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Autore: _Syn    01/10/2011    4 recensioni
Mini-raccolta [Volturi]
1. Heidi [Specchio]: La paura è solo un bocciolo che ancora non riconosce il suo nome.
2. Alec [Acqua]: Alec può decidere di fuggire, può decidere di rimanere, può decidere di non sentire: gli basta la volontà.
3. Afton [Tacchi]: Il silenzio non è invisibile. Afton lo vede, lo sente e, a volte, gli sembra di poterlo toccare.
4. Felix [Maschera]: Per gli standard di Volterra quel giorno si sta divertendo troppo. Caius non ne sarà troppo felice.
5. Jane [Riflesso]: Il dolore non è mai abbastanza.
6. Demetri&Heidi [Miele]: Heidi lo sa che Demetri diventa fin troppo meticoloso nella scelta delle parole, che raggiunge livelli spaventosi di pignoleria linguistica per far filare un discorso nel modo più logico possibile. E sa anche che lo fa solo per irritarla e attirarla nella sua trappola. Sarebbe bravissimo, se solo non fosse lei la pescatrice.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Volturi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Riflessi oscuri

Demetri&Heidi [Miele]


La prima cosa che nota mentre si dirige verso la sua stanza è una presenza familiare, che riconosce all'istante per quella strana patina luminosa al profumo di miele che ricopre l'essenza dei suoi pensieri. Non può leggere la sua mente, ma può accarezzarne l'involucro e sentirne il profumo. Poi Demetri lo segue finché non ne raggiunge l'origine e niente, neanche le gambe più rapide del mondo, potranno fermarlo a quel punto.
Quel profumo di miele, luminescente come il sole intrappolato in una gabbia di nuvole, è vicino. Demetri non perde la solita compostezza e non si affretta verso la porta; mantiene un andatura lenta, come se non avesse percepito nulla. Dopotutto, la preda non scappa e lui non ha premura di trovarla.
A lui piacciono le cose lente, che si dipanano sotto i suoi piedi un pezzo alla volta; non ne perde neanche un frammento, perché ai suoi occhi è tutto chiarissimo, un quadro completo a cui lui metterà la firma una volta raggiunto. Oppure lo farà a pezzi.
Poggia la mano sul pomello della porta e lo gira.
La camera è immersa nel buio, come sempre, ma Demetri distingue benissimo la figura di Heidi. Seduta sulla sua poltrona, quella poggiata al muro accanto al “Concerto a tre”, il quadro che Felix gli ha regalato vent'anni prima perché gli andava; Demetri non ha mai capito se gli andasse di rubarlo o di regalarglielo. Forse entrambi i motivi.
Sentito un buon profumo?” lo saluta Heidi, con voce allegra.
La pesca deve essere andata bene, come sempre; peccato che lui se la sia persa mentre tornava dalla sua missione.

Familiare.” precisa Demetri.
Se ti è familiare, deve piacerti.”
Il vampiro passeggia per la stanza quasi vuota. Se non fosse per la poltrona, il quadro e qualche libro, lo sarebbe davvero; dopotutto, non ne ha davvero bisogno, è solo un luogo in cui tornare e stare soli dopo una missione. O un luogo in cui farsi attirare da Heidi. Il fatto che la donna scelga proprio la sua stanza per intrappolarlo è insieme divertente e quasi irritante.
Heidi lo sa che Demetri diventa fin troppo meticoloso nella scelta delle parole, che raggiunge livelli spaventosi di pignoleria linguistica per far filare un discorso nel modo più logico possibile. E sa anche che lo fa solo per irritarla e attirarla nella sua trappola. Sarebbe bravissimo, se solo non fosse lei la pescatrice.
Demetri può trovarla, lei può attirarlo fino a farlo impazzire.
Quando riescono a mettersi d'accordo la forza di attrazione tra loro diventa talmente perfetta da far impallidire persino le leggi della fisica.
Di fronte al silenzio di Demetri, Heidi si lascia scappare un sorriso, simile a un ghigno di soddisfazione, e si guarda intorno come se stesse cercando qualcosa.

E' un vero peccato che tu non abbia un letto.” commenta.
Tamburella con le dita sui braccioli della poltrona, come se suonasse un pianoforte invisibile o muovesse i fili di una marionetta.
Demetri si fa strada nel buio e si appoggia al muro, vicino al quadro e poco lontano da Heidi.

Non ne ho bisogno.” risponde semplicemente.
Heidi ride e quella sua aura, che brilla opaca e ingannevole, sembra risplendere per un momento, come se il sole si fosse liberato dalle nuvole. E il miele scende caldo dalle sue labbra, sprigiona il suo profumo dolce.

Neanch'io.”
Succede velocemente: Heidi si alza dalla poltrona e lo raggiunge, le mani poggiate sul suo petto e le labbra piegate in un sorriso morbido, che gronda ancora miele caldo.
Lei che disprezza qualunque cosa sia umana, preferirebbe giacere su un mare di pietre e sangue.
Lei che è così bella che fa quasi paura toccarla e rovinarla. E vive dietro le nuvole, rilucendo come una dolce promessa come il paradiso, e poi si rivela l'inferno.
Demetri le tocca il volto con una mano, accarezzandone una guancia con il pollice e arrivando a sfiorare le labbra. L'altra mano gioca tra i suoi capelli, che profumano ancora di vite strappate, urla soffocate nel sangue e... miele.
La sfiora e guarda come se fosse la sua preda e lei, silenziosa, trattiene la voce.
Lo sa che anche quella è solo un'illusione, ma lei lo lascia fare, perché in fondo vorrebbe che quel cacciatore riuscisse a catturarla senza il bisogno di preparare un terreno e ricoprirlo di trappole. Per questo, ogni volta, Heidi sceglie quella stanza vuota, sua, buia, e aspetta che lui ritorni.
Ma quando Demetri la bacia, Heidi sente la trappola scattare, come un suono metallico, e si porta una mano al petto.
Dopotutto, la trappola è sempre lei.




Fin


Precisazioni:

§ Ho voluto dare ai pensieri di Heidi il profumo del miele perché il miele attira. E mi sembrava appropriato. Non so se l'abilità di Demetri gli permetta di sentire dei veri “profumi”, ma ho pensato che a seconda della persona lui potesse associarli a un profumo reale e simile.
§ “Concerto a tre” è un dipinto del pittore olandese Jan Vermeer, rimasto all'Isabella Stewart Gardner Museum di Boston, finché qualcuno l'ha rubato nel marzo del 1990. Ho pensato che Felix, durante una missione particolarmente noiosa in Olanda, abbia deciso di approfittare dell'occasione per fare un regalo al suo amico Demetri e divertirsi un po'. E' che quando penso alle opere d'arte perdute mi vengono in mente i Volturi. E sì, volevo assolutamente infilare Felix in qualche modo anche in questo capitolo. E' lui che me l'impone, io non c'entro.

Note: Ed eccoci arrivati alla fine, con Demetri e Heidi. Non sono stata capace di scegliere uno solo di loro, perché hanno più o meno lo stesso spazio nella storia. E poi mi piace: la raccolta è iniziata e terminata con Heidi.

Loro li shippo dai tempi di New Moon – che poi è l'unica volta in cui si può vederli interagire – e ho sempre trovato curioso il fatto che lei attiri le sue prede con il suo potere e lui le cerchi, senza che queste possano sfuggirgli.
Che dire? Spero che questo piccolo viaggio a Volterra sia stato gradito da voi lettori, silenziosi e non. Baci,
Alexiel.





  
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