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Autore: starliam    06/06/2006    2 recensioni
Nelle sue serate solitarie, Severus Piton sale a riflettere sul tetto di Hogwarts: perchè è più facile pensare, quando si è in comunione con gli angeli.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Com'è che si diventa Mangiamorte? Io non lo so. Eppure dovrei saperlo, dal momento che io stesso sono stato uno di loro. E ufficialmente, per loro lo sono ancora. Ma il meccanismo che può spingere un ragazzo intelligente, colto e con una sicura carriera davanti a buttare all'aria tutto per unirsi a un gruppo di criminali invasati, questo proprio non l'ho mai capito.
Ci sto provando ora, su questo tetto. Tutti sono convinti che vada matto per i sotterranei; ed è vero, perchè sono tranquilli e mi fanno sentire protetto. Ma spesso mi piace anche salire quassù: la vicinanza con il cielo stimola la riflessione.
E ora sto riflettendo su questo, sui motivi che possono spingere un ragazzo a rovinarsi la vita. E non ne vengo a capo, perchè non riesco a trovarne. O meglio, ne trovo tanti e nessuno.
Gli strizzacervelli, interrogati sul mio caso, saprebbero cosa dire: genitori violenti, quasi nessun legame con i compagni di scuola, stronzetti che mi prendono in giro, fidanzate che mi lasciano...
Certo, certo, anche io sarei tentato di pensarla così, perchè è sicuramente più facile scaricare la responsabilità sugli altri.
E invece penso che sarei diventato Mangiamorte comunque; perchè sono stato io a scegliere autonomamente di mandare a puttane la mia vita, nessuno mi ci ha costretto. E' quasi banale da quanto è semplice: conosci le persone sbagliate che ti promettono felicità, ricchezza e successo, e tu accetti di seguirli. Perchè non dovresti farlo, in fondo? Felicità, ricchezza e successo sono le cose che cerchi comunque, e perchè sforzarti di ottenerle con una faticosa carriera da studioso, quando puoi averle più facilmente?
Il giorno prima sei un giovane di belle speranze, intelligente e istruito, con tutte le strade che vuole aperte davanti a sè; il giorno dopo non hai più niente di tutto ciò, ma solo una maschera d'argento sul volto e un Marchio impresso a fuoco nel braccio, e il sospetto strisciante di aver fatto la Scelta Sbagliata. Non una scelta sbagliata qualunque, una di quelle che facciamo tutti i giorni: mettersi con la persona che si rivela non adatta, impelagarsi in un lavoro che non ci piace, scegliere un vestito leggero quando fuori fa freddo. Scelte sbagliate più o meno gravi, ma tutte rimediabili. No, io parlo della Scelta Sbagliata Definitiva, quella che non potrai mai rimediare, quella che ti lascerà profonde conseguenze per tutta la vita. Quella che distruggerà ogni tua speranza di costruirti una vita felice. E' abbastanza drammatico trovarsi ad avere appena vent'anni, e rendersi conto di essersi sputtanati per sempre. Qual giorno ho venduto l'anima, e sto ancora cercando di riacquistarla.
Ma i giovani trovano i modi più impensabili per rovinarsi. E sempre se ne ricercano le cause nell'infanzia e cose del genere. Spesso questo corrisponde a verità, ma a volte si tratta solo di un alibi; perchè se è comprensibile che un giovane disadattato, senza famiglia e istruzione possa trovare conforto nella droga o nell'alcool, o in quello che vi pare; è meno comprensibile che ciò lo faccia qualcuno che dalla vita sembra avere tutto. Così, nessuno si stupisce che io sia diventato Mangiamorte. Con tuttò ciò che ho passato da ragazzo, sembrava l'unica strada possibile.
E invece, cari esperti comportamentisti, ho una sorpresa per voi: si tratta solo di una questione di scelte. Vi posso fare centinaia di esempi. Prendete Neville Paciock: ha i genitori in ospedale perchè pazzi, quando va a trovarli neanche lo riconoscono, e vive con una nonna insopportabile: eppure non farebbe del male a una mosca, figuriamoci diventare Mangiamorte. Oppure Harry Potter: non ha una famiglia (perchè io non chiamo "famiglia" due zii che ti rinchiudono in un sottoscala), fino a pochi anni fa non aveva neanche degli amici, ma non ce lo vedo a mandare al diavolo l'intera esistenza (e se solo fa tanto di provarci, gli sbatto la testa contro il muro finchè non cambia idea, così poi di cicatrici ne ha due). Dall'altra parte c'è il caso di Bill Nonmiricordo cosa, che veniva a scuola con me. Ricco, bella famiglia, pieno di amici, una ragazza adorabile, e lo hanno arrestato per aver rubato per mesi nell'azienda del padre. risultato: reputazione e carriera distrutte. Quindi, è solo questione di scelte, indipendentemente da ciò che ti porti dietro: fai la scelta giusta, e ti trovi a ad essere felice (o, almeno, soddisfatto). Fai la scelta sbagliata, e ti trovi inculato a vita.
Semplice.
  
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