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Autore: Mark97    26/09/2011    0 recensioni
Restai a guardarli lanciando qualche occhiata a Aizen, che intanto si era seduto sul suo trono “Questo è il vostro nuovo compagno, Toshiro Hitsugaya” ancora il sorriso, ancora quel tono. Sbuffai appoggiandomi al muro con la schiena ‘non sono qui per fare amicizie, sono qui per diventare il migliore’ pensai, notai che gli occhi degli altri erano puntati su di me. Feci finta di niente, anche se la situazione mi imbarazzava leggermente, non ero abituato a lavorare in gruppo, non ero abituato a quel senso di serenità che sembrava esserci. I miei precedenti insegnamenti non erano così, me lo ricordavo bene. .
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Aizen mi guardò con il solito sorrisetto, io sbuffai cercando di ignorarlo “che significa: ’se vuoi ti prendo io’?”  chiesi senza alzare lo sguardo su di lui. Aizen sospirò, un sospiro lungo che mi sembrò un’eternità prima di proferire parola con il suo solito tono da superiore “significa che puoi essere mio allievo, ghiaccioletto” .
Lo guardai senza dire niente, la mia testa intanto esaminava ogni sua parola, pensando alle conseguenze della mia risposta.
Ma ormai l’unica strada per diventare forte era quella, avrei fatto qualsiasi cosa, qualsiasi.Incrociai le braccia “per me va bene” dissi senza tanto entusiasmo, sulle labbra di Aizen si disegnò ancora quel sorrisetto bastardo “perfetto”.

Ci dirigemmo in una stanza in cui lui di solito riuniva i suoi allievi per allenamenti o altro, io lo seguivo a testa bassa, ascoltando i suoi passi sul marmo del pavimento. Sì fermò girandosi verso di me “qui conoscerai i tuoi nuovi compagni, buon divertimento” ancora quel sorriso, ancora quel tono che tanto odiavo. Cominciai a guardarmi intorno, la prima cosa che notai fu un trono “esibizionista” pensai tra me e me, poi i miei nuovi compagni cominciarono a farsi vivi.
Erano un gruppo..diciamo.. particolare. La prima che mi saltò all’occhio era una ragazza alta, dai capelli scuri che le scendevano sulle spalle.
Era bella, pensai solo questo, anche il suo sguardo era bello il modo in cui aveva guardato Aizen entrare e di come mi aveva salutato, mi piaceva il suo modo di fare.L’altra persona che attirò la mia attenzione era un ragazzino, era basso quanto me e aveva una testa di capelli biondi che si notava da un centinaio di chilometri.
Avevo sentito che quello era un tipo molto forte, faticavo a crederlo vedendolo così, ma non ero tipo da sottovalutare gli altri dall’aspetto. Restai a guardarli lanciando qualche occhiata a Aizen, che intanto si era seduto sul suo trono “Questo è il vostro nuovo compagno, Toshiro Hitsugaya” ancora il sorriso, ancora quel tono.
Sbuffai appoggiandomi al muro con la schiena ‘non sono qui per fare amicizie, sono qui per diventare il migliore’ pensai, notai che gli occhi degli altri erano puntati su di me.
Feci finta di niente, anche se la situazione mi imbarazzava leggermente, non ero abituato a lavorare in gruppo, non ero abituato a quel senso di serenità che sembrava esserci.
I miei precedenti insegnamenti non erano così, me lo ricordavo bene. .

-Yoruichi mi guardava dall’alto in basso, il suo solito sguardo serio “ancora” ordinò, mi rimisi in posizione di attacco “Si sensei” dissi, l’allenamento andava avanti da parecchio, i muscoli facevano male e la mia reiatsu sembrava schiacciata da un enorme masso che la teneva bassa.
Ma Yoruichi non sembrava contenta “Ti sembra questo il modo di combattere? Avanti!” mi urlava dietro, io mettevo più forza nei colpi, più velocità nei movimenti, ma non era abbastanza. Finivo sempre e comunque a terra. Yoruichi si passò una mano sul voltò “basta così per oggi” disse guardandomi mentre mi rialzavo, non dissi niente, semplicemente rinfoderai Hyorinmaru massaggiandomi il braccio, il polso si era rotto, ancora. Yoruichi si avvicinò a me, io non osai alzare lo sguardo.
Lei mi mise una mano sulla testa accarezzandola con forza “devi impegnarti di più, il talento c’è, ma devi imparare il rispetto e la calma” era severa sì, ma sapeva anche comprendermi. La sua relazione con Aizen le imponeva di costringermi a portargli rispetto e se questo non avveniva, la punizione era immediata. Sospirò togliendo la mano dalla mia testa “Aizen si è lamentato ancora del tuo comportamento” disse tutto d’un fiato, io strinsi i pugni  “io..” non sapevo che dire, se chinare la testa e beccarmi un'altra punizione o ribellarmi cercando una via di fuga. Lei alzò la mano ordinando il silenzio “Io niente.Stasera avrai la tua punizione, finchè non imparerai a stare al tuo posto”  mi guardava quasi con dispiacere, riuscivo a vederlo attraverso i suoi occhi severi.
La punizione non tardò, la sera stessa mi presentai davanti a Aizen a testa alta.
Aizen sembrava annoiato, appena mi vide però fece il suo solito sorrisetto. La mano destra era già appoggiata su Kyoka Suigetsu “Yoruichi e io continuamo a notare la tua mancanza di rispetto, a quanto pare ti serve una lezione” strinsi i pugni facendo sbiancare le nocche “divertiti pure..bastardo” dissi a bassa voce, non abbastanza si vede. Perché quella sera Aizen non si trattenne.
Io cercavo di non dargli soddisfazione, tenevo la bocca chiusa in un silenzio ostinato, non avrei gridato per nulla al mondo. –

Ed era sempre stato così, i ricordi erano nitidi come foto stampate davanti a me.
Poi tutto d’un tratto, Yoruichi se n’era andata, mi aveva abbracciato prima di dirmi addio, mi aveva salutato come una mamma fa con un figlio “diventa forte e non dimenticarti di me,ok?” mi aveva detto sorridendo, io non avevo risposto, non volevo vederla andare via, non volevo che lei uscisse dalla mia vita, sentii uno strano senso di impotenza mentre la vedevo cancellarsi  dal mio presente, rinchiudendosi nel piccolo spazio del passato.
Ora Aizen mi aveva offerto una nuova possibilità, ora sarei diventato più forte, avrei combattuto chiunque si fosse messo sulla mia strada.
Avrei fatto di tutto, per diventare il migliore. Ma tutto questo, fu solo l’inizio,non avrei pensato che quel semplice “per me va bene” avrebbe cambiato la mia vita. 
  
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