Capitolo
15
Cosa
mi è preso? Per un attimo, ho avuto voglia… di
baciarlo? Io che non ho mai
baciato sulla bocca nemmeno il mio fidanzato. Santo cielo! Non ho
ancora avuto
il mio primo bacio e penso di darlo a un odioso donnaiolo? Devo aver
perso la
ragione. Eppure… quelle labbra su quel viso bellissimo
attirano come una
calamita. No Raf! Non vale la pena diventare pazza a causa di Sulfus
Zolfanelli. E’ stato solo un attimo di debolezza.
Sì, lo ammetto con me stessa.
Sono pur sempre una ragazza e Sulfus è un gran bel ragazzo,
è normale sentirsi
attratti da lui. Tuttavia sono anche fidanzata, il mio primo bacio deve
essere
per Gabi quando ci sposeremo. Ma sarò ancora impegnata con
lui dopo tutto
questo? Che roba contorta! Basta! Non voglio pensare più a
niente se non a
prepararmi al meglio per il ballo del ministro che si terrà
tra pochi giorni.
Una cosa è certa: mi servono delle lezioni di ballo.
Sono
così nervosa. I giorni sono passati in fretta e adesso mi
ritrovo in camera mia
a guardarmi allo specchio mentre Sulfus mi sta aspettando di sotto per
andare
al ballo. Pur essendo figlia di un uomo d’affari, non ho mai
partecipato a un
ballo prima d’ora. Solo ricevimenti in giardino e delle
riunioni di poca
importanza. Per questo, ho dovuto seguire un corso accelerato di danza,
pagato
ovviamente da Sulfus. Altro debito da aggiungere, senza dubbio.
Questa
persona che vedo nello specchio non sono io, mi continuo a ripetere.
Certo,
avevo provato già l’abito prima ma adesso non
c’era solo quello da guardare.
Non avrei mai immaginato che con il trucco e l’acconciatura
consigliata dalla
sarta, sarei cambiata in questo modo. Avevo i capelli arricciati e
raccolti a
chignon con un fermaglio fiore, lasciando ricadere qualche ricciolo
sulle
spalle e ad incorniciarmi il volto. Il trucco non era eccessivo. Un
po’ di nero
matita, mascara e color verde acqua ad impreziosire i miei occhi,
ombretto
sulle guance e lucidalabbra rosa chiaro. Detto così
può sembrare niente però a
vedersi è tutta un'altra cosa. Farò un figurone
alla festa.
Scesi
piano le scale e vidi Sulfus fare su e giù davanti al
portone all’ingresso.
Impaziente il ragazzo.
-Sono
pronta- dissi facendolo girare verso di me. Provai una certa
soddisfazione ad
averlo lasciato senza parole e ad occhi sgranati. Sembrava come se non
avesse
visto una ragazza ben vestita prima d’ora. Magari ne ha viste
più nude, il
pervertito.
Rimase
in silenzio e mi porse il braccio per scortarmi fino alla limousine
pronta di
fuori. Nemmeno un complimento. Bhè, non che me lo aspettasse
da lui. Alla fine
rimasi anch’io zitta e mi tenni i miei pensieri per me. Era
bellissimo in
smoking, con i capelli tirati indietro con il gel e raccolti in una
coda. Se
non fosse stato per i suoi magnetici occhi dorati e per il suo sguardo
perennemente feroce, sarebbe sembrato un'altra persona. Quasi una BUONA
persona.
Entrammo
in macchina e rimanemmo in silenzio per la maggior parte del viaggio
finché lui
non aprì bocca per farmi le ultime raccomandazioni.
-Ricordi
come si balla il valzer e come ti devi comportare a tavola?- chiese
impassibile.
-Certo.
Tranquillo, non ti farò fare brutta figura- risposi con un
occhiataccia. Mi ha
forse preso per una selvaggia? Non sono abituata a balli
così importanti ma non
significa che non sappia le buone maniere.
-Lo
spero- disse per poi accomodarsi meglio sul sedile e rimase a fissare
il
finestrino.
Quando
vidi l’enorme residenza illuminata del ministro, il mio
nervosismo peggiorò.
Sulfus invece era la tranquillità fatta a persona e appena
la macchina si fermò
davanti all’edificio, uscì, andò ad
aprirmi lo sportello da vero gentiluomo e
mi porse la mano per scendere. E’ bravo a fingersi educato il
ragazzo. Accettai
la sua mano e rigida come un manico di scopa, avanzai con lui verso il
portone.
-Stai
calma. Andrà tutto bene- mi sussurrò cercando di
tranquillizzarmi. E’ una
parola.
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Per
le palle di Lucifero, è la ragazza più bella che
abbia mai visto sulla faccia
della terra. Quando la vidi scendere le scale, ne rimasi folgorato.
Menomale
che sono abituato a nascondere le mie emozioni se no lei se ne sarebbe
accorta
della mia reazione.
Riuscii
a mantenere il mio comportamento freddo e distaccato per tutto il tempo
fino ad
arrivare a casa del ministro. A quel punto, sentii Raf più
tesa che mai. Merda!
Devo calmarla in qualche modo
Prima
che entriamo in sala.
-Stai
calma. Andrà tutto bene- Speriamo. Voglio convincere almeno
lei che sarà una
serata perfetta ma non credo sarà così. Portare
una bellezza del genere a un
ballo non è mai una buona cosa.
Lei
annuisce poco convinta. Immaginavo.
Pensa
Sulfus, pensa a qualcosa che la calmi…
-Respira
profondamente. Così brava- Se mi obbedisce senza fiatare
è proprio disperata.
-Ci
sono. Sì- respirava pian piano. Sembrava che si stesse
scaldando per fare
ginnastica.
-Sai…
hai delle belle gambe. Me le immagino mentre scopiamo e me le avvolgi
intorno
mentre raggiungi l’estasi- dissi malizioso.
Diventò rossissima e mi fulminò con
lo sguardo.
Risultato
pienamente riuscito.
-Cosa?
T-ti sembra il momento di fare il porco con me? Razza di depravato!-
L’imbarazzo
e la rabbia erano riuscite a scacciare la tensione. Perfetto. Non avrei
mai
immaginato il sesso orale come un calmante. Meglio della camomilla. La
prossima
volta magari userò parole più esplicite. Pensai
trattenendo un sorriso.
-Dai
stavo scherzando. Almeno sono riuscita a smuoverti. Sembravi un pezzo
di legno-
-E’
la prima volta che partecipo a un ballo, che ti aspettavi? Scusami se
non sono
rilassata come te-
-Io
purtroppo ci sono abituato. Dopo un po’, ti annoi a
parteciparci. Sempre le
solite cose. Danze, buffet, pettegolezzi…-
-Immagino
che tu non adori queste cose. Ma allora perché ci vieni?-
-Per
dovere. Uno nella mia posizione economica deve presenziare negli eventi
importanti
organizzati dai ministri, dalla regina di Inghilterra, dallo sceicco,
ecc…-
-Regina?
Sceicco? Mio Dio! Conosci persone così in alto-
restò a bocca aperta. Ma suo
padre l’ha tenuta in un convento? Serafini anche, ricordo,
partecipava ai balli
e conosciuto la regina Elisabetta. Che fottuto stronzo. Più
lo penso e più lo
odio. Va bene, sono stato io a proporgli di mettere in palio sua figlia
ma lui
da bravo padre avrebbe dovuto rifiutare un offerta così
assurda. Sì, assurda
veramente. Ancora adesso mi chiedo come mi sia venuto in mente.
Poi
io che odio un comportamento così meschino? Devo essere
davvero impazzito. Io
ho sempre adorato le persone così dannatamente bastarde.
-Sì,
angioletto. E se resterai abbastanza al mio fianco, potrai conoscerle
anche tu-
gli dissi –Ora comincia la serata. Calma e sangue freddo-
Entrammo
nella grande sala da ballo. Era pieno di buffet e di luci accecanti.
Tanto per
cambiare, il ministro non bada a spese. Quello che dopo mi diede
fastidio e che
mi aspettavo, era che tutti gli uomini dai 16 in su fissavano
l’angioletto
vicino a me. Cazzo! Perché mi irrita tanto?
Non
aspettai molto prima di essere “agguantato” da
alcuni miei amici e allontanato
da Raf.
Restai
a parlare con i ragazzi della mia scuola sempre tenendo
d’occhio quello che
faceva lei. Tutto tranquillo. Parlava con il signor Castellani e sua
moglie, una
coppia anziana tutto zucchero e miele.
Tutta
a un tratto però mi irrigidii e imprecai. I coniugi
Castellani si congedarono e
al loro posto, arrivò Kabalè. Ho un brutto
presentimento.
Continua…