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Autore: _Garnet915_    10/06/2006    3 recensioni
Due persone che sembrano opposte... in realtà si scoprono simili, molto simili. Lei è perfetta, al di sopra di tutti ma con l'irrefrenabile desiderio di essere amata da qualcuno. Lui è arrogante e violento: sotto a questa maschera, cela il bisogno di essere compreso anche da solo una persona. Due persone che arrivano a scontarsi. Ma lo scontro non provocherà vinti nè vincitori, solo la reciproca scoperta di cosa c'è oltre le apparenze... Tutto iniziò da un incidente e da lì il destino fece il suo corso.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Seifer Almasy
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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DUBBI E DOMANDE

“eeh, mia cara Quistis! Ricorda che chi odia ama!”

“Mia cara Quistis ricorda bene: chi odia ama!”

“Chi odia ama… chi odia ama… chi odia ama…”

Le parole di Selphie e di Shu rimbombavano nella testa di Quistis durante il sonno, un sonno piuttosto tormentato a causa di questo pensiero, che lei reputava strano, balenatosi in mente all’improvviso. A quelle parole si alternava il volto di Seifer a quello di Squall ogni volta. Dopo un po’, rimase fisso soltanto quello del biondino e quella frase che aveva sentito per ben due volte durante la giornata.

Quando Quistis aprì gli occhi, si rese conto che la sveglietta rossa non suonava: “sarò mica in ritardo pure oggi?” si mise a sedere sul letto e, con un braccio, si protrasse verso il comò, dannatamente lontano, ma forse non troppo visto che non aveva voglia di alzarsi in piedi, per il momento.

“Sei e mezzo…” lesse.

“oh, bene” pensò soddisfatta ma, allo stesso tempo, nervosa “l’altroieri vado a letto all’una e non mi sveglio, ieri alle due e mezza e sono già in piedi? Bah, darei un premio a chi mi capirebbe, visto che mi considero un enigma irrisolvibile della natura!” era sempre piena d’amore per se stessa.

“oggi… oggi…” pensò “ah sì, oggi ho lezione dalla seconda ora! Ho tempo per prepararmi al meglio!” guardò la porta che conduceva al piccolo bagno “ne approfitto per rilassarmi un po’ in vasca!”



Quistis immerse il corpo fino alle spalle, comprese, nell’acqua calda. I capelli biondi, sciolti, galleggiavano un poco sull’acqua, mentre la sua testa era appoggiata sulla superficie bianca e fredda della vasca. La ragazza si sentiva molto bene, isolata dal mondo, dai suoi recenti pensieri e preoccupazioni… si sentiva bene con se stessa, circondata da quell’etereo silenzio. Rimase immersa nell’acqua per un’oretta, lavandosi anche i capelli. quando uscì, si avvolse nell’accappatoio rosa di spugna soffice avvolgendo i piedi umidi in calde pantofole bianche. Lasciò i capelli bagnati lungo le spalle; prese l’asciugacapelli dal piccolo mobile vicino al lavabo e una spazzola, ritornò nella stanza da letto iniziando ad asciugarsi per bene i lunghi capelli biondi a testa in giù. Quando ebbe finito, li lasciò momentaneamente sciolti: asciugò il suo corpo e si vestì, indossando la divisa SeeD. Fatto questo, ripose ordinatamente pigiama, accappatoio, spazzola e il resto al proprio posto, raccogliendo i capelli, diventati soffici grazie allo shampoo, in un delizioso chignon.

Quando finì, guardò la sveglietta rossa: “nove meno venti” lesse “bene, vado a mangiare qualcosa in mensa, ho giusto venti minuti, prima che termini la prima ora” disse soddisfatta “ne approfitterò anche per correggere alcuni compiti in classe svolti ieri”. Prese registro, libri, un pacco di sudati compiti su GF e Junction, le chiavi della camera e uscì a passo lento. Si diresse in mensa a passo lento, godendosi il silenzio del corridoio, in quanto gli alunni erano al secondo piano o al centro di addestramento. Sentiva solo il rumore prodotto dai suoi passi disperdersi lentamente in un delicato eco prodotto dal vuoto del corridoio. Svoltò verso la mensa ed ordinò un cappuccino; ritirata la bevanda, si sedette ad un tavolino.

Mentre sorseggiava il cappuccino caldo, leggeva rapidamente alcune righe di un compito, facendo attenzione a non sporcare il foglio. Leggeva le risposte date: sembravano tutte corrette fino a quel momento. Terminate le prime due e terminato anche la bevanda, l’attenzione di Quistis venne attratta da alcune voci familiari: “Non può continuare così, credo lo sappia anche lui!” disse una voce maschile

“RISCHIA BOCCIATURA!” una voce femminile

“Non esagerate… dopotutto l’anno accademico è appena iniziato” un’altra donna aveva parlato. Dovevano essere in tre. Quistis non li vedeva, perché aveva il volto chino sul foglio, ma riconobbe i padroni delle voci: erano Raijin, Fujin e Rinoa. Capiva la presenza in mensa dei primi due (ancora membri del comitato organizzativo) ma non quella di Rinoa: anche lei doveva studiare, anche lei era all’ultimo anno e lo aveva iniziato nel migliore dei modi. Si alzò, dirigendosi verso i tre:

“Che cosa state facendo?” domandò la biondina.

“ah” esclamarono all’unisono i tre, sorpresi dalla presenza di lei. Rinoa si diresse verso l’amica: “Quistis…” iniziò lei “si tratta di Seifer” la biondina rimase scossa solo a sentirlo nominare, le venivano in mente tutti i pensieri del giorno precedente

“cosa ha fatto?” domandò

“Ecco…” Raijin si introdusse nella discussione “temiamo che Seifer rischi la bocciatura! Sai, l’anno è appena iniziato, lo so, però…” non sapeva continuare “SALTA LEZIONI!” tuonò Fujin

“Quistis… lui salta sempre le lezioni di recente. Anche se è migliorato parecchio dopo la vicenda di Artemisia, è rimasto sempre la solita testa calda. Sappiamo che è avventato dire cose del genere ora, dopotutto siamo solo ad ottobre, però ci preoccupa… non siamo nemmeno al corrente dei suoi voti… non li dice mai…” disse Rinoa “o meglio… Fujin e Raijin non li sanno. Io non ci parlo tanto spesso, ma loro sì! Si rifiuta di dire qualcosa ai suoi amici e loro, ovviamente, si preoccupano… Quistis, tu sei la sua insegnante oltre che la mia, sai qual è il suo rendimento… bisogna preoccuparsi?”

la ragazza sorrise per tranquillizzarli: “no non dovete preoccuparvi” disse “è vero, ultimamente salta parecchie lezioni, però i suoi risultati sono eccezionali visto la sua scarsa presenza. Dovete fidarvi di me… Rinoa, ricordi il test di settimana scorsa? Incredibile ma vero, Seifer l’ha sostenuto, ho corretto il suo e ha quasi raggiunto il massimo”

Rinoa, Fujin e Raijin rimasero sorpresi

“non so dirvi come mai abbia ottenuto questi risultati. Di sicuro non ha copiato, visto che ognuno era ben lontano dall’altro, quindi… è tutto frutto della sua mente…” “COSA POSSIAMO FARE NOI?” domandò Fujin

“Aspettare” quella fu la risposa di Quistis “se oggi si presenta alla seconda ora per ritirare il test proverò a parlargli… ma non assicuro niente” e guardò il suo orologio da polso “nove meno cinque”; alzò lo sguardo verso Rinoa

“a proposito, Rinouccia…” disse con ironia “tu perché non sei in classe?” domandò

“Colpita e affondata!!” pensò la streghetta “ah… ecco, sì… eheheh… beh, vedi il fatto è…” balbettò alla ricerca di una scusa. Quistis sorrise divertita: “non importa, tra cinque minuti inizia la seconda ora e ti voglio in classe con me!” e la prese per un braccio

“Waah! Aiuto!” disse “almeno lasciami andare a prendere i libri!!”

“Va bene, vorrà dire che ti accompagno personalmente in camera tua! Non hai scusanti Rinoa!” e si avviarono. Quistis, però, venne fermata da Fujin:

“QUISTIS!” tuonò lei come suo solito

“GRAZIE!” pronunciò con un timido sorriso in volto; la ragazza sorrise a sua volta



“Hai saltato la prima ora??” Squall urlò; era seduto ad un tavolo della mensa, assieme a Rinoa, Quistis e gli altri, tutti agli stessi posti del giorno prima.

“Eh? Sì, beh, però…” tentò di difendersi Rinoa, con un sorriso innocente stampato in faccia. Quistis, Zell, Selphie e Irvine assistevano divertiti a quella scenetta “Non cercare scuse!” continuò il SeeD con un tono che era tutto tranne che arrabbiato o severo “non ce ne sono!! Quello che hai fatto è gravissimo! Ringrazia Quistis che è stata così magnanima da difenderti e darti un alibi!

Cavolo Rinoa!! Spero solo non si ripeta mai più!”

Rinoa abbozzò uno sguardo triste, velando di lacrime gli occhi e disse: “ma sei tanto arrabbiato con me?” mugugnò falsamente. Squall, vedendola fare quello sguardo da cucciolo indifeso, non seppe che pesci pigliare, un’altra volta Rinoa l’avrebbe vinta in quei loro falsi litigi che facevano divertire fino allo sfinimento i loro amici: Quistis e gli altri, infatti, trattenevano a fatica le risate, anche con le lacrime agli occhi: c’era chi si mordeva la lingua e chi si tappava la bocca

“N-no!” balbettò Squall “ma in cambio dovrai offrire una cena a tutti noi cinque questa sera al ristorante di Esthar! Specie a Quistis, che si è presa il disturbo di aiutarti!” Rinoa rimase di stucco

“Cosa!? Una cena!! Io per tutti e sei?” Squall non replicò ma fece una faccia che lasciava ad intendere : “Proprio così!”. Rivolse quello sguardo a Rinoa, poi si rivolse agli altri:

“voi sareste liberi questa sera?” chiese loro. "Rinoa che paga una cena per tutti!! A questo evento non posso mancare!" scherzò Irvine

Tutti erano liberi, anche Quistis. la biondina avrebbe preferito trascorrere quella sera da sola, in pace nella sua stanza; pensò, però che quel cambio di programma avrebbe potuto farle bene.



nel mezzo delle loro chiacchiere in mensa, Rinoa ne uscì, ad un certo punto, con una domanda che lasciò Quistis spiazzata: “Quistis, ho visto che oggi Seifer si è presentato alle lezioni! Gli hai parlato? Cos’ha detto?” “Beh, ecco…” balbettò Quistis “per il compito non ha problemi… ha preso un voto altissimo … il problema non è quello…” e si mise a pensare a ciò che le aveva detto quella mattina…



“Seifer Almasy!” la voce di Quistis si fece spazio tra il chiacchiericcio degli studenti. L’ora di Quistis, la seconda, con quelli dell’ultimo anno era appena finita e i ragazzi aspettavano il professore Yamazaki per l’ora di lezione sulle magie; discutevano su cosa avevano studiato, su cosa avevano preso nel compito di Quistis. La biondina chiamò Seifer che si alzò di malavoglia dal posto: “vieni con me per favore!” e uscì dall’aula. Il ragazzo lo seguì con le mani affondate nelle tasche del giubbotto grigio e la faccia metà annoiata e metà perplessa:

“Che palle! Ma che vuole ora?” sembrava stesse per dire. La seguì strascicando i piedi. Quando furono fuori, Seifer si appoggiò al muro e Quistis si mise, eretta, di fronte a lui.

“cosa ti succede, Seifer?” domandò lei

“eh? A me? Non sono cazzi tuoi!” borbottò

“faccio finta di non aver sentito! Ti ho chiesto cosa ti succede! D’accordo, prendi voti alti, ma la tua condotta lascia a desiderare, fai molte assenze! I tuoi voti non ti salveranno se accumulerai troppe ore di assenze e se continui a comportarti come una testa calda!” gli disse Seifer aggrottò la fronte, la prese per un braccio e la condusse con sé al primo piano, fino a giungere ai dormitori; Seifer le stringeva il braccio con una presa fortissima, sembrava quasi le volesse staccare il braccio.

Prese frettolosamente un mazzetto di chiavi da una tasca dei pantaloni neri; giunti di fronte alla porta della camera di lui, la aprì. Scaraventò violentemente Quistis dentro, entrò e richiuse la porta dietro di lui. Prese la ragazza per le spalle, sbattendola contro un muro:

“Si può sapere che cazzo vuoi da me?!” sbraitò “non me ne fotte niente delle tue preoccupazioni da insegnante, da miss perfettina-faccio-tutto-io!! Le persone come te mi fanno vomitare!” mentre urlava, aveva avvicinato il suo viso a quello della ragazza, lasciando una distanza sottile come un filo. “siete tutti così al Garden! Siccome sono migliorato dopo la faccenda di Artemisia ora tutti si aspettano da me che io mi comporti bene, che faccia il bravo ragazzo, prenda bei voti, non faccia assenze, che mi comporti bene… tutti mi vogliono inculcare una immagine di perfezione che io non voglio! Ma nessun coglione qui dentro lo capisce!” prese fiato alcuni secondi “e poi… ci sono le persone come te, che accettano di essere perfetti perché lo vogliono gli altri, diventano bamboline nelle mani degli altri solo per farsi lodare! Mi fai cagare, Quistis!!” la ragazza non sapeva cosa dire. Aveva detto quelle cose in maniera brutale, certo, ma anche lei sapeva che corrispondevano a verità. Preferì non soffermarsi su di lei, ma concentrarsi sul problema del ragazzo.

“Non è come credi Seifer…” disse “io non sono preoccupata per te nel tuo ruolo di insegnante… vedi… un’ora fa, Raijin, Fujin e Rinoa mi hanno messo al corrente di ciò che ti succede. Che salti le lezioni, che non parli più tanto spesso con loro… e lì mi sono preoccupata… però… non in veste di insegnante, ma come semplice persona… io non ho mai pensato di rimproverarti, ma solo di capire assieme a te cosa ti stia succedendo, Seifer…” il ragazzo, diffidente, sbottò:

“Tutte stronzate le tue!” aprì la porta e sbatté fuori Quistis dalla sua stanza. L’unica cosa che Quistis riuscì a fare fu quella di restare per lunghi secondi ferma, immobile a fissare quella porta chiusa…



“Quistis? Quistis?” la chiamò Rinoa, vedendola immersa nei suoi pensieri, senza ricevere risposta alcuna alla sua domanda. “Terra chiama Quistis!!” aggiunse ironicamente Selphie.

La biondina si decise, finalmente, ad alzare lo sguardo e a parlare: “eh? No, no niente! Nulla di grave…” si stava agitando “ma perché dico così? Non è vero… ma allora perché?” le mani iniziarono a tremarle, sentiva il peso degli sguardi curiosi dei suoi amici. “così non va, devo calmarmi” si alzò in piedi, senza ritirare il vassoio e, con un falso sorriso stampato in faccia si ritrovò ad esclamare:

“Scusate, ora ho un po’ di lavori da correggere! Vado in biblioteca! Allora, per stasera, alle otto e mezza nella hall, giusto?” non aspettò una risposta. Saltò tutti con un “ciao, a dopo” frettoloso e si incamminò a passo svelto fuori dalla chiassosa mensa.



In biblioteca, come da regola, c’era un silenzio che aleggiava nell’ampia sala, tra i tavoli e tra gli alti scaffali. Quistis vi entrò a passo svelto, dopo esser stata in camera sua a recuperare libri, registro ed alcuni compiti scritti. Si avviò verso un tavolo e si buttò sull’ampia sedia che stava di fronte al lucido “pezzo” in legno e buttò sopra di essi tutto quello che aveva portato con sé. Voleva distrarsi in qualunque modo da quei pensieri che, improvvisamente, iniziarono ad affollarle la testa:

“come mai, tutt’un tratto, comincio ad interessarmi dei problemi di Seifer? Perché sono una sua insegnante?” rifletté un secondo

“no… non è per questo…” e pensò ancora “però… perché non ho detto a rinoa e agli altri tutta la verità su stamattina, perché voglio tenerla nascosta? Forse… perché vorrei occuparmene io da sola? Non lo so…”

voleva fuggire da tutti quei pensieri nauseanti, preoccupanti fino allo sfinimento. Aprì il registro e iniziò a compilare meticolosamente qualcosa; poi estrasse alcuni fogli e iniziò a correggerli; giudice di quei compiti erano lei e la sua immancabile biro dall’inchiostro rosso come il fuoco.



Il Garden di Balamb era definitivamente posteggiato a Fisherman Horizon dove, da poco, avevano costruito una rete di strade che conducevano ad Esthar e a Galbadia, anche a Travia. Inoltre, per raggiungere Centra e Balamb fu messo a disposizione un servizio di traghetti che partivano da F.H. il tradizionale ponte ferroviario era stato riaperto e migliorato: in questo modo, una rete ferroviaria si snodava tra i continenti di Esthar e Galbadia. Il garage del Garden di Balamb dava direttamente sulla rete stradale; e in un’auto azzurra i sei si stavano dirigendo ad Esthar.

Al volante c’era Squall, Rinoa al suo fianco. Dietro, Irvine e Zell che tenevano in braccio Selphie e Quistis: non potevano fare altrimenti, per evitare di rimanere tutti schiacciati tra loro come sardine. Erano ormai le nove quando Squall riuscì a trovare un parcheggio in mezzo alla caotica Esthar.

“Non per criticare, Squall” squittì Selphie “ma la tua guida fa davvero schifo!”

“Perché, la tua è la migliore del mondo, porta ordini?” ribatté sarcastico il ragazzo.

“Di sicuro è meglio della tua!”

“Ma se tu sei un pericolo al volante!”

“Che cosa hai detto?”

“La verità! E poi, si sa: donna al volante, pericolo costante!”

“Brutto bastardo!!”

“E va bene, basta!” intervenne Quistis “siete degli impediti tutti e due, punto! E poi, ragazzi state a dir poco dando spettacolo, sembrate due idioti usciti da un manicomio!”

Irvine rise di gusto, avvicinando a Quistis:

“Io sono completamente d’accordo con la signorina qui presente!” e, detto questo, fece scivolare velocemente la sua mano destra sul fondoschiena di Quistis.

“Irvine, brutto maiale!” disse la biondina furiosa, stampandogli cinque dita sulla guancia “che ti serva da lezione! E non provarci mai più!” Zell e Rinoa osservarono la scena in uno stato d’animo che oscillava tra la preoccupazione e il divertimento.

E, mentre entravano nel ristorante, il rombo prepotente di una moto echeggiò nel parcheggio di quel ristorante. Quistis sentì quel forte rombo e, poco prima che le porte scorrevoli in vetro dell’entrata si chiudessero alle sue spalle, si voltò e vide il motociclista che si stava sfilando con fare rude il casco… e riconobbe Seifer…

“No!” si disse “non è possibile!” non riuscì a vedere con chiarezza altro perché il vetro sfocò l’ambiente esterno e Selphie la stava chiamando a gran voce.



era sicuro di aver visto bene: quella biondina che lo stava fissando da lontano era Quistis. “ma tu guarda, me la ritroverò nelle tasche un giorno, quella rompi coglioni… “ Seifer si bloccò

“Rompi coglioni…” pensò “davvero la penso così?” dopo quella domanda, nella sua mente si fece sempre più nitido il volto sorridente di Quistis; per la prima volta nella sua vita, Seifer non era più tanto sicuro di sé, di ciò che provava. Quistis, non sapeva come, stava sconvolgendo il suo mondo: “è la prima che si preoccupa per me” si ritrovò a pensare. Ma come? Fujin e Raijin chi erano, allora? Certo, erano suoi grandi amici, ma in fondo sentiva che i due si preoccupavano per lui solo per un “senso del dovere”… e credeva che anche Quistis seguisse quel senso; eppure, la frase da lei pronunciata con tanta sincerità e dolcezza allo stesso tempo quella mattina lo aveva lasciato spiazzato:

“io non sono preoccupata per te nel tuo ruolo di insegnante”

significava, forse, che per la prima volta qualcuno si stava preoccupando davvero per lui. Ma perché impensierirsi tanto? Seifer non era il tipo; decise che avrebbe dovuto smettere di coltivare pensieri così confusi, che lo avrebbero di sicuro fatto innervosire. Stando vicino alla sua moto, prese una sigaretta dal pacchetto che teneva in tasca, l’accese e iniziò a fumarla… “che vita del menga… sempre più difficile” sbottò a voce alta



Quistis era seduta accanto a Selphie, dal lato opposto del tavolo Squall e Rinoa, ai due capitavola Zell e Irvine; Quistis aveva Squall di fronte, ma la cosa, diversamente dalle altre volte, non la impensieriva, in quel momento era troppo preoccupata per Seifer da rendersi conto di avere Squall davanti a sé. Era sicura, sicurissima, di aver visto Seifer nel parcheggio del ristorante.

“Ma cosa ci fa qui? Cos’è venuto a fare? Non ho visto Fujin e Raijin! Che sia di nuovo da solo?” si ritrovò a chiedersi, dopo essersi involontariamente tuffata nei suoi pensieri, creando una sorta di sottile barriera che la isolava dal mondo intero, grazie alla quale le voci squillanti dei suoi amici arrivavano alle sue orecchie come fossero soffuse, frenate da quella barriera involontaria. Barriera infranta senza troppi problemi da Selphie e dalla sua squillante voce. O forse più che dalla sua voce dal soggetto a cui la ragazza si riferiva:

“Sentite, ma quello lì al bancone vicino all’entrata non vi sembra Seifer?” domandò innocentemente.

Solo a sentirlo nominare, Quistis si agitò: il suo fragile cuore iniziò a battere come impazzito, il suo corpo iniziò a tremare delicatamente e senza posa, come un foglio leggero mosso da una brezza. Le sue guance rosee si tinsero lentamente di un rosso timido, non esagerato.

Quistis si osservava in giro, per focalizzare bene l’ambiente dove lei si trovava e, soprattutto, dove fosse Seifer: l’agitazione dovuta ad uno strano sentimento ancora senza nome le rese la vista quasi sfocata, come fosse accecata dalla preoccupazione. Sforzandosi di mantenere la calma, strizzò gli occhi per mettere bene a fuoco le immagini che aveva di fronte… fu così che lo vide. Era lì, intento a discutere, forse troppo animatamente con una cameriera: aveva lo sguardo crucciato e spazientito. Non seppe perché, ma Quistis sentì puzza di guai.

“Che cosa starà combinando quel cretino?” domandò Zell, in attesa di abbuffarsi con una cena offerta da Rinoa “E chi lo sa?...” riuscì appena a mormorare Quistis, con un tono che non lasciava trasparire la sua ansia e la sua preoccupazione. Senza capire cosa stesse facendo, senza sapere come stava accadendo, Quistis si alzò in piedi, dirigendosi proprio verso Seifer. Le sue gambe si muovevano senza che lei lo volesse, o almeno questo era ciò che credeva.

“C-che cosa sto facendo?” si chiese preoccupatissima.

“E io le ripeto che DEVE ESSERCI UN ERRORE!” era la voce di Seifer, sembrava spazientito. Quistis, sentendo quell’esclamazione urlata improvvisamente, si spaventò. Non cercò di nascondersi, non le importava di essere visto da un Seifer furente per una ragione a lei sconosciuta, voleva solo sapere cosa stesse succedendo.

“M-mi dispiace moltissimo, signore” disse la cameriera intimorita, con un filo sottile di voce

“ma abbiamo dovuto cancellare la sua prenotazione per un contrattempo improvviso…” continuò. E indicò con un dito un tavolo della sala: era un tavolo per uno solo, ma vi si erano seduti due bulli, vestiti con camicie e giacche nere in pelle, con polsini e cinture nere borchiate. Borchiate erano anche le loro cinture nere che stringevano dei jeans rattoppati blu scuro. Uno di loro era completamente pelato, con un tatuaggio grigio vicino alla tempia; l’altro, aveva una cresta bionda.

“E chi sarebbero quegli stronzi?” disse Seifer, trattenendo i pugni per la rabbia

“V-vede, signore, sono arrivati solo dieci minuti fa. Volevano a tutti i costi un tavolo e ho dovuto dargliene loro uno. Purtroppo di posti vuoti non ce n’erano, questa sera siamo al completo…”

Seifer capì al volo la situazione e anche Quistis, che aveva sentito tutto. Seifer, come divorato dalla rabbia, si voltò in direzione di quei due usurpatori, pronto a pestarli pur di avere il suo posto. Quistis, che colse le sue intenzioni, cercò di fermarlo, prendendolo per un braccio. Il ragazzo si stupì parecchio vedendola lì, con lo sguardo serio, pronta a fermarlo:

“che vuoi? Non siamo in orario scolastico mi pare!” ironizzò acidamente

“non fare sciocchezze Seifer, non scatenare risse… hai idea di cosa succederebbe se la direzione del Garden lo venisse a sapere? E, per tua informazione, lo verrà a sapere senz’altro, qui c’è Squall. E se c’è lui, allora stai ceto che se combini casini domani verrai senza dubbio richiamato” tentò di calmarlo.

Ma Seifer non voleva saperne e, con uno strattone, si liberò dalla leggera presa di Quistis:

“Non me ne frega un emerito cazzo di quello che mi può succedere! Io rivoglio solo il mio posto!!” e si diresse verso quei due. Quistis, sentendosi molto agitata per quello che sarebbe potuto succedere, lo seguì in silenzio, come per vigilare su di lui. Il ragazzo la notò, era infastidito dalla sua presenza, ma non aveva la forza o il coraggio di scacciarla. Giunto di fronte ai due, iniziò subito con tono aggressivo:

“Ehi, voi, piccoli stronzi!” disse acidamente. I due, sentendo quella provocazione, alzarono la testa, notevolmente irritati. Il pelato si alzò in piedi:

“mocciosetto, ehi, si può sapere che diamine vuoi da noi? Non vedi che io e il mio amico stiamo cercando di trovare un modo per spassarcela in questo ristorante palloso?” disse, con una voce secca.

“cercate rogne o divertimento da un'altra parte, topi di fogna! Questo tavolo l’ ho prenotato io per stasera, quindi alzate le vostre chiappe o ve le faccio alzare a suon di botte.”

Anche l’altro si alzò in piedi:

“ma senti un po’ questo qui! Noi stiamo qui quanto ci pare e piace, giusto amico?” scoppiò a ridere, volgendosi verso il suo compare, che rise fragorosamente assieme all’amico, dandosi pacche sulle spalle. Se c’era una cosa che Seifer aveva sempre detestato era farsi mettere i piedi in testa, non lo sopportava; sentiva la rabbia crescere dentro di lui come un fuoco incontenibile; strinse a pugno le mani, che iniziarono a tremare vistosamente. Quistis prese una delle due, cercando di fermarlo:

“ti prego, Seifer, non fare pazzie!” disse supplichevole. Ma il ragazzo, reso come sordo dall’ira, liberò la sua mano da quelle di lei, dando un pugno sulla guancia destra al ragazzo pelato, che cadde rovinosamente a terra, trascinando con sé la sedia dietro a lui. Seifer si era scatenato e ormai non era più possibile fermarlo. Ingaggiò una rissa con i due, mentre Quistis, il personale e tutti gli altri commensali rimanevano inorriditi a fissarli.

Rinoa, che assisteva stupefatta alla scena, vide un cameriere avvicinarsi al telefono per chiamare la polizia:

“Oh, no!! Seifer finirà nei guai!!” si disse. E richiamò l’attenzione di Squall

“Squall! Il proprietario sta chiamando la polizia! Credi che porteranno via Seifer?! Non ci voleva, anche il Garden lo saprà e quello scemo integrale finirà nei pasticci!” il suo ragazzo non sapeva proprio cosa fare.

Era giusto chiamare la polizia, ma se Seifer fosse stato preso, avrebbe passato seri guai non solo con la legge ma anche con la scuola, con la direzione. E lui avrebbe avuto il dovere di informare il preside dell’accaduto.

“Ehi, Quistis!!” urlò Squall; la biondina si girò

“il proprietario ha chiamato la polizia!!”

quelle parole rimbombarono nella testa e nell’animo stupito e sconvolto della ragazza, che capì, proprio come i suoi amici, in che guaio si sarebbe cacciato Seifer. Nel tentativo di fermarlo, o almeno fare qualcosa, tentò di mettersi in mezzo per portarlo via, ma senza successo.

Intanto, all’interno della rissa, Seifer riusciva a cavarsela, nonostante fossero due contro uno. Ma quando il ragazzo si distrasse sentendo la voce di Quistis chiamarlo uno dei due gli diede un pugno nello stomaco, facendolo barcollare. L’altro, che si piazzò davanti a lui, stava per sferrargli un pugno in pieno viso. Quistis, però, vedendo Seifer in difficoltà, si mise in mezzo, prendendo il pugno al posto suo.

Seifer, che aveva chiuso gli occhi, pronto per ricevere il pugno, quando li riaprì, vide Quistis voltata verso un lato, che si teneva la guancia destra dolorante. Vide anche un rivolo di sangue scendere dalla bocca.

“DANNATA SGUALDRINA, TOGLITI!!” urlò il ragazzo pelato, dandole un pugno sullo stomaco, che la fece crollare a terra.

E, in pochi secondi, la riempì di calci e botte assieme al suo amico. Seifer, vedendola distesa a terra con gli occhi chiusi, indifesa, mentre due burberi la maltrattavano, non seppe trattenere l’ira dentro di sé… un secondo prima di esplodere, nella sua mente si creò l’immagine di Quistis preoccupata dirle:

“io non sono preoccupata per te nel tuo ruolo di insegnante”

“BRUTTI BASTARDI!!” e sferrò due calci ad entrambi, facendoli cadere a terra; dopo averli sistemati momentaneamente, si inchinò, facendo sedere Quistis per terra. Mentre il ragazzo la chiamava, Squall e gli altri furono intorno ai due, per vedere come stava. La ragazza, sentendosi chiamata, aprì gli occhi: vedendosi tra le braccia di Seifer, colse l’occasione per informarlo dell’arrivo ormai prossimo della polizia:

“Seifer… va via… la polizia sarà qui… a momenti… non farti prendere…”

il ragazzo, che non voleva andarsene senza lasciarla lì in quello stato, la sollevò con le sue forti braccia, uscendo dal locale. Fuori, nel parcheggio, con un braccio la teneva, con l’altro, accese il motore della sua due ruote, si sedette, facendola salire dietro di lui, il suo viso appoggiato sulla sua forte schiena.

“Quistis” la chiamò “ehi, non dormire!”

la ragazza rispose senza aprire gli occhi: “t-ti sento…”

“Adesso si corre, cerca di rimanere aggrappata a me” e, fattale questa raccomandazione, partì diretto al Garden, con la moto che sfrecciava impazzita sull’asfalto.



Nota dell'autrice: ed eccolo qui l'ultimo (al momento) capitolo riveduto e corretto! ^_^ Da ora in poi dovrò mettermi a scriverli per la prima volta, quindi può darsi che ci metta un pò più del solito! Vi prego, non abbandonatemi! Ad ogni modo, vorrei ringraziare Loryrocker, che ha commentato il prologo e il precedente capitolo! Grazie!! m(_ _)m Beh, alla prossima allora! Mi raccomando, recensite anche voi! :3 Grazie! ^_^
  
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