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Autore: SweetTaiga    27/09/2011    7 recensioni
"Ma se l’Amore che dice è una stretta al petto dovuta alla sua mancanza, un colpo al cuore ogni volta che mio padre rievoca con disgusto il suo nome, un sorriso ogniqualvolta mi addormento pensando a lei, allora ha ragione.
Forse i Malfoy non provano amore, ma Draco si."
Quando l'Amore trionfa, l'Odio cerca il modo di ostacolarlo. Sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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To Mei,
my adorable Japanese penfriend.
I hope to see you soon in Italy : )


 


32. Oggi, amore, stai con me

 
Un giorno diranno “Tanti anni fa com’era messa male l’umanità”.


In pochi questa notte sono tornati nel dormitorio. Persino Paciock è rimasto fuori e sento che anche io non dovrei essere qui.
Scalcio via le coperte e, stringendo la spilla dell’EF che mi ha dato Hermione, mi avvicino alla finestra. E’ strano poter guardare il cielo anziché il mare scuro che osservavamo dal dormitorio Serpeverde.
Una pioggia fitta rende il cielo nero ed inquietante. Un lampo attraversa la notte.
Per un attimo mi sembra di scorgere qualcuno al limitare della foresta proibita.
Scuoto la testa: chi mai sarebbe così idiota da uscire con un tempaccio del genere?
Continua a fissare quel punto come se mi aspettassi da un momento all’altro di vedere  brillare una bacchetta in richiesta di aiuto. Un altro tuono, altra luce nel buio.
« Per le mutande di Merlino! », borbotto, accendendo la bacchetta e precipitandomi ad infilarmi i pantaloni.
« Drà, che diavolo hai da urlare a notte fonda? », domanda Blaise dopo avermi lanciato svariate maledizioni.
«C’è qualcuno! Vicino la Foresta, sembra svenuto! », urlo, riuscendo a stento a trattenere un brivido di paura.
Sento che qualcosa di terribile sta per succedere, sento che quel corpo inerme sarà l’inizio di una disgrazia.
Vedo Blaise e Nott alzarsi contemporaneamente e vestirsi senza pormi altre domande. Esco di fretta dal dormitorio e pochi secondo dopo sento i loro passi alle mie spalle.
Scendo nella Sala Comune. Ormai è deserta.
Per un attimo mi chiedo come stia andando la riunione di Hermione e sorrido immaginandola mentre si infervora e, con tenacia, spiega il suo punto di vista.
Continuo a correre senza fermarmi. Non ho bisogno di voltarmi, so che alle mie spalle Blaise e Nott mi seguono fidandosi ciecamente dei miei passi.
« Perché diamine succede tutto in questa scuola? », sento imprecare Blaise.
Lo capisco perfettamente. Dopo anni di pace ecco che il dolore brilla di nuovo negli occhi di ogni mago e babbano, l’ansia di perdere qualcuno è sempre in agguato anche se da tempo non si hanno notizie di Voldemort. O forse proprio per questo.
L’attesa ci ammazzerà tutti, tremiamo aspettando qualcosa che accadrà, prima o poi.
La guerra è vicina, lo sentiamo in ogni passo, in ogni sussurro, in ogni abbraccio, in ogni arrivederci che sa tremendamente di addio.
Mi guardo intorno. Il castello sembra deserto, nemmeno i fantasmi vagano per la loro passeggiata notturna.
« Non preoccuparti e corri, ti copriamo noi le spalle », mi sussurra Nott sfoderando la bacchetta e strizzando gli occhi per abituarsi al buio.
Annuisco e continuo a correre, senza fermarmi, senza parlare.
Che situazione strana, mi ritrovo a pensare.
Un tempo non saremmo corsi fuori per salvare uno sconosciuto, queste idiozie sono cosa da Grifondoro egocentrici con manie di protagonismo.
Eppure ci troviamo qui, a sostenerci a vicenda per accertarci che vada tutto bene.
Nemmeno per un attimo ho visto i miei amici dubitare, mentre un tempo si sarebbero semplicemente girati dall’altro lato del letto.
Ma ciò che più mi stupisce è la mia fretta di raggiungere quel corpo, di accertarmi che non sia nessuno che conosco, di aiutare quella figura scura anche se dovesse trattarsi di un volto non noto.
Il vecchio Draco Malfoy avrebbe ghignato, sperando che si trattasse di un suo nemico.
Il nuovo Draco sta correndo. Sto correndo, corro ancora.
Il portone del castello è vicino. Lo spalanco fiondandomi all’aria aperta e la pioggia fredda mi frusta il viso.
Da che parte devo andare?, penso per un attimo.
Mi fermo, guardandomi intorno. Blaise e Nott, alle mie spalle, restano immobili di guardia.
« Aspettatemi qui », esclamo, e prima che possano replicare mi dirigo verso il limitare della Foresta Proibita.
Una volta arrivato, sono costretto ad aguzzare al massimo la vista per scorgere quel mantello nero.
Per un attimo penso di aver immaginato tutto.
Poi un lampo viene in mio soccorso ed eccolo lì, rannicchiato su un masso.
Mi avvicino velocemente, cercando di voltarlo per scoprirne il volto.
Una cicatrice attira la mia attenzione. Un paio di occhiali neri da secchione.
« Potter », sussurro.
E mi meraviglio quando, con un gesto inaspettato persino per me stesso, me lo carico in spalla.
Un tempo, dal caldo del mio dormitorio, avrei sperato che quel corpo fosse Potter e l’avrei lasciato morire.
Ora invece ho corso fino a qui, ho scoperto che quell’ammasso informe e scuro è davvero lui, e lo sto salvando.
Devo essere impazzito, penso.
Senza fermarmi oltre a riflettere, ricomincio a correre verso il castello.
Blaise e Nott si spostano per farmi entrare. « E’ Potter », dico semplicemente.
Mi dirigo senza alcun indugio verso la nostra Sala Comune, verso il dormitorio femminile, verso la camera di Hermione.
Per fortuna hanno eliminato quegli incantesimi idioti contro i maschi, penso, benedicendo la fiducia che i docenti hanno verso noi dell’ultimo anno.
Salendo le scale, però, qualcosa va storto.
Lavanda Brown ed altre ragazze sono ferme davanti alla loro camera, in compagnia di alcuni Corvonero.
« Merlino! », impreca, spostando lo sguardo dai miei occhi alla testa che ciondola sulla mia spalla.
« Harry! Harry Potter! », urla una ragazzina lentigginosa.
Mi guardo intorno, cercando le parole per spiegare. Blaise e Nott, alle mie spalle, sono immobili e senza nulla da dire quanto me.
« Morto! Potter è morto! Malfoy l’ha ucciso! », urla la Brown, portandosi le mani alla bocca.
Il silenzio cala sui presenti.
Poi, improvvisamente, riprendo coscienza di me come se qualcuno mi avesse buttato dell’acqua fredda in testa.
« Razza d’idiota, se l’avessi davvero ucciso pensi che sarei qui a cercare di salvargli il culo? Accendi il cervello, benedetta gallina! », sbotto.
Mi avvicino alla stanza di Hermione e sto per bussare, quando improvvisamente la porta si apre, mostrandomi una Ginny Weasley completamente sbiancata.


La gente era strana, non sorrideva, piangeva e correva di qua e di là.


« Cosa diavolo hai fatto a Harry? », urla Ginny, ed improvvisamente vedo Hermione scattare avanti e porsi tra lei e Draco Malfoy.
« Calmati, Ginny. Draco non ha fatto proprio nulla. Entra », la sento aggiungere verso il ragazzo che, con il fiatone, trasporta Harry sulle spalle.
« Cosa diavolo ne sai? Guarda Harry! Sta male! Fino ad oggi stava benissimo, ed ora sembra quasi morto! E’ stato Malfoy, l’ha fatto sicuramente perché ultimamente Harry ti stava sempre intorno! », urla ancora mia sorella.
Guardo Fred e George che lentamente stanno aiutando Draco a trascinare Harry nella stanza. « Ron, prendi un altro cuscino », mi dice Hermione, mentre con cautela il nostro migliore amico viene adagiato sul suo letto.
« Smettila di ignorarmi e fingerti superiore! Ti sto dicendo che quel dannato Serpeverde ha ferito Harry! », continua a strillare Ginny.
Vedo Hermione voltarsi con una calma innaturale dopo aver sbattuto con forza la porta in faccia agli sguardi curiosi di Lavanda e delle sue amiche.
« Ora vedi di darti una calmata, Ginevra. Non ho fatto in tempo a spiegarvi ciò che volevo, altrimenti non faresti questa scenata. E smettila di accusare Draco, io mi fidociecamente di lui », sussurra Hermione, ma è come se avesse urlato anche lei.
Ginny si immobilizza, comprendendo solo in quel momento di avere esagerato.
Annuisce e, lentamente, si avvicina ad Harry prendendogli la mano.
Nei suoi occhi, tuttavia, brilla ancora un lampo di odio.
« Allora mi dirai che tra te e Harry non è successo niente, vero? E che Malfoy è innocente, nonostante tutti sappiamo quanto odi Harry? », aggiunge infatti, senza distogliere lo sguardo dagli occhi del mio migliore amico.
« E’ proprio quello che voglio dire, sì. Perché… », sento Hermione bloccarsi e mi volto verso di lei giusto in tempo per vederla scambiarsi uno sguardo eloquente con Zabini il quale, seguito da Nott, è entrato nella stanza poco dopo Draco ed Harry.
Hermione sospira e Zabini prende la parola. « Perché Harry non era Harry. Era Daphne, ed era qui per me, per vendicarsi ».
« Nessuno ha chiesto nulla sulla tua vita sentimentale », sibila Ginny.
« Adesso smettila di fare la bambina! », urla improvvisamente Hermione, fissando gli occhi in quelli di Ginny che, lentamente, alza lo sguardo su di lei.
« Ascoltaci, dannazione. Ilvero Harry, quello che adesso è sdraiato sul mio letto, era andato alla ricerca di un Horcrux. Draco non c’entra nulla, nemmeno Blaise e Nott. Quindi ora smettila di comportarti come una stupida, Ginny, perché non lo sei. Siamo tutti preoccupati per Harry », aggiunge poi, sedendosi sul letto.
Ginny sembra aver intenzione di ribattere, poi però annuisce, chiudendosi in un ostinato silenzio.
« Ora dobbiamo solo aiutare Harry a guarire. Per favore, lasciate me e Ginny da sole con lui », aggiunge Hermione.
Io, Fred e George usciamo. Di sfuggita, la vedo avvicinarsi a Draco e sussurrargli qualcosa.
Mi giro appena.
Le braccia di Malfoy si stringono attorno alle spalle di Hermione, ed allo stesso modo si stringe il mio cuore.
Mi accorgo però che il dolore è diminuito e, mentre Hermione si alza appena appena in punta di piedi per baciargli la guancia, mi trovo quasi a sorridere.
Poi, lentamente, si allontanano.
Usciamo insieme dalla camera. « Venite con me », dice Malfoy, guidandoci verso un’altra stanza stranamente vuota.


La gente era matta perché aveva il terrore di amare e provare un po’ di felicità.


« Pensi che qui vada bene? », domanda Neville.
Mi ritrovo ad annuire. Ormai abbiamo tentato di percorrere qualunque vicolo attorno a Malfoy Manor, ma incantesimi potenti e maledizioni circondano l’intera periferia dell’abitazione.
« Luna, tu sai perché Hermione viene così spesso qui? », mi chiede mentre pulisce i pantaloni sporchi di terra.
« Credo di avere un’idea, sì », rispondo dopo averci pensato qualche secondo.
Non sarebbe prudente svelargli ciò che ho scoperto.
« Temo che stia rischiando troppo. Insomma, credo che stia facendo tutto questo per proteggere Draco Malfoy, però… So che sa quello che fa, ma insomma.. E’ pericoloso, non trovi? Venire a Malfoy Manor da sola ». Un brivido gli attraversa la schiena e, nonostante il buio, vedo le sue mani tremare. « Una volta sono venuto con lei. E’ stato terribile, avevo una paura tremenda ».
Non posso fare a meno di sorridere. Gli poso una mano sulla spalla per confortarlo.
« Hermione sa quello che fa », sussurro, e sento i suoi muscoli rilassarsi appena sotto il mio tocco.
D’un tratto ricordo quella notte. Dovevo parlare con la McGranitt, il bagno dei Prefetti era di nuovo otturato a causa di alcuni scherzi dei Weasley.
La porta era socchiusa, così mi avvicinai senza bussare.
Vidi subito la chioma cespugliosa di Hermione ma, quando stavo per chiamarla, sentii una voce odiosamente familiare.
« Signorina Granger », sibilò l’uomo.
« Professor Piton », rispose lei.
Dopo un attimo di tensione, vidi le sue spalle rilassarsi. « Ci sono novità? », domandò Hermione.
Potevo scorgere solo un braccio di Piton, circondato dal mantello nero, ma la sua voce arrivò forte e chiara alle mie orecchie.
« La situazione dei Malfoy è sempre più precaria. Sono abbastanza convinto di poter affermare che la punizione di Lucius Malfoy sarà.. la morte di Draco », sussurrò, iniziando a camminare lungo l’ufficio della McGranitt.
« Inoltre ci aspettiamo un attacco diretto al castello da un momento all’altro. Senza Silente Hogwarts non è più un posto sicuro », aggiunse.
Un colpo di tosse fece voltare Hermione. Cercai di seguire il suo sguardo.
Silente, dal suo ritratto, sorrideva benevolo. « Severus, le tue parole mi lusingano. Ma il castello ha più protezione ora di quanta ne abbia mai avuta sotto il mio lungo naso », replicò con voce calma e con un accenno di allegria.
« Di cosa parla, professor Silente? Ci sono nuove armi nel castello? Ci sono degli Auror? », domandò, e udii distintamente la nota di entusiasmo nelle sue parole.
Silente rise di una risata bassa, roca. « Oh no, signorina Granger. Temo che gli Auror che correrebbero ad aiutarci non sono molti, ormai. C’è una cosa più importante, una cosa più forte che protegge questo castello ».
Piton si mosse e vidi chiaramente la sua espressione disgustata. « Lasciatemi indovinare », disse. « L’unione e lacollaborazione tra studenti di Case diverse ».
Silente annuì. « Vedo che stai iniziando a capire, Severus ».
Hermione si passò una mano tra i capelli, rendendoli ancora più disordinati. « Professore, mi dispiace, ma non riesco a capire. Cosa possiamo fare noi contro Voldemort? Cosa posso fareio contro Voldemort? Andrò a Malfoy Manor per assistere ad ogni incontro, d’accordo, ma… Ora ci sono i Mangiamorte dalla sua parte, e non abbiamo nessun contatto all’interno e… ».
Silente alzò una mano, arrestando quel fiume di parole.
« Per quanto riguarda le tue perplessità… Qualcuno di importante ci aiuterà, sarà un contributo prezioso », disse. « Qualcuno che è vicino tanto al male quanto al bene, tanto al carnefice quanto alla vittima ».
Un lampo di comprensione attraversò gli occhi di Hermione.
« No, vi prego, Narcissa no. Non posso permetterlo, se lo sapesse Draco! », esclamò allora, guardando Piton in cerca di appoggio.
Quella notte la professoressa McGranitt mi vide accanto al suo studio, immobile.
« Signorina Lovegood. Non posso chiederle di dimenticare, ma devo ordinarle di tacere. In particolare, Piton non è masi stato in questo castello, e il nome di Narcissa Black in Malfoy non è mai stato pronunciato. Venga », mi disse.
Nessun rimprovero, nessuna punizione. Non feci domande, mi limitai a seguirla.
Mi accompagnò fino al mio dormitorio. Poi, sottovoce, mi disse che sarebbe stato necessario anche il mio aiuto.
« Luna? Luna? Dobbiamo andare, svelta », dice Neville strattonandomi e riportandomi alla realtà.
« Sì, andiamo. Forse riusciremo a partecipare all’ultima parte della riunione », dissi.
Uscendo da Malfoy Manor, non posso non pensare a quello che abbiamo appena fatto.
A pochi passi da noi, Voldemort sta probabilmente programmando un nuovo omicidio.
Abbiamo rischiato di morire. Tuttavia siamo riusciti a compiere la nostra missione: abbiamo trovato un nuovo accesso, un nuovo sentiero.
Ora Narcissa non dovrà più aiutarci.
Ora Hermione non avrà più alcuna protezione, aggiunge quella parte del mio pensiero che ho cercato inutilmente di mettere a tacere.
 

E’ vero che nessuno è pronto a rinunciare a ciò che ha.

 
« Allora, Malfoy, cosa sta succedendo? », mi domanda uno dei gemelli Weasley e sento una strana nota di aggressività nella sua voce.
« Calmo, Fred. Se Hermione si fida di lui dobbiamo farlo anche noi », dice l’altro gemello.
Dopo un sospiro profondo, inizio a cercare le parole per spiegare tutto ciò che è successo.
O almeno tutto quello che so, mi correggo mentalmente con amarezza.
Decido di essere sincero. « Non ho idea di cosa stia succedendo », comincio.
Fred – o George? – fa un passo avanti verso di me. Alzo le mani in segno di resa. « Ma », continuo, prima di essere seppellito vivo dalla famiglia Weasley al completo « Hermione mi sta nascondendo qualcosa. Anzi, sta nascondendo qualcosa a tutti, a giudicare dalle vostre facce », aggiungo con un ghigno.
Mossa sbagliata, penso, mentre le facce dei presenti diventano scure.
« Ascoltami bene, razza di furetto rimbalzante. Se non vuoi tornare ad essere un animale a quattro zampe cerca di essere meno spiritoso. Per me Hermione è… », inizia a dire George – o Fred? -.
« E’cosa? », domando, iniziando ad infastidirmi per queste pause ad effetto.
« Finché stava con mio fratello potevo accettarlo. Lui la trattava bene e… Ma con uno come te non so se posso. Hermione per me è come.. è come una sorella. Quindi qualsiasi cosa le succeda giuro che ti riterrò responsabile e ti ficcherò una Caccabbomba su per il c… »
« Fred, smettila, dai. Ascoltiamo ciò che ha da dire », esclama l’altro gemello, prendendolo per le spalle e portandolo lontano da me.
Come una sorella, eh?, mi ripeto con amarezza ed un pizzico di fastidio.
Fred è quello con qualche rotella fuori posto,mi appunto mentalmente. Così la prossima volta saprò chi colpire accidentalmente con qualsiasi cosa mi capiterà in mano.
Respiro profondamente.
Poi ricomincio a parlare. « Stavo dicendo, prima di venire inutilmente interrotto da… »
« Draco, smettila di provocarlo », mi ammonisce Nott, e vedo Blaise annuire alle sue spalle.
« Sì, ok, va bene, mamma », sbuffo, e per un attimo mi sento davvero infantile. Scuoto la testa per allontanare questo pensiero. « Insomma. Hermione ci sta nascondendo qualcosa. Non sappiamo cosa, non sappiamo perché. Tu e Potter ne sapete qualcosa? », domando, rivolgendomi all’unico dei tre Weasley presenti che non ha ancora aperto bocca.
« No, non ci ha detto niente », sussurra Ron con un filo di voce. Riesco a distinguere perfettamente l’amarezza ed il dolore che gli provoca questa confessione.
« Finché non sarà lei a riferirlo sarà inutile indagare o fare domande », dice Blaise. « Ormai penso di aver imparato a conoscerla almeno un po’ », aggiunge scrollando le spalle per rispondere agli sguardi scettici dei Weasley.
« Penso che su questo siamo tutti d’accordo. Ora, andiamo avanti », continuo io. « Negli ultimi giorni – non sappiamo esattamente da quanto tempo – Daphne ha preso il posto del vero Harry Potter. Ha tentato di avvicinare Hermione per vendicarsi di me e… ».
Sento di aver detto troppo quando tre sguardi carichi d’odio mi perforano il cervello.
« Ehi, calmi, ok? L’ultima cosa che volevo era coinvolgere Hermione », esclamo, iniziando a perdere la pazienza.
Non ricevendo alcuna risposta ricomincio a parlare. « Comunque, io e Blaise abbiamo scoperto che si trattava di lei e siamo riusciti a fermarla in tempo. Ora sappiamo solo che Potter era uscito, di certo non per fare una vacanza vista la sua faccialievemente gonfia. Ed io l’ho solo visto per caso dalla finestra della mia stanza. Morale della favola: non sono stato io », concludo, soddisfatto dal mio riassunto estremamente riassuntivo.
« No, la morale della favola è che non possiamo fare nulla finché Hermione non ci spiegherà cosa diamine sta succedendo », sbotta il più giovane dei Weasley.
Per una volta mi trovo ad essere d’accordo con lui.
D’un tratto un lieve rumore ci costringe a voltarci verso la finestra. Un gufo dal piumaggio scuro continua a sbattere il becco contro il vetro.
Intravedo attorno alla sua zampa il simbolo dei Malfoy e corro ad aprire le ante.
Il silenzio cala sulla stanza.
Dopo aver congedato la civetta con una carezza sul capo – tutta colpa dell’influenza di Hermione – leggo velocemente il biglietto.
Sono costretto ad accasciarmi sul letto per non cadere.
« Che succede, Drà? », domanda Blaise, avvicinandosi a me.
« Cattive notizie, Blaise. Pessime notizie ».
Un unico, ossessivo pensiero mi affolla la mente: Hermione.
Ignorando le vertigini mi alzo e, senza pensarci oltre, corro verso la sua stanza.


Oggi amore stai con me, fuori no, non ci si va.






 
 
 
NOTE:
Ciao a tutti: ) Ho aspettato un po’ per pubblicare in modo da dare il tempo a tutti di leggere lo scorso capitolo.
Questa volta vi ho fatto scoprire un po’ di cose : ) Ormai, ripeto, la storia è agli sgoccioli, quindi pian piano vedrete che tutti gli altarini verranno scoperti..  O quasi.
“Quasi” perché, ora posso svelarvelo, probabilmente scriverò un seguito. Non prometto nulla, ma l’idea c’è.
Tornando al capitolo, la canzone è “Tanti anni fa” di Brusco: vi consiglio di ascoltarla.

Mi faccio anche un po’ di pubblicità: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=815104&i=1
Questa è una one-shot (  Dramione, ovviamente ) che ho scritto per un contest ( Premio MIGLIOR DRACO, che emozione! ).
Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate!

Un abbraccio a tutti,
SweetTaiga : )






   
 
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