.
- Sei un cafone! Sei un… un… - Lili furente vomitò un insulto dietro l’altro, sembrava quasi una scaricatrice di porto invece che la bella Principessa di Monaco. Bryan, occhi chiusi e sorriso sulle labbra, si limitava ad annuire.
- Lo so. Hai ragione. – Alzò una mano. – Seriamente… ti puoi spostare? –
La ragazza sbuffò ancora pestando un piede in terra. Solo allora Bryan Fury dischiuse gli occhi per gustarsi fino in fondo l’espressione della ragazza: era completamente rossa sul viso sporco, i capelli biondissimi erano chiazzati di bruno e verde, gli abiti erano conciati anche peggio. Lili aveva un’espressione a metà tra lo sconcertato e l’irato.
Bryan l’osservò ancora un istante poi scoppiò a ridere come un matto mentre accarezzava la fedele Vulcan, che riposava accanto a lui. Lili si portò le mani ai fianchi, un lampo negli occhi che prometteva guerra.
- Sei un mostro! – Lei digrignò i denti arrabbiata.
- Eh sì. – Altro eccesso di risate che gli scuotevano il corpo atletico. La ragazzina preferì non ribattere, qualcosa aveva attratto la sua attenzione… l’arma che avrebbe usato per consumare la sua vendetta contro quel barbaro.
La Principessa di Monaco si allontanò ribollente quanto una pentola a pressione… indirizzava i suoi passi versi la sua arma. Bryan la seguì per un tratto con gli occhi poi lei scomparve dal suo campo visivo. Il Cyborg pensava di aver capito le intenzioni della ragazzina… sarebbe stato pronto per ogni evenienza.
Lili gli si presentò davanti trentacinque secondi dopo, tra le mani una gomma verde dell’acqua che i giardinieri usavano per bagnare il prato, sul volto della ragazza un’espressione di puro godimento… la puntò come un fucile contro il Cyborg steso sull’erba… aprì il rubinetto pronta a bagnarlo dalla testa ai piedi godendosi fino alla fine la sua vendetta… ma dalla gomma non uscì nemmeno una goccia d’acqua.
La ragazza scosse la gomma un paio di volte, ma niente, nemmeno una goccia.
- Dannazione! –
La risata di Bryan l’attirò. – Ehi piccola… non uscirà acqua di lì. Mi sono divertito ad annodare i tubi! –
- Non puoi averlo fatto… - La Principessa di Monaco era sconcertata.
- Sì, invece. Una doccia fredda me la puoi anche fare… ma non sono così scemo da permetterti di farmene anche una seconda. –
Lili si lasciò scivolare di mano la gomma verde, depressa e sconfitta come non mai.  
- Quanto tornerà Draggy… te le farà pagare tutte! –
- Guarda… non vedo l’ora. Smonterò anche lui e sarà un vero divertimento… - Rise il Cyborg.
- Non è un ferro vecchio come te, sai? – Lili gli fece una pernacchia.
- Sai che ho ucciso per molto meno? – Luce folle negli occhi d’argento di Bryan Fury mentre la mano correva al grilletto della Vulcan, assopita come un cane da battaglia in attesa del massacro.
- Avanti… smettila di fare il duro. Se avessi voluto farmi del male a quest’ora l’avresti già fatto, Signor Cuore d’Acciaio! – Quel discorso aveva senso… anche troppo senso per essere accettato dalla mente dell’uomo.
- In ogni caso, il tuo fidanzatino di ghiaccio l’ho massacro all’ultimo torneo! –
- Non è il mio fidanzato! – Le gote le si colorarono immediatamente di porpora, anche se lei cercò di nasconderlo il colorito della ragazza non sfuggì all’occhio attento del Cyborg.
Distolse lo sguardo dalla Principessa di Monaco, alzandolo al cielo che aveva lo stesso colore degli occhi di sua madre… gli sembrava di non provare sentimenti da una vita. In fondo aveva mai provato qualcosa? Era un pensiero odioso, ma anche la realtà lo era. Ripensandoci… lui si era sempre sentito come avvolto da un’armatura di ferro che lo isolava dal resto del mondo… il dottor Abel non aveva fatto altro che rendere reale la sua vera essenza.
- Ehi Mister! – Il viso di Lili entrò nel suo campo visivo, i capelli biondi di lei gli sfiorarono il corpo atletico e gli occhi blu si puntarono prepotenti sui suoi grigi. - Hai sentito quello che ti ho appena detto? –
- Direi di no! – Gli occhi blu della ragazzina si fecero di fuoco.
- Dovresti vergognarti… io sto qui a sgolarmi e tu nemmeno mi ascolti. –
- Mi sembra che la tua gola sia ben allenata. – Ridacchiò lui.
-  Dicevo… che ti ho trovato un lavoretto facile, facile riconvertibile in allenamento. –
Bryan Fury si alzò a sedere rischiando di colpire la ragazza con una testata, tanto era stato veloce nell’alzarsi. – E sarebbe? – Aveva un brutto presentimento.
- Se mi avessi ascoltato prima, ora lo sapresti! – Sbuffò Lili incrociando le braccia.
- Certe volte sei un vero strazio! –
- Va bene… visto che io sono buona, a differenza di te, ripeterò. Aiutami a fare… - Fece una pausa lunghissima che accorciò la pazienza già breve del Cyborg. – Giardinaggio! – Le si illuminarono gli occhi mentre quelli di Bryan furono attraversarti da nuvole di disperazione.
- GIARDINAGGIO? IO? – Il Cyborg era sconcertato.
- Sì, sì! – Lili annuì saltellando felice. – Io mi sono buttata dall’aereo… -
- Vorrai dire che ti sei fatta “spingere” dall’aereo! – Rise, ma solo per un attimo. Quella parola ancora gli ronzava nel cervello.
- OHHHH! Ma che perfettino. Fatto sta che io l’ho fatto… quindi ora tocca a me scegliere il passatempo. E io ho scelto il giardinaggio, visto che sono già sporca così. –
- E io mi rifiuto! – Giardinaggio… che brutta cosa! Istinti omicidi si stavano risvegliando il corpo cibernetico dell’uomo.
- Avanti… vedilo come un allenamento! – Lili gli afferrò un braccio e tentò di tirarlo a sé, ma Bryan era troppo pensante per lei. – Forza! –
- Non so dove lo vedi tu l’allenamento…. – La Principessa di Monaco non aveva intenzione di mollare, continuò a tirare il Cyborg a sé, senza risultati.
- Devi solo fare dei buchi per terra… niente di più! –
- Se lo faccio… - Bryan alzò gli occhi al cielo. – Poi mi lasci in pace? –
Lili lasciò il braccio dell’uomo annuendo. – Giuro! –
Bryan Fury sospirò alzandosi… come si era ridotto? La sua volontà e il suo orgoglio erano stati annientati del tutto. Povero lui! Si erse in tutta la sua statura, sciogliendosi le spalle. Guardò quasi con odio la ragazzina sorridente davanti a lui.
- Cosa dovrei fare? Prima inizio, prima finisco! – Era rassegnato. Lei aveva vinto!
- Ma che bravo! Vieni che ti faccio vedere. –
Lili partì in quarta raggiante come non mai, dietro di lei Bryan poco emozionato all’idea di quello che stava per fare, rimpianse di non poter scaricare la Vulcan sulla ragazzina. Non si era ancora reso abbastanza ridicolo. Reputazione addio! Malvagità addio!
Dopo aver attraversato tutto il prato perfettamente rasato ed aggirato mezza villa, sbucarono in una zona priva di fiori. Era una zona d’ombra fuori mano, invisibile dall’ingresso. C’era un’aiuola spoglia delimitata da rotondi sassi bianchi che formavano un’ovale perfetto. Lili gli indicò quel punto e gli spiegò il suo compito: doveva fare dei buchi nel terreno in cui lei avrebbe piantato i fiori.
Non diede il tempo al Cyborg di controbattere che sparì dalla sua vista alla ricerca dei fiori da piantare. Bryan alzò entrambe le sopraciglia candide, come poteva bucare il terreno? Poi un’idea folle illuminò come un fulmine a ciel sereno la sua mente. Scavalcò le pietre bianche e si posizionò a tre dita dal bordo dell’aiuola. Caricò il gancio destro e percosse il terreno.
La forza del Cyborg fu tale che la terra si ritrasse a quel colpo. Quando Bryan Fury scostò il pugno un sorriso si disegnò sul suo viso sfregiato: un solco perfettamente rotondo si era formato in terra, grande poco più del suo pugno e profondo almeno una spanna.
Perfetto!
Avanzò di due passi e colpì nuovamente il suolo formando il secondo buco perfetto… la ragazzina aveva ragione, poteva considerare quella “pratica” un vero e proprio allenamento: doveva dosare bene la sua forza e usare tutta la sua precisione, i suoi muscoli si muovevano da soli, un pugno dopo l’altro… destra, sinistra, destra, sinistra….
Si stava quasi divertendo!
Doveva ammettere una cosa: quella ragazzina ne stava combinando una per colore… ma in fondo Bryan Fury non si era mai divertito tanto!
 
Lili aveva trovato i fiori da piantare: si trovavano in una serra poco distante. Erano decine e decine di begoniette rosa e bianche, i suoi colori preferiti. Erano fiori bellissimi, con foglie rigonfie e verdi e con fiori coloratissimi. Sicuramente erano stati acquistati da Sebastian.
Si guardò intorno e trovò una carriola, proprio ciò di cui aveva bisogno per trasportare i fiori.
Stava per afferrare la prima cassetta quando le squillò il cellulare. Lo trasse in fretta e se lo portò all’orecchio.
- Ciao Lili… sono Christie. –
- Ciao Christie! – Salutò raggiante Lili, era da un po’ che non si sentivano.
- Ho una cosa da dirti… -
Lili l’ascoltò affascinata con gli occhi che le brillavano all’idea. Sorrise come una bambina, salutò l’amica e corse fuori dalla serra. Raggiunse in pochissimo tempo Bryan che, a quanto pareva, si stava divertendo parecchio a scavare buche. Era incredibile quanto era contrato nel suo lavoro.
- BRYAAAAAAAAAAAAAN! – Lo chiamò la ragazza portandosi le mani alla bocca per amplificare il suo grido!
Il Cyborg alzò la testa e colpì la terra con troppa forza scavando una voragine enorme: era una fenditura di almeno trenta centimetri di diametro. Zollette di terra saltarono in aria ricadendo come una pioggerella fangosa, tingendo di bruno i capelli candidi dell’uomo e scivolando sulle sue spalle.
- Ma noooooo! Guarda che hai combinato!?! –
- Aspetta un attimo, guarda che la colpa è tua! Tu mi ha distratto. – L’accusò Bryan Fury.
- Non è vero! – Piagnucolò Lili.
- Sì che è vero! –
- Uff! non me ne perdoni una. Certo che sei poi un cafone… -
- Ahhh! – Bryan fece un gesto di stizza con le mani. Meglio lasciare perdere.
- Devi dirti una cosa troppo bella! – Mormorò Lili.
- Tipo? – Domandò il Cyborg.
Lili si morsicò le labbra… adorava far stare sulle spine le persone.
 
Bryan Fury: 6
Lili: 5
 

***

 
Ok eccomi qui… questo capitolo è venuto davvero uno schifo. L’idea è carina (thank you JacuPhonix!) ma il contenuto appena espresso è orribile!
Bryan: - Finalmente l’hai capito! –
Ma diciamo che è solo un capitolo di transizione… quindi perdonatemi… please! Il prossimo sarà più divertente… ve lo prometto, vi prego! Non mi abbandonate!
Bryan: - Sì, sì… abbandonatela! Così smetterà di mettermi in ridicolo! –
Tu taci calunniatore! Signor Pollice Verde!
Bryan: - Questo è un colpo basso! –
Allora stai zitto!
Vi pregoooooooooo!!!!
Non siate duri nei commenti… please! Mi farò perdonare… lo prometto!
Va beh… chiudiamo qui… altrimenti mi deprimo…
Al prossimo capitolo,
Bye byeeeeeeee!!!
 
P.S. Curiosi di sapere cos’ha organizzato la bella brasiliana…?
Beh… allora dovrete perdonare questo mio sgorbio ed attendere il capitolo numero 10…
(Wow… ma sono già al capitolo 10? Come passa il tempo!)

 
 
   
 
 
  
  
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